martedì 2 aprile 2024

Giretto Pasquale - Atto II

 

Pasquale 2 . 0

Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeccoci qui!

Ma che Pasqua era senza l'ormai tradizionale post Pasquale? Ormai e' talmente una tradizione che, ad esempio, l'anno scorso non l'abbiamo scritto.

E sapete cosa? Nemmeno l'anno prima!

Bisogna andare al 2021 per trovare un altro post Pasquale...piu' tradizione di cosi'!


 


Se volete rileggervi le mirabolanti avventure del primo Giretto Pasquale, andate qui:

https://ramblingzucchini.blogspot.com/2021/04/giretto-pasquale.html#more

Ma passiamo al resoconto della gara. Anche quest'anno, come da tradizionale tradizione, un sacco di "prime"

  • Prima volta a sparare con un fucile
  • Primo albero abbattuto 
  • Primo falò (se non altro con i frutti del duro lavoro) in NZ
  • Prima volta a sentire i cervi in ammore
  • Primo trekking lottando contro la digestione
  • Primo contatto con nuovi termini della lingua italiana per Silvia ed il Callaro

Poffarbacco! E come si fa a resistere a tutto questo farciume? (termine coniato al momento per indicare un condimento o farcitura scadente che suscita repulsione).

Si parte con molta calma il venerdi di pasquetta, perche' qui in Nuova Zelanda, dovete sapere, che sono dei professionisti della feria, e non si fanno scappare nessuna possibilita' di sfruttare un giorno di vacanza, quindi anche se per gli iwik pasqua vuol dire solo coniglietto di cioccolato, tanto basta per stare a casa 4 giorni.

E dopo esserci autonominati "Bestie da long weekend", non potevamo certo stare a casa con le maninmano.
Dicevamo della calma...le nostre 4 ore di viaggio devono fronteggiare la flemma iwikese, sembra di andare alla moviola e a Matteo prudono le mani. Per fortuna Silvia fa finta di dormire cosi' si perde qualcuna delle sue frecciate sarcastiche verso la flemma locale al volante.

Ha persino una idea di business: biscotti minuscoli di pastafrolla mollissima a forma di testicoli che chiamera' "Palline iwik".
Ma d'altra parte "Better safe than sorry", dicono qui. E pensare che qualche lungimirante politico locale, per abbassare il numero di incidenti stradali, invece che alzare la soglia (infima) di destrezza alla guida, aveva pensato di mettere il limite massimo di velocita' a 80 km/h per tutto il Paese...gia' Matteo si immaginava gli scrupolosi autisti locali a guidare a 65 tanto per essere sicuri di non sfiorare gli 80 all'ora.
Non fa niente che poi ogni tanto passi uno impennando mentre sorpassa, perche' le regole vanno seguite come dicono loro, tranne quando decidono loro, a caso, che si possono infrangere.

Vabbe', questo escursus era solo per farvi annusare lo stato mentale di Matteo durante il nostro spostamento.
Ma dove eravamo diretti?
Nel nulla.
Avete presente "Struttura", l'ambiente totalmente vuoto dove Morpheus insegna a Neo i principi di Matrix?
Questo e' "Struttura", ovvero Central Hawke's Bay

No dai, stiamo a scherza'!
Siamo andati a Central Hawke's Bay, in una zona non meglio collocata a mezz'ora da Hastings, in mezzo alle farm, dove il rapporto esseri umani/animali e' infinitesimale.
Siamo andati a trovare il Callaro, che ha deciso di cambiare vita e reinventarsi in una dimensione in cui si ritrova di piu', quella della bestia da soma!
Macche', manco le bestie lo vogliono come uno di loro, ma a prescindere da cio', come si sente sempre piu' spesso recentemente, in tanti al giorno d'oggi si sentono soffocati dalla societa' vuota e dalla vita arida che la modernita' ci ha portato, e cosi' molto coraggiosamente ha deciso di chiudere baracca ad Auckland e prendere il proprio treno e spostarlo su binari che hanno piu' senso e lo fanno alzare la mattina curioso verso la vita.
Arriviamo verso le 13:30 e lui, da adorabile omuncolo, ci ha aspettato per mangiare il pranzo da lui abilmente preparato, come si fa nelle societa' evolute (ovvero da Trento in giu').
Ci accoglie come Matt Damon in Interstellar, probabilmete non piu' abituato a vedere un volto umano in quelle lande.
Sulla destra, il Callaro si avvinghia a Matteo

Davvero una accoglienza commovente, ci lascia persino il suo letto per il weekend, storie di accoglienza da terzo mondo come non se ne sentono piu' al giorno d'oggi.
Dopo aver mangiato la Pizza al Formaggio dei Paesi suoi e la Torta di Zucca dei Paesi di Matteo, 
 
Non la quattro formaggi, che avevate capito??

Torta salata di zucca, trentino remix

ci porta tronfio ed orgoglione a vedere i suoi possedimenti. Che poi suoi non sono, ma nondimeno se ne prende cura quando torna a casa dal lavoro, insieme ad un gagliardo pensionato che sembra il sottufficiale di Capitan Findus (quello originale, non quello giovane e figo dei tempi moderni).
Diciamo che semmai Sottufficiale poteva assomigliare a quello in mezzo
 
Ormai conosce i nomi delle vacche e delle capre a memoria, pero' quando lo vedono scappano, invece che venirgli intorno contente come succede ai veri pastori sardi........
Finito il giro, il suo notorio istinto assassino gli fa posare gli occhi su un povero leprottino col culetto bianco come il coniglietto di Bambi, e cosi', per chissa' quale ripiego psichiatrico oppresso contro la propria infanzia, corre dal Sottufficiale a chiedergli il suo fucilino ed inizia a sparare in tutte le direzioni, mentre il coniglietto lo sberleffa. E dire che Callaro si impegna, sembra di vedere Carabina Quigley mentre gli entra una bruschetta nell'occhio prima di premere il grilletto
Callaraccio Quigley

Ovviamente Matteo si unisce al coniglietto e sfotte questa moderna versione di Guglielmo Tell a piu' riprese, finche il Callaro non gli propone di provarci lui allora, visto che fa tanto il fenomeno.
Matteo e' tentato, ma esplodere le cervella di un povero animaletto cosi' per puro diletto non se la sente proprio.
E cosi' Quigley continua a crivellare staccionate e nuvole per un po', finche' persino Sottufficiale gli consiglia di fare un po' di pratica prima.
Rimediato un bersaglio, Matteo stavolta accetta di provare, e al quarto tentativo centra il vaso di plastica da una distanza irrisoria di tipo 7-8 metri.
Prima dell'esaurimento cartucce, il suo totale ammontera' a 3 centri, mentre Quigley arriva alla meglio ad un centimetrino dal suddetto vaso. Forse per il momento niente Quigley per iddu.
Bussolotti minuscoli

Per scoppiare i brufoli del leprotto

Il bottino di Matteo

Ti servira' ancora un po' di pratica con la Scoppiabrufoli prima di mangiare coniglio alla ligure, Callaro!
Ad ogni modo, finiti i convenevoli, ci mette subito a sgobbare come se ci avesse appena comprato alla fiera dell'est, e da bravo stratega sa bene che basta promettere a Matteo un bel fuoco selvaggio per mettergli davanti la carota e farlo lavorare, e cosi' iniziamo ad accatastare rami secchi



Capretta anoressica scagazzante

puff puff!
Il non-Quigley in perfetta tenuta redneck
 
Arrivata una certa ora, quando il buonsenso porterebbe alla ritirata

 

il Callaro invece inizia a rivelare il suo piano malefico: sono le 17 quando, con tono entusiasta, propone di abbattere un albero.

La proposta soddisfa tutti i criteri di demenzialita' necessari per essere avallata da Matteo, e i due iniziano il loro piano autolesionistico con una perizia che definire iwik e' dir poco. A loro parziale discolpa, possiamo guardarli con compassione in quanto era per entrambi la prima vittima.

Ovviamente la giornata si conclude con  un nulla di fatto, per fortuna Silvia era nel frattempo rincasata a cucinare qualcosa, dopo una bella corsa tra le sue amate colline.

Sotto pressante insistenza TIPICA di Matteo, nel buio della nueche andiamo ad incendiare il nostro falo', manca solo il vin brule'. Come potete vedere, fuoco acceso sapientemente come solo i truzzi di periferia sanno fare, e dove non arriva la diavolina ci pensano le taniche di benzina. La catasta di legna sara' stata 4x4 metri...le megalomanie di Matteo.


Ombre nella notte


E chi ha bisogno della TV???

Fuoco sotto la luna

Il fuoco inizia a bruciare tutto l'ossigeno



Fornace di Stelle




Poesia






 
Come avrete capito, Matteo ha una passione per il fuoco dall'infanzia.

Il giorno dopo, siccome non pioveva da diverso tempo, siamo arrivati noi e ci siamo portati dietro la solita nuvoletta fantozziana, cosi' decidiamo di andare "in citta' " a fare la spesa per il pranzo di pasqua.

Che roadtrip rambingzucchinico e' senza pioggia??

Dopo questa overdose di civilta', torniamo alla farm, e non ci resta che girarci i pollici e guardare i tacchini, aspettando che spiova. In questa foto potete vedere i tacchini mentre assaporano gli ultimi giorni di vita nel mentre che Callaro si trasformi in Quigley e li ci spari.

Quando, nel pomeriggio, pare smettere di piovere, i nostri eroi ritornano all'abbattimento alberi, mentre Silvia, per questioni di pedegree, preferisce soprassedere.

Daje e daje, alla lunga l'albero cade. 


La vittima ed il carnefice
 


"Fai una foto virile da Tagliaboschi!"

Potete vedere gli highlights della gara nel filmato seguente


Nonostante le false promesse del Callaro, la giornata si conclude senza un altro falo' propiziatorio, anche perche' Matteo e' cotto per bene dopo aver passato la giornata a fare il tiro alla fune contro l'albero.
Ci ripromettiamo di arrivare piu' preparati al prossimo abbattimento alberi.
Quando Morfeo ci toglie le coperte la mattina seguente, tutto ad un tratto e' Pasqua!
Il Callaro, al meta' tra l'adorabile ed il malefico (leggerete piu' avanti il suo piano), ci accoglie con un ovetto di pasqua, cosa talmente insapettata che Matteo manco aveva capito fosse per noi.
Checcarinooooooo

Bimba Silvia eà sempre contenta di scartare regali, sopratutto grazie a tutte le uova di cioccolato negatele in infanzia.





Ma non siamo mica qui a divertirci, sotto a cucinare il pranzo luculliano, attivita' proibita a Matteo, che deve trovare altri modi per tenersi occupato. Prova anche a mostrarsi espereto in materia citando la nonna papera. Schernito senza mezze misure, decide quindi di chiedere all'oracolo di internet, dato che al giorno d'oggi nulla esiste se non sul net.
Ecco quindi una lezione di lingua italiana per i due sfottosi ignorantelli:

Manco sapete cos'e' la nonna papera...

Mentre, usando una tipica espressione di Matteo, il pranzo "Si fa da solo", il Callaro-non-ancora-Quigley ci impone, con fare autoritario ed aggressivo di piantare semi di modo che possa poi andarsi a vendere le piantine al mercato nero della zona dove siamo, di cui non sappiamo bene ancora il nome, e manco lui a dire il vero



Olimpiadi tacchiniane, salto della staccionata

Fuoristrada abbandonati
Matteo ha un deja vu quando vede gli interni in metallo come la fu Campagnola di suo papa'

 
Dopo aver mangiato come degli "Slodri" (termine primierotto un po' intraducibile, come tutto il resto del loro dialetto) ed aver sfamato anche Sottufficiale, il piano infingardo e gaglioffo del Callaro viene esposto senza ulteriori sotterfugi: ci propone di andare a fare "una bella camminata" che richiede solo un paio di ore ad andare ed una e mezza a tornare.
Noantri accettiamo con entusiasmo, e in mezz'ora di auto passiamo da un'area senza mappa con pixel sgranati ed una con una catena montuosa che consente di orientarsi nello spazio tridimensionale.
Non potevamo sapere cosa stava per incoglierci.

La salita inizia a farsi molesta, ed il sentiero si distingue per il suo caratteristico odore, un subliminale puzzo non meglio identificabile.



Caleidoscopio di muschi


800 metri di dislivello dopo, sull'orlo del vomito e con lo stomaco espanso, arriviamo in vetta al luogo speciale del Callaro


Tempo di permettere all'ossigeno di spostarsi dallo stomaco al cervello, oltre alla mole di insulti piu' che meritati, ringraziamo il Callaro per questa bella gita, date le condizioni fisico-digestive possiamo dire che fosse la sfida perfetta per la giornata odierna.
Possiamo quindi metterci ad ascoltare i cervi in amore, mentre il nostro indice glicemico e' impegnato in una lotta greco-romana con l'acido lattico.
Matteo, sei l'ombra di te stesso

Ecco il video dei versi animaleschi, alzate il volume al massimo!

Non contenti, Matteo e Callaro vanno fino "alla sella", mentre Silvia, che ha gia' superato il suo limite arrivando fino al Sunrise Hut, aspetta che tornino.
La sella, incredibilmente senza un filo di vento

In fondo al sentiero, Sunrise Hut

In un attimo di infinito epifanico, Matteo si rende conto di avere a che fare con materiale ramblingzucchinico quando, chiedendogli di fare una foto da vero esploratore invece che da minchione, il Callaro sforna una chicca immortale per i posteri
Grazie Callaro. Non tutti hanno il coraggio di mostrarsi nella loro forma piu' demente di fronte al mondo.
Eccoti un paio di foto per farti vedere quanto lontano sei arrivato. Ne hai fatta di strada da quando ti mangiavi le caccole a Bromezio Fitulengo di Sotto da dove vieni tu. Guardati ora, sei un esploratore di mondi.


Intanto, Silvia scova gli ovetti di cioccolato nascosti dai bambini al rifugetto ma decide di lasciarglieli...ma solo perche stava ancora rotolando nella sua nuova forma sferica guadagnata dopo il pranzo pasquale.
 
E' giunta quindi l'ora di tornare alla macchina e lo ringraziamo per la bella gita.
Arrivati a casa, dopo la doccia Matteo si arrende alla "domenica insulinica", e si dichiara sconfitto, cenando con un bicchiere di bicarbonato di sodio e limone.
L'ombra di se stesso proprio e l'inizio del declino a dir di Silvia.

Arriviamo indi a pasquetta, ed e' il giorno della ripartenza.
Si passa la mattinata a discorrere, con il Callaro tutto goduto perche' puo' finalmente fare dei discorsi umani con gente normale ma sa anche che, come Matt Damon in Interstellar, con la nostra partenza dovra' mettersi di nuovo in ibernazione ed aspettare anni luce prima che un altro umano venga a risvegliarlo dal suo sonno criogenico
Matteo, Silvia e un tacchino rimettono Callaro in frigo

Ci mostra anche le sue foto dell'India, molto belle, che ci sottolineano quanto poco si abbia visto nel nostro giro.

L'ultima emozione della giornata e' andare tutti insieme a prendere delle mele lungo la strada verso il nord, abbandonate a se stesse,  ed e' tempo di salutarsi.

Silvia ha davvero apprezzato la possibilita' di un ritorno "alle orgini", ad una dimensione che piu' si avvicina alla realta' con la quale e' cresciuta, e gia' si immagina a fare le valige e trasferirsi a "Struttura". E' stata davvero contenta di questi giorni fatti di un bellissimo mix tra lavoro, mangiate, chiaccherate e camminate.

Al prossimo giro il Callaro promette di approntare arco e frecce fatte in casa, nonche' sterco di mucca essiccato per fare il fuoco come descriveva Heinrich Harrer nei suoi diari tibetani.

Sara' vero? Solo il tempo potra' dirlo.


Alla prossima jente!

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