giovedì 19 maggio 2016

Kecil, Perhentian Islands, piacevole sorpresa!

Alla fine sono riuscito a scambiare due chiacchiere con Adriano, che poi è l'unica cosa che ho fatto in tutto il giorno. In realtà io ho parlato ben poco, sembrava quasi di fare un'intervista, ed in effetti quasi lo era visto che si parlava di un argomento interessante di cui non sapevo nulla. Il fatto che l'abbia trasformata nel racconto della sua vita è un altro discorso, ma è stato bello lo stesso.
La storia della sua vita è molto particolare, stramba a volte, volevo scrivervela ma poi ho pensato che non ve ne sarebbe fregato nulla e manco sono in grado di stenderla cronologicamente.
Mi parla di Yogananda e del suo film "Awake" (che tra l'altro è stato per mesi al cinema Govindas di Sydney, il nostro preferito e pure unico che abbiamo frequentato, e mi dicevo "Ma perché cavolo hanno ancora in programmazione sto film???"), di Mahavatar Babaji, di Cristo e del Kriya Yoga e di un miliardo di altre cose sull'argomento che, non conoscendo, non riesco a mandare a memoria. Ad esempio mi racconta che il Kriya Yoga è una delle forme più potenti di meditazione e solo un maestro te lo può passare, ma Cristo ci è arrivato da solo, per questo camminava sull'acqua. Oppure che c'è un tizio che da tremila anni vive nascosto nell'Himalaya (Babaji), vado subito a cercare su internet ed in effetti ci sono delle menzioni, ma incredibilmente nessuno ne parla o approfondisce gli argomenti, "Perché la gente è ignorante", come dice Adriano.
 
 
 
 
Quando sono in queste conversazioni mi sembra di intravedere come un filo conduttore che porta un po' di senso in tutto il non-senso della diversità delle religioni. Dice che alla fine Buddha e Cristo dicevano circa le stesse cose, espresse in modo diverso perché le epoche ed i luoghi in cui parlavano erano differenti. Ci rimango un po' male quando, con tutta questa conoscenza, gli chiedo "Come mai nessuno parla mai dei Buddha precedenti al Buddha?" e mi dice che non lo sa...voglio dire, è la prima domanda che mi sono posto quando l'ho scoperto. Vabbè, gli chiedo allora se vuole provare questo Kriya Yoga, ma mi dice che non è ancora pronto.
Alla fine è stata un'intervista perché cosa avevo da portare in una discussione del genere? Solo i soliti "Dove sono stato, cosa ho fatto e dove andrò", discussioni banali e vuote che sto cercando di evitare come posso. Finalmente una conversazione che offre spunti, cui purtroppo ho solo potuto partecipare marginalmente. Di sicuro non mi ha aiutato a districare la matassa e semplificare la ricerca, perché gli argomenti sono così tanti e vasti...
Mi lascia un foglietto con qualche nota e ci salutiamo. Personaggio davvero particolare, in certi momenti sembra il risultato di una vita passata a farsi di acidi, ma ha passato anche tanti momenti difficili che probabilmente hanno lasciato segni sia emotivi che fisici.
Quindi arriva l'ora di prendere il mio bus. Partendo alle 20:30 dovevamo arrivare alle 5 ed invece alle 3:30 ci svegliano dicendo che siamo a Kuala Besut. Peccato che la barca per le Perhentian Island parta alle 7... In qualche modo la notte passa, controllo biglietti e via verso le isole. La prima fermata è la mia, Coral Beach, e devo aspettare mezz'ora perche apra la mia reception. Quindi colazione, doccia e a dormire perché ho passato la notte quasi in bianco. Mi sveglio alle 11:30 e decido di andare a vedere sia lo stato dei sentieri che quello del mare. L'isola è davvero pulita! Spazzatura inesistente (povera Thailandia...), ma in acqua da vedere non è che ci sia tanto, anche se vedo una razza abbastanza lunga che scappa via dal suo nascondiglio sotto la sabbia.
Così dopo pranzo decido di andare a Turtle Beach (tutti i luoghi hanno nomi nella lingua locale, ma purtroppo nessuno li usa) a piedi, sperando di trovare fondali più interessanti. Dopo due minuti che cammino, in mezzo ai bungalow di un albergo vedo i varani! Avevo letto di queste "monitor lizard", ma credevo fossero le lucertoline che avevo visto in giro...altroché! Sono dei bestioni grossi come me, taglia coccodrillo! Mi fermo ad ammirarle per la prima volta in vita mia, e torno indietro a prendere la macchina fotografica (che non avevo preso perché pensavo che tanto non avrei visto niente che valesse la pena fotografare dopo Raja Ampat). Quando torno però sono sparite e non le ho più viste da nessuna parte...Ovviamente vado scalzo, pensando ad una camminata su foglie secche e terra umida...col cavolo! Tutta terra secca a granelli che mi consumano la pelle dei piedi (non imparerò mai...). Passo vicino a delle pale eoliche completamente ferme (mi pare di capire che in giro per il mondo ci sia una discreta propensione a mettere le pale eoliche dov'è non c'è vento) e alla fine il sentiero finisce in una spiaggia che non è il mio obiettivo. Dopo aver cercato in ogni direzione, mi arrendo e mi immergo lì dove sono. Ho fatto bene a portare la macchina fotografica, ci sono dei bei coralli, diversi pesci e una piccola razza resta lì a farsi fotografare. Vedo anche uno squaletto di 40 cm giusto prima di uscire. Certo, Raja Ampat è il top, ma qui non è mica male, sebbene la visibilità sia pessima. 
Provo a chiedere a qualche taxi-scafista di Turle Beach, ma uno addirittura mi dice che ho sbagliato isola...chiedere indicazioni agli asiatici è sempre come tirare la monetina.
Così torno indietro, assai dolorante ai piedi. Decido di rinunciare a Turtle Beach, ma poi l'indomani, un po' galvanizzato dal bel giro del giorno precedente ed un po' indispettito per non aver trovato la mia meta, ferite bendate e scarpe ai piedi decido di ritentare. Stavolta dopo le pale eoliche decido di prendere un sentierino laterale senza indicazioni se non una boa appena ad un ramo, che lascia la strada principale e sbuco ad "Adam and Eve's Beach", ovvero la spiaggia subito dopo quella in cui ero capitato il giorno prima seguendo lo stradone sterrato, che non ha nome a quanto pare. Ma non perdo tempo e mi dirigo subito a D'Lagoon e quindi Turtle Beach (sperando di vedere le tartarughe, lo ammetto).
Delusione totale. Una discarica. Per essere ridotta così male, visto che è la spiaggia più a nord e lontano da tutto, probabilmente la corrente riversa qui tutta la spazzatura che la gente fa finire in mare. E dire che la spiaggia è formata da coralli frantumati, ma non c'è motivo di fare foto. Inoltre i massi lì vicino hanno parecchie macchie nere come se fosse petrolio o plastica fusa, che davvero non mi spiego. Mi arrampico su un masso per avere una visuale più estesa, ma sembra proprio che abbia fatto un buco nell'acqua.
Cerco di non perdermi d'animo e mi ad rampico anche sulla roccia in fondo alla spiaggia, aggirandola in cerca di uno scorcio illibato, ma non c'è niente da fare. Qualcuno con la spazzatura ha anche costruito un "monumento" a forma di simbolo della pace.
Così me ne torno ad Adam and Eve's Beach e prima appuro che la spiaggia del giorno precedente è proprio dietro l'angolo, poi mi godo un po' di bagno in acqua dopo la folle sudata della mia passeggiata. Tra l'altro qui l'acqua è caldissima e Silvia la apprezzerebbe molto! Ritrovo il mio amico squaletto e me la spasso un po' a guardare pesci e coralli, oggi c'è il sole e la visibilità è migliore, con colori più brillanti.
La bocca della verità sottomarina
Un parto, potremmo dire....
Una volta rientrato dopo un'altra sudata epica, dopo pranzo mi metto sull'attico della mia casetta a rilassarmi e ad un certo punto con la coda dell'occhio vedo muovere: eccolo lì uno dei lucertoloni che avevo visto il giorno precedentemente! Durante la giornata avevo giusto pensato che probabilmente non li avrei più rivisti, ed invece è venuto a salutarmi sotto casa! Figo! 
Durante le camminate nella foresta ne avevo viste solo di piccoline, tipo 50 cm, questi invece sono dei draghi veri e propri! Tirano anche fuori la lingua come i serpenti.
Devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso da Pulau Kecil, che siccome ne parlano tutti pensavo fosse super turistica, e anche dalla Malesia in generale, c'è possibilità di crearsi le proprie mini-avventure nella natura con un alto grado di libertà (per quelli cui interessa), il verde della foresta è lussureggiante, e pare anche che in questo Paese ci sia la foresta primaria più antica del mondo, precisamente al parco Taman Negara dove volevo andare.
Quindi, come ai vecchi tempi, io al caldo e al mare e Silvia al freddo ed in montagna...ahahah!

Il terzo ed ultimo giorno completo l'esplorazione con un breve giro nella parte sud dell'isola, tutto su strade pavimentate quindi molto rapido, con niente da segnalare ad eccezione di un gufo (a detta di un gestore) isterico che a metà mattina faceva il suo spettacolino su di uno steccato. 
Il villaggio di pescatori non ha niente di esotico è una volta rientrato mi butto in acqua qui davanti con dei pesciolini da acquario che mi fanno da centro benessere riempiendomi di bacini. Lo spostamento è più o meno obbligato perché giovedì dove sto io è tutto prenotato (ma potrei cambiare alloggio) e l'ho preso come pretesto per muovermi. 
Ci sentiamo!

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