domenica 8 agosto 2021

Conto alla rovessia

Ultima lezione di cucina con la nostra amica malese


Siamo all’ultimo giro, ha appena suonato la campanella.
Chi ha avut’ ha ‘vutt’, chi’a datt’ haddatt’, Silvia è riuscita a piazzare quasi tutti i nostri averi, ad esclusione dei raffinati mobili al led prodotti da Matteo, ma in compenso è riuscita a piazzare Anchilosato, il malridotto motorino di Matteo. Il lui quale, nei mesi in cui sono stati assieme, ha anche provato a disanchilosarlo un pochino, con discreti risultati. Certo è che alcuni difetti erano palesi, tipo la frenata a scatti con fischio, così che ad ogni visita di un potenziale acquirente, Matteo doveva prima fare un giretto per togliere un po’ di ruggine (metaforica e Matteo pensa anche reale), dal sistema frenante.
 
 
Così grazie al sottile lavoro di plagio mentale attuato da Silvia, l’ultimo potenziale acquirente è arrivato deciso all’acquisto del motorino per il figlio, il quale dopo una prova lamentava la poca fluidità del mezzo, mentre il padre che lo guardava guidare piangeva miseria raccontando di quanto il figlio avesse avuto sfortuna negli anni con l’acquisto di mezzi a motore.....ahaha buona fortuna!
Ma no dai, Anchilosato andava bene, bisognava solo capirlo. E così comunque se lo sono portato via, con Matteo che per un paio di giorni aveva paura a rientrare a casa pensando di trovarli fuori con una mazza da baseball.
Le ultime due settimane sono arrivate e Matteo, sul piede di guerra col suo supervisore (come per altro tutto il resto del cantiere), si augurava che dall’ufficio non arrivasse a quest’ultimo la notizia delle dimissioni di Matteo. Altamente improbabile ma mai dire mai, e a scrutare alcuni atteggiamenti e frasi c’è la possibilità che il piano malvagio del nostro vendicativo eroe sia andato a buon fine, chissà che almeno per mezza giornata quell’arrogante pignolo scansafatiche non dovrà svuotarsi le tasche da tutte le mani che ci infila dentro costantemente e combinare qualcosa che non sia solo rompere l’anima al prossimo.
Passando invece alla pianificazione del viaggio verso Christchurch e poi Italia, che voi altri buontemponi immaginate sia solo questione di salire su un aereo, eccovi un paio di fatti tanto divertenti quanto sottrattori di anni si vita.
Uno è che tempo fa Matteo aveva cercato quanto ci volesse da Auckland a Wellington in macchina, e per fortuna ha trovato su TripAdvisor menzione del fatto che in inverno, una strada a sud del lago Taupo di nome Desert road,  potrebbe essere chiusa a causa del così detto “black ice”, ghiaccio invisibile che causa molti incidenti. Trattasi dell’unica strada diretta sulla via per Wellington, seppur di una 50ina di km, ma senza valide e rapide alternative che non consistano in un giro più scomodo ed ampio.
Facendo una battuta con dei locali sul perché lo Stato non provi a prevenire la cosa, gli è stato risposto “boh, forse ci manca la tecnologia”........quanto siamo fortunati nel primo mondo ad avere il tecnologico sale (chimico), e non ce ne rendiamo conto!!!
Come sempre non resta che scrollare il capo e le spalle ed adattarsi...
E indovinate un po’ quando è che le previsioni mettono  neve nell’unica località vicino a Desert road??? Niente di meno che i giorni de nostri spostamento!!!! Fenomenabile!!

Mentre come vedete alla partenza e all’arrivo le temperature sono assai diverse


E quindi una roba risolvibile in 8-9 ore di auto la dobbiamo far diventare 2 giorni e mezzo di viaggio, a causa dell’arretratezza tecnologica degli iwik. Nel migliore degli scenari avremo più tempo per esplorare la capitale Wellington.
Catapultandoci una settimana nel futuro invece, Silvia, che ha finito di lavorare una settimana prima di Matteo, si è smazzata quasi tutte le ultima noie scartoffiche, ed ha richiamato la clinica che ci farà fare il test covid per avere chiarimenti, e da questa conversazione ne è scaturita una lite furibonda con la segreteria che con classico fare di queste parti, aiutava Silvia a capire a suon di “basta leggere sul nostro sito, è abbastanza chiaro”. Alla terza volta Silvia le ha chiuso il telefono in faccia ed ha avuto lo scrupolo di chiedere a Matteo di ricontrollare che giorni dobbiamo fare il test contando che non può essere fatto più di 72 ore prima dell’ATTERRAGGIO in Italia, come descritto nel sito di viaggiare sicuri, mentre altri siti dicono 72 ore prima dell’imbarco, maledetti sabotatori.
Questione che per Matteo era già risolta ed accantonata. Quando Matteo si rimette a fare il banale calcolo, come succedeva a volte durante gli esami di ingegneria, 1+1 non fa più 2 per qualche motivo, e il cervello di Matteo si spegne tipo un Pentium 120 che doveva confrontarsi con Windows 98.
I conti non tornano più ed inizia il panico.
Allora fa un respiro, prende un pezzo di cartone in cantiere e si fa una tabellina (scuola Silvia):

E così realizza che il test che avevamo prenotato per le 18 di lunedì 16 sarebbe scaduto prima delle 72 ore. L’unica alternativa è farlo alle 8 di martedì 17. Il che ci lascia molto meno lasco prima del volo per ricevere i risultati.
Ora, dovete sapere che i risultati DOVREBBERO arrivare in 24 ore, ma il laboratorio dice che i tempi sono 24-72 ore. Così vivremo con il cuore in gola praticamente fino all’imbarco perché senza risultato non ci imbarcano.
Dopo aver ristabilito il buon senso, Matteo ha passato il pomeriggio parecchio incavolato con se stesso. Quasi due anni di pianificazione di questa cosa e stava per mandare tutto a quel Paese perché mentre la segretaria gallineggiava dal viva voce di Silvia, non riusciva a concentrarsi bene e si è fidato del “ragionamento” fatto da ella.
Questo avrebbe semplicemente voluto dire arrivare all’aeroporto tutti convinti e vedersi respinti perché il test sarebbe scaduto prima dell’atterraggio.
Ora, gentili amici, forse riuscite a percepire come questo viaggio non sia solo “prendere un volo”, ma piuttosto un equilibrismo circense dove tutti i pezzi si devono incastrare nella giusta sequenza al momento giusto, e di scontato proprio non c’è niente di niente, manco prendere il traghetto a Wellington. 
Mancano da sbrigare ancora un paio di cose e poi martedì verso pranzo si partirà alla volta di Taupo, dove passeremo la prima notte e potremo studiare la strategia per poter prendere il traghetto verso l’isola del sud il giovedì mattina.
Se vi avanza un aniello da sacrificare al “dio dello spostamento internazionale dall’altra parte del globo in tempi di covid”, magari è arrivato il momento di affilare la lama sgozzatrice e procedere all’immolamento.
La macchina (qualcuno chiedeva mica “perché non vendete la macchina?” ?) doveva avere 3-4 scatoloni e invece manco uno spillo ci riusciamo a schiacciare dentro....ahahahah!
Stateci bene guaglioni!


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