venerdì 12 agosto 2022

Ai blocchi di partenza

 

Silvia ricrea la foto vista qui (saluto alle colline)
Eccoci!

Dopo aver smaltito la ruggine da jet lag, ci siamo messi subito all'opera per cercare di smuovere la nostra situazione.

Come due bravi topi da biblioteca ci siamo rintanati (anche se levarsi da una casa neozelandese in inverno per venire in un posto caldo e luminoso non  proprio la definizione di rintanarsi...) qui ogni giorno alla ricerca di lavoro, a mandare curriculum e vedere come butta nel Paese.


Attivita' tipiche di una biblioteca iwik:

Pianola e calzetta

Lego giganti e megaschermo videogiochi
 

Tra gli altri lavori, Matteo ha notato con non poco interesse un lavoro alla stazione neozelandese in Antartide....mmmm peccato che non possiamo uscire dal Paese per un po', perche' sarebbe stata un'esperienza notevole! Tra l'altro in quei giorni, un blog che Matteo segue spesso pubblicava un podcast sul lavorare alla stazione statunitense in Antartide, quelle combinazioni che assomiglianno piu' a segnali che combinazioni..... 

Se vi interessa e masticate l'inglese, potete ascoltarlo qui

https://rolfpotts.com/podcast/antarctica/ 

Rovistando nei vecchi post potrete trovare indizi dell'interesse di Matteo per la cosa se sfogliate le foto...

Matteo e il polo Sud 

Il nostro amico, sempre accogliente e disponibile, non ci ha messo alcuna fretta e ha ben sopportato qualche intoppo come le fughe del loro gatto, che non appena ci imentichiamo una finestra o una porta aperta fugge all'esterno per assaporare un po' di quel mondo che altrimenti puo' vedere solo dalla finestra poveraccio.

Inoltre ha trovato un sosia di Matteo mentre lavorava

Nummi somigghia penniente!
 

Abbiamo cercato di spezzare la monotonia e la stanchezza con un paio di giri, tipo a Taylor's Mistake un giorno

Aloe vera in fiore

Modello di casa iwik...in lamiera come le bidonville


Silvia con le amate pecore




Porto di Lyttleton

 

e a sciare a Mount Hutt un'altro. Eccovi il video della giornata:

dove Matteo ha potuto rifarsi della stagione mancata in dolomiti dove degli affitta-materiale da strapazzo non gli han fatto trovare il numero di scarponi promesso. Ha inoltre incontrato un ragazzo italiano che faceva il maestro di sci e gli ha brevemente detto come qui gli abbiano riconosciuto il suo corso da maestro di sci in Italia.







Da qui si vede l'estensione del nulla in NZ

Abbiamo anche rifatto conoscenza con alcune invenzioni locali, come la celeberrima lavatrice con unico ciclo di lavaggio da 30 minuti

dove i vestiti entrano sporchi ed escono sporchi di polvere.......e la "carta igienica lavabile", fatta di stoffa e trovata da Silvia a Green Expo

E mentre Silvia apprezzava l'idea ecosostenibile, Matteo scuoteva il capo a vedere fin dove si spingono qui piuttosto che cambiare i loro dogmi ed installare un cavolo di bidet...

Stando a Christchurch senza una occupazione, anche Silvia ha realizzato quello che Matteo predicava da anni, e cioe' che a Christchurch ci si sta solo se si ha voglia di fare 2 ore ad andare e 2 a tornare di auto per perdersi nella spendida natura circostante, perche' la citta' da offrire non ha proprio nulla, a parte i fenomenali tramonti e le adorate colline di Silvia.

Arte maori moderna

Il convention centre, moderno

Struttura di un edificio moderno




Matteo passeggia sulla modernita'




foto immancabile

Abbiamo comunque incontrato una maestra italiana in vacanza qui (che ha commesso il comune errore di spendere 9 giorni tra Auckland, Wellington e Christchurch: in Nuova Zelanda non si viene a visitare le citta', si viene a vedere la natura, ma ognuno fa quel che vuole), che ci ha detto che secondo lei Christchurch e' la citta' piu' armoniosa che ha visto in Nuova Zelanda e che qui, a differenza delle altre due citta', ci vivrebbe...punto di vista differente, comunque frutto di giorni spesi qui = 1. Silvia, in fase di transizione, ha avvalorato codesta tesi, mentre Matteo la portava (durante il dibattito), ai giardini botanici (deserti), sulla vietta dei locali (deserta), in centro citta' (deserto e con profili da zona industriale). A Christchurch ci abbiamo vissuto anni e le abbiamo voluto bene e ringraziata per quello che ci ha dato in un determinato momento storico.

Diverso ovviamente se lavori a tempo pieno e vai in esplorazione nei fine settimana. Per questo, non avendo niente che ci leghi a questo luogo, abbiamo deciso di provare quacosa di nuovo: l'idea pertanto e' di approdare nella capitale, Wellington, e vedere come butta. Se le cose non funzioneranno proveremo ad andare piu' a nord. O magari torniamo a Christchurch!!!

Wellington era sempre ripudiata per principio da Matteo, che nei suoi giorni craisciorciani in bici, innervosito dalle sferzate di vento, malediceva Christchurch e ad ascoltare le storie che dicevano che Wellington in materia fosse molto ma molto peggio, rispondeva che non avrebbe mai voluto vederla neanche in cartolina.

Invece, come SICURAMENTE ricorderete nel post sulla nostra visita a Wellington , eravamo rimasti sorpresi ed incuriositi dalla citta'.

Come sempre succede a Matteo, ogni volta che rifiuta per principio qualcosa, poi si trova a doverla fare ahahaha!

Siccome appena rientrati in possesso di Carrella, aprendola abbiamo trovato molte piu' cose e molto meno spazio libero di quanto non ricordassimo, abbiamo dovuto fare un upgrade al nostro mezzo, in quanto per tante cose di troppo che noi si possa avere, alla fine abbiamo comunque ridotto le cose abbastanza all'osso per "continuare" la nostra permanenza qui.



Idealmente ci saremmo dovuti liberare di tutto alla nostra partenza per l'Italia, ma come avere subito una macchina ci ha nettamente cambiato la vita, anche tutti i ferri di Matteo, qualche vestito da battaglia, pentole e padelle, ed un appendi abiti sono tutte cose pronte all'uso che ci siamo evitati ri ricomprare da capo pagandole 2 vote (Silvia sara' brava a vendere non si discute, ma la verita' e' che avremmo praticamente regalato tutto a prezzi stracciati, se non gratis).

E cosi' siamo di nuovo on the road, alla ricerca di cosa ci riservera' la vita in futuro. Non che la cosa sia necessariamente facile, anzi, si pensa che dopo averlo fatto tante volte ormai sia una routine, ma la verita' e' che o vivi zaino in spalla, oppure ogni spostamento che contempli un ricominciare da capo da qualche parte, specie con tanta roba appresso, porta con se un po' di pesantezza, come se ogni kg che ci si porti dietro contribuisse all'inerzia emotiva e fisica.

Per il momento ci pensa Matteo a tenere alto il morale, lo spirito no perche' non e' un buontempone, ma si fa quel che si puo;

Verso l'infito, e oltre!

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