giovedì 10 giugno 2021

Bestie da long weekend

 

Ci sono le bestie da soma, e le bestie da "long weekend".

Perdonateci fin da subito la scarsità di foto, ma il meteo inclemente e i pochi scorci interessanti non hanno prodotto immagini degne di nota.

Orbene, tutto inizia il venerdì durante la pausa pranzo quando un collega di Matteo, parlando del più e del meno fa riferimento al fatto che il lunedì sarebbe stato festa.

 

 

Ferma un momento, come festa??? E lui dice "Ma si, è il compleanno della regina". Per regina si intende la regina d'Inghilterra, come già menzionato in passato, e da queste parti il suo compleanno e festa nazionale. 

Nella testa di Matteo parte l'allarme generale! In mezza giornata ci saranno 3 giorni di vacanza e lui non ne sapeva nulla! Presentarsi come un pirla il lunedì al lavoro non sarebbe neanche stato il peggiore dei mali, il peggiore dei mali sarebbe stato aver sprecato la possibilità di fare un viaggio esplorativo o un'avventura ed essere rimasto a casa i balia del maltempo!

Imperdonabile spreco di vita che il codice morale di Matteo non gli perdona, ed il resto del pomeriggio lo passa in preda al tornado cerebrale mentre la sua mente prova a simulare uno scenario di evasione che ottimizza le possibilità della situazione, ovvero: poco tempo per programmare, maltempo esteso in tutta l'isola del nord, raggio di azione limitato anche dal fatto che il venerdì pomeriggio Silvia fa il turno pomeridiano (ah si, Silvia ha trovato un lavoretto part time, che tra l'altro tempo di scriverlo qui è già in scadenza...).

La costa Est sembra quella con il meteo meno peggio, e Silvia propone velocemente Napier, cittadella da lei visitata anni fa nella sua traversata solitaria della Nuova Zelanda in bici. E cosi mentre lei è al lavoro, Matteo cerca informazioni a tutto spiano e carica la macchina pronti per l'indomani. Al suo ritorno Silvia confessa di non essere proprio contenta della grande distanza da fare in auto e propone una meta più vicina, ma Matteo frigna come un poppante e riesce ad ottenere quello che vuole.

Il sabato mattina, indi, si parte avvolti dall'alito del drago 


e stavolta non perdiamo tempo, niente colazioni francesi, niente sosta-samosa-orrendi (che di solito prendiamo lo stesso come rituale), niente di niente solo asfalto da sbriciolare. Per fortuna in tanti si sono fatti intimorire dal brutto tempo e sono rimasti a casa a poltrire (voi sapete chi siete), quindi c’è poco traffico.

Raggiunta Taupo, Silvia inizia il viaggio nella memoria ripercorrendo le strade che aveva percorso in bici (in modo un po' azzardato), e bisogna dire che di strada ne aveva fatta parecchia! Facciamo anche sosta nel luogo dove aveva campeggiato la prima notte con la sua attrezzatura della Lidl. E' proprio vero che le vere avventure sono in realtà disavventure (o è viceversa?). Matteo è molto sorpreso e si rende conto che il giretto in bici fatto questa estate era uno scherzetto a confronto delle imprese solitarie della caparbia Silvia.

A metà pomeriggio siamo a Napier, piccola cittadina che vanta un'architettura in stile Art Deco, ed avere uno stile comune all'intera cittadina è già una gran cosa qui in NZ. Ma lo sappiamo bene ormai che le città non sono da considerarsi attrazione turistica da queste parti.

Allora andiamo a fare due passi e poi Silvia vuole portare Matteo "nel posto dove ci sono le barche", per usare la sua espressione fanciullesca. Cammina che ti ricammina, sorpassiamo il porto con la sua aria pestilenziale ed infine siamo arrivati. A Silvia questi posti piacciono tanto, e dovete capire che la fatica del giro in bici ha l'effetto di rendere tutto ancora piu' bello dopo ore passante ad ansimare sul sellino


Siccome fa buio presto ed abbiamo già' camminato un bel po', Silvia propone di sperimentare una nuova offerta di Ola (un concorrente di Uber), ovvero 5 km per 5 dolla. E cosi ecco che ha inizio il weekend supermegaiper lusso sfrenato, di cui tra poco leggerete!

Tornati all macchina iniziamo a cercare dove poter dormire, e una simpatica ex proprietaria di ostello (riconvertito a stanze del mistero per mancanza di turisti causa Covid), ci dice "Ma come, siete venuti a Napier durante il compleanno della regina senza prenotare??? E' tutto FULLY BOOKED a meno che non vogliate spendere un patrimonio!" e gentilmene ci mette in contatto con un ostello li vicino, il quale, però, oltre ad essere la classica catapecchia di queste latitudini, è buio, puzza e si sentono anche le palpebre che sbattono nelle stanze adiacenti....grazie ma no grazie!

Dopo aver valutato l'opzione campeggio, finiamo quindi per sfruttare una realtà che per gli europei è difficile da ponderare, ovvero le aree da campeggio gratuite, che sono uno dei fiori all'occhiello in questa parte di mondo. Assai frequenti sono quelle per camper e furgoncini camperizzati, ma cercando bene nella app, ne troviamo una adibita a mezzi non "self contained". Imperdibbile!!

Ecco quindi che il nostro weekend di lusso prosegue sull'onda del vizio sfrenato dormendo in macchina, la prima volta dentro Carrella!

Ma prima....

Dopo aver verificato l'esistenza dell'area di sosta, andiamo a cena, e scegliamo un bel ristorantino Thailandese pieno di addobbi che ricreano un minimo l'atmosfera asiatica. Dopo 30 secondi già vogliono prenderci l'ordine e non siamo pronti, cosi dicono che torneranno e sfogliamo il menu....e sfoglia, e sfoglia, la cameriera non si fa più vedere...a Matteo torna subito in mente quella volta durante il giro in bici dove dopo un'ora ce ne siamo andati stufi...lo fa presente a Silvia, la quale prima glissa, poi si rende conto delle dinamiche e, mentre tutto il personale è in altre stanze, ci alziamo e ce ne andiamo, anche stavolta che la birra offerta dalla casa.

Intendiamoci, non ci piacciono fare queste cose e specialmente Matteo è sempre molto risentito da questi episodi, ma quando uno si sente preso in giro e deve sprecare tutta la serata per mangiare qualcosa, un piacere si trasforma in un peso, e preferiamo riappropriarci del nostro tempo e della nostra libertà.

E se l'altra volta erano le pizze del Domino, stavolta il kebabbaro ne fa le veci...di nuovo partiti per fare i fenomeni e finiti con le pive nel sacco.

La cittadina di notte è deserta a dir poco, mancano le balle di fieno che svolazzano come nei film western, e ci chiediamo dove siano tutte 'ste persone che hanno tappato le prenotazioni degli alberghi, e Silvia ipotizza che da queste parti siano cosi svogliati che se non prenoti entro una tal ora, non si sprecano manco a preparare la stanza e la marcano come occupata.

E cosi passiamo la  notte in riva all'oceano dentro la nostra villa su ruote


con i tendaggi riadattati da quelli della mitica Scorpacciata. Carrella da par suo é più' spaziosa e la notte in macchina passa in modo relativamente confortevole.

Domenica andiamo in giro seguendo gli appunti di Matteo, iniziando da una collina Otatara Pa dove una vota c'era un insediamento Maori, e dai filmati sembrava che stranamente ci potessero essere delle rimanenze di palafitte originali, cosi siamo andati a vedere. Il tipo sdentato del video sembrava convincente, ma la realtà è che non c’è niente di originale rimasto, e tutti i pali sono tenuti insieme da viti giganti moderne. Matteo rimane deluso e quindi dopo questo sopralluogo rapido, andiamo subito ad Hastings, a Te Mata Peak, un rilievo abbastanza scenografico che ricorda un pochino le colline di Christchurch che Silvia tanto adora.

Come detto il meteo non era dei migliori, ma non possiamo lamentarci perché pioggia non ne abbiamo presa, l'abbiamo lasciata ad Auckland.

Sulla via del ritorno Silvia decide di cimentarsi in un'impresa tanto incosciente quanto dannosa per l'ambiente, ovvero provare a dare un po' di erba da brucare alle sue amate pecore

Numi! Che scellerata!

Fortunatamente nei paraggi si aggirava una PPTS! E dopo aver scrutato la situazione per qualche minuto, decide di ristabilire l'ordine. Meno male!!!

Vi chiederete voi, o stolto pubblico, ma un PPTS cosa sarà mai???

Petulante

Pedante

Tedioso

Saputello 

ovvero il tipico kiwi che seppur non in grado di compiere semplici azioni elementari di buon senso, trova tempo e modo di venire a redarguire gli altri dicendo a gran voce come dovrebbero comportarsi e vivere. E cosi parte:

"Mi scusiiiiii! Mi scusiiiiii! Si, lei, guardi che quelli non sono animali domestici! Probabilmente è meglio se le lascia stare sa, sono animali selvatici e non sono abit..."

Alchè, a Matteo, come potete ben immaginare, inizia a gonfiarsi la vena del collo e a tremare la palpebra...

"Non si preoccupi, non credo che riuscirà ad ammazzarle con un ciuffo d'erba, le auguro una buona giornata!"..."Ma non sono preoccupata, solo che..."..."Non si preoccupi! Buona giornata!!"

Segue mutismo, doveroso.

Ora noi vorremmo sapere perché diamine non c’è una volta che sia una che ci sia concesso di QUETARE (genovese per "stare in pace") quando si va in giro da ste parti. Manco a dare l'erba alle pecore!!!!!!!!!!!!!

Siccome la vena espansa stava rovinando irrimediabilmente il girocollo della maglietta di Matteo, Silvia propone di raddrizzare la giornata con un altro lusso extra vizio superpiù, ovvero il "wine tasting", che per altro risulta essere una delle principali attività della zona. Grazie alle sue ricerche alla fine approdiamo in un posto dove la merenda a base di salumi e formaggi con prodotti di qualità costa meno che a prenderli al supermercato, mentre Matteo passa a Silvia metà degli assaggi e compensa con dosi rinforzate di cibo. Il proprietario non ci ha leccato come ha fatto con il gruppo di locali da spennare di fianco a noi, ma è stato comunque cordiale.

Le ore di sole rimaste sono poche e così torniamo a Otatara Pa a smaltire la lauta merenda camminando tra le fosse che rimangono dalle abitazioni Maori di allora.

Per concludere il weekend all'insegna del lusso, sempre Silvia propone di andare alle piscine comunali, dove c'è anche la parte termale,  in pratica una specie di terme ma senza zolfo, per la modica cifra di 10 dollari a testa. E così dopo millenni Matteo si presta ad andare alle "terme" con Silvia, che era visibilmente emozionata. Che razza di mostro che sei Matteo, ma cosa ti costava farlo prima? Certo un cielo terso sarebbe stato ideale, ma vabbè dai non ci si lamenta e stare la sera all'aperto dentro l'acqua calda aveva il suo fascino.

Contenti della prima notte, torniamo all'area di sosta gratuita, che stavolta e' strapiena di macchine, nonostante il limite sia posto a solo 8. Come sempre una situazione vantaggiosa non si presenta mai due volte di fila! Decidiamo di rischiare, nonostante la riluttanza di Matteo, che aveva il sentore sarebbe arrivato qualche altro PPTS, ma per fortuna non e stato così.

Il progetto iniziale prevedeva la visita Lake Waikaremoana, che dalle foto pareva assai bello, ma ci voleva troppo tempo ad arrivare, e passare 3 giorni alla guida non è proprio il massimo, cosi il lunedì decidiamo di fare una sosta a Taupo nel viaggio di ritorno, dove di nuovo Silvia mostrava a Matteo parti di percorso che aveva fatto in bici per andare da chi l'avrebbe ospitata per la notte. Interessante vedere che sulle rive del lago vicino alla città ci sia vapore che esce dal suolo, ed infatti non capivamo come mai tanta gente stesse coi piedi a bagno con quel freddo...perché c'era il barbatrucco!

Dopo un rapido giretto della località ed un trionfo di lussuria in chiusura con un gelato, è ora di tornare a casa e ci rimettiamo al volante.

Carrella ha passato l'esame della dormita a pieni voti e non vediamo l'ora di replicare!

Grazie per il tempo concessoci, vi auguriamo di godervi la meritata libertà nuovamente ora che il mondo inizia a riaprirsi piano piano.

Un abbraccio!

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