domenica 30 ottobre 2022

(Extra) Long weekend

Silvia Chewbacca

In una terra dell’est...
E venne il labour day, 
che formò il long weekend, 
che scatenó l’idea in testa di Silvia, 
che la espose a Matteo, 
che chiese al capo di prendersi un giorno in più, 
che disse di si, 
che permise ai ramblingzucchini di mettersi in strada, 
ed un altro post del blog cominciò...
 
 

Arrivata la stagione un po’ meno brutta (leggasi primavera), giunse la festa dei lavoratori, che da codeste parti come sapete ormai viene sembra abbinata al weekend di modo da avere 3 giorni consecutivi di festa, e come avete letto poche righe sopra, tanto bastó a Silvia per pensare si usare questi giorni come scusa per rientrare in possesso delle nostre cose ancora tenute in custodia da amici ad Auckland, oltre che naturalmente andare a salutarli e scappare dal tempo sempre da lupi di mare che caratterizza Wellington.
Dato che ci aspettavano 8-10 ore di macchina solo andata, su suggerimento di Silvia, Matteo ha provato a sfoggiare la sua migliore natica facciale e chiedere se avesse potuto prendersi anche il venerdì, così da accumulare 4 giorni di libertà. 
Incredibilmente (o no), permesso ottenuto, così il giovedì sera siamo partiti in direzione nord per mangiare un paio d’ore alla lunga tirata, direzione Palmerston North, non-ridente cittadina a 2 ore da Wellington.
L’alloggio trovato da Silvia ha i muri di carta velina, e il padrone di casa, la mattina seguente ci intrattiene con le sue storie su come i maori sono sulla strada per il successo per riprendere possesso della nazione e guidarla verso l’espulsione del nemico invasore.
Peccato che nessuno parli mai di cosa hanno fatto i maori 400 anni prima dell’arrivo dei bianchi, quando a loro volta sono sbarcati in Nuova Zelanda e sterminato la popolazione locale antecedente ad essi, anche se la questione è un po’ fumosa.
Insomma, ovviamente si cerca di patteggiare per gli oppressi, ma pensare che in Nuova Zelanda i politici siano così empatici e disinteressati da preparare tutto il necessario per consegnare le chiavi del Paese ai maori e porgere le natiche per farsele prendere a pedate e farsi sbattere fuori di casa, pare poco realistico.
Ad ogni modo, e sempre molto interessante ascoltare la versione della realtà e della storia raccontata dalla minoranza (ad esempio potreste trovare interessante la versione indigena Sudamericana della scoperta delle Americhe da parte di Cristoforo Colombo).

Si riparte, e quelle che dovevano essere 6 ore di auto diventano 8 (chissà perché ci mettiamo sempre più degli altri), ma alla fine arriviamo dalla nostra amica malese che ci ospiterà per il weekend, rimpinzandoci di ricette malesi.
Pausa pipi'
 A meta' giornata ci eravamo fermati per la pausa pranzo,  con evidente delusione di Silvia

 C'erano ovviamente altre scelte, tipo un protopanino agli spaghetti
Fenomenabileeeee...

Ad ogni modo, per fortuna sara' un weekend all'insegna del cibo asiatico!

La sera infatti ci rifacciamo con Laska malese e via dicendo, e Matteo nota una bambina che sembra uscita da un manga giapponese

Dopo di che si rientra a casa per riposare dopo la lunga trasferta

Il giorno dopo andiamo a trovare altre amiche che Silvia ha conosciuto nella sua esperienza di Tai Chi ad Auckland, che gentilmente avevano tenuto in custodia la sua preziosa bici (si, sempre quella della traversata della Nuova Zelanda in solitaria e della nostra vacanza in bici)


Le quali ci accolgono con un brunch degno delle migliori occasioni!

Dopo qualche ora a raccontarsi le nostre vite nell'anno passato e del come mai stiamo a Wellington (praticamente nessuno concepisce il motivo di vivere in qualsiasi altra citta', sia che parli con quelli di Christchurch, o quelli di Auckland, o quelli di Tauranga, e via dicendo...), giunge il momento di salutarci, e riprendere possesso del possente mezzo a due ruote, condito di un sacchetto di adorabili pensierini

Indipercui, ci spostiamo alla prossima tappa, a salutare un'altra amica, anch'essa in credito di possedimenti nostrani.

Qui di seguito potete apprezzare l'eleganza e la compostezza dei camerieri da queste parti...

Bene! salutato quasi tutti e rimpinzati a dovere, si va a salutare le amiche pecore di Silvia, comodamente raggiungibili in uno dei parchi cittadini di Auckland 









Quindi un breve giro a Sandrigham, il quartiere indiano, con i suoi profumi ed i colori per la festa del Diwali
Negozio di alimentari addobbato per il Diwali
 
Il giorno dopo era il momento di testare la capienza dei nostri stomaci con un po' di Dim Sum. Lungo la strada troviamo l'insegna giusta per Matteo

Brutto si, ma il miglior brutto in circolazione

Purtroppo Silvia si arrende velocemente, pertanto abbandoniamo l'abbuffata relativamente in fretta. Dite quello che volete, ma Matteo e' affascinato dal fatto che i cinesi mangino cose che in Europa abbiamo dimenticato e ripudiamo oggigiorno disgustati, mentre per loro sono leccornie pregiate.
Per digerire meglio (non che il Dim Sum sia pesante, anzi va giu' molto in fretta), andiamo a vedere un altra passione che Silvia ha sviluppato in questi anni in giro per il mondo: gli yacht! Continua a ripetersi che un giorno riuscira' a scroccare un giro su uno di essi per togliersi la curiosita'
Che sorriso soddisfatto


La ex vista durante la pausa pranzo di Matteo

?

Chiudiamo quindi il giro digestivo di nuovo al parco
Con l'amico Cabbage Tree

Qundi si torna a casa e la nostra amica si cimenta in un "leccornia" malese: bigne' al Durian!
Ahahah, fantastico!
Il Durian, soprannominato "King of Fruit", il re dei frutti, e' senza dubbio una pietanza dall'odore riprovevole, ma fa parte del gioco per Matteo, che trova la cosa molto divertente. Silvia al momento si ferma alla constatazione del puzzo repellente. Tanto per rinfrescarvi la memoria, il Durian e' vietato in tutti gli ambienti chiusi tipo ascendori o mezzi di trasporto, nondimeno c'e' un intero subcontinente che venderebbe i parenti per poterlo addentare

 

Fantastico!
Questa e' stata anche parte della nostra colazione la mattina della partenza, il lunedi' (oltre a qualche porzione di Sachima per Matteo, che ne e' davvero appassionato).
Salutata l'amica malese (che ha dato a Silvia anche un regalo di compleanno, molto carino da parte sua), ci immachiniamo per le nostre 10 ore di viaggio fino a Wellington, sfiorando nuovamente il lago Taupo
Ventoso anche qui, ma soleggiato

e reinsediandoci nella ventosa capitale.
Tanto ventosa che persino la scritta in stile Hollywood e' fatta per sembrare di volar via

 
E quindi anche questo long weekend e' stato sfruttato a dovere!
Vi lasciamo con la solita immagine eloquente sugli iwik (che abbiamo scoperto risulta essere un sacrilegio evidente tanto da non richiede uteriori spiegazioni solo per gli italiani, le altre nazionalita' non vedono niente di palesemente sbagliato a prima vista)


Stateci bene guaglio'.

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