martedì 20 luglio 2021

inihccuzgnilbmar


 

Ciao a tutti!

Dopo avervi tenuto all'oscuro per lungo tempo, è giunto il momento di uscire allo scoperto e rivelarvi i piani futuri di ramblingaggio.

In barba al virus mondiale e alle difficoltà intrinseche di questo momento nella storia, il vostro beniaminico duo si accinge a compiere la traversata intercontinentale ed approdare su suolo italico.

 

 

Dopo tanti anni in giro per l'altra faccia del globo, è venuto il momento di fare un viaggio al contrario. O, per lo meno, questa è la speranza di Matteo, e cioè non un ritorno per rinfilarsi nei vecchi vestiti, ma la continuazione di un percorso iniziato parecchio tempo addietro, portandosi dietro le esperienze, le lezioni imparate lungo il cammino, il cambio di mentalità e l'approccio alle cose che abbiamo imparato strada facendo.

Sperando che questo ci renda anche più flessibili e pazienti di quando siamo partiti alla volta dell'orizzonte.

Il capitolo che ci si presenta davanti sarà nuovo e diverso, noi non siamo più gli stessi di quando siamo partiti e probabilmente non lo è neanche l'Italia.

L'idea è quella di rimanere altamente itineranti anche nel bel Paese (ed oltre, virus permettendo).

Ma non vogliamo svelarvi proprio tutto, anche perché il virus insegna, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che fare troppi piani non serve a nulla. Senza contare che fare fagotto e trasferirsi altrove è più un equilibrismo che altro in epoca covid, specie se non si ha vita facile come in Paesi tipo Australia e Nuova Zelanda dove le opportunità cadono dal cielo per chi è pronto a coglierle.

Quindi se per caso non avete i nostri contatti diretti e volete incontrarci, non esistate ad usare il blog per contattarci! Anche se sappiamo bene che fare 16mila km non sarà abbastanza e per incontrarvi bisognerà comunque venirvi a bussare alla porta di casa. Per questo, se conoscete qualcuno che vuole sbarazzarsi di una macchina capiente a prezzi infimi, noi siamo interessati a farla diventare il nostro bolide italico itinerante!

Passando alla parte di resoconto, da qualche mese Silvia ha preso in carico il compito di vendere i nostri (pochi) averi da queste parti. La bici di Matteo con cui abbiamo fatto il nostro giro nel Northland è andata, mobiletti di qualità inferiore sono stati venduti, persino una scarpiera fatta da Matteo con materiali di recupero da cantiere è stata venduta per l'equivalente di 3 euro, con gente che scriveva da ogni angolo della città per averla, e Matteo che ha preso i soldi pieno di vergogna, ma d'altro canto è anche bello così, che nella zingaraggine del posto, tutte queste cose non vadano dritte in discarica ma abbiano ancora una vita da spendere in giro per un po'.

Sono i due lati della medaglia del tutto con cui i nostri retaggi si sono scontrati in tutti questi anni, ma che dobbiamo ammettere abbiano anche tante sfumature positve.

Anche il nostro "primo mobile", che Silvia aveva comprato a Christchurch per pochi denari, è ora rimpiazzato da un mobile fatto di scatoloni, che Matteo per ridere voleva mettre anch'esso in vendita e vedere le reazioni. 


E così il sogno visionario di Silvia di una casa arredata a scatoloni si sta avverando, dopo che Matteo aveva lottato duramente per combatterlo, costruendo mobilia provvisori con scarti di cantiere ed abbellendoli, come usa oggigiorno, di lucette al led che con il buio valorizzano anche la peggiore delle cose.

La data si avvicina, abbiamo già fatto una simulazione di bagaglio 



ed il piano è quello di portare Carrella da nostro ex coinquilino ed amico a Christchurch, che, per farvi capire ancora una volta, è come dire portare la macchina da Milano a Napoli. Questo perché, in questa realtà dinamica dove tutto è sempre provvisorio e di passaggio, nessuno tra amici e conoscienti ha voluto o potuto aiutarci a tenerla mentre siamo via, siccome nessuno sa mai quanto a lungo resterà nella situazione in cui si trova. Mentre invece, il nostro amico del sud, a cui già tanto dobbiamo, e che è stato uno dei maggiori artefici della nostra permanenza in Nuova Zelanda, a Christchurch ci sta bene e pensa di farne la sua base permanente, così ha accettato, come già fece con Scorpacciata anni fa, di darle un'occhiata ogni tanto per assicurarsi che nessuno la faccia esplodere.

Difficile da capire perché non la vendiamo, ma ci servirà quando torneremo in Nuova Zelanda, e l'esperienza insegna che avere già un mezzo ad attenderti fa risparmiare un sacco di tempo e velocizza tutto il processo di reinserimento.

Cercheremo di documentare la nostra traversata ed anche il processo di rientro in Italia, che non crediamo potesse essere più complesso e macchinoso di come l'hanno pensato. Eccoci alle prese con un po’ di burocrazia figlia del covid:

Detto ciò, chi volesse incontrarsi per far bisboccia nei prossimi mesi ovunque voi siate nel mondo, fate un fischio!

Un saluto dai vostri zucchini girovaghi!

2 commenti:

  1. Uelllaaaa.... io ho gia' contattato quel bell'ometto alto coi capelli lunghi. Lui sa gia' che per noi inzialmente sara' difficile scendere ma faremo di tutto per vederci.
    Un saluto dalla Spvizérha =)

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    Risposte
    1. E vabbè per questa volta ve la concediamo, erede in arrivo e covid sono scuse che stanno in piedi...ma non ci fate l'abitudine!
      grazie per essere i commentatori numeri uno!

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