Eccoci di nuovo qui!
E' passato un po' di tempo ma neanche troppo dai! Proviamo a fare un riassunto di questo ultimo periodo
Allora, come detto, al ritorno dalla Thailandia, Matteo ha fatto su le sue cose, salutato zia Giulietta, Dario e Victioria ed è partito per una 2 giorni di viaggio da Melbourne a Sydney, dove a parcheggiato Babar nel parcheggio mirabilmente trovato da Silvia a 40 minuti di bus dal centro, che però almeno ci costa solo 60 $ al mese, e non al giorno come sarebbe qui in centro. Quindi è andato da Pepe, che lo ha ospitato (couchsurfing) 2 notti. Per lui sono stati i due giorni in cui ha visto qualcosina di Sydney, con persino uscita in disco disco a muoversi in modo impacciato (tanto era aggratish).
in piena Kingscross, posto rinomato per sbandati ed alcolizzati e vita notturna. Ma sapete che vi diciamo? alla fine fa tanto colore e sinceramente andare in un posto più tranqullo quasi ci dispiacerebbe. L'imprenditrice Silvia ha subito subaffittato il divano letto,
e così è arrivata Vicky, dalla Nigeria.
e così è arrivata Vicky, dalla Nigeria.
Nel frattempo, Matteo, dopo il trasloco della domenica e un paio di commissioni il lunedì, si mette a cercare lavoro e il venerdì lo chiamano per il sabato. Fine della pacchia, si potrebbe dire scherzando.
Silvia in un momento di relax nella sua biblioteca di Kingscross |
Del lavoro di Matteo avete letto nel post sulla qualità australiana, e si potrebbero aggiungere talmente tante altre cose...ma forse risulterebbe noioso, per cui, a meno di una forte, pressante, insistente e sistematica richiesta da parte del nostro misero pubblico, sorvoleremo...
(a proposito, in alto a destra vi abbiamo messo l'aiutino per entrare finalmente in modo attivo nel blogghe).
Versati tutti questi ingredienti, la quotidianità era, come ogni altra vita di routine, profondamente pallosa: le settimane di Matteo erano sveglia alle 5:15 ogni mattina, ritorno non meglio definito tra le 18 e le 19, cena e a dormire. Domenica giorno libero passato alla mattina al mercato della frutta e verdura di China Town per fare scorta (il Coles ha prezzi assassini), e pomeriggio a far visita a Babar, metterlo in moto e fare un giretto di un'ora per tenerlo giovine com'è, il nostro caro Babarino. Silvia la domenica lavorava, ed in settimana è capitato qualche volta che arrivasse tardi, quindi Matteo andava via che lei dormiva e lei tornava che lui dormiva, o ci provava, tra il caldo, la stanchezza e le fibre di lana di vetro ovunque.
E' stato un mese fisicamente pesante. L'unico modo per non farlo diventare pesante anche mentalmente è stato pensare con filosofia ai mesi passati e a quello in Thailandia, confidando in futuri viaggi.
Poi è arrivato il Natale,
Il nostro alberello di appendiabiti custom made |
o Christmas, o meglio X-mas, come dicono qui, ed infatti di cristo, qui non c'è niente.
E' solo una grande festa dove la gente si mette il cappelino di Babbo Natale, e come noi in tantissimi vanno a Bondi Beach,
L'albero di Natale di lego fa compagnia alla cupola gonfiabile con neve finta... |
dove siamo stati con alcune colleghe di Silvia, che poi ci hanno invitato a pranzo da loro, nella loro bella casa. Del Natale abbiamo apprezzato l'apparente minor stress per la ricerca affannosa dei regali e la mancanza di lustrini e luci natalizie, come è anche vero che sembra una festa importata come halloween in Italia...tanto qui ad ogni festa via di barbeque, la vera religione australiana.
Il giorno seguente, finalmente un po' di turismo, e Matteo ha potuto ammirare con i suoi propri occhi che gli appartengono, l'Opera house e il Monumental bridge.
il ponte è sempre circondato da un alone particolare che agli occhi di Matteo lo fa assomigliare ad un poster, non sembra mai reale.
Nell'intento di spendere il regalo di alcuni anonimi benefattori, una sera siamo andati alla ricerca di un posto per mangiare una buona pizza, finalmente. OVVIAMENTE il posto in cui volevamo andare era chiuso, ovviamente era chiuso anche il posto di ripiego e, naturalmente, anche la terza scelta, per cui cia siamo rintanati tristemente in un take away messicano, ma abbiamo deciso di utilizzare il nostro regalino per diverse uscite (una andata a buon segno, per il miglior gelato del recente passato!).
Altro "avvenimento" è stato il capodanno: avevamo trovato un posto dove ammirare il famoso spettacolo pirotecnico di Sydney (pare vi abbiano assistito 1,2 milioni di persone (sono sempre 22 milioni circa gli australiani...), insieme a Cindy, la sua amica francese che nel frattempo è arrivata nel continente e si è sistemata. Ci siamo portati dietro anche Vicky. Il posto, diciamo, non era dei migliori, un po' chuso ad imbuto come visuale
ma bisogna dire che nel momento delle esplosioni finali, con tutto il cielo bianco, eravamo proprio sotto, in mezzo, circondati dai fuochi, ed è stato molto, molto suggestivo. Ci siamo dati mentalmente una pacca sulla spalla, perchè infondo, cavolo, siamo a Sydney, e questo era uno di quei momenti in cui lo realizzi.
Pessima foto, ma almeno possiamo dire di avervi fatto vedere i fuochi! |
Cindy e Silvia |
Ahm...bella foto... |
A sinistra, Vicky |
Nel nuovo anno ci sono state novità per Silvia: ai vertici di David Jones, la catena per cui lavora, hanno cambiato i cervelli, e hanno deciso che Mango, il marchio per cui Silvia lavora, non è abbastanza di èlite, e quindi verrà chiuso. Il primo negozio chiuso è stato in centro, il cui team, farcito di gente dalla bella faccia il cui "lavoro" di sorrisi e socializzazione, come pare, alla fine paga, è stato trasferito a Bondi Junction, e quindi Silvia ha dovuto fare le valigie. Rendendosi conto della situazione di emergenza, ha deciso di immolari per la causa ed ha accettato un trasferimento a Warringah, 1 ora e mezza da casa, 5 bus ecc, fidandosi della promessa di un ritorno immenente a Bondi e di altre "condizioni". Ovviamente, ed è cronaca recente, si sono scoperti altarini e sotterfugi, e oltre a 3 ore di mezzi pubblici, ha perso il full time e le domeniche, dove guadagnava buoni soldi. Stiamo cerando di capire come gestire la situazione.
Colpo di scena, 2 giorni fa Silvietta è partita per la Nuova Zelanda, Auckland per la precisione. Se n'è andata per sempre e non tornerà mai più.
No, semplicemente è andata per rinnovare la medicare, come ha fatto Matteo in Thailandia. Qui una foto dell'aereoporto (Silvia ci tiene a dire che è il 18esimo che vede) il più bello che abbia mai visto, dice
molto "artistico".
Tornerà domani!
Ah!, il primo appartamento era solo per 5 settimane come detto, così da una decina di giorni ci siamo trasferiti a casa di Pepe, quello che aveva ospitato Matteo i primi giorni, in quanto aveva stanze da affittare. Siamo a 10 minuti a piedi da Kingscross, e ogni tanto un passo ce lo facciamo, così per vedere un po' di colore.
Per Matteo invece l'ultima settimana è stata più rilassata, finalmente. Con Testicolo in vacanza (ma da bravo testicolo pretendeva il solito sms di conferma presenza ogni mattina alle 7 e telefonava 30 volte al collega principale per seguire i lavori - e non sapete la cosa più assurda, che vi evitiamo per brevità, a meno di richieste-) e il suo collega in vacanza, dopo un paio di giorni a lavorare con uno che per poco non gli strappa dei ceffoni dalle mani, è stato mandato in altri cantieri dove la gente vivacchia e fa soste molto corpose...una manna! Purtroppo la pacchia è già finita.
A grandi linee vi abbiamo raccontato tutto. Le settimane, tutte uguali, si dissolvono in fretta, e come in altri blog di viaggio, raccontare una routine è un po' pretenzioso, ma per voi fidati abbonati questo ed altro!
Nei prossimi giorni tornate a leggere il blog, che magari mettiamo altre foto. Ma tanto è già la vostra home page, no?
Troppe poche foto, eccone della Thailandia, tanto così per sognare ancora un po'
La capanna di bamboo di Ton Sai (le geometrie sono sballate per la panoramica) |
Chiuditi nel cesso cantavano gli 883. Esegue Matteo, illuso di poter dormire |
Ton Sai...sembra ci sia rimasto un piezz'e core laggiù...anzi, lassù |
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