Visualizzazione post con etichetta western australia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta western australia. Mostra tutti i post

martedì 26 agosto 2014

Breve esposto sui vocalizzi australiani



tratto dal primo numero di ramblingzucchini Science Journal

[...]
Lo straniero che decidesse di visitare l’Australia, dovrà affrontare l’impatto con la cultura locale in fatto di comunicazione.
Rivolgendo l’attenzione al settore sudoccidentale della Nuova Olanda, nella fattispecie Bremer Bay, con particolare attenzione ad una delle due factory dedite alla pesca delle sardine, da notarsi è la propensione degli impiegati e del datore di lavoro, nell’usare il medesimo vocalizzo, di seguito “verso”, per differenti scopi, in differenti situazioni, con differenti significati.
Colui che avesse la sfortuna di chiamarsi Matteo, verrebbe, per comodità, chiamato Matt., la cui pronuncia, alle suddette latitudini, assomiglierebbe ad una sorta di latrato.
Ebbene, tale vocalizzo è il medesimo per dire “Ok”, “Su”, “Giù”, “Destra”, “Sinistra”, “Fermo”, “Procedi” “Come? Puoi ripetere?”, “Ah si, ho capito”, “Eh certo, hai ragione”, “Vieni qui”, “Stai li”, e via discorrendo.
 
 

lunedì 28 luglio 2014

La rabbia di Matteo

Si prospettavano 15 giorni di viaggio mentre il capo era in vacanza.
No lavoro = no dinero = libertad, e tanto bastava ai nostri eroi per affontare col sorriso il futuro prossimo venturo.
Ci siamo recati ad Albany per Il solito weekend rock a base di centri commerciali, tutti felici di poterci gustare un po' di vagabondaggio, finalmente spendendo il tempo a viaggiare e visitare posti nuovi. Sabato a mezzogiorno, senza alcun preavviso, il nostro simpaticissimo boss ci invia un messaggio dicendoci che dobbiamo tornare in quella dannata Bbay per....accendere la tank (la vasca dei pesci). Matteo inizia ad agitarsi e ad....incazzarsi. Torniamo e passiamo la domenica mattina a cazzeggiare..aspettando appunto che arrivino le tre per andare a pescare. A mezzogiorno il capo ci scrive un messaggio:tempo peggio del previsto, quindi non si va.
Inizia il delirio di Matteo, ormai in versione checca isterica. Effettivamente, ci ha fatto perdere due giornate avvisandoci molto tardi e pensando che non abbiamo di meglio da fare che non tornare/stare in questo buco di culo di posto.
Niente, neache gli Scotchfingers (biscotti al burro) tanto amati da Matteo lo riescono a risollevare: