mercoledì 3 aprile 2019

Primo mese ad Auckland

Ciao a tutti,
ecco finalmente un po' di tempo per rispolverare il blog.
Allora, dopo una settimana tra orientarsi, incontri prelimiari  e "inductions" (ovvero doversi sorbire la solfa iniziale su come muoversi dentro al cantiere), Matteo ha iniziato di nuovo a lavorare nel suo nuovo cantiere, anche se sarebbe più da definire "location", visto che è un posto abbastanza figo
nella parte centrale vedete l'albergo Park Hyatt in costruzione e, nonostante sia una catena di alberghi per ricchi, la facciata che vedete è finita così....vaaaaaaabbè.
 
 
La mattina comunque la vista non è malvagia
Qui ad Auckland l'influenza cinese è molto forte, cosa che a Christchurch non si percepiva. Anche qui come i Tremors si ha la sensazione che i cinesi stiano scavando sottoterra ed un giorno sbucheranno fuori da nulla fagocitando tutto.
La presenza di una moltitudine di persone di origine delle isole del Pacifico, fa si che la realtà sia un po' più rilassata rispetto a Christchurch, anche al lavoro la cosa è un po' più spartana senza tanti pinguini appollaiati dietro un angolo pronto a farti una foto alle spalle se hai una scarpa slacciata, per accusarti di non rispettare le norme di sicurezza. Il che dall'altro lato vuol dire stare un po' più in guardia che non facciano cose troppo pericolose e quindi farsi del male. Insomma niente di anormale arrivando dall'Italia, ma i Christchurchiani avrebbero un infarto ogni 10 secondi.
Per andare al lavoro ha ascoltato il consiglio di Silvia che ormai è esperta della città, e si è accaparrato una motoscoreggia
 
che però non ha ancora un nome. Matteo ci sta lavorando. Essendo un bolide di dimensioni notevoli, per poterci stare senza picchiare il manubrio nelle ginocchia, deve sedersi nel posto del passeggero attaccato al bauletto...
Poco lontano dal luogo di lavoro, tanto per citare una di quelle attività di cui abbiamo sentito la mancanza a Christchurch, certe sere della settimana fanno il cinema all'aperto gratuito, in una di quelle aree ex industriali riconvertite a spazio pubblico.
A parte il film che ci ha fatto venire i conati, l'atmosfera e l'idea sono davvero azzeccati.
Appena si presenta l'occasione continuiamo con il nostro vizio di andare in esplorazione del territorio. Un insensato viaggio di 3 ore (solo andata) che aveva portato Matteo a Tauranga quando era in cerca di un motorino, se non altro gli ha fatto notare la bellezza del posto, e così abbiamo deciso di tornarci per un weekend. Scorpacciata nostra fedele compagna e rifugio si è prestata come ai vecchi tempi per la nostra mini avventura!
Lungo la strada, sosta alle Owharoa Falls, cascate a due passi dalla strada che collega Auckland a Tauranga, che in quel tratto è contornata da muraglioni di roccia e foreste miste di abeti e palme, come tanto piace a Silvia.




ed ecco Matteo che si esibisce un gesto di anti-atletismo! Il laghetto era davvero molto profondo nonostante le ridotte dimensioni


La sera stiamo nei dintorni di Waihi, che ci sorprende con un concerto dal vivo di una band riformatasi per caso dopo anni che non si vedevano e vivevano in diverse parti del mondo. Inoltre c'era una nonnina cicciottella super power che ogni tanto si lanciava in qualche danza scatenata.
Il livello delle bande musicali in Nuova Zelanda è davvero alto.
Il giorno dopo prima di arrivare a Tauranga ci siamo fermati ad altre cascate, le Kaiate Falls sperando in un tuffo mattutino, ma certi cartelli mettevano in guardia che l'acqua non è pulita...un peccato davvero

In effetti in questo punto l'acqua non sembrava male, ma al di sopra, da dove si arriva, puzzava parecchio.
Quindi ci dirigiamo a Tauranga, puntando la tipica collina che spunta dal mare. Ci imbattiamo in un mercatino di agricoltori (i famosi Farmer's Market onnipresenti in Nuova Zelanda), e Silvia può finalmente mettere le mani su dei lamponi e dei fichi
a prezzo modico (visto che qui un fico costa 2 euri...).
Attorniati da triatleti ci dirigiamo quindi in cima alla collina, la cui vista dalla cima è abbastanza irreale perchè si è a strapiombo sull'abitato sottostante

notate le soavi pedule tanto difese a spada tratta da Matteo quando Silvia lo prende in giro.
In cima al cucuzzolo inoltre Silvia ha trovato uno che lavora in azienda da lei (che una volta ci aveva regalato dei dumplings nepalesi spaziali preparati dalla moglie).

Lo scorso weekend invece siamo stati visitati dagli amici trentini di Silvia, che però sono rimasti solo poche ora e, prima di ripartire,  sono stati da lei sottoposti al test del Feijoa

e dallo Spagnolo che lavorava con Matteo a Christchurch, e che nel frattempo si è spostato in mezzo alle montagne a Queenstown (dove Silvia aveva iniziato la sua avventura Neozelandese) è venuto a trovarci ad Auckland, con la scusa si un torneo di calcio gaelico al quale ha preso parte la sua squadra.

E' un sport interessante, misto di calcio e rugby, che risulta essere lo sport più praticato in Irlanda. Essendo l'evento farcito di irlandesi, il tutto è finito in birra, musica irlandese e gente a saltare sui tavoli. Le serate irlandesi hanno sempre una marcia in più.
Però noi non ci siamo potuti fermare....
Perchè dei colleghi filippini di Silvia hanno fatto una mega cena filippina per lei, quindi Matteo è rimasto fino all'ultimo con lo Spagnolo e poi si è teletrasportato dall'altra parte della città per ingozzarsi come un facocero.
E così deh, anche Matteo cerca il suo ritmo qui ad Auckland, specie adesso che Silvia è diventata un boss e quindi la spediscono in giro per il Paese a sistemare i casini che riescono sempre a fare qui nella sua azienda.
Per la precisione adesso è a ......Christchurch! ahahahah!
L'estate se ne sta andando, ma restate collegati perchè ce ne andremo a prendere ancora un pochino!
A presto per ulteriori aggiornamenti!


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