1* giorno -Dopo aver salutato Matteo, sulla sua limousine, mi sono recata in camera e
ovviamente dovevo ancora finire di preparare la borsa e, come se non bastasse,
il furgoncino era arrivato in anticipo a prendermi.
Mi sembrava un po’ di essere tornata in Vietnam con il furgoncino
strausato e il tizio che non parlava assolutamente inglese. Con la calma, ho
tentato di fargli vedere la mappa e spiegargli dove avrebbe dovuto lasciarmi,
ma probabilmente aveva la luna storta o era parente di qualche australiano.
Arrivata a Kalaw, mi sono arresa dopo aver tentato di tutto per arrivare dove
volevo, cioè a Pindaya, in giornata. Ovviamente sborsando denaro, si può tutto.