domenica 15 agosto 2021

Ultimo road trip in Nuova Zelanda completato


Alla sveglia del giovedì mattina, appena acceso il telefono un sms ci avvisa che il traghetto avrà 3 ore di ritardo. Per fortuna il nostro amico Callaro da Auckland risponde ad un vecchio sms di Matteo, il quale sfrutta la di lui sapienza in materia di navigazione, data la sua breve esperienza di proprietario di barca da pesca, così da interpretare il gergo tecnico di cui erano cosparsi i siti di previsioni marine.
Grazie alla laurea specialistica in pigrizia mattutina di Silvia, ci rimettiamo a dormire, svegliati poco dopo dal delicato bussare con fare vichingo della padrona di casa, che pensava ci fossimo addormentati.
 
 
Così con calma andiamo al molo per prendere il traghetto, ma la coda rimarrà immobile per quasi due ore, così che Silvia ha la bella idea di cucinare il nostro pranzo nell’attesa

In attesa di imbarcarsi c’è anche Forrest Gump, giunto con la barca numero uno della BubbaGump gamberi

Matteo decide di ricreare la famosa (per noi) foto in cui Silvia partiva coraggiosa da Christchurch da sola per inseguire i suoi sogni di carriera in direzione di Auckland, con Scorpacciata carica di quello che le sarebbe servito lassù


E Matteo le dice “Ma dovresti fare la faccia terrorizzata!”, così Silvia gli da una bella risposta “Beh ma adesso non ho più paura”.
Bello.


Una volta finalmente a bordo, è possibile ammirare il concetto di pasto salutare a queste latitudini 

Sono i dettagli che fanno la differenza.......
Inoltre nei bagni pubblici ci sono pratici consigli contro il mal di mare, come bere tea allo zenzero oppure....ginger beer, una alternativa analcolica alla birra fatta di zenzero.
Beata ingenuità.
Per pranzo estraiamo beffardi il nostro pentolino da campeggio con pasta al tonno e limone in sala pranzo.
Tanto ci vuole a raggiungere l’isola del sud quanto a penetrare nel dedalo di isole per attraccare a Picton.
Finalmente alle 15 si scende dal traghetto e Silvia cavalca le ultime ore di luce guidando fino a Kaikoura dove Matteo le darà il cambio.
Il ritardo e la fretta non ci impediscono di fermarci lungo la costa a salutare le docili foche


Dopo di che ci tuffiamo nelle tenebre con la solita scomoda guida al buio nell’interland neozelandese, ma finalmente alle 20 passate giungiamo a Christchurch.
Il giorno dopo Matteo viene dolcemente svegliato dal vicino di camera che fa la doccia prendendo apparentemente a pugni i muri di carta velina tipici di queste parti, e vabbè, un’altra notte dormita a metà...
Quindi va all’aeroporto a prendere il nostro amico spagnolo che ci ha fatto il grande regalo di volare da Queenstown per venirci a salutare una ultima volta.
La mattinata è piovosa e così mentre Matteo e lo spagnolo parlano del più e del meno, Silvia rimbalza da un negozio di souvenir all’altro nella speranza di avere abbastanza ricordini per amici e parenti, nei limiti del buon senso.

E Silvia per riempire il tempo ci porta a vedere svariati alberghi di lusso in cui ha pernottato durante la sua stressante carriera da megaboss.
Finalmente nel pomeriggio il cielo si pulisce dalle nuvole e possiamo andare a sguinzagliare Silvia sulle colline a rincorrere le pecore. Lo spazio in macchina è limitato, così la bestiolina Silvia sta sul retro








E poi un ultimo sguardo alle adorate colline prima di scendere a Sumner

Adesso è il turno di Matteo di stare dietro in macchina



Giunti a Sumner, facciamo due passi sulla spiaggia



E stiamo a guardare il sole tramontare

Dopodiché Silvia saluta il cabbage tree, il suo albero preferito della Nuova Zelanda

È quindi ora di incontrarci con qualche amico che ci ha fatto il piacere di venirci a salutare una ultima volta.
Sabato è il nostro ultimo giorno pieno a Christchurch, ed il meteo è inclemente. Dopo aver ricaricato Carrella di tutti i nostri averi (tra l’altro dopo questa ultima avventura, Carrella si è finalmente guadagnata un posto nella nostra pagina “i bolidi”), raggiungiamo il nostro amico ed ex coinquilino italico, con il quale possiamo il resto della giornata tra giochi da tavolo e passeggiate in riva al mare.
Arriva quindi l’ora della grigliata finale


Con “pochi ma buoni” partecipanti.
È l’ora di consegnare le chiavi di Carrella al suo nuovo custode, augurandole di star bene nella sua nuova città e che venga trattata bene fino al nostro ritorno.
Salutiamo tutti e ci avviamo verso il nostro ultimo letto a Christchurch, dove troviamo anche una vecchia conoscenza neozelandese, la doccia con cupola 

Ed il giorno dopo si vola la mattina presto ad Auckland, a salutare per l’ultima volta altri amici prima di proseguire nei prossima passaggi della nostra missione di ritorno in Italia.


Al prossimo aggiornamento!

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