venerdì 1 gennaio 2021

Una nazione “fully booked”...

Sistemazioni disponibili il 29/12/2020

La mattina seguente Matteo si sveglia al rumore di passi attorno alla tenda, alchè salta fuori pronto ad inscenare una scenetta da Oscar ma non trova nessuno, sarà stato un fantasma 🤣. Decide di prendere il segnale come monito ed iniziamo alle 6 a disfare la tenda, Silvia sempre rallegrata da queste sveglie ⏰ 
 
 
 


Dopo una lenta partenza dalla “prima capitale della Nuova Zelanda, raggiungiamo Russell, una specie di Akaroa più frizzante, e saltiamo al volo sul traghetto per Pahia, dove eravamo già stati nel nostro primo weekend post lockdown, solo che stavolta il posto è stipato di turisti “locali”.
Sul Traghetto 

Dopo aver riempito borracce e stomaci partiamo direzione nord, seguendo i consigli di un addetto alle multe dei parcheggi che aveva appena staccato una bella multa per una signora invalida che aveva parcheggiato nel parcheggio degli invalidi ma senza il tagliando. Le regole sono regole, specie in Nuova Zelanda. Ma d’altronde come faceva a sapere che lei era invalida basandosi su quello che gli avevamo detto?
Dopo Waitangi ed il campo da golf 

proseguiamo secondo le indicazioni del tizio, che per fortuna Silvia ricordava assai meglio di Matteo, peccato che a forza di errori e polveroni alzati dalle auto sulle sterrato, arriviamo in un punto indicatoci dal tizio dove il transito delle bici era vietato per il taglio della legna nel bosco. Silvia però ritrovava tutti i riferimenti e decidiamo di proseguire. Più andiamo avanti e più i cartelli intimano di non proseguire, fino a quando addirittura troviamo un cartello che dice che nel bosco sono situate telecamere a circuito chiuso e ogni attività illecita verrà punita.
Immediatamente Matteo inizia a sacramentare per sfogare la sua frustrazione perché persino nel mezzo del niente riescono a mettere regole soffocanti qui. Praticamente entrambi i tizi avevano dimenticato questi particolari dei cartelli “vietato bici e camminatori in questa parte di bosco”, dettaglio proprio piccolo. Peccato che la parte di bosco fosse 20km ..
Siccome abbiamo fatto un sacco di discesa, tornare indietro vorrebbe dire spingere la bici per decine di km vista la pendenza, così o la va o la spacca e ci tuffiamo in questa corsa patetica per evitare un nemico intangibile, tra intere valli rase al suolo per fare legname, finché alla fine finalmente usciamo da questa foresta, un intero parco regionale chiuso per lavori, e raggiungiamo la strada asfaltata dopo uno sterrato piuttosto spinto per i nostri pneumatici da strada.
La giornata doveva essere caratterizzata da pochi godibili km, ma è finita a sputare sangue.
Raggiunta Kerikeri, si trattava come al solito di cercare da dormire, e vista la solita inutilità del centro informazioni che ci ha mandato a ricercare su booking (ma va!🤦🏽‍♀️😩) , a Silvia viene in mente di rispolverare un vecchio asso nella manica, ovvero Couchsurfing.
Nel mentre Matteo scarica le borse e inizia a girare la cittadella raggiungendo il fiume, nella speranza che  gli argini verdeggianti potessero nascondere la nostra tenda.
Per fortuna Silvia chiama e gli dice che uno ha accettato di ospitarci per la notte!
Così facciamo gli ultimi km per raggiungere Guy e i suoi amici, un gruppo di sudafricani felicemente trapiantati in Nuova Zelanda. Gente simpatica anche se Silvia era già stressata che magari conoscessero i suoi ex colleghi visto che è ancora in malattia.
La mattina pedaliamo fino a Waipapa a prendere un’altra bomboletta del gas e dopo colazione  ci dirigiamo verso il nord e Taupo bay.

A dire la verità Matteo è abbastanza frustrato come al solito perchè l’intero Paese è vuoto ma mentre pedala deve stare guardingo per trovare quei pochi cm quadrati non regolati dove si potrebbe piantare la tenda. Proprio insensato e soffocante.
Fine mugugno (più o meno a detta di Silvia).
Meglio rendersi visibili


Raccolta differenziata in Maori

Arrivati finalmente al bivio per Taupo Bay, siamo un po’ sconfortati alla prospettiva di apprendere un altro pomeriggio a cercare un buco per dormire.
Così via, proseguiamo dritti verso Mangonui, e speriamo in bene!
Ottima decisione, dopo pochi km il mondo ritorna bello e i recinti sono meno opprimenti, in 5 km troviamo almeno 5 posti per dormire e proseguiamo verso il paese ottimisti.
Un paio di albergatori ai quali chiediamo di piantare la tenda a pagamento visto che tutto è strapieno, ci dicono che lo spiazzo per il freedom camping che di solito è solo per i camper con bagno incorporato, può essere usato anche dalle tende e così siamo dei signori!
Dopo cena incontriamo un tizio di 68 anni che sta girando in bici anche lui e come progetto l’anno prossimo ha di attraversare la nazione a piedi lungo un sentiero e scriverne un libro. Idee per la pensione!!
Iniziamo a prendere ritmo e l’idea di Silvia di giro in bici sembra proprio valida 🎉
A presto per gli aggiornamenti!


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