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sabato 30 maggio 2015

Vagando per il centro-nord della Thailandia

Finita l'esperienza culinaria, si presentava l'interrogativo della prossima tappa. Non sapevamo se andare verso Pai al fresco, o ricacciarci verso sud a cuocere. Dato che, probabilmente, le attività da fare a Pai sarebbero state a caro prezzo come trekking o incontri con elefanti o gironzolare in motorino, abbiamo deciso di andare a Sukhothai, fidandoci di Matteo e della sua esperienza passata.
La mattina seguente quindi abbiamo raggiunto la stazione dei bus di Chiang Mai e abbiamo fatto colazione al centro commerciale li dietro, in modo molto stressante visto che Matteo stava ancora male e non sapeva cosa mangiare e Silvia non riusciva a farsi servire qualcosa che non fosse ghiaccio e zucchero.
Sul bus per Sukhothai abbiamo incontrato una coppia bresciana in viaggio di nozze zaino in spalla. Avevano già un nome di un posto dove dormire decente, ma noi ci siamo affidati al verbo di GuideWithMe (è ora di promuovere la libera informazione! Basta con la gente che compra la Lonely Planet e poi se ne lamenta!) e abbiamo trovato un posto passabile proprio di fronte alla stazione dei bus, con noleggio biciclette in omaggio, a 14 km dalla città vecchia, distanza che, il giorno seguente, abbiamo coperto in bici, per la felicità di Silvia che poteva finalmente sgambettare come le piaceva tanto fare con la sua amata Amelie.
 

 

venerdì 29 maggio 2015

Thailandia 2.0

Eggiá.
Dovevamo venire qui in due e, alla fine, eccoci qua!
Il piano originale del nostro viaggio asiatico prevedeva il Nepal e uno dei sogni della giovinezza di Silvia, ovvero il Bhutan.
Ma chi ci conosce sa che Matteo ha un ritardo mentale per l'organizzazione e le prenotazioni. "Vedremo quando siamo li" è la frase ricorrente, che spesso ci si ripercuote contro.
Per chi non lo sapesse, il Bhutan è il paese meno amico dei turisti del mondo, e lo si può visitare solo attraverso tour organizzati da tipo 250 euro a testa, tutto compreso, al giorno. Fate due conti e scoprite per stare 4 giorni quanto si spenderebbe, esclusi i voli per il paese.
Ma per realizzare un sogno si affronta questo ed altro!
Ma alla fine abbiamo desistito, sebbene più volte fossimo li li per prenotare.
Poi, il terremoto in Nepal ha definitivamente chiuso le nostre speranze di visitare l'Himalaya e percorrere i sentieri attraverso quelle maestose montagne. Avevamo anche pensato di far del volontariato dopo il terremoto ma informandoci un po' ...se non sei un'organizzazione o non hai qualche skills tipo medico, non servi a nulla e anzi usi preziose risorse tipo acqua e un posto letto!
Non prenotare ogni tanto viene bene!
 
 

martedì 2 dicembre 2014

Risveglio

Scritto da Matteo:
Il giorno dopo, il numero di ferite doloranti era sceso a 3 e quindi ho deciso di andare in avanscoperta nuovamente. Con riferimento all'ultima immagine, contavo di raggiungere a nuoto i punti 1 e 2. Lungo quel lato la roccia era più invitante, senza fila di cozze a fare la guardia, ma la roccia era comunque inavvicinabile, perché troppo affilata prima e perché ci volevano le zampe di un geco per salire, poi. Il via vai delle longtail boats causava anche onde particolarmente fastidiose. Ovviamente l'unico babbo a nuotare da quelle parti era il sottoscritto, e fare come altri che avevano noleggiato una canoa sarebbe stato più furbo e godibile. Ma la mia tirchieria e soprattutto il mio ottimismo nel trovare qualcosa da arrampicàre mi hanno spinto piano piano fino li. Ad un certo punto, passando sotto una grande volta con piccole e rade stalattiti, vedo appesi dei segnalatori gialloneri, e realizzo che 1 o 2 doveva essere quella roba lì, per la serie "se non sei in grado di arrampicàre a testa in giù, la mattina stattene pure in letto". Arrivato fino li, quantomeno uno ci potrebbe provare, ma non se sono una o due ore che nuota ("nuota"...), con le mani ridotte una poltiglia e i piedi doloranti coperti da saldali che bagnati diventano anti aderenza. Sicuramente scenica come via.
Demoralizzato, proseguo a cercare 1, che non trovo, ma affianco un murettino patetico, per lo meno verticale, sul quale mi alzo un paio di metri e mi rituffo in acqua. 
Tristezza.
 
 

mercoledì 26 novembre 2014

Tanta fretta e ora il tempo mi avanza

Sottotitolo: Cronache e riflessioni di un infermo
Scritto da Matteo

Ieri mattina al mio risveglio le ferite erano ancora fresche, ma ho deciso di far finta di niente e partire per un'altra esplorazione. La marea era alta, ed il paesaggio un po' differente da come lo avevo lasciato il giorno prima. Stavolta, quindi, per raggiungere Railay (o Rai Leh...dovete sapere che la traslitterazione dei nomi thailandesi nell'alfabeto occidentale non è mai univoca, e mi è capitato spesso di trovare cartelli stradali scritti anche in cinque modi diversi per la stessa località, nella fattispecie il mercato galleggiante di damnoen suduak) non sono passato dal mare ma dal sentiero alla base delle falesie, che sembrano roba davvero tosta.
Con l'alta marea però il sentiero finisce in acqua, un bel grattacapo che quelli che si spostano con zainetti e macchine fotografiche, una pacchia per me, armato solo di costume e sandali. Tra l'altro ogni passo su terra ferma, date le condizioni dei miei piedi, era ed è una vera tortura.
 
 

lunedì 24 novembre 2014

Il giorno più lungo

Scritto da Matteo:
Eravamo rimasti a koh tao. Il giorno dopo mi sveglio e scopro che è pure peggio di come mi era sembrata di notte. Una delusione unica. Sporco e rifiuti ovunque, strade dissestate, sabbia qua e là.


venerdì 21 novembre 2014

Ospitalità autentica, scambi di idee e inconvenienti del viaggio alla giornata

Scritto da Matteo:
La sera a siam reap provo a fare richiesta per CouchSurfing a phetchaburi, tanto per provare.
Il viaggio di ritorno l'ho fatto più comodamente di quello di andata, ma probabilmente il prezzo del biglietto era eccessivo, visto che la peculiarità del servizio dovrebbe essere quella di lasciare i bagagli sul bus, invece ce li hanno fatto portare dietro perché dovevano scansionarli...cosa che puntualmente non è avvenuta. Le pratiche alla dogana sono state più veloci questa volta, dato che non dovevamo comprare nessun visto e le code erano poche. All'uscita il bus non si trovava, e dopo aver girato a vuoto dieci minuti mi sono riunito con i compagni di viaggio e il bus, dopo mezz'ora, è arrivato.
A mo chit ero un po' spaesato ma son riuscito ad orientarmi, pranzàre al volo e rituffarmi nel micromondo degli spostamenti urbani di bangkok. Ero dubbioso se andare alla stazione "sud" dei bus o se andare prima alla guesthouse. Mi sono ricordato che vicino a dove dormivo e mangiavo a bangkok c'era un'agenzia turistica, già risultatami inutile, gestita da un ladyboy. Decido di andare li a chiedere per il bus ed i prossimi elementari spostamenti, prima il mercato galleggiante di damnoen saduak a sud della città, e poi Phetchaburi, ancora più a sud.
 
 
 

lunedì 17 novembre 2014

Un'altra spunta alla lista: Ta Prohm (Angkor Wat, Cambogia)

Scritto da Matteo:
Questa foto la aspettavo da una vita
Bene, vi avevo lasciato a Sukhotai.
Il giorno dopo vado a noleggiare una bici vicino all'ostello per 30 baht, attraverso la strada e faccio il biglietto per il parco storico.
 
 

giovedì 13 novembre 2014

Toccata e fuga a Pai

Scritto da Matteo
Sul mini van per Pai ho conosciuto due francesi. Lui viene dalle montagne al confine con l'Italia, e come tanti ha deciso di mollare tutto e viaggiare per l'Asia. Lei è venuta in thailandia a trovarlo, staranno insieme qualche tempo nel nord, poi lei, prima di tornare in Francia, andrà a godersi le spiagge del sud, mentre lui continuerà il suo viaggio. Abbiamo parlato di varie cose, disturbandola mentre cercava di dormire.
La strada da chiang mai a pai è brutta, molte curve e molte buche, e di certo gli autisti non si adoperano per farci fare un viaggio confortevole. Una volta arrivati, saluto i francesi e mi metto a cercare una guesthouse. Il primo tentativo hanno solo doppie a 400 bath, me la scontano a 300, ma decido di continuare.
La strada finisce e attraverso il fiume su un ponte di bamboo.

 

martedì 11 novembre 2014

Chiang Rai, le frontiere e la bellezza del non prenotare

Scritto da Matteo
Direzione Chiang Rai, dunque.
La strada è piena di curve e saliscendi, ma la cosa peggiore è l'irregolarità del manto stradale. Persino con il fuoristrada si sballottava.
Prima fermata il white temple o wat rong Kuhn. Devo ammettere che è una struttura meravigliosa.


domenica 9 novembre 2014

Chiang Mai

Scritto da Matteo

 

Dicevamo...la sera, in ostello, un po' intimorito dalle parole delle agenzie che dicevano che con l'inizio della stagione turistica, trovare una sistemazione per la notte sarebbe stato impossibile, ho detto "ah si? State a vedere", e ho fatto richiesta di CouchSurfing per chiang mai, nel nord del paese.
A parte il solito omosessuale che mi ha invitato spontaneamente, ho ricevuto risposta affermativa da Nink, che mi consigliava di essere lì il 7 per non perdermi la festività locale. Ovvero, la prima volta che mi troverei per caso in un posto nel momento giusto!
Il piano, fattibilissimo, diventa a sto punto completare la visita di bangkok la mattina dopo, tanto il check out era a mezzogiorno, pranzare "al solito posto"' e andare di corsa alla stazione dei bus di Chatuchak nella speranza di trovare un bus notturno che mi facesse arrivare a chiang mai la mattina del 7.
Sveglia relativamente presto e giro a piedi di quello che non avevo visto della città. Il che si traduce in una sauna, ma tanto lo avevo previsto.
La mia mappa della città non è dettagliata e sbaglio direzione, per fortuna, perché finisco in un mercatino locale in mezzo ai vicoletti, con frutta e verdure varie, oltre che alle immancabili fritture onnipresenti.
Arrivato al gran palazzo reale ecc ecc, che occupa un'area moto estesa, la cosa che mi colpisce è il palazzo della difesa che trasmette una musica da film erotico......mah.
 
 

giovedì 6 novembre 2014

Bangkok

Scritto da Matteo
 
Evvai sono a Bangkok!!!!
Vita selvaggia! Mi sono fatto un tatuaggio, ho consumato droga e sono andato a sfasciarmi nei locali più trasgressivi!
A presto per nuovi aggiornamenti

No.
 
 

lunedì 3 novembre 2014

Intrecci

Scritto da Matteo

Ed eccomi qui, su un altro aereo. Destinazione Thailandia...
Vi avevamo detto che ci sarebbero stati colpi di scena, dopotutto.
La vita a Melbourne non è stata molto semplice, specie per Silvia. Io alla fine ho fatto il turista di nuovo, lei invece si è dovuta confrontare con la realtà della città, che, come nel resto del continente che abbiamo visto, ti accoglie a braccia aperte solo se eccelli in una mansione, quale che sia.
A dire il vero, sia la zia Giulietta che i figli Dario e Ida, ci hanno ripetuto che qui non conta quello che sai fare, ma chi conosci...e noi che speravamo di aver lasciato questi costumi in Italia...