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venerdì 29 maggio 2015

Thailandia 2.0

Eggiá.
Dovevamo venire qui in due e, alla fine, eccoci qua!
Il piano originale del nostro viaggio asiatico prevedeva il Nepal e uno dei sogni della giovinezza di Silvia, ovvero il Bhutan.
Ma chi ci conosce sa che Matteo ha un ritardo mentale per l'organizzazione e le prenotazioni. "Vedremo quando siamo li" è la frase ricorrente, che spesso ci si ripercuote contro.
Per chi non lo sapesse, il Bhutan è il paese meno amico dei turisti del mondo, e lo si può visitare solo attraverso tour organizzati da tipo 250 euro a testa, tutto compreso, al giorno. Fate due conti e scoprite per stare 4 giorni quanto si spenderebbe, esclusi i voli per il paese.
Ma per realizzare un sogno si affronta questo ed altro!
Ma alla fine abbiamo desistito, sebbene più volte fossimo li li per prenotare.
Poi, il terremoto in Nepal ha definitivamente chiuso le nostre speranze di visitare l'Himalaya e percorrere i sentieri attraverso quelle maestose montagne. Avevamo anche pensato di far del volontariato dopo il terremoto ma informandoci un po' ...se non sei un'organizzazione o non hai qualche skills tipo medico, non servi a nulla e anzi usi preziose risorse tipo acqua e un posto letto!
Non prenotare ogni tanto viene bene!
 
 

giovedì 28 maggio 2015

Vietnam divertente...

Come vi abbiamo già accennato , avevamo aspettative troppo alte per il Vietnam e quindi siamo rimasti un po' delusi. Alcune singolarità però ci sono rimaste impresse e alcune sono davvero divertenti...
La retromarcia delle macchine specie nei xe om, cioè i tuk tuk, riproduce un motivetto ad esempio le canzoncine di Natale o le sigle di qualche telefilm e fa molto ridere soprattutto la prima volta che non sai da dove arriva la musica. 
Le biciclette e i motorini portano di tutto..oltre a diversi animali sgozzati, abbiamo visto una bici portare un armadio e un'altra portare il serramento di un portone. oppure quando con la sinistra tengono almeno cinque scatole in pila dietro la schiena e con la destra guidano...schivandoti se sei fortunato o centrandoti.  
L'idea che in Asia siano tutti vegetariani é una farsa inventata dagli occidentali. Il Vietnam é considerato come uno dei paradisi per vegetariani ma di fatto non lo é. Si può fare molto più facilmente che in altri Paesi ma nella loro cultura la carne é onnipresente. L'idea invece che mangino tutto quello che ha quattro zampe tranne i tavoli...é vera. 
 
 

lunedì 18 maggio 2015

Ultimi giorni in Vietnam

Di questi ultimi giorni in Vietnam, non c'è molto altro da raccontare.
Una volta lasciata Dalat, siamo giunti ad Ho Chi Minh City, la fu Saigon, come sempre senza un posto dove andare. Speravamo di essere lasciati davanti a qualche accomodation economico come già accaduto, ma stavolta no, così ci siamo messi a cercare un posto con il gran caldo della città.
I prezzi sembravano sempre oltre il nostro standard, così ci siamo fermati in un bar e scrutato le offerte internet, scoprendo che alcuni hotel hanno un prezzo minore su internet che nella realtà reale.
Così abbiamo prenotato un albergo per 11$/camera.
Il giorno seguente abbiamo provato a fare un giro turistico della città, che non offre assolutamente NIENTE sotto tutti i punti di vista. Abbiamo cercato riparte nella nostra guida, sperando che, seguendo l'itinerario  proposto, avremmo visto la parte bella della città.
Il percorso offriva viste di...hotel, viste di...statue, viste di....edifici che di notte si riempiono di gechi. Patetico e triste. A metà abbiamo rinunciato e dato per assodato che questo posto è una latrina.
Il traffico è ad un livello leggermente più isterico che non ad Hanoi e, forse, se proprio uno vuole trovarci un fascino, potrebbe essere di notte, con le luci, quando compaiono mercatini e bancarelle.


Come Bangkok, forse, se uno vive nella via dei backpakers, con tante lucine e distrazioni psichedeliche, magari vede la città con un altro sguardo.
 
 

sabato 16 maggio 2015

Vietnam: che Paese!!! (II parte)

Durante una sosta del viaggio in bus verso Hue, abbiamo incontrato i due israeliani, anche loro diretti nella stessa città, con un bus pagato 12 $ che era uguale identico al nostro pagato 20$...................
Giunti a destinazione, fuori dal bus diversi motorini offrivano alloggi, e abbiamo accettato semplicemente perché il passaggio in moto fino in centro era gratis e non vincolante con la scelta dell'accomodation. Ad ogni modo le stanze erano passabili e quindi ci siamo fermati.
Appena incontriamo gli israeliani, ci dicono che il giorno dopo se ne sarebbero andati, utilizzando quello che, a quanto pare, dal Vietnam centrale in giù, è una realtà molto consolidata: i viaggi cosiddetti easyrider, ovvero in moto, dove ti portano il bagaglio a destinazione e tu diventi un vero ribelle on the road seguendo la tua guida in soste predefinite e arrivi nella prossima città senza alcun tipo di scomodità.
In effetti su Internet tutti parlano della strada tra Hue ed Hoi An in modo entusiastico se fatta in moto.
Ad ogni modo, preso atto che non avevano la minima intenzione di fare gruppo con noi sebbene i nostri itinerari fossero sovrapponibili, abbiamo deciso di organizzarci per i fatti nostri. (Chissà cosa abbiamo sbagliato precedentemente?!)
 
 

martedì 5 maggio 2015

Diario di Viaggio: Vietnam (I parte)


L'ultimo giorno a Manila è stato un supplizio perche non sapevamo cosa fare e dovevamo aspettare l'aereo delle 10 di sera. Per raggiungere l'aeroporto ci siamo spostati (dall'altra parte della città) in treno, un colpo di genio di cui andiamo abbastanza fieri: l'intero spostamento dalla stazione di Blumentritt al terminal 3 di Manila (treno sulla linea PNR e jeepney fino all'aeroporto), ci è costato soli 40 PHP in due! Chiaramente NESSUN blog citava questa alternativa.
 
 

sabato 11 aprile 2015

Filippine (II parte)

Arrivati in stazione dei bus, con la nostra camera già, prenotata telefonicamente, abbiamo cercato comunque un posto più economico, ma o non ce n'erano, o erano tutti prenotati.
Eccoci quindi al Cliffside Cottage, tanto decantato su Internet come posto per backpackers e con buon rapporto qualità prezzo. Il che è vero, ma bisogna ammettere che dover sempre andare a chiedere alla manager di mettere l'acqua nel serbatoio per potersi lavare i denti, fare la doccia o andare in bagno, è un po' una rottura.
Ci siamo informati per i prezzi su kayak, i vari tour ecc e provato a fare amicizia, ma sembra che la vena sociale non sia tanto esposta negli umani moderni, a meno che non sia filtrata da uno schermo...
La caparbietà di Silvia comunque ha portato i suoi frutti: i nostri vicini di cottage sembravano predisposti (lui, perlomeno) a venire a fare il giro in kayak con noi, avendo loro lo stesso programma. Ovviamente la fortuna di ramblingzucchini ha voluto che la sua lei sia stata male il giorno seguente, quindi prima li abbiamo aspettati fino alle 11, poi lui è venuto a scusarsi e ha detto che lei sarebbe rimasta lì ma che saremmo potuti andare in cima al "monte" che sovrasta il nostro alloggio (per altro qui ci sarebbero falesie fino alla nausea, ma nessuno le ha ancora attrezzate, quindi è tutto allo stato brado), siccome un suo "amico filippino" gli aveva assicurato che era "molto facile e breve".
 
 

sabato 4 aprile 2015

Diario di viaggio: Filippine

Il diario sarà diviso in due parti: la prima di pure info per facilitare altri viaggiatori o altri seguaci con low budget ;), la seconda sarà narrativa, che piace tanto a Matteo.
Giorno 1
Trasferimento aereoporto di Sydney: invece di pagarvi il treno per 15dollarazzi o il minivan per 12$ minimo, potete prendere il bus 400, pagando al massimo 4,5$. Guardate la tratta su http://www.transportnsw.info/ in modo da trovare la fermata più vicino a voi. Ricordate che ci sono due terminal, l'autista vi potrà indicare dove scendere. 
Sydney- Manila (Airasia): non c'è nulla da sapere, il check-in é abbastanza veloce. Come ormai in tutti i Paesi, per entrare nelle Filippine dovrete compilare la card di entrata, cercate di avere un indirizzo a caso, tanto non lo controllano e soprattutto avere la prenotazione stampata del VOLO DI USCITA.
Aeroporto di Manila: prendete i taxi gialli e assicurarvi che il tassametro sia in funzione. Il foglio di carta che vi danno prima di salire, quando l'autista ve lo chiederà, fate finta di averlo perso (come ci ha spiegato un locale prima di arrivare) altrimenti rischiate di avere dei complaint o di pagare la tassa fissa.
 
 

domenica 15 marzo 2015

Amarezza

Mi sono licenziato.
Era ora di dire basta, di rialzare la testa, invece che ingoiare un altro rospo.
La famosa fossa che avevo scavato, su entrambi i lati della casa, con i piedi nel fango, al posto del plumber che per quel lavoro ha preso 2000 $ e non ha fatto altro che incollare qualche tubo di plastica, dovevo riscavarla, di nuovo.
Quando giovedì è arrivato a finire il lavoro, sui tubi che ha messo (tubi per le gronde dell'acqua piovana), ha rimesso la terra che avevo spalato, poi è arrivato quel coglione del capo, mentre lui era ancora li a lavorare, mi ha chiesto se ero stato io a ricoprire lo scavo, gli ho detto di no, e si è messo a chiaccherare con quell'altro idiota del plumber.
Una volta finito, quando se n'è andato, mi ha detto così non va bene, tira di nuovo via tutta la terra che ci ha buttato sopra "Finchè è fresca", come dire, dai non è un grosso lavoro.
Non ci volevo credere. "Di nuovo?" gli ho chiesto. "Si, su entrambi i lati".
Ero molto, molto, molto incazzato. Deve aver visto la mia faccia, per quello se n'è andato.
Guardavo il lavoro che mi aspettava e avrei voluto piangere, non ci potevo credere, non lo volevo fare. E poi mi sono detto "Perchè dovrei piangere per sto coglione?".
 
 

mercoledì 11 marzo 2015

Che ne sarà di noi?

Dopo il penultimo post super entusiasta vi raccontiamo alcuni passaggi che vi aveamo tenuto nascosto. A Matteo la prima settimana di lavoro gli era stato offerto lo sponsorship! Silvia é convinta che sia stato per la sua intelligenza e bravura nei lavori manuali, Matteo invece crede che i suoi colleghi siano incapaci e quindi é facile spiccare in una massa di ....rinco! Lo sponsorship significa lavorare per 4 anni da testicolo e praticamente diventare suo schiavo dal momento che può improvvisamente cambiare idea e lasciarti per strada. A parte i test da passare e i soldi da metterci a Matteo non interessava minimamente e l'unica a beneficiarne sarebbe stata Silvia (con il partner Visa). Praticamente hanno iniziata a chiamarla per lavori "decenti" o insomma che le sarebbero piaciuti ma siccome non ha il visto adatto....picche! Non la fanno neanche iniziare..però almeno adesso sappiamo che non era il cv o altro...era solo per il visto! Addirittura un datore di lavoro le ha detto "saresti perfetta anzi avrei già qui il contratto in mano ma con il tuo visto dopo 6 mesi devo farti pagare in nero e non posso ecc", ma almeno é stato molto carino perché le ha lasciato vari indirizzi web per il permanent Visa. Purtroppo non basta dire "avremmo lo sponsorship", bisogna effettivamente averlo in mano e possono passare mesi e mesi prima di riceverlo, inoltre Matteo come farebbe a studiare inglese dopo che testicolo lo fa lavorare 10-12 ore al giorno??? Sappiamo é un'opportunità che ci lasciamo scappare ma non ci va che a beneficiarne sia solo una persona e tra l'altro a queste condizioni. In ogni caso nel frattempo Silvia potrebbe solo fare i lavori che fa ora cioè cameriera ecc. Dopo i 4 anni (o 2 anni visto che ci sono fonti discordanti) anche Matteo potrebbe trovarsi un lavoro dal lunedì al venerdì con 7-8 ore al giorno per una paga assolutamente impensabile in tutto il resto del mondo...ma il forse e i soldi per ora non sono due elementi di cui occuparcene nelle nostre vite. 
Questo é quanto e magari riceveremo commenti "siete degli stupidi" "davvero lo sponsorship ma io lo sognavo e non me l'hanno mai proposto" ma ormai la decisione é fatta. Ogni lasciata é persa ma...ci son sempre nuove opportunità!!!
Cheers mates

La piccolezza delle persone

Questo post fa coppia con l'altro sulla rabbia e frustrazione che avete letto mesi fa.
Nella settimana appena passata, dopo il weekend surf-musicale, ad attendere Matteo c'erano insidie impensabili.
Nella sfilza di lavori di bassa lega cui si deve prestare quotidianamente, c'era da scavare un canale, diciamo  25-30 metri, 30-40 cm di larghezza, 30-40 di profondità...nell'argilla.
Ora, speriamo che nessuno di voi sappia cosa vuol dire scavare nell'argilla, ad ogni modo metà del lavoro è staccare la terra dalla pala o dal piccone perché si incolla tutto e dopo dieci minuti praticamente la pala pesa 10 kg e tutto quello che si è estratto accompagna la pala in ogni suo movimento.
Il primo giorno il suo collega lo ha aiutato, ovvero si alternavano a zappare, come dovrebbe essere. Per dare a Gilberto quello che è di Rodolfo, hanno fatto anche una chiacchierata interessante, di quelle che piacciono a Matteo, ma che difficilmente si riescono a fare, anche perché una delle due parti in genere si offende, e dato che Matteo è abituato alla cosa, in genere non è lui ad offendersi.
E così per un paio d'ore è sembrato un lavoro normale, duro ma normale.
 
 

sabato 7 marzo 2015

Il giorno migliore da quando siamo qui

Ora che Silvia è disoccupata, prendiamo il lato positivo della cosa è finalmente ci viviamo i weekend se possiamo!
Sabato sera dopo una cena frugale a casa, siamo andati ad assaggiare un'altra pizza in due, e poi siccome eravamo ancora affamati, siamo andati dal sempre ottimo ed economico indiano e abbiamo preso due o tre cosette.
L'obiettivo era andare a vedere un concerto, ma ovviamente era economicamente improponibile, quindi abbiamo dirottato su un bar con musica rock dal vivo ma una deviazione alla """""sagra""""" del vino ad Hide Park ha cambiato i nostri piani.
La città si sta vestendo a festa per il gay pride che si tiene questo sabato
 
 

venerdì 27 febbraio 2015

Una giornata alle Blue Mountains

Ciao folto pubblico!
Quanto tempo eh? Finalmente abbiamo qualche fatto da raccontare che non sia una quotidianità sotto la media.
Lo scorso weekend siamo andati alle Blue Mountains insieme a Cindy, con il mitico Babar!
Ahhh....una bella gita per ricaricarsi, sole, aria pura....
No.
Leggete il nome del blog, questo è ramblingzucchini ! Come può essere una bella gita scusate?
Il tempo è stato pessimamente pessimo per tutti i due giorni. Matteo per essere sicuro di finire di lavorare alle 15:30 del sabato ha dovuto chiedere 3 volte durante la settimana, ottenendo risposta affermativa, però sabato inizio alle 6 invece che alle 7.
Babar non aspettava altro che un bel giro per sgranchirsi le ruote, anche se l'allenamento settimanale di salite che gli fa fare Matteo non ha portato alcun miglioramento, e in salita fa sempre molta fatica. Ma checcimporta!
Non abbiamo orari! L'avventura ci chiama!
 
 

domenica 15 febbraio 2015

Sydney alla riscossa

La vita si svolge abbastanza lineare ma mai come in Italia...qui c'è sempre da cercare qualcosa. Silvia ad esempio perderá il lavoro tra due settimane e ovviamente sta già cercando ma le risulta impossibile visto che o non riceve risposte o il lavoro se lo é già preso qualcun'altra arrivata prima di lei (mentre era a lavorare) o semplicemente perché non sa più lavorare ahahah
Nell'unico giorno libero che avevamo insieme, visto che dovevamo festeggiare una bella notizia, siamo andati a surfare. Dopo esserci persi con i vari bus...siamo arrivati a Maroubra Beach, la fotocopia di Bondi beach solamente che meno affollata, meno popolare e più spaziosa. Ci informiamo per la lezione, andiamo a sederci per decidere e...come mai la gente é tutta fuori dall'acqua e ci sono elicotteri? Shark alarm! Andiamo quindi ad avvisare i surfisti che non ci andiamo più alla lezione ma dopo mezz'oretta di ricerche e di "andiamo con la motoscafo a far prender paura allo squalo", la guardia costiera annuncia che "lo squalo era piccolo probabilmente se n'è andato". 
 
 

venerdì 6 febbraio 2015

Casupola

Come vi abbiamo già raccontato ci siamo trasferiti da ormai un mese in una casa alquanto particolare. Matteo c'era già stato mentre per Silvia è stata una sorpresa....è che sorpresa! Per tre giorni o più silvia non si è minimamente preoccupata di andare a vedere tutta la moquette la mangiasse. Iniziamo col dire che la casa ha due entrate, una sulla via principale, l'altra sulla via degli storti. La casupola ha una specie di spazio esterno a metà tra la giungla e la discarica edile ma per fortuna non c'è spazio per rilassarsi perché il posto è occupato dalla macchina di Pepe. Al pian terreno ci sono due stanze e un bagno-doccia, mentre al piano superiore non abbiamo ancora capito quante stanze ci siano o se ci sia addirittura un altro piccolo cucinino. Sono tutte stanze ed un unico corridoio quindi anche se volessimo capire com'è strutturato non lo capiremmo. Il soggiornino consiste in tre poltrone fasciate di tende color oro e una tivù appesa almsoffitto sempre accesa...per pochi o nessun spettatore. Sembra però che il manager della casa sia felice così. La cucina-topolina assomiglia a quella di Un ostello anche se molto più piccola. Il frigo è suddiviso per piani-camere e in certi angoli potrebbe essere archeologicamente interessante. La moquette disseminata in tutta la casa emana l'odore che potete immaginare di un cuscino di 20 anni. Tutto il resto della casa é molto vecchio ma abbastanza ben tenuto.
L'atmosfera invece é quella di un ostello. 
 
 

domenica 1 febbraio 2015

Differenze

Appena pensato di scrivere questo post, credevamo sarebbe stato un discorso abbastanza facile e breve, invece a pensarci bene è leggermente più articolato.
Che differenze ci sono tra l'Italia e l'Australia?
Beh, alcune sono palesi, nonchè già citate, ovvero la mancanza di cultura culinaria (o meglio, una non cultura c'è, ed è quella degli Stati Uniti), il fatto che qui tutte le costruzioni sono nuove (il collega che Matteo frequenta più spesso non gli crede quando Matteo dice che il Italia le case sono fatte di pietra e non come qui - dove, pare, la favola dei tre porcellini non è arrivata-). Come detto il paesaggio è tutto uguale, nella sua diversità, ovvero certo, c'è il paesaggio della costa è quello dell'entroterra, ma tutta la costa è circa uguale, ecc. In Italia cambia in continuazione.
Una grande differenza è a livello di rapporti interpersonali. Può darsi che sydney ne sia esente, ma comunque è quasi impossibile trovare una comunità radicata, e magari ciò è dovuto alle radici di emi/immigrazione che hanno dato vita a questo paese. Ma, come ci raccontava Caterina ad Adelaide, ad esempio in chiesa non ritrovi "la parrocchia", ma un gruppo di singoli che va ad assistere alla funzione, e nessuno si conosce o rivolge la parola.
 
 

mercoledì 21 gennaio 2015

Aggiorna-genti (RELOADED)

Eccoci di nuovo qui!
E' passato un po' di tempo ma neanche troppo dai! Proviamo a fare un riassunto di questo ultimo periodo
Allora, come detto, al ritorno dalla Thailandia, Matteo ha fatto su le sue cose, salutato zia Giulietta, Dario e Victioria ed è partito per una 2 giorni di viaggio da Melbourne a Sydney, dove a parcheggiato Babar nel parcheggio mirabilmente trovato da Silvia a 40 minuti di bus dal centro, che però almeno ci costa solo 60 $ al mese, e non al giorno come sarebbe qui in centro. Quindi è andato da Pepe, che lo ha ospitato (couchsurfing) 2 notti. Per lui sono stati i due giorni in cui ha visto qualcosina di Sydney, con persino uscita in disco disco a muoversi in modo impacciato (tanto era aggratish).
La domenica ci siamo trasferiti nel monolocale trovato da Silvia,
 
 

giovedì 8 gennaio 2015

Se vieni a Sydney, non hai visto niente dell'Australia

In questo periodo stanziale, i fatti da raccontare non sono molti, così condividiamo i pensieri.
La prima impressione, venendo a Sydney, è che sia una città molto diversa dal resto del continente.
A Silvia non entusiasma come posto a causa della mancanza di singolarità, e da distante è un po anonima, a Matteo non dispiace, poiché alcune vie hanno il loro perché, e gli verrebbe da paragonarla QUASI a Parigi per certi scorci, nel senso case vecchie ma curate ed esteriormente ben mantenute.
C'è la famosa Bondi Beach, dove TUTTI vanno in continuazione e insomma, la vita sembra facile e comoda.
Questo post ci è venuto in mente quando abbiamo visto l'approccio di certa gente quando arriva a Sydney, magari come prima tappa in Australia. Ad esempio due italiani, appena arrivati, due settimane in ostello a Bondi Beach, e se la sono spassata alla grande, feste e quant'altro, e magari, come è successo a noi qui, trovano lavoro subito, e magari anche buono.
 
 

mercoledì 17 dicembre 2014

L' Australian Quality

Dopo più di 8 mesi in Australia, vorremmo spendere due parole sulla qualità, generealmente parlando, da queste parti.
E' una sensazione che Matteo aveva già dai primi tempi a Fremantle, come i lettori più affezionati potranno ricordare, ma ora che bene o male è entrato nel "dietro le quinte", si è acuita.
Da queste parti non hanno la minima idea di come lavorare. Non ce l'ha nessuno proprio, è un'ignoranza generale.
 
 

lunedì 15 dicembre 2014

Ostaggi e attentati sentiti solo alla radio

Volevamo rassicurare chi ci segue che tra gli ostaggi non ci siamo noi, i fatti, in corso a solo una fermata di treno di distanza, li abbiamo appreso solo alla radio. Quindi stiamo bene e non vi preoccupate.
Matteo dopo 4 giorni, anzi, tre e mezzo, ha trovato lavoro e ha iniziato sabato. Al momento lavora sulla fiducia, non avendo firmato niente, speriamo bene. Quando sarà un po più riposato scriverà meglio, sappiate solo che è partito senza sapere quale dei lavori andava a fare siccome aveva fatto candidatur per 30 o 40 differenti lavori.
E lo hanno già chiamato per altri due lavori saltuari, insomma, sembra una città dinamica.
A presto!

venerdì 12 dicembre 2014

La verità su come rinnovare il visto WHV (senza ansie e patemi d'animo) - La nostra esperienza

Adesso che anche silvia ha ottenuto il tanto agognato pezzo di carta, ci sentiamo di spiegare a quelli che sono in Italia e desiderano fare questa esperienza, qual'è il metodo all'apparenza più utilizzato per rinnovare il visto e, ovviamente, non è niente di lecito/legale.
Anche tu hai fatto ricerche per svariati mesi e sei convinto di trovare un "lavoro in farm" che ti permetta di rimanere qui un altro anno?
La via potrebbe essere più facile, se sai come fare e riesci ad informarti subito appena arrivato e a capire le dinamiche di questa sempre più precaria è corrotta realtà.
Matteo infatti è del parere che in pochi anni, a forza di spremere soldi da questo circuito, il visto vacanza lavoro imploderà e finirà la possibilità per tanti giovani di provare altre strade nella vita.
Di sicuro ci sentiamo di consigliare di fare i famosi 88 giorni il prima possibile, di modo da non trovarsi con l'acqua alla gola sul finire dell'anno di durata del visto. Anche perché trovare un lavoro nelle rural area sta diventando piuttosto complicato, in quanto sempre più giovani stanno arrivando qui.
Raccontiamo un espisodio esaustivo a riguardo.