giovedì 7 gennaio 2021

Viaggio in bici già concluso, si continua in auto


E chi l’avrebbe detto che dopo aver “festeggiato” una settimana di viaggio in bici avremmo già finito la nostra mini avventura.
C’ è da dire che avventure del genere cambiano proprio il rapporto con il tempo. Ci sembra di essere già in giro da tre settimane!
La mattina alla fattoria di Herekino ci svegliamo e Silvia prepara come sempre una colazione calorica mentre Matteo prepara i bagagli
 
 

La partenza anche oggi è in notevole ritardo, ma dato che sappiamo già che nei quasi 70 km che ci separano dal punto di partenza, non ci sono possibilità di pernottare legalmente, si tratta solo di andare finché ce la sentiamo e poi trovare un buco dove piazzare la tenda.
Il paesaggio è molto verde, spopolato, e con tanto su e giù dato dalle colline, un po’ tipo entroterra ligure

Ad un certo punto, Silvia per qualche motivo propone di chiudere il giro in giornata.
Non è un’impresa impossibile sapendo già dove andare a dormire, si tratta solo di finire verso le 17:30-18, e così avremmo tempo per vedere altri posti troppo lontani nei rimanenti giorni di vacanza.
E via, allora!
Sembrerà un cliché ma girando in bici si assapora il paesaggio in modo differente, mentre andiamo ad un certo punto una mucca inizia a galoppare e salta una staccionata in modo relativamente agile, una cosa che Matteo non aveva mai visto e gli infonde un senso di libertà selvaggia.
Silvia mette su la musica per far fronte ai tratti di strada più ripidi e ad un certo punto arriviamo ad un incrocio che Matteo riconosce: il venditore di cioccolate e gelati che avevamo trovato chiuso nel primo giorno di ricognizione della zona quando cercavamo acqua potabile...allora manca poco! Poco vuol dire 30 km ma di strada asfaltata sono gestibili.
Così decidiamo di celebrare con pezzi di torta e poi ci mettiamo in sella per l’ultimo tratto, che Matteo ricordava più facile.
Verso le 17:30 siamo al campeggio della primissima notte ed il gestore ci viene incontro con le chiavi della macchina, che stavolta si accende alla prima, e poi siccome non c’è la doccia, andiamo nel fiume a lavarci...ahhhhh, non c’è cosa migliore che tuffarsi in un fiume dopo una giornata passata a sudare sotto il sole!
Il gestore del campeggio ci dona uova e pane, si vede che sembravano proprio affamati! La giornata è stata un po’ impegnativa saliscendi continui ma la fatica ripaga sempre ..a detta di Silvia quasi sempre.
Il giorno dopo ci meritiamo una colazione da campioni con i prodotti del campeggio!

Disfiamo la tenda e andiamo a girare per il boschetto fatato del campeggio, che sembra proprio essere uscito dall’isola che non c’è



E dopo aver raggiunto la cima della collina ed aver contato le casette fatate e gli animali dipinti sparsi per il bosco, ci regaliamo un altro tuffo nel fiume prima di ripartire, dove scoviamo anche delle anguille!


Salutiamo il simpatico e generoso gestore e ci avviamo a raggiungere i nostri amici in campeggio a Spirits Bay, nell’estremo nord, e copriamo in un paio di ore un tragitto che in bici avrebbe richiesto circa 4 giorni.
Ci fermiamo a Kaitaia a fare la lavatrice, in una struttura molto ben pensata senza monetine ma con eftpos dove probabilmente confluisce gente dalle fattorie con sacchi giganti anche di altre persone

Guidare di nuovo è strano, e il paesaggio ritorna insipido passando così in fretta, ma meno male che non si siamo venuti qui in bici perché le machine guidano troppo veloci.
Dopo 15 km di sterrato arriviamo a Spirits Bay e Matteo non si lascia sfuggire il passaggio offerto per andare a vedere il tramonto a Cape Reinga, il punto più a nord del Paese, così siamo stati sia nel punto più a nord che in quello più a sud!
Silvia invece preferisce evitare di nuovo tutto quello sterrato e resta a gustarsi la cena con gli amici


C’è uno strano effetto in mare dove le correnti che arrivano da versi opposti si scontrano 




Il giorno dopo con i nostri amici, che sono dei professionisti del campeggio come pure tutti i neozelandesi, andiamo a fare un giro sulle colline attorno al campeggio per una giornata all’insegna del relax




Il primo giorno di giro in bici, il neozelandese con cui abbiamo fatto un tratto di percorso ha detto che prima che arrivassero i bianchi la Nuova Zelanda era 90% foresta, ora è il 10%, dovuto alla trasformazione del terreno i pascoli. Anche in un punto così remoto potete vedere la linea che demarca la Nuova Zelanda originale da quella moderna





Scendendo a valle troviamo cavalli al pascolo che nonostante l’approccio amichevole di Matteo non si lasciano avvicinare troppo


E poi il pomeriggio passa ai ritmi sudamericani della siesta, con un tuffo in mare avvolti dalle meduse e qualche scarpinata scema per Matteo.
Anche in questo campeggio c’è da dire che il livello di raccolta differenziata è estremamente elevato addirittura le bottiglie di vetro sono differenziate per sfumatura di tonalità.
I nostri amici ci propongono di rimanere in questo paradiso panciolloso al ritmo di dormite e pescate, ma l’avventura chiama, e noi dobbiamo andare.
Silvia fa una stima veloce del il nostro giro in bici a circa 350 km in 8 giorni, niente di che ma noi siamo abbastanza soddisfatti, contando che non abbiamo sforzato apposta per evitarci i soliti dolori alle ginocchia.
Ora con la macchina possiamo coprire distanze fantasmagoriche in poco tempo per visitare altri tesori del northland nei pochi giorni che rimangono.
Siamo soddisfatti di aver vissuto in questa realtà parallela per una settimana, dove sono successe tante cose, mentre come dicono i nostri amici campeggianti, a loro 4 giorni sono volati senza che manco si accorgessero.
Ognuno se la passa come preferisce e di sicuro loro se la spassano di più!
Ciaoooo!!

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