martedì 23 aprile 2019

Upolu, Samoa

Una cosa che ci siamo dimenticati di dire dei nostri amici per una sera, è che lui apriva le bottiglie di birra con i denti! Anche se poi abbiamo scoperto non essere una grande impresa perché i tappi sembrano incollati molto male, quasi fossero solo appoggiati ahahah 
Upolu è un po' strana perché pur essendo in sostanza "povera", tutto è curato in modo maniacale come un ricco Paese anglofono, l'erba è tagliata corta ed i bordi delle strade assomigliano ad un giardino botanico.
La sera del sabato oltre alla cena avevano preparato le danze "rituali" per intrattenere i turisti, Matteo ha trovato interessante solo la parte col fuoco
(per i video dovrete aspettare il ritorno a kiwiland)
 
 
 


Il giorno di Pasqua Silvia ha trascinato Matteo ad assistere ad una messa locale, che in effetti è più allegra di una messa italiana, anche se Silvia preferisce quelle africane. Tutti erano vestiti di bianco e secondo  Silvia le donne sposate portavano il cappello bianco mentre quelle da "maritare" avevano i capelli sciolti o raccolti in una treccia. Le musiche erano un po' natalizie un po' da radio insomma facevano anche sorridere. Poi i giovani hanno fatto una specie di scenetta per rappresentare la passione di Cristo e tutto si è risolto in 20 minuti di canzoni e coreografie..altro che la pallosa messa italiana di lettura della passione. Ma appunto Silvia rimane dell'idea che la musica africana e i canti siano sicuramente di un livello superiore. In NZ caricheremo i video.




Inoltre Matteo ha perso i suoi sandali che erano le uniche calzature che si è portato dietro, forse rubate da qualche cane o da gente di passaggio, quindi adesso deve andare in giro scalzo.
Ecco l'ultima istantanea dell'affiatata coppia Matteo-sandali
Ridi ridi...
Ed ecco la visuale a Lalomanu 


Per Pasqua ci è stato preparato un pranzo a base di specialità locali, diverse delle quali avevamo già provato al mercato di Apia, tra cui Faiai Eleni, che consiste in mezza noce di cocco ripiena di pesce cotto in latte di cocco, buonissima, e Palusami, ovvero fagottini di foglie di taro, ripiene di latte di cocco e cipolle, e Taro, che è una sorta di patata locale che viene usata a fette come il pane.
Tra le cose che avevamo assaggiato c'è anche il bread fruit, di cui vedete l'albero sotto, che viene anch'esso arrostito ed usato tipo pane

Lunedì siamo andati alle To Sua Ocean Trench, ma siccome pioveva a catinelle ed eravamo in un cratere stracolmo d'acqua, dovrete aspettare che si torni in Nuova Zelanda per poter caricare foto e video che abbiamo fatto. Dentro questo lago, l'oceano spinge l'acqua che, quindi, con il ritorno delle onde, forma delle correnti che spingono prima in una direzione e poi nell'altra.
Siamo stati lì un bel po' di tempo, poi Matteo ha provato ad arrampicare un pochino ed il "buon senso" dei turisti lo ha fatto rinunciare una volta quasi finito perché mentre era appeso all'arcata superiore della caverna, la gente pensava bene di stare a guardarlo direttamente sotto di lui, con infanti compresi, con rischio che Matteo gli cadesse in testa con pure qualche pietrone. Senza parole... Ma è stato comunque divertente!
Dopo di che siamo andati a sprecare tempo e soldi per vedere le cascate Sopoaga, dove l'unica cosa che si può fare è questa foto

L'adolescenza da queste parti deve essere molto sconquassante, perché i bambini sono gracilini mentre gli adulti sono dei gorilla panzuti, sia uomini che donne, e non si intravedono mezze misure, quasi come se ad un certo punto li sostituissero! La versione di Silvia invece è che sono dei tori altri che panzuti e a forza di carne e lavori forzati tipo spaccare noci di cocco e legna per il fuoco si formano dei muscoli pazzeschi. 
Vagando per l'isola, viene naturale guidare lentamente perché c'è pieno di famigliole di maiali ai lati delle strade, oltre ai cani più o meno randagi e i bambini. 

Lo sport principale viene detto essere il rugby, ma noi abbiamo trovato molta gente giocare a pallavolo.

Il martedì siamo andati a Matareva beach. Il gran caldo ha spinto Matteo a ingegnarsi per evitare un'ustione.

Evidentemente sentiva la mancanza dello scherno locale.




Non fatevi fuorviare dalle foto paruadisiuochue, il fondale è pieno di coralli rotti che rendono la camminata in acqua molto scomoda. Non ne vale la pena.
Grasse risate.
Dopo di che Matteo ha dovuto alzare bandiera bianca e piegarsi ad acquistare delle odiate infradito, perché la pelle dei piedi ormai era infuocata.
Quindi, abbiamo frustato la nostra Toyota Raum in un percorso fuoristrada che ha confermato la nostra approvazione per questa umile ma gagliarda vettura.
Nonostante le piogge torrenziali che ci becchiamo ogni giorno ci sono comunque momenti della giornata in cui il sole ci viene a saltare e ci lascia godere questo angolo di paradiso. Finora ci siamo presi belle docce ma anche belle sudate. Perfetto :)
Invece per cena siamo scappati in uno dei baracchini che fanno barbecue a bordo strada e alla inconsueta richiesta di Silvia di mangiare lì dentro hanno risposto con un sorriso, si sono interessati a noi e ci hanno pure offerto l'acqua. Erano proprio carino.Comunque ogni notte ci sono acquazzoni e durante il giorno piove svariate volte, ma la natura ed il caldo aiutano a riconciliarsi con il paesaggio, perché non serve granché, un telo sui genitali e via scalzi in giro, se piove ci si asciuga più tardi.
Inoltre il sole sale presto e con esso la gente, e tramonta presto, e con esso la vita dell'isola.
I turisti sono per lo più provenienti dalla Nuova Zelanda e dall'Australia.
Vabbè, aggiungendo il fatto che qui è tutto assai costoso e qualsiasi punto sulla mappa richiede il pagamento di un pedaggio, abbiamo finito la parte meramente descrittiva della parte di Samoa che abbiamo visto.
A presto per altri aggiornamenti!

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