giovedì 6 novembre 2014

Bangkok

Scritto da Matteo
 
Evvai sono a Bangkok!!!!
Vita selvaggia! Mi sono fatto un tatuaggio, ho consumato droga e sono andato a sfasciarmi nei locali più trasgressivi!
A presto per nuovi aggiornamenti

No.
 
 

lunedì 3 novembre 2014

Intrecci

Scritto da Matteo

Ed eccomi qui, su un altro aereo. Destinazione Thailandia...
Vi avevamo detto che ci sarebbero stati colpi di scena, dopotutto.
La vita a Melbourne non è stata molto semplice, specie per Silvia. Io alla fine ho fatto il turista di nuovo, lei invece si è dovuta confrontare con la realtà della città, che, come nel resto del continente che abbiamo visto, ti accoglie a braccia aperte solo se eccelli in una mansione, quale che sia.
A dire il vero, sia la zia Giulietta che i figli Dario e Ida, ci hanno ripetuto che qui non conta quello che sai fare, ma chi conosci...e noi che speravamo di aver lasciato questi costumi in Italia...
 
 

lunedì 27 ottobre 2014

Ramblingzucchini per la libera informazione – Il trapianto di organi vivi nascosto dal partito comunista cinese


Ieri primo giro della città di Melbourne. Tra le cose da raccontare, una passa obbligatoriamente in primo piano, delle altre parleremo in futuro.
Per le strade della città c’era una manifestazione di cinesi e non cinesi contro il partito comunista cinese. Raccolta firme e distribuzione di volantini facevano da cornice a discorsi infervorati di personaggi vari, così siamo rimasti ad ascoltare. Si parlava di molte motivazioni, ma quando siamo arrivati noi, il tema era la raccolta di organi umani per i trapianti.
Abbiamo come l’impressione che in Italia giornali e televisioni non facciano menzione di questi fatti (pura supposizione, saremmo felici di sbagliarci…), così di seguito, per chi volesse fare esercizio d’inglese, riportiamo le pagine del volantino-giornale che parla di questo scempio.
 
 

venerdì 24 ottobre 2014

Ramblingzucchini sbarca a...Melbourne!

Proprio cosi....durante un giro sulle Adelaide Hills Silvia ha, tanto per cambiare, incontrato una sua compaesana (gira che ti rigira riesce sempre a parlare il suo amato dialetto, anche qui), che le ha procurato un contatto per fare una prova come cameriera a Melbourne.
È così via, si parte!
La parte più difficile è stata salutare Jacob, che era molto triste della cosa poverino. Caterina è stata gentilissima e disponibilissima nell'ospitarci, ma quando non ti devi arrangiare è molto facile impoltrirsi, e così rischiavamo di non smuoverci dalla nuova situazione di comfort. Partire con la prospettiva di un trovare lavoro ci avrebbe costretto a darci una scrollata, anche se dobbiamo ammettere che ad aspettarci c'era la mamma di Caterina, ovviamente primierotta doc (e così dialetto anche qui, non che la cosa vada a genio a Silvia, che alla fine non ha modo di fare pratica di inglese).
Il viaggio ha richiesto due giorni è il sacrificio di un altro pneumatico....quello che Matteo aveva fatto riparare per evitare di doverne prendere un altro nuovo. "Colpa del caldo" ha ipotizzato Damien quando ha saputo. In effetti quel giorno c'era un caldo infernale, e cambiare uno pneumatico esploso sotto il sol leone a bordo di una "autostrada" ė stata una nuova esperienza, che ci saremmo risparmiati.
 
 
 

martedì 21 ottobre 2014

Adelaide Hills, il posto più bello

Ieri siamo andati con Jacob sulle Adelaide Hills alla ricerca di un posto visto su una foto, precisamente Marioalta Conservation Park, dove si può arrampicare e ci sono le cascate.
Jacob si è unito a noi in cambio di una mezz'ora di playstation in più concessagli dalla mamma.
Le Adelaide Hills, alle spalle di Adelaide, sono probabilmente il posto più bello che abbiamo visto finora.
Sebbene la Lonely Planet le liquidi dicendo che è un bel posto "ma senza niente da fare", sono un posto incantevole, con colline che ricordano l'entroterra ligure, ma senza piante infestanti, ovvero con la pulizia del trentino. Tutto sembra un grande giardino molto ben curato, ma non è tutto accatastato come in Italia, tutto è ben spaziato e ci sono giardini, campi pettinati e pure spazi per lo sport, tra filari perfetti.
Giunti al luogo che immaginavamo fosse il più vicino alla nostra meta, ad accoglierci c'era un koala che si è subito fatto sentire (il loro verso è simile a quello dei maiali).

sabato 18 ottobre 2014

10 giorni di Adelaide

In questa settimana non abbiamo fatto granchè, più che altro relax, abbiamo aspettato il visto di Silvia, che non è ancora arrivato. Matteo si è prestato come baby sitter di Jacob, il figlio di Caterina, con il quale ha giocato ogni giorno a delle interminabili partite di Monopoli, una volta lo abbiamo portato al museo (dove ci ha fatto da guida, sa un sacco di cose!)
Bisogna insegnargli ad amare le stazioni del treno!

 

domenica 12 ottobre 2014

La traversata del Nullarbor e l'arrivo ad Adelaide

Eccoci tornati a scrivere, da un sobborgo di Adelaide!
Ramblingzucchini infatti ha cambiato Stato. Ma facciamo un po’ di ordine.
Vi avevamo lasciato con alcuni pensieri figli dell’inglorioso epilogo del capitolo bremerbeiese. Come detto, niente pesce nel modo più assoluto. Per spezzare la monotonia Silvia è venuta in barca a vedere cosa voleva dire andare a pescare,
ma non ha potuto assistere perché il mare era vuoto, ma almeno ha visto il tramonto.
 
 

sabato 27 settembre 2014

Pochi giorni…all’alba!


Ragazzi e ragazze ancora 2 GIORNI e poi lasceremo finalmente questo posto. Detta in altre parole saremo FREE di andare dove vogliamo, di non sentire più odore da pesce marcio e di topo.
A tutti quelli che ci chiedono se torniamo in Italia….iniziamo ora la vera avventura, non vorrete mica farci ritornare proprio sul più bello? 
La nostra direzione sarà Adelaide e dovremo fronteggiare il Nullarbor….pigroni andate a vedere cos’è :)
Baci a tutti

ps, in realtà non siamo per nulla stanchi, anzi abbiamo riposato fin troppo in questo postaccio…ci meritiamo solo di andarcene!

martedì 23 settembre 2014

Non è tutto oro quel che luccica


Molti amici ascoltando i nostri racconti e guardando le pagine del blog ci dicono che siamo fortunati ad essere qui e che loro non potrebbero permetterselo a causa della loro condizione e dei loro impegni. Ammettiamo che questo è un bel posto, con spiagge paradisiache ed aria pura e, in effetti, può essere considerato un lusso potersi staccare da tutto e venire qui o all’estero. Adesso però vi diciamo le stesse cose da un altro punto di vista e cioè che lasciar tutto e partire non è facile nonostante in molti dicano di sognarlo…in realtà fa molto comodo non metterlo in pratica perché non si abbandonano le certezze, non si lascia la strada vecchia per quella nuova, si hanno punti di riferimento sia geografici che affettivi e diciamo che l’ignoto non è poi così ignoto. Tutti questi vincoli ed impegni in realtà esistevano anche per noi, ma noi abbiamo fatto una scelta diversa, non migliore, solo diversa. Per poterla realizzare abbiamo fatto sacrifici che risalgono anche a diversi anni fa e come conseguenza, spesso, siamo diventati asociali. Anche qui non ce la spassiamo come facciamo credere nel blog, anzi scriviamo la realtà in modo sarcastico ed ironico, cosa non facile soprattutto in certi momenti. 
 
 

sabato 20 settembre 2014

La vita dei Bremerbayesi


Ci si alza presto tra le 6-7 del mattino, oppure alle 3 per i pescatori, si fa colazione a base di….porridge e si va a lavorare. I disoccupati invece vanno a fare una camminata incontrando…nessuno. Passano la mattina gironzolando e cercando di scovare qualcosa di nuovo, ma puntulamente rimangono delusi, è sempre tutto uguale. Arriva l’ora di pranzo., verso le 12-13.
Dopo aver mangiato si esce per un’altra camminata e si incontra ancora….nessuno. Allora ci si rifugia in biblioteca, sperando di far due chiacchere con il numeroso personale di quella minuscola biblioteca (alcuni lettori accaniti hanno più libri in casa loro) ma nulla da fare, sono troppo impegnati. A far cosa? Non si sa.
L’orario di chiusura è deciso per le 16:30, quindi ci si reca a fare una visitina al General Store, cioè IL negozio di alimentari paragonabile ad alcune dispense di casa. Anche li sono tutti indaffarati, cioè l’unico commesso che c’è ma almeno è simpatico..infatti è irlandese :) Si ritorna a “casa” incontrando ancora…nessuno. Questo nessuno è presente sempre ad ogni ora, incredibile :)
Finito di lavorare, siccome è troppo presto (15:30-16:30) la gente del posto non sa come ammazzare il tempo e si beve qualche birra in compagnia di amici, ogni giorno stessa ora, stesso posto, stesso bar.

 

lunedì 15 settembre 2014

Le conseguenze della noia

Le sardine si rifiutano di tornare nei paraggi e il brutto tempo ci ha relegato nel van per un paio di giorni (come avete letto nella sezione curiosità, i giorni di vento sono invivibili).
Esasperati, nel primo giorno di bel tempo, ci siamo dovuti inventare qualcosa da fare.
 

Ci vergognamo un po'.


Ecco le parole del vincitore:
"Il trabiccolo non è la mia specialità e mi ha penalizzato un po' nel tempo finale, ma sono comunque contento di aver vinto l'oro in questa prestigiosa competizione, per la quale mi allenavo da anni"
Alla domanda "a chi dedichi questa vittoria?" risponde così:
"La dedico al nostro van che ha finalmente trovato il suo nome: Babar. Vai alla grande bolide!"
Ora tutti in piedi per la premiazione...

venerdì 5 settembre 2014

Quotidianità e la settimana dello Zero

Nonostante i lettori del blog sembrino meno accaniti di un tempo, il dovere di cronaca rimane. Come ripetuto piùeppiù volte, al momento abbiamo una vita abbastanza di routine. Un fatto che non vi avevamo raccontato è che, il giorno prima del nostro viaggetto, era arrivato un nuovo elemento nell’ambiente lavorativo: la saga di Ciccio, infatti, continua e un altro erede è arrivato. Trattasi di Sminchiato: abbiamo cercato a lungo un altro nomignolo, ma questo gli calza a pennello. Forse Pippo, ma conosciamo un paio di Pippo e chiamarlo così ci sarebbe parso un po’ equivoco.
E’ un ragazzino di 18 anni simpatico ma molto goffo e scoordinato, che riesce a farsi male ogni volta che si muove, scivola, picchia la schiena contro il nastro trasportatore, si tira i coperchi dei contenitore del pesce in faccia e via dicendo.
Siccome Bremer Bay è il paradiso dei pescatori (e cioè vuol dire che qui si parla, si pensa e si racconta solo di pesce…………), miglior posto non poteva trovare visto che ha detto “Io amo pescare e non vedo l’ora di trasferirmi qui e iniziare questa avventura”….auguri…
 
 

martedì 26 agosto 2014

Breve esposto sui vocalizzi australiani



tratto dal primo numero di ramblingzucchini Science Journal

[...]
Lo straniero che decidesse di visitare l’Australia, dovrà affrontare l’impatto con la cultura locale in fatto di comunicazione.
Rivolgendo l’attenzione al settore sudoccidentale della Nuova Olanda, nella fattispecie Bremer Bay, con particolare attenzione ad una delle due factory dedite alla pesca delle sardine, da notarsi è la propensione degli impiegati e del datore di lavoro, nell’usare il medesimo vocalizzo, di seguito “verso”, per differenti scopi, in differenti situazioni, con differenti significati.
Colui che avesse la sfortuna di chiamarsi Matteo, verrebbe, per comodità, chiamato Matt., la cui pronuncia, alle suddette latitudini, assomiglierebbe ad una sorta di latrato.
Ebbene, tale vocalizzo è il medesimo per dire “Ok”, “Su”, “Giù”, “Destra”, “Sinistra”, “Fermo”, “Procedi” “Come? Puoi ripetere?”, “Ah si, ho capito”, “Eh certo, hai ragione”, “Vieni qui”, “Stai li”, e via discorrendo.
 
 

lunedì 25 agosto 2014

Australian South-West Roadtrip

A grande richiesta, ecco il resoconto della nostra vacanzina!

Primo giorno
Il primo giorno è stato molto noioso, nonostante il nostro entusiasmo, perché la strada era tutta uguale e pure il paesaggio. Per chi ci segue sull’atlante siamo partiti da Bbay, attraversato la famosissima Jerramungup e proseguito per l’unica strada che porta a WAVE ROCK, nella cittadina di Hyden che sorge in mezzo al nulla, ma ciononostante è una metropoli rispetto a Bbay… Il primo giorno è stato solo di spostamento e si è concluso con la ricerca di uno spiazzo in mezzo al bush ed ai canguri dove passare la freddissima notte (a nostro parere la più fredda da quando siamo in Australia). Il paesaggio aveva un qualcosa di alieno ricordando a tratti la savana africana.