Lezione da ricordare! |
Seconda ed ultima puntata di questa zingarata.
In attesa de Il Callaro, siamo andati a gustarci un immancabile banana split, di cui adesso anche voialtri siete fedeli seguaci, ma stavolta, per attirare l'invidia dei bambinetti, Silvia sfoggiava i suoi nuovi pattini a rotelle, e potevi notare come l'invidia consumasse ogni bambina che ci incrociasse per strada...
Come sempre, Silvia riesce a far amicizia con un paio di colleghi locali, anche loro alle prime armi
Finalmente nel primo pomeriggio Il Callaro ci raggiunge col suo mezzo di fortuna, un furgone erede della famosa Subaru Baracca-Baracca SW citata da Aldo, Giovanni Giacomo nel loro famoso sketch.
Il fiammante mezzo de Il Callaro |
Ovviamente si scherza, in realta' il suo vetusto van era un gagliardo mezzo d'epoca, riammodernato con la classe e lo style che caratterizzano il nostro amico marchigiano mangia sassi, ma bisogna ben prendersi un po' in giro a vicenda no? Altrimenti una noia....mica siamo iwik!
Senza avere le idee troppo chiare sul cosa fare, scartate le adrenaliniche e costose attivita' ricreative proposte dalla puzzolente Rotorua, ci siamo diretti verso la Redwood Forest.
Dopo di che, siamo tornati al nostro campeggio, ma solo dopo aver fatto man bassa ad un negozio di prodotti mediterranei gestito da indiani.
Siccome Il Callaro voleva fare la vita da bello-e-maledetto-libero-come-l'aria col suo van e dormire dove gli girava, ma noialtri non potevamo fare lo stesso non avendo un mezzo "self contained" (ovvero con gabinetto portatile), ci siamo trovati un campeggio e lui ha dormito in strada, venendo da noi per cena.
Eccoci a gustarci un tagliere di prodotti tipici italiani mentre facciamo un aperitivo natalizio
Il giorno seguente, andiamo a fare due passi su un sentiero della zona. La prima scelta pero' si rivela un giro da cinesi di 20 minuti ad una cascatella molto pittoresca ma poco fotogenica
quindi, per dare un senso alla giornata, decidiamo di incamminarci per un altro sentiero li vicino, molto piu' impegnativo, se non altro in termini di tempo: sono 10km solo andata per costeggiare un lago, con possibilita' di fermarsi quando se ne ha voglia.
Purtroppo, si scopre che la voglia di camminare non fosse poi granche', specie a causa de Il Callaro e del suo schema vacanziero di bagni al mare a mostrare i muscoli ed il perizoma. Ma noi ci uniamo volentieri, specie Silvia che brama da anni una vacanza relacs.
Cosi', magicamente all'ora di pranzo non abbiamo raggiunto niente altro se non il lago, e senza pranzo al sacco e con la prospettiva di un giro masochistico in stile Matteo, come dei bravi asini, ci sediamo e decidiamo di non muoverci piu'. Il van e' a 3 km da noi, con il suo carico di vettovaglie goduriose, e Silvia si offre di andare a recuperarlo. D'altra parte, da giovine guidava mezzi ben piu' imponenti tra Trentino e Veneto.
Espletata la sua mansione, si mette a prendere la tintarella, mentre Il Callaro accinge ad espletare la propria, ovvero cucinarci un pranzetto coi fiocchi. Tutti che espletano mansioni direte, ma qual'e' la mansione di Matteo???
O stolto lettore, ci fai compassione mentre pronunci queste parole. Come se essere un modello di fama internazionale, bello come il sole, affascinante ed affabile, carismatico, gentile e saggio fosse una mansione facile!! Come se rendere il mondo un posto migliore solo per la di lui presenza non fosse un lavoro a tempo pieno! Prova tu, e vediamo chi si stanca per primo!
Guarda tu stesso Matteo mente espleta la sua di mansione!
Il che vuol dire anche erudire Il Callaro a proposito di GuntherGunther's magic |
Credeteci, vorrebbe anche lui cavarsela con mezz'oretta di cucina, ma ad ognuno la sua croce!
Ok, basta scemenze.
La giornata scorre via in panciolle, e facciamo indi ritorno al campeggio per la notte. Purtroppo il relitto che Il Callaro chiama van, gli da' qualche problema elettrico e tutta la notte le quattro frecce gli partono a caso, con la conseguenza che dorme poco. Matteo ben conosce le pene portate dai mezzi vetusti.
La meta del giorno successivo e' il mare, per un'altra giornata di panciolle. Raggiunta la meta, i nostri eroi gonfiano il SUP e si dirigono verso la sabbia rovente. Per fortuna verso l'orizzonte scorgono 3 alberi ma soprattutto l'ombra che producono, e chissenefrega se sono all'interno del solito steccato a delimitare la ubiqua proprieta' privata iwik, in questo caso quella del campeggio.
Matteo fa notare come il sole abbia un'aureola come si vede nei film western quando il protagonista sta per essere sbranato dagli avvoltoi. Per non starlo ad ascoltare, Il Callaro inforca il SUP e sparisce nell'oceano. Matteo sta ancora smaltendo la sua insolazione ed e' notoriamente incapace sulla tavola, quindi resta a godersi la sua ombra.
Quindi arriva il turno di Silvia: Matteo le fa notare che forse sarebbe meglio lasciare a riva i suoi amati occhiali da sole, ma la trentina tascabile e' troppo elettrizzata per il suo nuovo SUP e parte anch'ella verso l'orizzonte. Sparisce per una mezz'oretta e quando poi fa ritorno ai nostri lidi, Matteo osserva un atteggiamento inconsueto: Silvia provando a cavalcare un'onda viene disarcionata e lascia andare tutto per aria ed inizia a sbracciare. Come nella migliore tradizione Baywatch, Matteo si allarma ed inizia una corsetta esemplare verso il problema. Dopo aver tratto in salvo il SUP e il remo, approccia Silvia, che disperata lamenta di aver perduto gli occhiali da sole nell'ultima (ed unica) caduta.
Inizia una ricerca forsennata, ma le onde intorpidiscono le acque e i surfisti arrivano come gabbiani a cavalcare quelle onde che hanno fatto cadere Silvia. Il Callaro corre a prendere la sua maschera e, dopo averla ben sputacchiata come un provetto sub, Matteo inizia la ricerca, mentre Silvia ed Il Callaro perlustrano il bagnasciuga. Matteo schiva le tavole come un'anguilla cercando di evitare l'incidente di cui era stato vittima suo padre lustri orsono, dove un surfista della domenica gli aveva aperto un sorriso a 35 denti sulla nuca cavalcandola con la sua tavola da surf.
Il tempo passa, e la speranza si affievolisce. Il Callaro etichetta la prova come "Cercare un ago in un pagliaio", e si ritira a bordo campo. Silvia accetta la sconfitta e lo segue poco dopo. L'unico a continuare la sua ricerca e' il suddetto modello affabile ed affascinante, al lavoro 24 ore su 24.
Dopo all'incirca un oretta, il pubblico, con gli occhi a forma di cuoricino, lo vede chinarsi nelle impetuose acque degli oceani pacifici e camminare con sguardo deciso e sexy verso i suoi commilitoni. Proprio come solo Gunther saprebbe fare.
Mentre approccia i suoi sconfitti compagni, li sente blaterare a proposito di pranzi da preparare e inezie del genere, al che estrae gli occhiali da sole e pronunzia il sacro verbo:
"Never
EVER
Give up!"
E, mentre Silvia gli salta al collo e gli chiede dove li avesse ritrovati, Matteo pronunzia un'altra verita':
"Donna, ti concentri su dettagli frivoli invece che sulla lezione da imparare! Mentre voialtri vi siete dati per vinti, avete rinunziato, ed avete abbandonato la lotta, io ho perseverato e li ho ritrovati." Disse ello.
"Ma e' stata solo fortuna!" starnazzavano i due in coro.
"Oppure determinazione, perseveranza ed impegno".
Che uomo saggio. Come detto, sarebbe bello essere specializzato in una mansione di bassa manovalanza che richiede solo mezz'ora di contributo. Per cementare la lezione impartita ma chissa' se imparata, raccoglie la conchiglia di inizio post.
(Per i piu' sensibili, questo post e' farcito di sarcasmo per infagottire un po' le nostre scarne gesta).
Adesso si che possiamo ritirarci per pranzo! Decidiamo di tagliare all'interno del campeggio armati di faccia tosta, ma la guardiana ci becca e dobbiamo inventarci le scuse piu' patetiche per essere lasciati stare.
Il Callaro, dopo la sua notte insonne e' cotto a puntino e tocca a Matteo guidare il suo relitto di van verso il campeggio. La mattina seguente e' l'ora di salutarsi, Il Callaro vuole esplorare la zona di Gisborne e noi ripartiamo alla volta de Lo Spagnolo.
Saluti |
Nel mentre Silvia si impratichisce coi suoi pattini.
A fine giornata arriviamo a Whakapapa, e dopo cena Lo Spagnolo propone di andare a vedere i glow worms, ma Silvia rinuncia data la tarda ora e i 100km andata e ritorno che sono richiesti.
Purtroppo non si riescono a fotografare col telefono, ma a parere di Matteo sono forse l'unica cosa irrinunciabile da vedere in NZ, richiedendo solo una passeggiata al buio nel bosco.
Meglio di cosi' non si riesce col telefono |
Il giorno seguente e' il 31 Dicembre, ed il tempo inclemente non ci ispira nulla piu' che una camminata. Lo Spagnolo lavora i suoi ultimi giorni e noi siamo tornati solo per stare con lui prima, come detto, che sparisca.
Alla sera ci prepariamo per il famoso capodanno di Whakapapa!
e, quando finalmente arriva la mezzanotte, andiamo in strada a festeggiare, unendoci a NESSUNO nelle vicinanze per i festeggiamenti. Andiamo al campeggio li vicino e l'unico umano nei paraggi esce dai gabinetti per sparire nella notte. Volendo, i colleghi de Lo Spagnolo andavano ad un'ora di macchina a bere e drogarsi per capodanno, Matteo di sicuro non spinge per unirsi e lascia che gli altri due decidano anch'essi di lasciar perdere. Ci sono l'amicizia, le stelle ed il vento ad ascoltare i nostri auguri e buoni propositi per l'anno che comincia.
Il giorno seguente sfruttiamo un inaspettato tempo clemente per utilizzare il SUP per l'ultima volta, tornando a Pukawa Bay.
E, date le condizioni ottimali, vi si cimenta anche Matteo. Naturalmente, come uno gnomo spunta dal nulla un vigilante che gli dice, o ti metti il laccio alla caviglia, o il giubetto di salvataggio. Spuntato dal nulla e sparito nuovamente nel nulla mentre Matteo tornava a riva per armarsi di laccio di sicurezza, mentre a destra e a manca genti di ogni tipo facevano i peggio porci comodi senza nessuno che dicesse nulla. Matteo chiama questa dinamica "Il videogioco", e lo perseguita da quando ha poggiato piede nel Paese. dopo quasi 9 anni sta cercando, provando, di riderci su.
Ad un certo punto arrivano vento e nubi, ed il manipolo di vacanzieri si da alla fuga, e noi facciamo lo stesso.
Arriviamo da Lo Spagnolo che, in debito di sonno, passa l'ultima serata assieme dormendo sul divano, e cosi' ci alziamo presto con lui la mattina successiva per salutarlo definitivamente.
Ora di fare le valigie e tornare a Wellington, con Silvia che propone di fare una sosta a Palmerston North, una sorta di Las Vegas senza deserto, senza casino', senza alberghi e senza sfarzo stravagante......
Notate come l'euforia si sia impossessata della macchina mentre ci avviciniamo a questo centro abitato.
Dopo di che, si torna a casa.
Come sempre, quando non c'e' niente da raccontare, Matteo scrive ancora di piu' 😂
Buon 2025 💖🌴🎄💗
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