Recentemente ad Auckland sono spuntati un paio di casi di Covid, e quindi il governo ha di nuovo sprangato tutto, stato di allerta 3 su 4, con 4 come livello massimo dove nessuno esce di casa. Pertanto non si può uscire dalla città, ci sono i posti di blocco in entrata ed uscita, quindi niente zingarate. Non per questo smettiamo di molestarvi!
Come abbiamo detto a voce innumerevoli volte, la Nuova Zelanda, essendo un'isola lontana da tutto, fa presto ad isolarsi dal resto del mondo, basta chiudere gli aeroporti e nessuno entra più. Quindi non si può paragonare l'esposizione di qui con altri Paesi. Nessuno manco si sognerebbe di fare il profugo in canotto per raggiungerne le coste, perchè il Paese più vicino è un'altra isola benestante chiamata Australia, il resto è improponibilmente lontano.
Fatta questa premessa, il governo da queste parti ha deciso che chiunque abbia il diritto di entrare nel Paese, arrivando dall'estero deve obbligatoriamente farsi 2 settimane di isolamento in alberghi adibiti (riconvertiti) a questo utilizzo: il turismo è defunto e alcune catene di alberghi sono ben contenti di assicurarsi un afflusso garantito di clienti paganti.
A chi entra nel Paese viene assegnato un albergo d'ufficio. Le strutture sono circondate da inferriate e alle porte c'è l'esercito a fare la guardia. Passandovi davanti ogni tanto si vedono amici o famiglie dai due lati dell'inferriata in attesa di potersi riabbracciare finite le 2 settimane.
Oggi Matteo se ne va bel bello ai gabinetti del nuovo cantiere dove lavora, e trovandoli occupati va a vedere il "panorama" nell'attesa, e vede questo scenario distopico:
che è senza dubbio piuttosto raccapricciante, ma d'altra parte provate voi a dover stare 2 settimane confinati in una camera da letto senza poter uscire! Ci vengono in mente i nostri nonni poverini, ma qua si parla di persone ancora nel proprio vigore fisico.
Vabbè, puntata già terminata, speriamo sia stata comunque interessante!
Azzalud!
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