Giunti a Kuala Lumpur, le condizioni di Silvia erano di nuovo peggiorate. Per fortuna Matteo la sera prima aveva prenotato un hotel ECSTRA lusso (per i nostri standard) a due passi dalla stazione di arrivo del bus, proprio per non doverle far fare troppa strada prima di sdraiarsi.
Lo spagnolo scrocca una connessione internet per trovare un ostello dall’altra parte della strada, dopo di che Matteo lo deve salutare e tornare ad assistere Silvia malaticcia, che continuava a posporre la visita dal dottore solo per farsela pagare dall’assicurazione di viaggio.
E così la mezza giornata a Kuala Lumpur l’abbiamo passata barricati in albergo, mentre almeno lo spagnolo è andato a farsi un giro alle Petronas Towers e alle Batu Caves (tutte cose che potete ri-ammirare qui http://ramblingzucchini.blogspot.com/2016/05/kuala-lumpur.html?m=0 ).
Nonostante ciò, c’è stato qualche spunto interessante per Matteo. Uscendo per cibo e acqua, il quartiere intorno alla stazione di KL sentral gli è parso come uno di quei film da futuro distopico alla blade runner. Camminando si poteva vedere di tutto e di più, quasi come se la storia dell’uomo fosse li fuori dalla finestra a farsi ammirare. Genti di ogni etnia, mestiere e sorte li a due passi, per non parlare dei cibi. Aggiungeteci i colori di un quartiere indiano sormontato dallo Sky train, la monorotaia che si snoda soprelevata tra i grattacieli, e forse capite cosa intendiamo
Nella foto a destra vedete la metropolitana-monorotaia.
È stato anche modo di rivalutare un minimo la città che anni fa a Matteo proprio non era piaciuta, probabilmente perché arrivato dalla vera Asia del Myanmar, mentre adesso comunque arriviamo dalla Nuova Zelanda, quindi apprezziamo colori e sfumature che in kiwilandia mancano.
Inoltre Matteo una volta parlando con un collega argentino di Christchurch aveva espresso il suo stupore per l’aspetto futuristico di Kuala Lumpur, mentre il collega l’aveva trovata da Paese povero. Matteo pensò che il motivo fosse che veniva dal Myanmar e quindi fosse rimasto impressionato per quel motivo li. Bene, ritornando adesso può affermare che Kuala Lumpur è una delle città più futuristiche, evolute ed organizzate che abbia mai visto, e la costruzione di ulteriori infrastrutture sembra non fermarsi.
A differenza della scorsa volta Matteo è riuscito ad essere popolare anche qui, sempre grazie alla sua altezza, con gente che lo fermava per fare foto oltre a un sacco di battute e commenti.
Tanto per rimpolpare un po’ il post, Matteo deve aggiungere anche che guardare dopo anni un po’ di tv, ha potuto ribadire la totale inutilità dell’apparecchio. Vedere le pubblicità locali che sono buffe perché simili alle nostre, i programmi di cucina simili ai nostri e i dibattito alla tv simili ai nostri, che non ti dicono niente perché parlano di cose che non ti toccano minimamente, come sempre lo ha messo davanti allo specchio e fatto passare dall’altra parte dello specchio, per rendersi conto di quanto inutili siano le pubblicità occidentali, i programmi di cucina occidentali ed i dibattiti di approfondimenti nazionali, che la gente di qui guarderebbe con lo stesso occhio probabilmente.
Ma ognuno guardando la propria tv ci da così tanta importanza!
Comico.
Matteo inoltre è riuscito ad aggiudicarsi anche in questo viaggio un po’ di vomito-diarrea, ma d’altra parte se vieni in Asia e non stai male vuol dire che sei troppo cauto ahahahah!
Adesso ci spostiamo a Malacca per la fine dell’anno, speriamo che Silvia si riprenda!
Un abbraccio,
I ramblingzucchini
Buon Anno ragazzi, un grande abbraccio.
RispondiEliminamauri e shizu