martedì 19 luglio 2022

A zonzo per il Benin

Ecco a voi l'attesissimo ultimo post di Silvia!

In migliaglia di miglioni di voi lettori appassionati ci avete chiesto a gran voce aggiornamenti sulle sue avventure, si vede che siete appassionati ed infervoriti seguaci del Verbo. Abbiamo sentito tante storie di attacchi di panico ed ansia per la mancanza della vostra quotidiana dose di vitamina R(amblingzucchinica).

 

 

Come mai tanto tempo per aggionamenti vi chiedete? mesi e mesi di viaggio in zone remote? Oppure blocco dello scrittore dovuto alla ricerca spasmodica della prosa perfetta?

Niente di tutto cio', semplicemente un frequente attacco di prigrizia acuta della nostra avventuriera tascabile.

Quindi ciancio alle bande, e sotto a leggere!

 

La notte prima di salutare le suore, ma anche il giorno prima, ho quell'andrenalina che ti sale prima di ogni partenza, ah quanto mi mancava! 




Mi sveglio già stanca... Per fortuna, Leonard, autista delle suore, mi accompagna a Dassâ-Zoume così riesco a lasciare una foto che avevo stampato alle mie amiche sarte. Andiamo poi a prendere un taxi-multiplo cioè quelli che portano 8 persone in una macchina da 4 o 5 persone
😅 con tanto di bagagli sopra e sotto il tetto. Lo saluto e mi sento finalmente libera . 

Il viaggio dura forse 10 minuti e la macchina si ferma causa rottura di uno dei mille pezzi scassati della macchina😂. Avete presente le auto che noi portiamo a rottamare, ecco qui le usano pure peggio di quelle. 






Meglio così anche perché c'era un diacono o evangelista che mi stava addosso predicando il vangelo o che so io. Però aveva un'app molto interessante che parlava di robe di chiesa in ben 4 lingue, tre dialetti loro e francese. Ma perché non le fanno anche per altri argomenti?

Dopo boh mezz'oretta arriva un amico dell'autista che ha una macchina ancora più scassata. Partiamo a bomba con questo tipo molto brusco. La strada tra Dassa e Bohicon è molto pericolosa e a lato strada si vedono camion e corriere sfasciate. È piena di buche e cunette e l'asfalto è plasmato dalla stagione secca quindi a volte rotto e a volte forma queste lunghe strisce rialzate che sembrano dei serpenti. I camion invece di rallentare vanno a tutta e infatti ogni tre per due c'è qualcuno che sostituisce i copertoni. Quindi le macchine sorpassano i camion che si mettono dove son più comodi, cioè non stanno sempre a destra, scelgono la corsia con meno buche quindi il senso di marcia è un po a caso. Inoltre hanno tutti fretta.. Vabbe non mi spavento e non mi agito tanto non posso fare niente, è così. Arriviamo a Bohicon e cerco uno zem, mi adatto già ai mie nuovi bagagli così non divento subito frustrata. Trovo un autista di zem e partiamo alla ricerca della camera prenotata su booking. Che malsana idea. Nessuno conosce questo posto e sembra uno scam ma sento che questo posto esiste. Dopo mezz'ora trovo una casa con le sembianze di un posto da affittare. Nessuno sa. Allora inizio a scaldarmi e dopo mille giri il ragazzo dice che l'uomo della casa lavora all'hotel di fianco. Andiamo li e parliamo con direttore che è il proprietario della casa. Nessuno lavora li e sto qui se ne fotte nonostante sia lui stesso a dirmi che è illegale subaffittare la sua casa. Finalmente il ragazzo che probabilmente non vorrà mettersi nei guai, mi porta nell'appartamento giusto. Il tizio mi apre la porta in mutande. Gli dico che modo è di fare che manco risponde al telefono e che non mi fido stare li viste tutte le circostanze e dov'è il suo cartello per indicare sto posto visto che l'indirizzo in Africa non esiste etc. Sto qui parla inglese e mi dice che lui può affittare, quando menziono la polizia allora la storia cambia. Gli ho detto che rivoglio i miei soldi etc... Mi dice che lui non ha bisogno di quelli etc. Insomma quasi litighiamo e me ne vado un po incazzata. Il mio autista così carino e paziente aspetta.  Senza perdere altro tempo (intanto son passate due ore) vado direttamente al motel che mi era stato consigliato da quella che avevo incontrato in aereo. Non guardo neanche la camera, gli chiedo solo di posare lo zaino e che verrò più tardi, di sicuro al 100%. Mi faccio portare sempre con lo stesso zem all'uifficio turistico. E mi lascia in un posto che non è quello giusto... Dopo DUE ore, svariati km di camminata e svariati zem, trovo un signore che mi ci porta. La stanchezza è cosi grande che spegne qualsiasi miccia per una possibile incazzatura. Arrivo finalmente a questo ufficio che altro non è che il museo 😅 mi dicono di aspettare 10 minuti per la guida inglese... Passa un'ora e mezza. Nel mentre parlo con i tipi dell'ufficio, mangio per 200xof = 0,31 cent euro e guardo le bancarelle semplicemente meravigliose. Fortunatamente non ho posto nello zaino e devo lasciare quel poco che c'è per gli ultimi giorni. Qui fanno dei patchwork particolari bellissimi e delle tovaglie al telaio veramente belle. Costano un niente, in Italia una tovaglia così costa più di 300euro, qui te ne chiedono 25. Sti qua lavorano al sole e il tipo mi diceva che gli fa male tutto il corpo. 




Povero, che vitaccia anche lui. 

Quando arriva la guida del museo, vedo che è un tipo spigliato ma furbo, mi propone subito un giro della città. Gli dico che son più interessata al vodoun. Guarda caso c'è un tipo lì che è un prete vodoun. Ci sembrerà una fuffa ma non lo è. Ci accordiamo per molti soldi (tipo 40 euro questa si lo so già che è una truffa) per quasi quattro ore di visita che poi diventeranno meno (già lo so). Ci penso un po e intanto gli dico di sì. Mentre visitiamo il museo che rappresenta il regno di Dahomè, il caldo mi soffoca e faccio fatica a concentrarmi ed ascoltare... Nel mentre spendo anche un quarto d'ora a pensare se veramente voglio dar loro quei soldi ma la mia voglia di imparare sul vodoun supera qualsiasi cosa. Il museo non ha alcun tipo di manutenzione ma si vede che è stato realizzato dai francesi, hanno tutte le cose che si possono trovare in un nostro museo ma impolverato e messe malissimo... Pensare che è stato pure inserito nell'Unesco. Delle date e nomi che dice non mi ricordo una mazza. Il riassunto è che tutto girava intorno al re e ai rituali del vodoun. Avevano la casa del re dove potevi entrare solo se lui lo permetteva, un'altra casa per seppellire i re e i figli mentre le mogli andavano in un altro posto. Poteva avere quante mogli voleva ed ereditava quelle del re precedente se erano ancora vive. Dicono ci sia stato un re con 400 mogli 🙄. Gli animali che vedete sulle pareti invece simboleggiavano la caccia, la vittoria e altro che sinceram non ricordo.  

Poi c'era un ombrellone con delle specie di frange che andava girato sempre in senso antiorario.. Faceva veramente fresco li sotto! I patchwork del mercato che son stati riadattati a disegni per turisti hanno origini  "Dahométiane". Ad un certo punto il regno si trasforma in Abomey ma non ho capito il passaggio. Usciamo poi in moto insieme al maestro Vodoun e mi fanno vedere altri palazzi, tutti molto simili tra loro. Mi fido di entrambi perché si vede che uno è una guida turistica ed è furbo ma diciamo che sento essere una brava persona che lavora molto infatti ha due lavori, l'altro anche se sembra più un impiegato sembra uno serio infatti non riderà mai. Quello che mi racconterà sul vodoun è interessante e lo posso raccontare qui tranquillamente, tranne alcuni particolari secondo me "segreti". Nel mentre la guida inglese mi traduceva dal dialetto fon. Quando un re fabbricava - termine più che adatto- bambini malformati o simili venivano uccisi perché considerati delle divinità. Veniva poi costruito un tempio apposta affinché lo spirito di questa divinità li proteggesse e venivano poi fatti dei rituali. Oltre alle svariate malformazioni che si vedono in giro di gambe, braccia etc, dicono che qui a volte i bambini nascono con già un dente e/o i capelli. Mai sentita sta roba. 

Dopodiché ci spiega i quattro simboli/forze su cui si regge il vodoun (acqua, terra, fuoco, aria) e il segno della croce dei cristiani è lo stesso dei vodouisti ma con un altro significato. Ci ha poi mostrato un video di lui stesso con un rituale per accrescere la sua forza. Adorano questa divinità della forza e poi nel tempietto (esempio foto) vengono bruciati degli animali o buttato del sangue animale che indica appunto forza e di solito vengono dati dei doni come teschi, animali morti etc. Tutto ha un suo perché ma non c'è stato l'opportunità di chiedere perché ad un certo punto se ne sono voluti andare. Poi quando chiedo delle coincidenze (a cui io credo pochissimo) mi spiega che non esistono, tutto ha un senso e un valore. Gli ho fatto l'esempio del fatto che lui fosse lì con la guida proprio quel giorno. Poi ci racconta un po dei segni della natura ma senza entrare nel dettaglio e ci dice che le altre religioni demonizzano il vodoun perché hanno paura, nient'altro. Ci dice anche che i 10 comandamenti sono gli stessi di quelli cristiani. 

Lui risponde solo alle domande che facciamo, non dâ altre info di contorno o di sua spontanea volontà. (guarda caso l'astuta guida che parla inglese fa domande ed è molto interessato anche lui, così poi potrà raccontare agli altri turisti) 

Spreco poi 45 minuti buoni in banca a cambiare soldi perché qui gli ATM sono pochissimi e pure il cambio soldi. 

Andiamo quindi a vedere casa sua 


e mi chiedono se voglio salutare l'oracolo. Dico di sì. Poi mi dicono se voglio esprimere un desiderio, lo faccio e come l'altro prete vodoun mi dice che sono "nata nel buon segno", in francese si dice così e poche altre cose. Mi chiedono se voglio andare avanti e chiedere all'oracolo cosa devo fare per accelerare il mio sogno. Dico che va bene così perché sicuramente mi avrebbero spillato altri soldi oltre al fatto che mi si era annebbiata la vista per la stanchezza. Mi son fidata fino a quel punto perché la guida secondo me era più impaurita di me (non che io lo fossi) però diciamo era una sicurezza nel caso fosse successo qualcosa. Se ci fosse stato Matteo non avrei avuto alcun timore ma anche un'altra persona che non mi dava la parvenza di un cagasotto. Sai quelli tutti carini e simpatici che però poi di coraggio vero ne hanno poco? 

Non sarebbe cmq successo niente non è che fosse un rito vodoo perché bisogna fare una specie di battesimo per far le cose serie. Era più o meno come la consulenza che avevo fatto alla scuola vodoun.

Ah si dimenticavo che siamo andati al mercato schifosissimo di animali vivi e morti, di teschi, carcasse etc... Siccome mi coprivo il naso onde evitare di prender malattie strane in pochi minuti ce ne siamo andati. Dice che oggigiorno non sia più possibile sacrificare persone ma solo animali, ah meno male!

Cado quasi a terra dalla stanchezza, ho fatto una fatica tremenda sia ad ascoltare sia a combattere questo mega raffreddore che neanche in pieno inverno! La guida mi riporta a "casa" e con gran sorpresa la camera è piccolina ma pulitissima è ha pure un ventilatore grande e il bagno... Che top! 

Inoltre l'hanno riservata nonostante non abbia lasciato loro alcuna garanzia se non le mie borse, che carini! Mi stendo 5 minuti e poi vado a mangiare in un posto dove le signore son proprio carine 

Le porzioni che fanno sono Silvia e ne mangio ben due piatti. Quindi al convento, esageravano con il cibo altro che normale mangiare tanto. Mangio riso, fagioli, un cucchiaio di salsa al pomodoro e poco peperoncino. Non so come facciano a cuocere al punto giusto tutto quanto.. Bravissimi ✨🌟🌟 

Scrivo un po' di Blog e vado a letto alle 21:15 e mi sveglio credo alle 4 o 5 ma sto a letto fino alle 7. Mi sento finalmente riposata nonostante mi svegli con il naso che cola pesantemente. 

La guida mi viene a prendere e mi porta alla "" "stazione""" giusta per la mia direzione. Mi avevano tutti detto che non era possibile ma io ero convinta che si potesse fare ed è stato così. Non siamo in Sud Sudan dove non ci son strade, siamo in un paese con un minimo di sviluppo e i taxi sono i loro unici mezzi di trasporto.. Ci salutiamo frettolosamente anche perché lui pensava di portarmi a fare il rituale ma gli ho detto di no. Era solo sua curiosità vedere e se fosse stato qualcun'altro mi avrebbe lasciato lì che mi arrangiassi ma come lui ha giocato sui miei soldi (vi ricordate che qui prendono 60euro al mese no?) ecco io ho "giocato" sul suo essere ligio al dovere o solo carino boh. Parliamo di sette minuti di moto, quindi non mi sento in colpa tanto poi è rimasto nel parcheggio lì solo per un'altra ora. Non capisco a fare che 🙄

Inzio un po à parlare con il simpatico autista che mi avvisa che dobbiamo aspettare e sperare in altri passeggeri. Sono le 9 circa ... Quindi vado a far colazione con il mio bel paninazzo avo et oignons. Dopodiché vado alla caffetteria li vicino e mi prendo un bella ciotola di caffè solubile con latte condensato, che bontà! Faccio un po di conversazione con la proprietaria e suo figlio. 

Dopodiché scrivo il blog per massimo 20minuti ma finalmente il mio cervello si sveglia e dice no, questa opportunità di nullanza non ti capiterà più! Devi spegnere il telefono e far altro. Mi godo un po' il via vai e arrivano le 10:30... L'autista cambia idea e mi dice di aspettare ancora perché non può partire solo con me a meno che non paghi tutti i posti a sedere. Lui è simpatico e ragiona in modo un po' diverso delle persone qui. Vado poi a conoscere due ragazze che vendono arance e vogliono soldi per la foto e da li inziamo a parlare e scherzo un po con loro. Sto lì più o meno un'ora. Dopo faccio un giro nei negozietti che circondano il piazzale e sembra ci sia un altro passeggero! È tornato però a prendere le cose a casa.. Non farà più ritorno. Arrivato mezzogiorno chiedo al tipo cos'ha intenzione di fare ma non son ne preoccupata ne infastidita ne niente la mattina è quasi volata. Mi dice che un tipo parte da Bohicon e passa a prendermi. Sto tipo non si presenterà perché ha trovato due passeggeri in un colpo e quindi il mio posto riservato telefonicamente non è più riservato 😂. Ad un certo punto verso boh l'una arriva una tizia che vuole andare fino a Lakassa e un altro autista che era lì solo da un'ora così dal nulla dice partiamo! Il "mio autista" contratta il prezzo e si assicura che io sia a posto e trasferisce le borse nella sua macchina e si parte! Per ringraziare della sua simpatia lascio un sacchetto di Cajun al mio autista. Per loro è come per noi il tartufo o quasi. 

Per strada facciamo salire svariate persone e qui funziona che si urla dalla macchina a chi si ipotizza andare in quella città e funziona davvero! A questo punto siamo già 3 sul sedile dietro della stazza grassa, media, piccola. Fa salire altre due ciccionazze una davanti e una dietro e mi dice che devo starci. In modo deciso ma non scortese gli dico che non è possibile e mi metto anche un po a ridere... Se vi dico che 2 cm era già tanto come posto. Infatti viene a vedere e fa scendere la cicciona lasciandola li (tanto troverà qualcun altro). Per la strada mi godo questo verde giungla incredibile e la terra rossa quasi come in Australia. Arriviamo a Lokassa e facilmente trovo un'altra macchina per Comé. Bisogna sempre aspettare gli altri ipotetici passeggeri. Quindi vado a pranzare riso con spaghetti fritti. Evito tutto quello che è pesce, carne etc tanto non è che fa male stare un po' leggeri (a parte gli ettolitri di olio di palma che usano per fare tutto). Ritorno e gli chiedo quanto vuole per partire subito. Mi chiede troppo, dico di aspettare ancora. Dopo un po' arriva una macchina che passa per Comé ma per fortuna l'autista ormai dice che son con lui. Per fortuna perché c'era una mamma con due bambini e il terzo bambino era una gallina piccola viva... Qui hanno l'abitudine di portare in giro animali vivi tenuti per le zampe (per dire oggi ho visto mamma con bambino sulla schiena e davanti una capra viva e strillava pure). Ho uno schifo incredibile per gli animali, in particolare i volatili, e più ne vedo più il mio schifo sale. 

Dopo poco arriva un passeggero e un altro che lascia solo delle cose da trasportare. Partiamo! L'autista deve essere molto simpatico perché fa ridere tutti tranne me che non capisco nulla del loro dialetto. Alla stazione di Comé c'è il mercato ed entriamo con la macchina... Si avete capito bene. Voi immaginate le strade come da noi...no!😅 La strada per entrare al mercato ha dei solchi enormi, bancarelle e persone in mezzo ma non so come passiamo e raggiungiamo gli altri taxi. Lascio i Cajun anche a lui perché si preoccupa di portarmi nel posto giusto. Continuano a dirmi che devo prendre gli zem ma non ci credo e infatti un tipo mi aiuta a trovare una macchina per la mia destinazione finale, Possotomé. Mi chiede dei soldi, glieli do. Inizio ad essere stanca. Che botta di culo la macchina parte subito. Nuovamente tre ciccionazze , una un po meno son già nei sedili dietro e mi chiedono di stare in neanche 20 cm di posto. Quindi rimango su una chiappa e una gambe e l'altra gamba la metto sopra all'altra signora. Chiudono due o tre volte la portiera della macchina perché appunto non si chiude visto che son mezza fuori 🤣. Erano solo 30 km quindi non mi preoccupo per nulla. Schiaviamo non so quante macchine e ogni volta che ti metti in macchina è così rischioso poi penso che qui non hanno istruzione mentre in NZ ce l'hanno e non sanno guidare. Infatti qui al massimo prendi paura ma non ti innervosisci. Qui in realtà sanno guidare eccome, ma non vedono il pericolo anche perché se lo vedessero non dovrebbero uscire di casa, mente in NZ son proprio tonti!  L'autista mi chiama bianca e allora gli dico che io non lo chiamo nero e che è ora di finirla con sta storia. Se ne sta. Arrivati a Possotomé pensavo ci fosse un centro e invece no. Quindi dobbiamo fare retromarcia (solo per me) e gli dico di lasciarmi all'ospedale perché non capivano come io non avessi ancora un posto per dormire 😁😂. Il tipo mi chiede soldi in più gli dico di no, tira fuori la storia che è dovuto tornare indietro di un km.. Gli ripeto di no che questo è il prezzo fin qui e che tanto non avrebbe potuto prendere nessun'altro viste le stazze delle altre signore... Ride. Ringrazio e riparte con tutti gli altri.

Un viaggio che doveva durare 3 ore ne dura 8,5 😂😅 Matteo sarebbe impazzito. 

Si ferma uno zem e mi porta in un auberge cioè un ostello che mi consiglia lui quando chiedo qualcosa di economico. 

Faccio subito un giro al lago e non vedo nulla di così particolare. Infati già quando ero in macchina ho pensato che questo posto non sarebbe stato per me. Avevo ragione, troppo tranquillo e con forte impronta turistica. Da soli questi posti son noiosi, con Matteo sarebbe stato carino. Però il bello per me era arrivarci! I proprietari qui son veramente carini. 




L'indomani mi sveglio presto alle sei e mi alzo alle sette. Mi metto subito in strada. Dopo un'ora desisto e prendo la moto per 25km perché è domenica e taxi non ce ne sono. In quell'ora ho anche l'occasione di mezzo litigare con uno perché insiste a voler il doppio e gli dico" no, grazie" cento volte e non se ne va. Già son nervosa da ieri sera quindi non è il caso di farmi ulteriormente innervosire. Per strada suonano e una macchina si ferma e mi porta a Ouidah. Qui i taxi come vi dicevo sanno chi va dove, non si sa come. 

Arrivata a Ouidah, prendo un altro zem per andare ad un ipotetico ostello dopo che nel gruppo di 3 persone mi avevano detto che sapevano dove fosse. Qui quando ti serve una cosa vengono in dieci per "aiutarti", al mercato c'è chi aiuta l'altro a vendere roba e se da una parte è quasi commovente che ci sia ancora questa empatia, dall'altra è un po' snervante quando sei carico come un mulo a 35 gradi. Dopo un po' capisco che il tizio dello zem non ha capito nulla e ha detto di sì come tutti gli altri zem che mi avevano portato al non-ufficio turistico. Allora mi faccio lasciare li mi incazzo e gli dò i soldi giusti per quella tratta. Gli dico che non serve dir di sì se non sa. Mi faccio boh 2km a piedi con tutta la roba per andare ad un ostello che ho visto su Google maps. Arrivo sudata fradicia. La camera fa abbastanza schifo ma sinceram non ho alcuna voglia di cercare altro. Il prezzo è nella norma. 

Dopo una veloce doccia parto per vedere il museo ma incontro un simpatico autista zem e allora cambio rotta e vado alla Port du Non-retour. Arrivati quasi alla spiaggia, ci fermano due guide che mi chiedono uno sproposito. Contratto per metà prezzo che già so che è tanto. Mi fa visitare il villaggio e mi spiega un po di storia degli Schiavi, tutto in francese. Beh insomma un po di soddisfazione ce l'ho visto che è solo un mese che lo parlo. 

Mi fa vedere i posti dove gli Schiavi venivano scelti e dopo la visita medica decidevano chi portare dove e tatuavano sulla schiena l'iniziale del Paese di destinazione. A loro veniva detto che sarebbero ritornati. Non c'erano solo uomini ma anche donne che avevano tutta la parte centrale della nave (sempre nel vano Schiavi) e che loro potevano sdraiarsi, gli uomini no erano come abbiamo studiato nei libri di storia accovacciati per remare e mangiavano una volta al giorno quando ce n'era. Poi dice che tanti strumenti/oggetti che usiamo al giorno d'oggi son stati inventati dagli Schiavi neri ma che i bianchi o americani non lo ammettono 


Colgo subito l'occasione per fare altre domande sul vodoun. Andiamo poi a vedere la porta del non ritorno ed è tutta recintata perché stanno facendo dei lavori. 

Vedo con gran dispiacere che i cinesi son arrivati anche qui. Stanno costruendo un resort mega lusso. 

Chiedo se possiamo andare a vedere l'oceano ed è esattamente come in alcuni punti della NZ dove non è possibile nuotare. La corrente è super forte. 

Al ritorno gli chiedo se possiamo fermarci a vedere delle casette che avevo visto all'andata.

Qui fanno il sale e non ho capito cosa. Mi accompagna anche al tempio dei pitoni. Pensando ci fossero svariate sale/stanze invece ce n'è solo una con circa dieci pitoni. Ho molta paura a farmelo mettere attorno al collo ma alla fine ci riesco. Tenerlo in mano però è stato più pauroso perché si sentiva quanta forza avesse. Però è molto fresco averlo intorno al collo,peccato che sia pericoloso sennò sarebbe proprio tanto fresco. 


Aspetto che finisca la messa solo per vedere come son vestite belle le signore africane. Faccio un po' di video e foto a babbo senza farmi scoprire. Gironzolo per le altre vie della cittadina prendendomi una birra di tanto in tanto e andando a visitare il museo (inutile) e la "foresta sacra". La guida ci spiega cose sul vodoun e che quella foresta incredibilmente fresca serviva al re a rinfrescarsi durante il giorno. Ora Ouidah è alla diciottesima dinastia
e ogni piccola statuetta del totem ne rappresenta una. Questa divinità invece 



 

rappresenta un tipo di vodoun ed è spesso posta all'esterno delle case per proteggere "dai cattivi che devono stare fuori". C'erano altri due francesi e abbiamo provato a chiedere che origini avesse ma invece di dire "non so" hanno ripetuto la stessa cosa in altre parole. In pratica è come il nostro crocifisso 😅 (bel paragone). 

Gironzolo ancora un po e sono quasi le sei mentre sto per andare ad una moschea bruttina. Vengo chiamata da due gommisti. Rimarrò con loro altre quattro ore. Mi portano a vedere una piazza degli schiavi e poi parliamo del più e del meno. Sono fratelli di due madri diverse, stesso padre, musulmano. Uno è professore di storia e geografia, l'altro è analfabeta però è molto intelligente. A tal proposito resto stupita di come lui riesca a capire al volo alcune cose e a diciamo stare al passo nonostante il suo francese sia come il mio 😂😅😬. Suo fratello traduce. Vedi e senti che son due bravi ragazzoni. Uno dei due è ammogliato ma dopo poco dice che non lo è più; allora l'altro fratello si incazza perché dice bugie. Ah, le comiche. Poi arriva anche sua madre sempre lì fuori da queste quattro lamiere in croce a mò di officina.  Mentre facciamo un giro alla piazza, gli chiedo come mai sta differenza scolastica e dicono che qui vige la democrazia 🙄. Provo a dirgli che è davvero un peccato lui non abbia studiato perché si vede che è intelligente. Dopo arrivano altre persone a cambiar le gomme e io sto lì a godermi il via vai e a sperimentare un po come vivono la giornata. Mi portano poi ad assaggiare una specie di grappa che gliela ripongo subito nelle loro mani, che schifo. Con un'erba loro ma praticamente era alcol puro. Poi niente mi raccontano un po le loro vite etc etc. Mi riaccompagnano a casa vista l'ora. 

L'indomani parto alla volta di Cotonou, non son più troppo convinta di questa scelta, infatti mentre ci penso mi dimentico le chiavi dell'hotel in tasca. 🙄 Colaziono con il mio amato "caffè bianco", pane con frittata alla cipolla e peperoncino. Prendo uno zem e un multi-taxi arrivo a  Cotonou. Mi fermo all'hotel che un amico di un amico mi ha prenotato ma è lontano da tutto quindi significa prendere tanti zem in questa città trafficata ed inoltre non è così economico. Poso i bagagli e dico al gestore che pagherò al ritorno per il disturbo. Guardo la cartina, metto un punto sulla mappa che mi SEMBRA possa andare bene e da lì cerco una stanza. La trovo dopo 10 minuti, che fortuna. Praticamente vedo una Caritas e chiedo se mi possono aiutarmi, loro stessi affittano le camere e pure economiche e chi l'avrebbe mai detto? Anche per le case NZ che abbiamo affittato ho sempre guardato la cartina e pensato che andasse bene. Sarà uno dei talenti che ho, totalmente inutili a livello lavorativo 🙊

Felicissima torno a prendere la roba, tolgo il disturbo e torno alla Caritas. Regalo Cajun all'autista zem che sembra essere carino nei modi di fare. Mangio in strada come al solito per 40cent e mi dirigo al mercato. Scopro che ci sono i vari compartimenti ma non come in Vietnam dove in una via c'era chi vendeva esclusivamente ombrelli. Qui è un po più variegato. Esempio c'è l'area scarpe ma ci sono anche patate, pomodori peperoncino o acqua o che so io. Cammino per un bel po'.. Dopodiché ricerco i miei amati pagne. Devo chiedere più o meno a 10 persone e non ho fortuna. Ad un certo punto dal nulla si avvicina una signora carina e cortese chiedendomi se voglio prendere i suoi pagne, li vado a vedere, non mi piacciono ma è così gentile che mi dice finalmente (!) dove devo andare... Però per questa info un po' baro perché le dico che tornerò da lei il giorno dopo. Arrivo in questo posto con uno zem e li nessun veicolo può entrare. Vengo letteralmente accerchiata e un po' aggredita da non so quanti ragazzi, per fortuna uno o due per volta. Con molta fermezza li tolgo dai piedi nonostante la pressione veramente forte. Rambo. Non mi lascio sopraffare dalle emozioni di nervoso e rabbia verso il genere maschile e inizio la mia ricerca. Qui a comprare devi muoverti non puoi guardarti intorno e dormire.. Quindi si spazientiscono in fretta 😅 ci sono negozi con più di 500++ colori e pattern. Come si fa a scegliere? La cosa peggiore è scegliere per altri. Rientro a casa a piedi e dopo lavaggio vestiti esco per la cena. Mentre aspetto la cena sempre per strada, una signora viene a toccarmi le tette dicendomi che son bella etc, alla seconda volta mi (quasi) incazzo e non se ne va. Mi dice che ha un uomo o figlio o che so io che mi può """" aiutare""", meglio che non scrivo cos'ha detto. Spazientita me ne vado con il mio sacchettino di cibo. Prendo dell'acqua da un'altra parte  e una signora tanto carina mi regala un suo cucchiaio perché non avrei saputo come mangiare dal sacchettino. Ecco, quel gesto mi cambia la serata. Quante persone ho incontrato che non hanno niente ma niente e riescono a darti quel poco che hanno. Anche i due ragazzi conosciuti a Ouidah volevano pagarmi la birra, ma figuriamoci se lascio loro sprecare dei soldi alquanto vitali. 

Il giorno dopo mi alzo di buon ora verso le 6:30 e parto alla volta di Ganviè, ci arrivo tramite uno zem e un tapa-tapa (finalmente il vero nome dei multi-taxi). Mi lasciano sul posto giusto e son tutti cordiali, sempre con i loro modi bruschi ma nessuno incredibilmente mi chiama Yovo (ecco come si scrive in modo corretto). Cerco da mangiare e trovo un signore che non era troppo felice di riceverli ma mi fa un panino con omelette alla cipolla e il mio ormai staple drink - caffè solubile con latte condensato 😋. Provo poi a farmi una ricarica telefonica, ma la ragazza anche lei di pessima luna mi manda da un'altra parte xke dice testualmente che non ha voglia di spiegarmi 😂 .

Chiamo poi l'amico di un dottore che ho conosciuto a Sokponta che a quanto pare è un vogatore per andare a Ganvie, cioè il villaggio sul lago, meta anche turistica. Mi dice che mi sta aspettando al embarcadero! Ci arrivo poco dopo a piedi. 

Il signore anche se gentile, mi spara un prezzo ridicolo. Per caso avvisto un bianco e il signore mi dice che non posso andar da lui, che avrà già pagato etc. Come sempre, lo ascolto, e mi fiondo sul tipo. Accorda con me a prendere una barchetta insieme e anche decidiamo che non vogliamo la guida. Purtroppo il signore non può portarci e quindi capisco che lui era un privato, non parte del giro. Peccato, perché mi ero assicurata che lui potesse portarci visto che era un amico di un conoscente. A bordo della canoa sale quello che guida e un signore con corpo mezzo paraplegico. È incredibile vedere come qui in Africa il corpo dei disabili si adatti ad una vita con barriere architettoniche e supporti vari. Mi dice che è la nostra guida ma noi rifiutiamo perché pensiamo sia una perdita di tempo. Durante il tragitto ci sono delle reti in mezzo al lago contornato da foglie di Palma. Gli uomini suppongo peschino come in Asia con gli occhi aperti e a mani nude perché si immergono senza niente e riemergono con i pesci. Arriviamo in questo villaggio e ci sono alcune donne che vendono merce tra di loro dalle loro canoe. Altre persone si nascondo quando tentiamo di fare foto. Ci fanno scendere al negozio di souvenir. Ci rimangono male xke non compriamo nulla...il tizio disabile inizia a dirmi (per la decima volta) che non è buono se lui non dice niente, che dobbiamo imparare cose del posto. Ok, ci accordiamo che può farmi da guida. Dico farmi perché il ragazzo finlandese non parla francese. Inizia a dirmi che li c'è la scuola, li il mercato, li il cimitero. Dopo 10 minuti di cose ovvie le chiedo se ha qualche particolarità da dirci, qualche cosa che non possiamo vedere già da noi. Non sa, allora lo ringrazio e dico che mi dispiace che il finlandese non può capire e che non ci serviva la guida ma che lo pagherò comunque. Mi è dispiaciuto perché non era nelle migliori condizioni ma diciamo che si vedeva che aveva a che fare con i turisti. Infatti quando gli lascio i soldi, dice che potevo lasciargli di più. Nel mentre Judah, il finlandese, inizia a raccontarmi la sua storia. È uno con l'obiettivo di girare tutti i Paesi del mondo. Mi racconta di essere stato arrestato 10 volte in Africa perché faceva foto. Scrivere tutto quello che mi ha raccontato diventa impossibile. Al ritorno, gli faccio conoscere i tapa-tapa. Lui di solito prende i taxi per turisti 😅. Lo invito anche a mangiare dall signora di fiducia davanti al mio alloggio. E anche qui gli faccio conoscere il cibo di strada perché lui mangia nei ristoranti perché vegano. Rimane molto soddisfatto dall'alto risparmio monetario. Lo saluto perche' voglio tornare al mercato e ci accordiamo per la sera. Abitiamo pure abbastanza vicino! Nel pomeriggio torno nel posto dei pagne e ne acquisto degli altri. Poi vado anche dove vendono dell'altro. Incredibilmente ritrovo la strada da me, senza mappa. Mangiucchio altre cose fritte senza badare all accumulo di cellulite da smaltire una volta tornata in Italia. Verso cena, Judah ed io andiamo a cercare una bibita e arriviamo dove non hanno nulla per me (cioè alcol o acqua) e nulla per lui se non a temperatura ambiente. Dice di aver molta sete e quindi si prende una Fanta calda! Altra curiosita, non beve acqua, solo bibite gassate quando è in viaggio 😅 allora gli spiego la mia teoria dell'alcol ammazza batteri. Cambiamo poi posto e ci fermiamo lungo la strada e gli faccio assaggiare la pâte blanche che non ha mai mangiato 😱 peccato sia tutto troppo piccante pure per me, pensare per lui che non mangia piccante. Facciamo poi un giro per le strade e ci fermiamo in un bar a bere un drink 


 


Nel mentre l'amico del mio amico, che mi opprime da un po' di giorni perché vuole conoscerci, ci raggiunge. Rimane un po' contrariato perché voleva vedermi da solo. Si, certo come no. Faccio la traduttrice inglese-francese per un'oretta, dopodiché ci dirigiamo verso il mio alloggio e saluto Judah che da gentiluomo mi lascia sul portone. Durante la giornata gli racconto un po' di quanto frustrante sia viaggiare da sola in qualità di donna. Anche se non lo scrivo e di certo non lo spiffero in giro soprattutto per non far preoccupare nessuno, è frustrante devi avere mille occhi sia sulla tua borsa, sia sulle tue tette, sia per come ti vesti. Ci dò il giusto peso per non rovinarmi il viaggio. 

Il giorno dopo andiamo a Porto Novo. Lui ha già visto queste due città ma siccome è stato derubato del suo telefono, è ritornato per far le foto 😅. Solo noi viaggiatori possiamo capirci. Porto Novo è una città  tranquilla, ha qualche museo e monumento essendo la capitale. Ha influenze portoghesi che non noto troppo, tranne nella musica per strada. Mentre scatto una foto per Judah, un ragazzino testa di minchia mi passa a due cm di distanza su una strada deserta. Ringrazio il mio Angelo custode, di nuovo. Continuiamo la nostra visita e scopro che in Africa hanno la birra asiatica per eccellenza la Tiger! 

mando una foto a Matteo ma non dice nulla 🙄 vediamo poi dei murales coloratissimi! C'è la passiamo un po' cosi gironzolando. Rientriamo e facciamo una pausa di 5 minuti in camera mia, che è vicina a questa particolare stazione di bus. Particolare perché è un bus che va solo a Porto Novo. Andiamo poi alla ricerca di un drink per lui e troviamo un bar di classe in mezzo alla cacca praticamente. Le contraddizioni africane 🤔. Dopo poco passa di là un BMW 😳 e di fronte c'è il bambino che gioca scalzo e mezzo nudo con il copertone, tipico gioco dei bimbi di qua. Lui è ormai abituato a tutto questo, io ancora ci sto male. Faccio fatica a non aiutare tutti per strada ma mi rendo conto che è impossibile e poi per quanto li aiuti? Un pasto? Una settimana di pasti e poi? Dopo un po' lo accompagno verso casa sua e lo saluto fermandomi davanti ad un'altra sbobba non ancora assaggiata. Una specie di farina di mais fermentata e un'altra farina di miglio (che qui è rosso), sempre fermentata con aggiunta di latte condensato. Non mi entusiasmano per nulla. Le signore son così gentili che siccome ho solo voluto assaggiare non mi vogliono far pagare ma lascio loro qualcosa cmq. Mi hanno pure fatto sedere sotto l'ombrellone. Vorrei poter fotografare, per ricordo, tutti questi momenti con queste persone di cuore. Purtroppo, non si può fare ma di certo son esperienze arricchenti. 

Rientrata vado a cena per strada e provo il piatto più buono di tutto il soggiorno in Benin. Si chiama Attiki o qualcosa di simile. La ragazza è carina e le faccio i complimenti per il sapore del suo cibo. Qui ho visto che apprezzano quando fai loro un complimento. A rovinare la serata arriva una compagnia di ragazzini di 13 anni ed uno in particolare. Vabbe, rientro a casa, scrivo un po di blog, lavo due cose e dormo beatamente. Anche oggi il conta passi supera i 20mila!

Mi assicuro anche che Judah sia arrivato in aeroporto visto che partiva per il Gabon. 

La mattina dopo mi alzo verso le sette e mi dirigo verso l'aeroporto. 

Per chiedere, una info sul covid test: mi fanno pure lo screening. Un po' ridicoli vista l'entità dell'aeroporto e soprattutto la nullezza di persone. Nessuno sa niente. Mi dirigo quindi verso l'ufficio airfrance a 20minuti a piedi. Airfrance assume il personale con la qualità dell'antipatia . Le spiego che non parlo bene francese quindi lei inizia a parlarmi in inglese che sa più o meno. Mi dice che lei non mi dà alcuna indicazione a riguardo e che DEVO fare il test. Le chiedo se cortesemente può ascoltarmi e guardare dal mio telefono cosa c'è scritto sul sito. Mi ripete che devo farlo. A quel punto inizio a chiederle perché non vuole neanche ascoltami un secondo. Interviene il suo collega (vi ricordate la storia dei 10 persone su una, ecco) dicendomi che lo faccio e fine della storia sennò non mi imbarcano. Chiedo loro se possono un'attimo guardare gli screenshot. Si rifiutano categoricamente quindi per non urlare in faccia a nessuno, esco senza ne salutare ne ringraziare. Capisco che loro non possano sapere la situazione di tutti ma bastava che per un minuto guardassero il loro sito ufficiale! Che professionalità hanno mostrato? Incazzata nera mi dirigo vero il Palais de Congress dove chiedo info per il test. Sembra io possa farlo subito. Ok, pagato, fatto e via. Nonostante sia ancora incazzata vado e prendo della papaia non buona perché acerba quindi mi incazzo ancora di più 🤣😂 Decido quindi che il quartiere ricco non fa per me, ci son persone antipatiche. Mi siedo un attimo su una panchina insieme ad un meccanico e uno che fa ricariche telefoniche... Mi guardo un po' attorno e mi passa. Torno quindi per pranzo sempre a piedi dalla signora di fiducia. Mi fa assaggiare l'Aziekè cioè un piatto a base di  cous cous di manioca e condimento a caso cioè insalata di cipolle cavolo e maionese, poi a parte peperoncino, e un'altro cucchiaio di condimento di cipolle e piselli e mezzo pesce fritto. 

Tutto buono. 

Resto un po' in camera. Torno di nuovo al mercato 🤣 tra malattia mentale e passione c'è un sottile filo ma quando guardo e scelgo i Pagne mi sale come dell'andrenalina 😂😳. Prendo anche una radio per il ragazzo di Sokponta che non può ne camminare ne usare le mani. Speriamo riesca a fargliela arrivare e che apprezzi il gesto ma sopratutto che sia una radio che funziona!! Scopro un'altra parte del mercato dove vendono elettrodomestici, tutti cinesi! Nel mentre mi fermo per una bevanda a bordo strada e chiedo a delle signore che sembrano simpatiche se secondo loro ho fatto un buon affare con alcuni acquisti. Dicono di sì e di nuovo mi chiedono se vivo qui 😅. Alcuni, pochi, non ce l'hanno con i bianchi in toto e mi aiutano. Diciamo che in questo caso essere donna, aiuta. Al mercato vedo tanta povertà ma anche tanti sorrisi. Vorrei davvero filmare la vita del mercato ma è impossibile devo stare attenta alla borsetta in ogni singolo istante, attenta a non inciampare e attenta anche quando mi fermo oltre che attenta a non mettermi a litigare con qualcuno perché ogni tre per due mi chiamano Yovo. Prendo un panino per cena che scopro avere una quantità elevata di Ferritina, proveniente dalla terra e polvere che ha assorbito durante il giorno. Devo dire pero che in generale qui coprono qualsiasi cosa con coperchi o teli o panni o cesti in modo che le mosche non contaminino il cibo. Penso sia parte della religione vodoun visto che non hanno la minima di idea di food safety. Ogni tanto mi fermo a parlare con qualche  bambino ma tanti non vanno a scuola e quindi capiscono solo il loro dialetto, quelli che non si mettono a strillare perché hanno paura, hanno dei sorrisi bellissimi. Sorrisi così genuini e in realta non li senti quasi mai piangere tranne quando hanno fame o si son fatti tanto male. Qui sbucciarsi o aver botte nere o pure molto peggio non viene neanche guardato. I bambini prendono di quelle botte pazzesche, ma devono rialzarsi in fretta. Infatti vedo un sacco di persone con delle cicatrici giganti. 

A chi invece fosse interessato a saperne di più sui Pagne può leggere qui, altiementi saltata pure. Benin è un produttore di cotone, tra i più grandi del West Africa. In Ghana e Togo però i pagne sono meno cari e quindi il Benin li importa da lì. I pagne più cari son quelli prodotti in Africa e quando li tocchi senti la différénza, hanno una qualità nettamente superiore. I milioni di pagne prodotti invece in Cina ma disegnati in Olanda o India, sono di qualità inferiore ma la maggior parte dei pagne arriva comunque da lì. Qui ci sono tanti indiani e scopro che proprio loro stampano etichette false esempio creano una marca "Love" o "Avongax" con 100% cotone ma la realtà è che mischiano cotone con poliestere o viscosa. Solo le mani più esperte riconoscono questo tessuto toccandolo. Infatti ci sono tantissimi boutique dove i manager sono indiani e poi c'è sempre una persona di quaggiù, sperando ci sia almeno in questo qualche regolamentazione. Quando sei turista però ti dicono che tutto è cotone, e devi anche capire il loro dialetto o il loro broken French, esempio "Poly" vuol dire poliestere ma un'altra parola complessa che capisco ma non riesco a riprodurre in lettere vuol dire viscosa. Quindi da bianco, aspetti che ci sia un cliente nero e cerchi di capire il prezzo che dice a lui/lei e come descrivono la qualità del prodotto. Dividono i per materiale e prezzo e quindi ti posizioni davanti al Pagne che ti interessa e aspetti che entri una donna nera e ascolti. Unica nota positiva dei negozi indiani è che parlano inglese e il personale parla solo francese ai clienti, quindi il dialetto è una barriera in meno. Altra parte essenziale del mercato. La zona più a sud ha pagne di 6 o 12 yards (che loro chiamano metri) e difficilmente hanno i 3 metri. Se per caso trovi qualcuno che te li taglia, costa molto di più. La parte più a nord-ovest cioè dove è il Dantokpa Market vendono tranquillamente a 3 metri. Anche se questo market si estende per 20metri ogni zona ha il suo nome che però non ho ancora imparato perché quando glielo chiedo non capiscono e dovrei chiedere in dialetto. Al mercato ci sono furti ma per ora non ho sentito alcuna pressione, sarà perché tengo la borsa stretta stretta tutto il tempo e quando mi fermo non la mollo un attimo. Praticamente ho una borsa dentro l'altra ma entrambe a tracolla. Altra cosa da ricordare, si snervando facilmente se non decidi nonostante tu chieda loro un attimo di pazienza e la butti sul ridere dicendo che son tutti belli e scegliere tra migliaia non è facile. Solitamente ti mostrano i Pagne con fantasie veramente brutte ma basta dir loro che cerchi una cosa in particolare che hai visto altrove e ti lasciano in pace. Per scadenza 15 minuti eh non sia mai. Tutto il resto della vita però la vivono in modo molto lento 😬




Gli altri giorni li passo a visitare la città che non ha niente e mi rechero' ogni giorno al mercato.. Anche solo per farmi un giro. Bellissimo, io quasi vivrei qui. 

Oggi mi sento molto fortunata. In occidente abbiamo tutto ma proprio tutto e non lo apprezziamo come dovremmo, parlo al plurale perché so di non essere sola. 

Una curiosità che forse avevo dimenticato... Hanno questa convinzione del Covid in Africa: loro non si ammalano perché mangiano peperoncino, bevono birra (bottiglie solo da 600ml! Veramente bevono molto qui) e prendono vitamina D, il sole. Un dottore che ha studiato fuori mi ha spiegato che un po' è vera sta teoria e che loro son abituati a ben peggio che non il Covid con la polvere e gli sputi di tutti e che la malattia è venuta e se n'è andata come avrebbe dovuto essere, facendo morire solo i più deboli. Lui ha due vaccini (per un totale di 5 dosi causa richieste internazionali assurde) intendiamoci ma dice che gli africani sono in genere più forti fisicamente e che non fare il vaccino ha prodotto gli anticorpi necessari. 

Purtroppo si deve tornare e anche se son contenta di tornare da Matteo e la mia nipotina, sento che sarei dovuta rimanere qui ancora un po. L'africa mi ha sempre dato quello che mi manca in Occidente però poi Matteo, il distruttore delle mie magie mentali 😅, mi ricorda che dovrei anche viverci e di aria non si campa. La vita è indubbiamente più difficile ma dentro me sento che nell'aria c'è più genuinità e più spontaneità.

















 E ora ultimi giorni in Italia e..... Si ritorna in Nuova Zelanda. 


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