mercoledì 25 dicembre 2019

Penang, la perla d’Oriente


Le foto delle Fiji non sono più arrivate.
Sul volo per Singapore abbiamo sperimentato il pasto “kashrut”, che deve essere una qualche morale ebraica. Siamo stati sorpresi quando il personale di bordo ci ha portato i pasti per rompere i sigilli per poterli riscaldare.
 
 
Comunque niente di interessante, visto che parte del pasto era frutta sciroppata e sottaceti che sembravano appena usciti dal barattolo, ma è giusto provare.
Fiji airways ha scalato la classifica di preferenza di Silvia anche per la complicità e operosità del personale di bordo, ad esempio appena partiti una hostess ha fatto sloggiare un cinesino che aveva tre posti e l’ha obbligato a fare cambio con noi così che tutti stessimo più larghi e Silvia potesse stendersi meglio. Oppure quando sono passati a distribuire le bevande ed abbiamo preso solo acqua, lo steward ha insistito per farci accettare una lattina di birra.
Eccoci con il nostro cocktail “poco kashrut” auto assemblato con la cooperazione del personale di bordo.

E così a Singapore ci incontriamo ci il nostro amico spagnolo autoinvitatosi in vacanza con noi.
Sul volo AirAsia visioni del genere non sono infrequenti:

Una volta atterrati Silvia ci procura una taxi illegale che cade a pezzi ma fa il suo lavoro.
Il giorno dopo si parte per esplorare la città in cerca di colazione mentre lo spagnolo ronfa di gran carriera. 
Quando si sveglia andiamo ai giardini botanici perché lui sperava di vedere le scimmie 








Poi ci infrattiamo nel solito giro insensato alla Matteo nella speranza di vedere le cascatelle ma il sentiero le aggira soltanto



Quindi si torna in città con il bus, dopo aver aspettato che l’autista finisse la sua siesta dormendo su un cartone dentro il bus, perfetto esempio di come la Malesia sia estremamente moderna ma comunque con quella spolverata di Asia così da dare un po’ di gusto.
Ed è proprio quel pizzico di pepe che lo spagnolo, al suo primo viaggio in Asia, deve ancora digerire come, a detta di Matteo, succede per tutti quelli che iniziano a girare il mondo con prima tappa Australia e Nuova Zelanda, e credono che il mondo sia tutto prati rasati, natura immacolata e zero cultura, regole rigide e pulizia asfissiante. Ma confidiamo che mamma Asia riesca a mostrarsi nella sua bellezza cruda e genuina, seppur annacquata della Malesia.
Chiudiamo la parentesi con questa bella immagine :

Sotto la canicola malese facciamo un giro nel centro storico, che è più una amabile passeggiata piuttosto che un passare da un monumento ad un altro come capita in altre città.


Alla sera andiamo in cerca di un night market trovato da Silvia su internet di cui però nessuno sa nulla, ma alla fine quando ormai le speranze erano perse, riusciamo a trovarlo.





La mattina di Natale partiamo per Ipoh con un bus trovato da Silvia che per fortuna ha preso in mano le redini della situazione visto che Matteo era snervato per la collaborazione nulla dello spagnolo in ogni aspetto decisionale della giornata. Matteo ha decisamente un deficit di pazienza...
Ecco la colazione di Natale che ci siamo concessi

Notare il dolcino al cioccolato totalmente inutile (diffidate di ogni pietanza - specialmente dolci- che assomiglino anche solo vagamente a qualcosa che mangiate nel vostro paese di origine, quando siete in Asia), ma era solo per dare un tocco natalizio al tutto.
Ora siamo alla stazione del bus di Ipoh, posto nuovo per tutti anche per Matteo, e aspettiamo di andare in città, stateci benone e non ingrassate troppo a Natale!

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