Bentornati Siori e Siore,
per la serie "Cose che potete fare anche a casa vostra", oggi vi illustreremo alcune tra le gitarelle fatte negli scorsi fine settimana.
Il gruppo outdoor vive una sua nuova versione, dopo quella evaporata qualche mese fa, cosa che almeno ci ha levato di torno la panzona polacca che non la reggeva nessuno.
I nuovi membri sono circa quelli della gita a Mount Cook di cui avete letto nel post precedente.
Stavolta l'altro italico propone di andare dentro delle grotte dove è possibile risalire un torrentello al buio. Ci sembra un'ottima idea, ma poi Silvia scopre che l'acqua sarebbe stata fredda e allora defeca (nuovo verbo che forgiamo oggi per indicare una defezione).
Così si ritrovano in 4, due italiani, un ceco + un altro ceco che voleva andare nello stesso posto e che è stato raccattato su internet dal suo connazionale.
Come nelle barzellette "c'è un italiano, un inglese, un francese....", ma in questa parte di mondo è una situazione che si presenta spesso.
Direzione nord, passano Castle Hill, dove poi si fermeranno al ritorno, ed arrivano a Cave Stream, luogo della prossima avventura. Il parcheggio è stipato, ma tanto non si erano illusi di essere da soli, in Nuova Zelanda le attività outdoor sono l'unica ragion d'essere, quindi chi viene qui non va a visitare città ma solo a visitare meraviglie naturali.
Così i nostri eroi scendono giù nel letto del fiume lungo un sentierino che li conduce d'innanzi ad un enorme sfintere.
I ben pensanti potranno storcere il naso, ma dovete considerare che visto dal parcheggio sovrastante, tra ingresso ed uscita della grotta ci saranno 50 metri lineari, e ci hanno impiegato più di una mezz'oretta seguendo il percorso a zig-zag, una risalita degna di una colonscopia....questa avventura li ha fatti sentire proprio degli str.........aordinari esploratori!
Appena prima di pucciarsi in acqua |
Goccioline sul soffitto |
L'unica foto decente che Matteo sia riuscito a fare |
Cascatella dimensione rubinetto |
Il ceco sulla scaletta per uscire |
Gli ultimi metri sono un pochino acrobatici in quanto si deve strisciare per uscire all'aria aperta
E questo è il paesaggio che attende all'uscita:
Veramente interessante ma troppo breve, come tutte le cose belle.
Così sulla via del ritorno si sono fermati a Castle Hill, dal paesaggio molto particolare formato da massi di varie dimensioni, ritrovo per boulderisti.
La compagine ha comunque tentato qualche elementare via di boulder, elementare in quanto tutti molto scarsi se non alla prima esperienza, e perchè sprovvisti di crash pad per attutire le cadute e scarpette per performare. E' stata comunque una bella mezza giornata da aggiungere al giro nella grotta.
Il giorno seguente Silvia si è degnata di unirsi al gruppo, e siamo tornati su Mount Herbert con questa versione 2.0 del gruppo outdoor. Forse l'unica vera giornata estiva sperimentata in questa estate, il sole era veramente cocente (e da queste parti il sole è comunque più "cattivo" che in Europa, anche se fa meno caldo).
Una volta raggiunta la cima, Silvia ha ingerito un funghetto magico come Super Mario, che l'ha fatta diventare alta come gli altri, come potete apprezzare nella foto di gruppo
Il paesaggio è comunque sempre notevole da lassù:
Così sulla via del ritorno si sono fermati a Castle Hill, dal paesaggio molto particolare formato da massi di varie dimensioni, ritrovo per boulderisti.
C'è il sentiero per arrivare lassù... |
Tecnica Smeagol/Gollum per ridiscendere |
Il giorno seguente Silvia si è degnata di unirsi al gruppo, e siamo tornati su Mount Herbert con questa versione 2.0 del gruppo outdoor. Forse l'unica vera giornata estiva sperimentata in questa estate, il sole era veramente cocente (e da queste parti il sole è comunque più "cattivo" che in Europa, anche se fa meno caldo).
L'italiano sul traghetto per raggiungere Diamond Horbour |
Porca vacca! |
Il paesaggio è comunque sempre notevole da lassù:
Particolare di Lyttleton, porto di Christchurch |
Il funghetto però non l'ha risparmiata dal fare la sua solita figura di letame quando l'italiano le ha mostrato una foto di una ragazza e lei ha detto "Ma che brutta!"...e lui scoppiando a ridere "E' mia sorella"...alchè Silvia ha tentato di arrampicarsi sugli specchi ma non è riuscita a giustificarsi...meno male che lui sta allo scherzo e lo aveva fatto apposta!
Altra uscita degna di nota è stata quella ad Avalanche Peak, a cui Silvia si è sottratta adducendo scuse patetiche, nella zona di Arthur's Pass, un po' dopo Castle Hill (che poi hanno rivisitato, stavolta con lo spagnolo).
La giornata era uggiosa e fredda ma la cima del monte era sopra le nuvole
Ricorda l'inferno dantesco |
C'era un sacco di gente sulla "vetta", cosa che li ha sorpresi da una parte e lasciato contrariati dall'altra, perchè sembrava di stare al mercato, infatti c'era anche un "piccione d'altura"
Il piccione delle montagne neozelandesi, il pappagallo Kea |
Discesa a valle |
Arthur's Pass dall'alto |
Foresta neozelandese sul sentiero di ritorno |
Poi, per completare la giornata col giro ciccio-cinese, hanno raggiunto le cascate vicine al parcheggio meta di vecchi, ciccioni ed asiatici...ma molto belle!!
Dopo aver sostato un'oretta a Castle Hill, questa volta con risultati ancora più scarsi rispetto alla prima volta, sono tornati a casa, salutati da un magnifico tramonto alle loro spalleE poi, che altro?
Se volete prendervi gioco di Silvia ecco una foto mentre prova delle lenti grazie alla montatura costruitale da Matteo
Notare che ha indossato questo pezzo unico anche al cinema a vedere un film............
Ma ora l'aneddoto: Silvia si stava recando al parcheggio indicatole dal ceco ma sulla via dell'andata aveva avvistato due raccoglitrici di funghi e voleva quasi fermarsi, ma per una volta voleva provare a seguire le indicazioni. Scende dalla macchina gira cinque minuti e già si annoia. Decide allora di seguire il suo istinto e di tornare alle raccoglitrici. Si ferma e chiede "scusi, sa dirmi quali funghi sono commestibili". Una vecchia thailandese tanto graziosa le mostra quelli che lei ha raccolto e le dice "guarda lì, guarda là, raccoglili". In men che non si dica si aggrega a queste due thailandesi una col cappello da signora così:
l'altra con gli stivaletti col tacco ... e raccolgono funghi assieme anche perché Silvia ne avrebbe calpestato più di uno :) In un'oretta ne raccoglie una borsa quasi piena e prima di andarsene le thailandesi le hanno chiesto "ne hai abbastanza? altrimenti te ne diamo dei nostri". Che carine, Silvia chiaramente ha detto di no perchè erano più che sufficienti ma so è quasi commossa da questa genuinità e purezza delle asiatiche. Fossero stati Europei...
A Silvia ha fatto tanto ridere vedere che il marito o figlio che fosse le seguisse con la macchina, in modo che non dovessero tornare a piedi. Quando vi dicevamo che gli asiatici manca il gene dell'attività fisica...non sbagliavamo di molto!
Questa esperienza, anche se breve e magari per alcuni insignificante ha riempito di gioia la giornata di Silvia. E stasera andremo al ristorante thailandese che una delle due signore gestisce (nonostante le recensioni siano davvero pessime ahahah)
Ecco il prezzioso bottino denigrato da Matteo
L'estate ormai se n'è andata, e manco ce ne siamo accorti...giorni di estate propriamente detta li abbiamo contati sulle dita di una mano ma l'estate italiana ci aspetta. YUPPI!!!!
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