sabato 26 dicembre 2020

Vacanze neozelandesi per quest’anno

Zona di esplorazione 

Salvattutti, salvattutti!
Ecco arrivate le vacanze natalizie, che per questo anno non ci vedono vagabondare per la nostra amata Asia, e quindi abbiamo dovuto trovare un nuovo modo per soffrire un po’, e stavolta abbiamo deciso di cimentarci con un giro in bici. Nuovo questo modo di viaggiare non lo è neanche tanto, visto che Silvia ha già attraversato il Paese in bici in una disavventura di qualche anno fa di cui però ha pigramente deciso di non convertire in racconto su questo blog.
Per Matteo invece è una cosa nuova, lui che è campione di mugugni quando si tratta di pedalare controvento o sotto il solleone, a cui non piace girare bagnato e via dicendo. Però ha accettato la proposta di Silvia e vedere cosa ne esce!
 
 
Per la prima volta in vita sua si accinge ad iniziare una nuova avventura armato di tutto punto, lui che predica sempre l’inutilità del vestiario tecnico...
Ma facciamo qualche passo  indietro, come anticipato Silvia ha finalmente deciso di lasciare il suo logorante lavoro ed ora si appresta ad iniziare una nuova fase, sperando sia meno stressante (ma ci sono molteplici dubbi al riguardo ahahaha), ed adesso, per non essere vista da improbabili colleghi a zonzo per la città, gira in incognito come il tenente Colombo quando si traverste da tossico 

Nei vari giri per biblioteche a cercare invano di fotocopiare guide sui giri in bici della Nuova Zelanda, Matteo ha scoperto un angolo molto interessante nella biblioteca centrale di Auckland, dove vengono messi a disposizione mezzi per accrescere le proprie competenze, come una macchina da cucire gratuita, stampanti 3d al modico prezzo di 4$ a sessione, ed altri marchingegni intriganti

Cosa che Matteo ha trovato moooolto utile ed interessante e che dovrebbe essere copiata anche da altre realtà.
Dopo aver messo insieme il nostro armamentario tecnico, ancora non avevamo una idea precisa del nostro giro (e non ce l’abbiamo tuttora che siamo al primo giorno, ma questo è pur sempre ramblingzucchini!), ed intanto il Natale approcciava, così abbiamo passato la vigilia ed il Natale insieme ai nostri amici sudamericani



Così il 25 sera senza troppa decisione abbiamo salutato i nostri amici e caricato la macchina di bici e vettovaglie e Matteo ha cercato (speriamo non invano), di piegare lo spazio-tempo per raggiungere un campeggio a Whangarei, a 2,5 ore da Auckland, senza prendere una multa incerenitrice di patente, prima che il campeggio appena prenotato (ed unico con posti disponibili) chiudesse. Speriamo non arrivino letterine a casa...
Comunque arrivare siamo arrivati, pronti per testare la nostra tenda fiammante di fronte all’unico buco ventoso del campeggio

Siccome Silvia ogni anno non manca mai di ammalarsi appena iniziate le ferie, quest’anno invece pure, così il primo giorno lo abbiamo preso alla leggera per cercare dove poter lasciare la macchina per i prossimi 10 giorni mentre noi ci fingiamo ciclisti. 
Dopo un breve giro nel centro di Whangarei in cerca di colazione, che come potete vedere è l’ennesima cittadella formato Disneyland tipo centro commerciale all’aperto senza nessuno che ci viva veramente

Ci siamo spostati verso Horeke (soprannominata Orecchie da Matteo), dove speravamo di trovare un posto per campeggiare gratis e lasciare la macchina durante il giro, ma ovviamente la cosa non è stata possibile, poiché per i locali, tanta varietà genetica era inusuale e quindi erano molto curiosi, così abbiamo provato a vedere se il campeggio di Horeke Boulders aveva posto ed abbiamo trovato il proprietario estremamente cortese e disponibile, tra l’altro con una gran bella storia, partito con la sua grande famiglia dalla Scozia, hanno aperto un business in Francia e dopo qualche anno si sono spostati in Nuova Zelanda, e dopo un paio di fermate sono giunti in questo angolino di mondo fuori da tutto. Campeggio vuoto, erba morbida ad accogliere la schiena di Matteo dopo la prima notte in tenda a fare il fachiro sui sassi, che per una cifra modica ci permette di abbandonare la macchina in un angolo per il tempo necessario a completare il nostro giro. Si inizia bene!
Così nel pomeriggio Silvia ha potuto mettersi a buttare giù una idea di massima del nostro giro 


Sperando in una notte di riposo, pubblichiamo questo post prima che le nostre disavventure si accumulino tanto da essere troppe per un post unico.
Mi raccomando non perdete le prossime puntate dove potrete ammirarci nei nostri completini attillati coperti di polvere e sudore.

Buone feste a tutti!
🎄 

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