giovedì 15 ottobre 2015

ramblingzucchini al lavoro!

Le ore passano, le giornate passano, le settimane passano, ed è già un mese che non aggiorniamo il blog.
Ma questo non vuol dire che non stessimo producendo comunque qualcosa per voi!
Dall'ultima volta che vi abbiamo scritto, come potrete capire, non è cambiato granchè.
Yobro è uscito di scena: quando il collega irlandese di Matteo e' tornato dal viaggio di nozze, i due hanno litigato di brutto dopo un paio di giorni, e Yobro se n'è andato per non fare più ritorno. Il giorno prima diceva a Matteo di non prendersela troppo se il capo gli parlava male, ed il giorno dopo è sclerato perchè l'irlandese gli ha detto di tutto per aver sbagliato un lavoro.
Il Polacco continua a parlare male del capo e degli australiani, nonchè di pistole e fucili di cui è appassionato, e di fatti storici visti da una prospettiva inedita, il che a volte è interessante, ma il suo personaggio si sta dimostrando davvero mooooooooolto paranoico (tipo non vuole nemmeno dare a Matteo ne numero di telefono ne indirizzo email) ma lo ha aiutato a fare il tax return, e così entrambi abbiamo potuto avere indietro le tasse per l'anno finanziario appena passato (non molti eh ma meglio di nulla :)) Sarebbe bello poter andare a trovare lui e sua moglie una sera, ma finora i pianeti non si sono ancora allineati.
 
 
 
Lo Smilzo continua a dimostrarsi quello che è: parte sferica di un organo genitale maschile. Elencare tutte le cagate che dice e fa non sarebbe utile, come non lo era per l'ex capo di Matteo, il quale ogni volta si ritrova a pensare "Ma io non ho mai avuto a che fare con un simile imbecille", poi ci ripensa, e capisce che sono tutti allo stesso livello, ma con caratteristiche differenti. Si fanno una concorrenza spietata, tirando fuori ogni volta un nuovo coniglio dal cilindro.
La Vecchia non l'abbiamo più vista, se non sporadicamente per Matteo, e comincia a risaltare il suo lato arrogante e supponente (forse precedentemente cammuffato dai pranzetti e dai thè) con cui va in giro a sventolare la sua laurea, qualsiasi sia la discussione: medicina, architettura, ingegneria, politica, lei ha sto benedetto PhD e tutti devono tacere.
Il Cuoco non ha avuto nessun ruolo nella nostra vita, per un motivo o per l'altro non lo vediamo più tanto in giro, e la cosa non ci dispiace affatto, sebbene lo stesso fastidio ora ce lo procurino altri italiani che in quanto tali si distinguono per bestemmiare ogni due parole come un bambino che si diverte a dire le parolacce appena la mamma esce di casa.
Il Greco, il capo di Silvia, ha smesso velocemente di apprezzare le sue idee ed ha iniziato a trattarla come una pezza da piedi, situazione che Silvia sopporta solo perchè il lavoro le lascia il pomeriggio libero ed è a trenta secondi dall'ostello e perché pensa ci sia di molto peggio.
In compenso nel suo altro lavoro, la cameriera, il general manager la apprezza moltissimo e l'ha soprannominata "Pocket Rocket", il razzo tascabile, perchè li dentro è la più rapida e più scaltra anche se ultima arrivata.
Per non farsi mancare niente, in versione bulldozzer, Silvia continua a fare prove per lavoretti che riempano le ore vuote della settimana, e a volte fa anche 3-4-5 lavori contemporaneamente, visto che tutti danno pochissime ore, ma sempre a seconda di come le gira, come è anche giusto che sia, se ha voglia lavora, altrimenti fa altro.
Rimanendo nel settore, udite udite, Matteo ha fatto il suo ingresso nel cosiddetto campo dell'hospitality, ovvero ha iniziato a fare il cameriere (più propriamente, il food runner, in quanto non prende le ordinazioni, ma porta le pietanze ai tavoli). Come ha giustamente osservato sua sorella, siamo all'elefante in cristalleria! Questo lavoro lo ha ottenuto grazie a Silvia, che era andata nel bar a chiedere di fare una prova, gliel'hanno fatta fare, ma poi vista la banalità del lavoro e i pochi soldi, ha chiesto al manager se Matteo poteva andare a provare. Ed è così che lo hanno preso, pertanto nei weekend Matteo si esibisce in questo bar a 10 minuti da casa. Tutto in previsione di crearsi un'alternativa per il periodo in cui il lavoro nelle costruzioni cesserà per vacanze. Silvia ha deciso di lasciare a Matteo questa occasione più unica che rara (assunto senza la fantomatica esperienza, incredibile!), tanto lei aveva già trovato dell'altro, dove però bisognava avere vera esperienza. 
In questo nuovo lavoro non ci sono personaggi degni di nota (ma possiamo citare il patetismo sydneyano di una sua collega che fa la splendida durante l'orario di lavoro davanti al capo nei confronti di Matteo, e poi quando lo incrocia per strada in settimana ripiomba nell'autismo sociale e a malapena lo saluta...), però una volta riaccompagnando a casa una vecchina molto mal messa che è una cliente abituale e aveva bisogno di aiuto, arrivati nel garage è andata via la corrente e così Matteo è rimasto bloccato nei bassifondi del palazzo durante l'orario di lavoro, con ovvia ironia dei colleghi.

Per il resto, le nostre giornate non ci regalano altro finora, e lavorando tutti i giorni non ci sono neanche disavventure da vivere nei weekend. Sostanzialmente lavoriamo e dormiamo al momento, ma per lo meno Silvia si sta adoperando per dare una svolta alla cosa, cercando di farsi degli amici.
Il già citato autismo sociale locale comunque continua a sorprenderci con sempre nuovi sottili sfumature, ad esempio Matteo ha scoperto che, essendo i marciapiedi molto spesso deserti, se finisci a percorrere lo stesso tratto con un'altra persona, dopo poco questa cambia lato della strada o si ferma perchè non riesce a sopportare la pressione psicologica della cosa. Stessa cosa se qualcuno che cammina davanti a voi è più lento e si accorge che lo state raggiungendo. Oppure le coppiette, quando sentono che qualcuno sta arrivando, si fermano con la prima scusa per liberarsi di questo forte stress. Ti viene da credere di essere tu un depravato!
E poi vedi la gente camminare col sorriso, ma perchè hanno le cuffiette e il loro cellulare, anzi, il loro iphone, li sta intrattenendo. Quelli senza cellulare nelle orecchie li vedi perchè camminano con lo sguardo basso, e se guardano avanti evitano a tutti i costi di incrociare il tuo sguardo. Queste sono tutte piccole cose che uno all'inizio può non notare, ma alla lunga diventano pesanti e patetiche, come il già citato fatto che sul bus o sul treno ognuno è spiaccicato sul quel maledetto schermo touch screen.
A pensare che tutto il mondo sta diventando così, a Matteo vengono i brividi...lo straordinario casino asiatico è così lontano!

Ad ogni modo, vi lasciamo con il prodotto delle nostre fatiche dell'ultimo mese, sottolineando che, come potrete capire, ci sarebbe molto altro da mostrare, ma diciamo che come documentario non è proprio il piu' facile da girare...si rischia grosso!
Speriamo così di aver rimediato in minima parte al fatto di non essere riusciti a girare un video che documentasse le fasi della pesca delle sardine che, credeteci, sarebbe stato davvero interessante e forse vi avrebbe fatto vivere un po' dell'avventura che abbiamo vissuto noi (o meglio, Matteo) in quel di Bremer Bay.
Continuate a seguirci, e fatevi sentire!

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