domenica 31 dicembre 2023

Inizia la vera India: Haridwar!


Arrivati ad Haridwar, l’autista Uber prova gentilmente a spillarci altri spiccioli, ma ha comunque fatto un ottimo lavoro.
Dopo tante ore seduti, molliamo i bagagli ed andiamo ad esplorare la città.
Haridwar sembra essere punto di partenza per l’esplorazione di altri villaggi nella catena himalayana, e l’albergo sfoggia una cartina delle tratte di bus per il nord.
 
 
Il Gange


 
 
Arrivati con l’idea che la città non avesse niente da offrire (a leggere guide ed ascoltare consigli), Haridwar ci stupisce e ci pare una esplosione di colori, suoni ed immagini, tutto quello che Matteo stava cercando e di cui sentiva tanto la mancanza.
A Silvia Haridwar non dispiace ma, molto provata dalla sua influenza e tosse ancora non riesce a ingranare con l’India.
Non si può farle una colpa, a tanti il Paese non piace, possiamo solo sperare che l’India abbia occasione di riscattarsi durante le nostra breve permanenza, anche se le speranze sono poche.
Traffico e tempietti


Le vie principali della cittadina sono dei mercati a cielo aperto, ed è possibile ammirare oggetti di ogni sorta 

 



Silvia per le strade del mondo

Ci dirigiamo verso “l’unica cosa da vedere”, ovvero le gaths dove al calar del sole si svolgeranno le pujas, preghiere Hindu alla divinità Gange.
La stanza del tesoro
 

I fedeli sfruttano la loro occasione di pellegrinaggio in una delle città più sacre per gli Hindu, per raddrizzare il proprio karma immergendosi nel fiume sacro

Ponti e marciapiedi sono costellati di catene per non essere spazzati via dalla corrente, o per aggrapparsi al volo in caso succeda.
Ci dicono che le puja saranno dalle 17:30 alle 17:45, così per far venire l’ora facciamo un giro e sbrighiamo due faccende.
Scopriamo che in realtà il posto inizia ad animarsi già alle 17, sebbene non sappiamo cosa dicano ed in effetti tra le 17:30 e le 17:45 il ritmo cambia

 


 

Matteo è come sempre un vip e in diversi gli chiedono se possono fare una foto insieme a lui manco fosse una celebrità.
Ogni volto ha uno spessore ed una profondità che meriterebbe di essere fotografato ed esposto in una mostra


La foschia aumenta la drammaticità del luogo, e i sensi sono stimolati ad un livello che sembra di vivere in un film di avventure 

Le preghiere finiscono e ci rimettiamo in cammino per l’albergo.
Il migliore Indiana Jones non poteva essere ambientato in nessun altro luogo se non l’india.
Al ritorno cambiamo strada e la notte e le luci regalano a Matteo un’altra sinfonia esotica

Sono quei momenti da assaporare e custodire sotto la pelle

Se Haridwar non ha niente di speciale, c’è da chiedersi come siano i luoghi interessanti in India...
Andiamo a vedere cosa vuol dire il bus per Rishikesh del giorno dopo

Il giorno seguente ci dividiamo, Silvia ancora malata non ha dormito e obbliga Matteo a levarsi dai piedi.
E così mentre lei sta in albergo, lui parte per la Capitale Mondiale dello Yoga.
Aum (Om)

Sua santità la vacca


Nella speranza di un po’ di sollievo, Silvia ricerca il miglior massaggio in città, offerto in un albergo di tutto rispetto, ma quando arriva inizia subito a sentire che qualcosa non va. Le assegnano una massaggiatrice, ma poi arriva un collega a chiederle se le va bene un massaggiatore maschio, rifiutato immediatamente anche perché non ne vede assolutamente il senso oltre che ad essere a disagio. Prima di mezza svestirsi si assicura che non ci siano porte o pareti nascoste che non si sa mai.
Il massaggio comincia e dopo una quindicina di minuti sente dei rumori strani. Si dimena un po’ ma cerca di dare del tempo ai rumori e subito ha il campanello d’allarme perché il suo zaino è stato spostato ma non da lei. Lascia ancora passare pochi minuti e si gira di scatto, volutamente e magicamente vede il suo Kindle sul lettino tra i suoi piedi. Si alza lo zaino è ovviamente aperto al che inizia subito a chiedere spiegazioni e a chiamare il manager, che da viscido maschio indiano, non pare affatto collaborativo.
Alla fine, dopo aver minacciato di andar via senza pagare, per evitare problemi paga solo metà massaggio e stampa una pessima recensione sul profilo dell’albergo. Problemi qui si hanno con la polizia perché tutto è corrotto quindi voleva evitare di stare a discutere.
Torna quindi tremante non dalla paura ma dalla rabbia nera in albergo ad aspettare che la giornata finisca.
Matteo si è imbarcato sul bus per Rishikesh, la prassi vuole si salga sul bus ed il biglietto si fa a bordo 
Shiva a protezione della stazione
 
Siccome gli avevano detto che a Rishikesh, contrariamente ad Haridwar, c’era roba da vedere, parte incuriosito. Una volta arrivato, inizia ad incamminarsi verso la parte interessante. Si aspettava che lo yoga fosse pubblicizzato in tutte le salse, invece sembra quasi una versione svogliata di sfruttamento di un’idea di business. I Beatles invece sono pubblicizzati molto meglio, siccome il gruppo musicale era venuto qui a fare i fricchettoni in epoca hippie


 
Beatles in tutte le salse

Ponte ciclopedonale per il centro
 


Matteo arriva fino in fondo al suo giro esplorativo, e deve ammettere di non aver trovato niente di interessante.
Forse è arrivato troppo presto, forse non era nella frequenza giusta non avendo assaggiato lo yoga offerto nei dintorni. Magari bisognava aspettarsi solo un sonnecchiante paesino di montagna asiatica, dove si offre bungee jumping e rafting, e magari pace e silenzio, ma a saperlo prima magari si sarebbe fermato sul fiume, fatto il bagno nel Gange e aspettato di asciugarsi prima di tornare indietro da Silvia. Ma era combattuto tra il cliché e la curiosità.
Per fortuna si incrociano pochi bianchi da queste parti, e gli sguardi sono a metà tra l’indifferenza e di l’imbarazzo, forse perché chi viene qui è anch’esso combattuto tra essersi immerso nel più classico dei cliché hippie, e la speranza di riuscire effettivamente a scavare più a fondo nella propria spiritualità, e quindi vedendo nell’altro uno straniero in più ad annacquare l’unicità della propria esperienza.

 

Con le pive nel sacco torna quindi indietro, per incontrare un suo illustre collega, dai cui capelli, secondo tradizione, sgorga il Gange stesso
Lord Shiva e Lord Matteo

La statua alle sue spalle è quella riportata sulla pagina di Wikipedia alla voce Shiva

https://en.m.wikipedia.org/wiki/Shiva#/media/File%3AShiva_meditating_Rishikesh.jpg

 
Krishna ed Arjuna fanno la guardia durante l’incontro

Dopo essersi salutati, Matteo si incammina verso la stazione dei bus, e saluta i piedi dell’Himalaya ancora una volta 


Che bellezza


 

 

Tolta la parte spirituale, allontanandosi dai centri di interesse ed addentrandosi nelle zone povere, sembra di essere in Africa, solo le genti sono differenti 

 
 
Tornano ad Haridwar, Matteo vede distese vuote che immagina si riempiano di gente quando si celebrano i vari Mela, raduni Hindu definiti come le più grandi adunate religiose del mondo, con sadhu che arrivano da ogni angolo del subcontinente indiano, ma è solo supposizione.
Una volta in albergo, Silvia gli racconta la sua di giornata, e così cerchiamo di stare tranquilli e a riposo per il resto della serata.
Un altro Lord, Ganesh nello specifico

La notte, caso strano, passa pressoché insonne, nonostante Silvia abbia trovato un posto silenziosissimo e due passi dal pandemonio della stazione, causa la tosse di Silvia.
La mattina seguente “sveglia” alle 5:30 per andare a prendere il treno per la prossima destinazione, di cui leggerete presto.
Stateci bene!

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