E’ un ragazzino di 18 anni
simpatico ma molto goffo e scoordinato, che riesce a farsi male ogni volta che si muove,
scivola, picchia la schiena contro il nastro trasportatore, si tira i coperchi
dei contenitore del pesce in faccia e via dicendo.
Siccome Bremer Bay è il
paradiso dei pescatori (e cioè vuol dire che qui si parla, si pensa e si
racconta solo di pesce…………), miglior posto non poteva trovare visto che ha
detto “Io amo pescare e non vedo l’ora di trasferirmi qui e iniziare questa
avventura”….auguri…
Fatti rilevanti non ne sono
successi: il pesce è arrivato nella baia di Bremer e quindi invece che 6 ore al
giorno si deve lavorare solo 3 massimo 4 ore, così Matteo ha accettato la
proposta del Boss di passare allo “sharing”, cioè un tot in base alla quantità
di pesce pescato, siccome la paga oraria diventata non conveniente.
Quale fantozziana conseguenza
può esserci? Ovviamente dopo 2 settimane molto interessanti, è arrivata la
seconda settimana da quando siamo qui senza assolutamente pescare
pesce (=no dinero) e ieri il Boss ha detto che probabilmente fino a mercoledì
prossimo non si potrà pescare. Il pesce come era arrivato se n’è andato e la
volta che abbiamo provato a tornare nella baia dove abbiamo pescato fino a poco
fa, il mare era totalmente inapprocciabile e per fortuna siamo tornati
indietro.
Nella nostra ultima visita ad
Albany per fare la spesa, Matteo ha fatto la conoscenza dei dentisti locali, la
cui clinica era, diciamo, di livello leggermente più alto rispetto allo
standard cui era abituato, come pure la pareclla finale... Abbiamo inoltre
visitato “Whaleworld”, la factory di balene di Albany chiusa negli anni ’70 e
riconvertita in museo: molto dispendioso ma interessante. Silvia continuava a
dire, dopo aver finalmente avvistato le balene qui a Bremer, di voler vedere le
balene da vicino e accarezzarle, ma una volta visto uno scheletro di 22 metri
(per un esemplare che può arrivare a 38), ha esclamato “Ma come sono grandi!!!
non le voglio più accarezzare..”. Inoltre è stata la prima volta che una visita
guidata è durata meno di una autogestita: la guida aveva fretta e non si aveva
tempo di vedere niente. Matteo ha poi scoperto che pure il Boss ha lavorato
sulle navi alla caccia di balene ed era proprio quello che sparava l’arpione,
“Era solo un lavoro” ha detto come per giustificarsi, “e la gente non capisce che c’erano
900, mille balene ogni giorno che passavano, e ora le prendono tutte i
giapponesi…Green Peace non vincerà mai”. Lo stabilimento è stato chiuso, come
ha detto la guida, non per un buon senso comune, ma perché l’avvento degli olii
sintetici non rendeva più conveniente la produzione di olio di balena, che era
usato per tutto, automobili, industria spaziale e quant’altro. Anche a noi non piace pescare e sarà un lavoro che nessuno dei due farà mai più e quindi anche noi a volte ci sentimao proprio degli assassini.
Sminchiato ha rivelato di non
voler stare qui a lungo, ma fare un po’ di soldi e poi andare a nord a fare il
mandriano…crediamo se ne andrà presto visto che qui ricchi non lo si diventa
affatto, anzi…
Evento più unico che raro,
per non dire epico, Silvia ha fatto amicizia con un cane! E’ il cane del
Mezzuomo, ed è il più mansueto del mondo, piccolino e pacifico.
Ieri abbiamo visto un serpente, il Tiger Snake, tagliato in 2 dalla pala di un tipo qui a pochi metri del nostro van, per buona pace di quelli che hanno paura
delle letali bestie australiane.
Altro da aggiungere? Niente
di rilevante, a parte che abbiamo raggiunto quasi 6000 km da quando abbiamo comprato il van.
Ciaoooooo
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