lunedì 28 dicembre 2020

Si parte con il Twin coast trail


Dopo aver passato una bella notte insonne  dato gli 8 gradi esterni e un sacco a pelo in due senza piume, Silvia si addormenta quando suona la sveglia. Dopo un’ora Matteo le urla e le chiede se le serve la gru per alzarsi. Bellissima partenza 😂 ma nello standard. Come ciliegina sulla torta Carrella decide di non partire. Tutto risolto grazie alla batteria di altri compagni di campeggio e partiamo verso le 10, direi proprio come da programmi. Iniziamo questo bellissimo percorso con Silvia ancora in dormiveglia e Matteo fa il modello per scattare alcune foto ricordo così da sfoggiare quello che lui chiama completino tecnico, 
 
 

mentre Silvia lo chiama comodità, forse ripensando al suo vestiario e attrezzatura sponsorizzata Kmart di due anni fa (per fare un paragone Kmart è la Lidl di svariata attrezzatura, proprio la più sgrausa e a basso costo). 



Matteo alle prese con i noiosi varchi anti motore

Dopo due orette iniziano i saliscendi ma il paesaggio è così bello come pure la caparbietà di Silvia di arrivare a destinazione, così tra una pausa e l’altra di acqua e salamino secco arriviamo ad una amena località. 
Silvia aveva tanta voglia di zuppa, ma con sua grande delusione sembra un paese fantasma e trova solo dei cracker e delle pies. Si ricorda però di quanto fortunati siano ad avere del cibo.. nonostante il loro gusto che ci lascia perplessi. 
Ci sediamo, ci riposiamo un po e finalmente riprendiamo un po di forze. Siamo contenti che la strada sia meno ripida e pian, pian, pianino arriviamo a Kaikohe. Fortunatamente troviamo una Warehouse dove Silvia trova un pile e una camicia da notte così carine che vorrà tenersele per sempre 🤣 Quando la casinara sente ancora 3km al campeggio vuole sotterrarsi ma ricordando i suoi 80km del suo primo giorno del suo primissimo giorno in bici, si rende conto di quanto ridicola sia ed arriva con il sorriso al campeggio denominato Cowshed = riparo per le mucche. Con nostra grande sorpresa e ammirazione i proprietari son carinissimi e si lamentano dei clienti kiwi, il che li rende ancora più simpatici essendo loro stessi kiwi. Dicono che generalmente ospitano 4000 backpacker all’anno e li adorano perché pagano e lasciano pulito,a differenza dei loro connazionali. Con nostra ancora più grande stupore la doccia esternamente è decorata con una grande mucca che si fa la doccia e sembra un baracchino ma aperta la porta è un vero lusso ed è pure calda! Matteo si dedica al set up della nostra casetta notturna ed avere tutto nelle borse richiede del tempo...Silvia prepara una cenetta niente male e comunque tutto è buono quando si ha fame.

Avanzi per colazione!

Nonostante i tipi un po’ strani che si aggirano nel campeggio tutto va benissimo e Silvia riesce pure ad alzarsi dopo soli 20 minuti che la sveglia è suonata. Incredibbbbile! 
Prepariamo riso, peperone crudi, carne e del buon caffè con cardamomo. Questa colazione non ci farà sentire né lo sbalzo di glicemia né la fame per tantissime ore. 
Partiamo col nostro solito tempismo alle 9:30 😂 il gestore del campeggio o meglio del covo per mucche ci aveva rassicurato dicendoci che finora alla prossima tappa, Opua , sarebbe stata più facile. Dopo pochissimi kilometri troviamo una coppia sui 50 anni davvero interessante, lei canadese trasferitasi qui a 21 anni e lui neozelandese. 

Lei usa la bici elettrica quindi è la più avvantaggiata di tutti, ma certamente oggi non c’e di che lamentarsi tutta pianeggiante o in discesa e  i paesaggi non deludono mai. 

Stiamo con loro per i prima 30km poi ci fermiamo a Kawakawa ridente cittadina conosciuta per i suoi bagni pubblici..davvero! Questo artista-architetto austriaco Hunterwasser ha creato questa strana ma bellissima attrazione. 




Gli interni non li abbiamo fotografati perché su internet si trova sicuramente di meglio. Ci scambiamo  i contatti con questa coppia che ironia della sorte abita a 15 minuti di distanza a piedi da noi, ci salutiamo sopratutto perché Silvia non vuole farsi aspettare visto il suo ginocchio malandato. Dopo  una lunga pausa pranzo e una tappa al supermercato più inutile della storia, ma finora niente potrà superare quello di Bremer Bay d’inverno, pedaliamo per gli ultimi 13 km. 


La strada continua perfettamente pianeggiante e verso gli ultimissimi km cerchiamo un posto per la notte. Male che vada uno spiazzo anche se proprio accanto alla ciclabile lo abbiamo trovato. Arrivati a destinazione decidiamo comunque di rischiare ah, no oooppps tentare la fortuna e arrivare all’isola di Russell che dista solo due minuti di traghetto. Ovviamente è tutto prenotato tranne questa villa alla modica cifra di ..🤪😂😰 

 a cercare un posto per campeggiare e ne troviamo uno bellissimo proprio sul mare con tanto di panchina pic nic e una Baia tutta per noi ma purtroppo il cartello “no camping” ci dissuade dal rimanere lì. Nel mentre avvistiamo un parco pubblico meglio un semplice prato con una panchina che sembra proprio fare al caso nostro. In NZ si può liberamente campeggiare a meno che non sia una proprietà privata o non sia espressamente vietato; poi bisognerebbe contattare il comune ma non sempre infatti questo passaggio non è abbastanza chiaro. Infatti un nostro amico ha preso una bella multata per essersi fermato a dormire a bordo strada. Anche se l’idea è di Silvia riesce comunque a preoccuparsi perché c’e Il famoso neighbourhood watching cioè vigilare sui vicini e perché vai tu, immigrato, a spiegare ai cittadini che le leggi hanno o al poliziotto che applica le leggi un po’ a caso, ma insomma tutto il mondo è Paese dicono, è come un bambino che vuole insegnare ad una maestra o mettere in discussione quelli che dice.
Dopo un’altra cenetta poco male ci caliamo dentro al tenda che il super Lupetto (per i Primierotti sono i Boy Scout) monta in men che non si dica. 

Ora meglio andare a nanna che domani dobbiamo smontare tutto prima che ci becchino!
Alla prossima!

Nessun commento:

Posta un commento

inserisci il tuo commento, scegli il profilo (anonimo va benissimo) e pubblica il commento, quindi aspetta che noi lo si approvi!