martedì 26 dicembre 2023

Le altre Maldive

 
Tutti appena si parla di Maldive pensano ai megaresort di lusso, che sicuramente sono una realtà che però non conosciamo.
Ma se il budget non consente spese folli, e se si è curiosi di sperimentare le altre Maldive, quelle vere, per curiosità verso culture diverse, c’è la possibilità di visitare posti altolocati con budget di 50$ a notte, rispetto ai 1000$ o moooolti di più a notte.
Ma passiamo alle nostre disavventure!
 
 

Alla sera andiamo a cenare in un localino molto spoglio, ma il proprietario è molto umile e simpatico.
A Matteo queste storie di vita piacciono un sacco: partito dal Bangladesh, arriva alle Maldive a lavorare in un resort per dei cinesi, poi si sposta su questa isola, ed ora da qualche mese ha lanciato questo ristorantino, gli occhi pieni di sogni e gli auguriamo tanta fortuna.
Alla sera, Matteo si delizia con il suo nuovo vizio
Sigaro tosco-cubano???

Macché!
Una delizia locale scoperta nel supermercato che gli riporta alla mente il bamboo sticky rice tailandese


“Bondì! Bondì!”, diceva la pubblicità

Il giorno dopo ci alziamo con le nuvole e Silvia aspetta con ansia la colazione Maldivian e che come da aspettativa si classifica al secondo posto colazioni preferite di Silvia.
La prima rimarrà quella del Benin con caffè e latte condensato e pane con guacamole (cipolla cruda inclusa); mentre questa con chapati, tonno, cocco, cipolla cruda e forse limone. Chi l'avrebbe mai detto Silvia e le cipolle 😂
Panciolle si ma sempre con riserva, e partiamo già ad esplorare l’isola in bici. Silvia sembra proprio essere nel suo ambiente naturale, ricordandoci del significato del suo nome “selvaggia, dalla selva” e potrebbe stare a girare ore in bici così. Attraversiamo anche le piantagioni di papaya, anguria, maracuja, bananine ed altri ortaggi più o meno esotici. Vediamo nuovamente l’albero del breadfruit, cioè “frutto del pane”, un frutto provato in una zuppa non ricordiamo dove e alla brace nelle Samoa, che ha la consistenza di una patata e il gusto di forse patata dolce senza essere dolce e un po’ di cassava. Peccato non averlo trovato da mangiare. Ah si, dimenticavamo di dirvi che la cucina locale ci è piaciuta molto nonostante il modo di cucinare non esalti i sapori del pescato. 
 

Fruttivendolo thoddoolese

 

 


Andiamo quindi nell'altra parte di isola e inizia subito la giornata Fantozzi: Matteo spacca la chiave del lucchetto delle bici e Silvia le dice che non è un problema, che si può risolvere dopo ma lui testardo come mai successo prima 🤔🙄🤣 va a chiedere una pinza per tranciare la catena e risolve tutto in un'oretta. Nel mentre Matteo dice a Silvia “Ma si, vai dentro il mare” e lei le fa notare che ci son due squaletti proprio li a riva. Erano bellissimi ma le sue spiccate doti di fotografa non  le hanno permesso di cogliere questi attimi.
 
Silvia in tenuta musulmanica -nuotatrice
 
Questo posto è davvero una piscina naturale e si vede qualche pesce e qualche corallino ma dai colori spenti. Sembra quasi che sia scoppiata una bomba sott’acqua, e che piano piano i coralli stiano  riprendendo possesso del fondale. Bagnati, quindi cambiamo spiaggia e andiamo nella turtle Beach e Silvia prende coraggio e nuota a tratti da sola sempre con Matteo nelle vicinanze (non esageriamo eh). 
Si fa pomeriggio e iniziano a vedersi nuvole da Apocalypse ma non ci socraggiamo e rimaniamo nuovamente in mare con la pioggia...Questa nostra """sofferenza""" viene ripagata dalla vista di ben 4 tartarughe tutte assieme, Matteo è al settimo cielo!! Vediamo anche altri pesciolini colorati ma non diversi da quelli di ieri.  Dopodiché rientriamo in camera e andiamo in farmacia per il continuo mal di gola di Silvia (tralasciando la possibile storia Covid e famiglia somala), andiamo a prenotare un'escursione per veder le mante, gli squali e dell'altro e poi ceniamo al nostro posto di fiducia dove il cibo costa quasi come in Asia.
Ci sveglia il solito muezzin alle 5, che fortunamente non è come in Kenya della durata di un'ora e mezza ma solo 15 minuti. 
Qui non capiamo bene come funzionino gli orari di apertura dei negozi, ad esempio la farmacia è aperta solamente dalle 20:30 alle 22 ogni giorno, i supermercati tutti i giorni tranne il venerdì, che è  loro giorno di riposo ma dalla mattina orario non stabile fino a mezzogiorno, chiusura muezzin, riapertura, chiusura muezzin, riapertura e così avanti tutto il giorno e qui sembrano pregare più di 5 volte al giorno. Usanze locali. 
A tal proposito, ovunque c'è scritto e spiegato che è un'isola musulmana e ci son certe tradizioni da rispettare. Hanno dato due posti ai turisti dove ci si può mettere in bikini e i locals non vengono, però si ha comunque a che fare con quelli che ti portano a far le escursioni etc che sono di qua. La nostra idea è che se vuoi ti metti in bikini, ma almeno abbi un po' di ritegno ed evita il perizoma.
E anche andare in giro per strada, essere un po' più coperte invece di aver pantaloncini inguinali e canotte. 
Invece qui russi ed italiani (i cartelli nell’isola sono scritti nel loro alfabeto ed in russo, per capirci), se ne sbattono altamente, loro sono in vacanza, e non solo sono praticamente nudi, ma Silvia ha assisto anche alla scena di due che si mettono in topless per fare le foto con gli ananas sulle tette. Non c’era nessuno, però veramente irrispettosi. Se ti beccano in topless puoi essere incarcerato ma non pensiamo prendano questa regola in modo serio.
Matteo, col suo solito dente avvelenato, dice che, in questo medioevo culturale nel quale navighiamo, nell’epoca deli social network, la gente si è completamente rincoglionita.
L’Homo socialnetworkiis ha la caratteristica di essere senza buon gusto, senza ritegno, e senza cervello.
Ammirate ‘sta qui venuta alle Maldive da chissà dove, da sola, che passa più di mezz’ora a farsi fare le foto in posa dal proprio sandalo
Chissà quanti Like metteranno i suoi followers!

Dicevamo che ci svegliamo alle cinque e lasciamo passare il tempo fino alle otto, dirigendoci verso il meeting point per l'escursione. Aspettiamo un po' e poi ta-dan, nonostante il tempo sia bello, c'è troppo vento e cancellano l'escursione 😂 molto delusi ma anche un po' abituati a questa sorta di fortuna, torniamo alla magione, dopo aver scambiato due parole con gli istruttori, un argentino ed una spagnola che vivono e lavorano su quest’isola, finché il visto dura.
Tre giorni nell'isola delle Maldive di cui due di pioggia e uno di vento forte, ma poteva andare molto peggio, quindi va bene così. 
L’isola ha anche qualche animale terrestre, come pipistrelli (flyingfox) in perfetto stile Batman, e lucertoline gagliarde con la passione per attraversare la strada un quarto di secondo prima prima del passaggio delle ruote anteriori

Ad ogni modo, con la gita cancellata, abbiamo una giornata intera su un’isola delle Maldive! Quando la sfiga ti attanaglia...
Matteo pensa bene di perdere una delle maschere, così  passa la mattinata a pedalare sulla sua bicicletta catorcio (nettamente la peggiore dell’isola) a ripercorrere in lungo ed in largo tutti i luoghi visitati, senza fortuna.
Così, stanco ed accaldato, aspetta sotto la fronda di un albero che Silvia affitti una maschera, e ci dirigiamo sotto il sol leone verso la barriera corallina, e vediamo una distesa decente di coralli e pesci (se non altro la migliore che abbiamo trovato qui).
Silvia è fuori dal suo ambiente ed inizia ad agitarsi:

Silvia : “Matteo ho paura!”
Matteo : “Vuoi tornare a riva?”
Silvia : “No”

E così arriviamo ad un passo dal mare aperto, ma Matteo non conoscendo l’ambiente e visto che ci avevano cancellato la gita correnti forti, oltre ad un po’ di stanchezza, decide di non proseguire, mandando in frantumi le speranze di Silvia di vedere qualche squalo o manta per conto nostro.
Per le foto dei pesci dovrete aspettare il nostro ritorno ci spiace! 
Siamo riusciti a vedere alcuni dei pesci considerati più pericolosi alle Maldive, grazie alla pre-ricerca di Silvia: il lion fish (pesce leone), il porcupine fish che Matteo stava pensando quasi di toccarlo perché sembra cambi colore e poi sempre della specie del pesce palla il yellow boxing fish. Un pesce giallo piccolissimo con puntini neri e a Matteo è piaciuto tantissimo piccolino e nocivo chissà a chi assomiglia 😂🧐🤪.
 
Finisce così il nostro ultimo giorno alle Maldive, con Matteo che infine ritrova la maschera nell’unico punto che aveva dato per scontato e Silvia molto contenta ma un po’ triste per dover già andar via e promette a se stessa di ritornarci.
 Il giorno dopo, a Natale, sveglia presto (tanto dopo il muezzin non dormiamo più veramente) e viaggio in barca fino a Malè, stavolta si salta un po’ di più ma Silvia ormai è a livello pro e lascia il sacchettino de vomito vuoto! La barchetta a tratti sembrava volare e le onde erano un po’ più forti della scorsa volta.
“Con sta barchetta manco a far la spesa ci vado!”

Mentre aspettiamo l’aereo Silvia va a esplorare le acque del porticciolo e con sua grandissima sorpresa vede uno squaletto, dei pesci colorati e dei corallini. Poi siccome vorrebbe togliersi l’antizanzare dalle gambe scende dal frangiflutti e si lava un po’ pensando che in Nz oddio sarebbe proibito!! 
Alla fine pensiamo che Raja Ampat non abbia eguali e per Silvia rimarrà sempre tra le vacanze più selvagge e belle dal punto di vista naturalistico.
Adesso la prossima meta, di cui scoprirete prossimamente e così passiamo il Natale in viaggio per attenuare un po’ la nostalgia delle nostre famiglie in Italia.
Ciaooo!!!
E buon natale!

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