domenica 20 gennaio 2019

Lezioni di "storia" a Luang Prabang


Essendoci un bus alla mattina ed uno al pomeriggio per Luang Prabang, decido di prendere quello al pomeriggio ed usare la mattina per andare a vedere la Blue Lagoon 3, di cui avevo letto così bene essendo meno battuta dai turisti rispetto alla 1. Così affitto un motorino e parto. Le montagne lì intorno sono così attraenti...e sicuramente vergini visto il caldo delle ore centrali di questa stagione fredda...pure da così lontano puoi capire che la roccia deve essere così affilata da scartavetrarti bene le mani in caso volessi affrontarla.
 
 
 
Esistono centri di arrampicata, presumibilmente in luoghi ombreggiati.

L'asfalto finisce alla Blue Lagoon 1, poi inizia uno sterrato malefico con buche grandi come piscine. Alla lunga diventa estenuante anche se mi ripeto di restare positivo visto che sono a fare fuoristrada nella fu Indocina. Come notato in Vietnam, affrontare queste stradacce è una cosa che non farei con una vera moto, non ho abbastanza manico, e se mi cade un motorino di questi su una gamba son solo parolacce, visto che lo tiro su con una mano, ma se penso ad una moto la cosa non mi sconfinfera.
Mi vien il sorriso se penso ai fighetti che fanno "sterrato" la domenica con il bmw gs 1200 armeggiati di go pro...
Dannazione non riesco proprio a non essere velenoso ahahahah!
Comunque, a forza di saltare su dal sellino (avendo un paio di ore dovevo muovermi -ah, per fare 16 km ci ho messo circa un'ora) le mutande mi facevano da perizoma.
Infine arrivo al punto che mi ero segnato, pago il biglietto, entro e...una piscina all'aperto. Estrema delusione e niente che ricordasse le foto che avevo visto.
Sconsolato azzanno qualche bamboo sticky rice  e scruto meglio la cartina, realizzando che dovevo proseguire per lo sterrato, esco subito e dopo poche centinaia di metri arrivo alla mia meta...un'altra piscina, stavolta piena di cinesi che sbraitano. Non entro manco, guardo deluso da fuori e noto la stessa delusione in un paio di ragazze arrivate in motorino anch'esse, che frenano, si girano e spariscono di nuovo.
Sicuramente questo posto è più suggestivo, le falesie infinite che torreggiano sopra l'acqua sono impressionanti e con sfumature che paiono finte, ma comunque è ora di tornare indietro. La cosa più interessante del viaggio è stato sbagliare strada e finire in una sorta di fiera locale con gente vestita a festa e musiche locali.
Restituisco la moto per mezzogiorno come pattuito per avere lo sconto e aspetto che arrivi il mio van per Luang Prabang, ad un orario tra le 13:30 e le 14.
Ripercorriamo la strada che avevi fatto verso nord per visitare le caverne. La guida dice tra Kasi e Luang Prabang la strada è una delle più interessanti del sud est asiatico. Vediamo!
(Detto tra noi, l'entroterra ligure è assai simile, ma ho anche pensato che in effetti strade spettacolari in in questa zona non è che ce ne siano).
L'autista compra delle banane e le offre, l'ho trovato bello. Lungo la strada carichiamo 3 persone così il pulmino si riempie e mi immagino che quei soldi l'autista se li intaschi perché nessuno sa che ha caricato gente in più.
Ad un certo punto la strada inizia inesorabilmente a salire, sempre tra buche e balzi. Poco prima di svalicare ci sono grandi lavori di ampliamento. Arrivato in cima la terra è tutta battuta ma neanche pressata, con grandi voragini ed un polverone da girone infernale. Davanti a noi 2 camion fermi, il nostro autista fa per superarli e inchioda davanti ad altri due camion che arrivano nel loro corretto senso di marcia, dietro di noi un altro pulmino arriva tipo razzo di gomma e si ferma a pochi centimetri da noi. Sembra una cosa lunga da risolvere ed invece in 1 minuto siamo di nuovo in marcia.
C'è un punto panoramico ma noi non ci fermiamo.
Di fianco a me due coreane mi dicono che ho fatto bene a scegliere la Blue Lagoon 3 perché è molto bella in confronto alla 1...non mi stupisce vista la marea di glitter e smalti e borsette. Comunque sono simpatiche e hanno già tutto prenotato 5 giorni a Luang Prabang, quindi una volta arrivati le nostre strade si dividono subito.
Sono le 19 ed è buio ed io non ho idea di dove passerò la notte. Un cinese con cui condivido il trasporto fino in città mi rassicura sul prezzo che mi fa l'autista, poi si unisce un tedesco che era con me sul van e mi dice "ma viaggi solo con quello zainetto?". Cerco di spiegargli che con queste temperature calde secondo me i vestiti che servono sono pochi e alla fine anche se te ne porti 10 finisce che li lavi dopo pochi giorni e quindi in sostanza ti servono 2-3-4 magliette. Lui sta viaggiando da 6 mesi con uno zainone da campeggio e ha fatto Malesia e Thailandia, e dopo 6 mesi ancora non si sente di ridurre il bagaglio. La nostra discussione si interrompe perché siamo già in dentro così lo saluto. Tutti i posti che mi ero segnato per dormire son pieni o mi sparano dei prezzoni quindi da una parte mi arrendo che dovrò pagare di più, dall'altra giro finché non trovo praticamente due notti al prezzo di una che mi avevano proposto nel primo posto.
Visto il coprifuoco che ho notato esserci specie in fatto di cenare (poi ho letto che effettivamente c'è l'obbligo di chiudere tutto entro le 23:30), esco subito e finisco in un vicolo pieno di roba da mangiare, poi già che ci sono vado a sbirciare il mercato notturno.
Luang Prabang è mooooooooooooooooolto turistica, ma anche decisamente godibile. C'è un po' quell'aria di artificiale tipo Hoi An in Vietnam, ma per marito e moglie sulla 50ina è un paradiso. Sei in un'atmosfera totalmente esotica eppure completamente protetto da ogni rischio di esposizione ai disguidi del viaggio. Spa e ristoranti a profusione, tutto così accogliente come può essere uno chalet di montagna con caminetto accesso quando fuori soffia la bufera. 
La città è stata dichiarata patrimonio dell'umanità e non c'è pericolo che non vi venga ripetuto abbastanza.
A pensarci bene il marito di questa ipotetica coppia dovrebbe poi reggere il moccolo mentre la moglie si strofina su oooooogni bancarella del mercatino notturno. Mercatino mica tanto visto che a metà mi sono stufato e me ne sono andato, e le bancarelle non ci sono, tutto è per terra.
La questione è che non c'è niente di autentico, tutto è copiato (o fatto arrivare?) dalla Thailandia o dal Vietnam, l'unica cosa nuova è stato vedere gusci di tartaruga dipinti d'oro. Quindi se uno vuol farsi un mega riassuntone di cosa trovare nei mercatini del sud-est asiatico può venire qui e ha tutto. Ad esempio sia in Thailandia che in Vietnam, avete roba solo della Thailandia o solo del Vietnam. Di laotiano c'è qualcosina ma proprio poco, e senza caratteristiche peculiari.
Comunque, la giornata sulle montagne russe mi ha stancato e quindi sono andato a dormire.
Stamattina son partito in esplorazione. Il mio riferimento sarà Wat Mai Suwannaphumaham, di fianco all'ex palazzo reale. 
La prima foto del post fa parte del muro esterno, come pure le seguenti


Che sono più che magnifiche. Intorno a questo tempio, la notte avete il mercato serale e nei vicoletti intorno ad esso, di giorno avete quello diurno, più per i locali che per i turisti. 
Fra le tante cose che si possono trovare, mi sono annotato le più curiose
-Topi, scoiattoli, roditori morti
-Passerotti morti
-Pipistrelli (?) morti
-Uccellini in gabbie di bamboo, così che potete comprarli e liberarli...
-Orecchie maiale depilate (un pelo alla volta eh!)
-Pesce secco
-Macellai che fracassano pezzi di carne
-Pesci di 70cm coi baffi
-Interiora
-Strani pezzi di carne o interiora ondulati
La città si affaccia sul mitico Mekong, è una delle attività da fare è andare in barca. Senza fare il solito noioso ma solo per osservazione, visti gli scarichi dell'acqua a cielo aperto, ho l'impressione che il maestoso Mekong sia in realtà la fogna del sud-est asiatico 

Gustatevi i vostri piatti di pesce fresco...Ma detto ciò, c'è pieno di blog che dicono che navigare sul Mekong sia una delle esperienze immancabili.
Di sicuro sono riuscito a soddisfare la mia perversione per le porte intagliate MHUAHAHAHAH



Lì vicino c'è il vecchio palazzo reale ora museo. Ho fatto per entrare, mi han rimbalzato alla biglietteria e così ho lasciato perdere, quando a fine giornata non avevo altro da fare mi han detto (alle 15:30) che alle 16 chiude quindi tanti saluti. All'interno dello stesso recinto c'è il tempio che custodisce l'immagine di Buddha che dà il nome alla città 

E scoprire che è una costruzione degli anni '60 mi ha veramente rincuorato perché vuol dire che da qualche parte nel mondo sanno ancora fare bei lavori quindi la mia idea che stiamo precipitando in un medioevo artistico almeno qui non si applica.
L'interno del tempio non si può fotografare ma il livello di dettaglio era orgasmico.
Quindi dall'altro lato della strada ci si può inerpicare su per la collinetta che sovrasta tutto il circondario 
Ma la giornata era uggiosa quindi niente da fotografare.
Per chi vuole risparmiare 2 euro, durante la discesa da una delle tante scalinate della collina, ho scoperto che proprio di fronte alla metà del Wat Mai Suwannaphumaham dove c'è un cambia valute,  nessuno fa pagare il biglietto. Per risparmiare ulteriori 50 cent a bottiglia di acqua, nel teatro dentro le mura del palazzo reale ci sono i distributori di acqua per riempire la bottiglia gratis (questo l'ho letto sulla guida e verificato).
Continuando il giro mi sono imbattuto in un ponte di bamboo che a detta de cartello viene smantellato ogni anno prima dell'arrivo della stagione delle piogge 
E dall'altra parte si può vedere un po' come vivono davvero da queste parti fuori dal grande circo.
Dopo la mia solita deviazione alla Matteo di 6 km per vedere un tempio ed essere arrivato durante la cerimonia buddista del pasto, quindi non me la sentivo di entrare, mi sono diretto in un punto sulla mappa visto per caso, di quelli che se zoomi di più o di meno spariscono, e che non è citato putroppo in nessuna guida: l'UXO visitor center. Uxo è un acronimo che indica gli ordigni inesplosi.
La porta sembrava chiusa ma ho infilato la testa ed una ragazzina mi ha aperto e acceso le luci. Nessun biglietto, solo offerta.
A leggere i cartelloni, come a vedere i corti documentari, mi son quasi commosso.
In pratica quei porci schifosi degli americani, durante la guerra in Vietnam, per isolare quest'ultimo dal resto della mappa (guardatene una de non avete idea) han pensato bene di bombardare a tappeto il Laos, che per la cronaca si faceva i fattacci suoi. Hanno impiegato bombe a grappolo, nel numero di milioni, e solo il 30% è esploso.
Quindi il paese lungo il suo lato orientale è disseminato di queste bombe nelle bombe, chiamate dai locali bombies, che viste dal vivo son grosse come una palla da tennis, mentre la bomba madre può essere grande come me. Queste piccole bombe, ognuna delle quali ha un raggio di distruzione di 30 metri, sono spesso state trattate come giocattoli dai bimbi, e sono molte le storie di bambini rimasti uccisi. Un cartellone in particolare raccontava la storia di un bimbo di città, che non essendo stato istruito come gli amichetti di campagna che era andato a trovare, ne ha raccolta una e quando gli amichetti lo hanno visto gli han detto di buttarla via e sono scappati. Il bimbo che l'aveva raccolta è saltato in aria, e i sui amichetti  son rimasti feriti.
Nessuno parla delle bombe inesplose lanciate dagli americani in Laos, gli americani non muovono un dito per sistemare la situazione che loro hanno creato, e il governo di un paese del terzo mondo deve organizzarsi per bonificare le aree (parlano di 100 anni solo per le bombe a grappolo). A me ste cose fanno incazzare.
Un altro documentario racconta le storie di chi ha perso la vista, l'udito, gli arti, i familiari, e nelle compagne la gente deve dissodare la terra per vivere, sapendo che lì sotto c'è una miriade di bombe.
La tragedia si sviluppa inoltre perché essendo un paese povero ed essendo le bombe fatte di rame e acciaio pregiato, la gente va a cercarle per rivendere il metallo, aumentando le dimensioni del disastro.
Nel titolo ho messo storia fra virgolette perché fin dai tempi della scuola non digerivo il fatto che la nostra cultura accetti la storia da insegnare come una sequenza di guerre e massacri. Che storia è? Ma probabilmente è parte dell'irrazionalità umana.
Sono uscito parecchio avvilito. Nel frattempo era uscito il sole a confortarmi ma mi ci è voluto un po'.
Alla fine mi sono rituffato ad ammirare l'arte locale per non pensarci, ma intenzionato a scriverne.



Verso le 15:45 sempre al solito Wat Mai Suwannaphumaham c'era una processione di monaci che girava attorno al tempio seguiti da donne anziane. Non so se sia una cosa ricorrente ma fa parte degli aspetti esotici che questa città può offrire al turista


Domani volevo andare alle cascate Kuang Si che paiono davvero belle (e quindi sicuramente martoriate dai turisti). L'unico motivo per cui non vado è perché il bus per andare via dalla città è solo la mattina presto e so già che ci sono alte possibilità che il posto mi deluda, inoltre essendo già alla fine della prima di due settimane che starò nel Paese, so che sarò abbastanza di corsa, pur non avendo nessun programma. Alla fine niente da fare, per vedere un Paese serve almeno un mese.
Vabbè sarà per la prossima volta, almeno avrò nuove cose da vedere!
Vi lascio con una foto di questa mia altra perversione asiatica che solo gli alberi di ficus, e una passerella che ho fatto oggi del primo ponte esclusivamente motociclabile che abbia mai visto


E poi una bella porta

Ps, se venite da queste parti non alzatevi tardi perché iniziano a battere sui gong...ah giusto son io che non sono più abituato ai campanili!

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