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sabato 8 agosto 2015

Ancora uno e poi basta


"Ancora uno e poi basta" è un post pretestuoso.
Vi si raccontano gli eventi di un qualsiasi giorno di vacanza, vissuto da una persona qualunque, che compie imprese non degne di nota, e che quindi potrebbero non essere narrate.
Ma il caso, gli eventi, hanno portato alla creazione di questo blog, che spesse volte ambirebbe ad essere portavoce di verità più grandi, smuovere animi e portare conoscenza, proposito che naufraga sulla mediocrità degli eventi qui raccontati, nonchè sulla scarsa padronanza linguistica dei suoi autori.
Ma la sensibilità d'animo, quella resta. Resta la curiosità, resta la ricerca.
E così, come una tela bianca, come un taccuino, come un brandello di carta, il nostro animo si presta agli avvenimenti, per essere da essi impressionato. Rimane una tela imbrattata, una serie di appunti che poi il tempo cerca di riordinare, per formare un dipinto, o un pensiero lineare.
Questo è successo anche nella gita di Matteo sulle Alpi Apuane, dove è tornato dopo anni di assenza, a ritrovare il suo amico Alessandro di La Spezia, che Matteo non smetterà mai di ringraziare per averlo avvicinato alla montagna e all'alpinismo.

 

domenica 26 luglio 2015

ramblingzucchini cleared for takeoff

Esatto! Finalmente è stata resa pubblica la data della nostra ripartenza verso Sydney e il capitolo 2 della saga australiana.
La letargia del blog è stata effettiva, ma solo apparente. E così vi aggiorniamo, soprattutto per i nostri pochi lettori sparsi per il mondo.
Mentre Silvia andava ai matrimoni delle sue amiche, Matteo cercava di rimettersi in pace con il proprio intestino e corpo in generale.
Per aiutare il processo, ha cercato di mantenersi fisicamente attivo e fare un po' di quel sano movimento che non ha potuto fare down under.
 
 

martedì 14 luglio 2015

Dall'altra parte del mondo (la vostra)

E' passato un mese senza che ramblingzucchini venisse rinnovato.
Ne avete sentito la mancanza? Non sembrerebbe.
I propositi esplorativi di Matteo si sono dovuti ridimensionare, e quindi niente Cina, niente Tibet, niente più speranza di vedere e capire di persona, senza fidarsi del mezzo televisivo o di uno schermo in genere.
Siamo così tornati in Italia, in quanto Silvia aveva due grandi amiche che hanno deciso di fare il grande passo, e  di onorarla nel diventare  testimone o damigella. Sarebbe bello tenere una lista di questi piccoli sogni, per rendersi meglio conto del vero significato di questi mesi trascorsi, dove a tanta fatica e frustrazione si sono alternati anche momenti importanti da ricordare.
Certo tornare è stato un po' scombussolante: se l'anno appena trascorso per noi è stato come 10 anni per le esperienze che abbiamo fatto, qui abbiamo trovato "congelati" sia luoghi, che stati d'animo. Certa gente manco si è accorta di non averci visto per più di anno, data la loro abitudinarietà, che è in parte anche un po' quello da cui siamo "scappati".
 
 

martedì 2 dicembre 2014

Risveglio

Scritto da Matteo:
Il giorno dopo, il numero di ferite doloranti era sceso a 3 e quindi ho deciso di andare in avanscoperta nuovamente. Con riferimento all'ultima immagine, contavo di raggiungere a nuoto i punti 1 e 2. Lungo quel lato la roccia era più invitante, senza fila di cozze a fare la guardia, ma la roccia era comunque inavvicinabile, perché troppo affilata prima e perché ci volevano le zampe di un geco per salire, poi. Il via vai delle longtail boats causava anche onde particolarmente fastidiose. Ovviamente l'unico babbo a nuotare da quelle parti era il sottoscritto, e fare come altri che avevano noleggiato una canoa sarebbe stato più furbo e godibile. Ma la mia tirchieria e soprattutto il mio ottimismo nel trovare qualcosa da arrampicàre mi hanno spinto piano piano fino li. Ad un certo punto, passando sotto una grande volta con piccole e rade stalattiti, vedo appesi dei segnalatori gialloneri, e realizzo che 1 o 2 doveva essere quella roba lì, per la serie "se non sei in grado di arrampicàre a testa in giù, la mattina stattene pure in letto". Arrivato fino li, quantomeno uno ci potrebbe provare, ma non se sono una o due ore che nuota ("nuota"...), con le mani ridotte una poltiglia e i piedi doloranti coperti da saldali che bagnati diventano anti aderenza. Sicuramente scenica come via.
Demoralizzato, proseguo a cercare 1, che non trovo, ma affianco un murettino patetico, per lo meno verticale, sul quale mi alzo un paio di metri e mi rituffo in acqua. 
Tristezza.
 
 

mercoledì 26 novembre 2014

Tanta fretta e ora il tempo mi avanza

Sottotitolo: Cronache e riflessioni di un infermo
Scritto da Matteo

Ieri mattina al mio risveglio le ferite erano ancora fresche, ma ho deciso di far finta di niente e partire per un'altra esplorazione. La marea era alta, ed il paesaggio un po' differente da come lo avevo lasciato il giorno prima. Stavolta, quindi, per raggiungere Railay (o Rai Leh...dovete sapere che la traslitterazione dei nomi thailandesi nell'alfabeto occidentale non è mai univoca, e mi è capitato spesso di trovare cartelli stradali scritti anche in cinque modi diversi per la stessa località, nella fattispecie il mercato galleggiante di damnoen suduak) non sono passato dal mare ma dal sentiero alla base delle falesie, che sembrano roba davvero tosta.
Con l'alta marea però il sentiero finisce in acqua, un bel grattacapo che quelli che si spostano con zainetti e macchine fotografiche, una pacchia per me, armato solo di costume e sandali. Tra l'altro ogni passo su terra ferma, date le condizioni dei miei piedi, era ed è una vera tortura.
 
 

lunedì 24 novembre 2014

Il giorno più lungo

Scritto da Matteo:
Eravamo rimasti a koh tao. Il giorno dopo mi sveglio e scopro che è pure peggio di come mi era sembrata di notte. Una delusione unica. Sporco e rifiuti ovunque, strade dissestate, sabbia qua e là.


martedì 21 ottobre 2014

Adelaide Hills, il posto più bello

Ieri siamo andati con Jacob sulle Adelaide Hills alla ricerca di un posto visto su una foto, precisamente Marioalta Conservation Park, dove si può arrampicare e ci sono le cascate.
Jacob si è unito a noi in cambio di una mezz'ora di playstation in più concessagli dalla mamma.
Le Adelaide Hills, alle spalle di Adelaide, sono probabilmente il posto più bello che abbiamo visto finora.
Sebbene la Lonely Planet le liquidi dicendo che è un bel posto "ma senza niente da fare", sono un posto incantevole, con colline che ricordano l'entroterra ligure, ma senza piante infestanti, ovvero con la pulizia del trentino. Tutto sembra un grande giardino molto ben curato, ma non è tutto accatastato come in Italia, tutto è ben spaziato e ci sono giardini, campi pettinati e pure spazi per lo sport, tra filari perfetti.
Giunti al luogo che immaginavamo fosse il più vicino alla nostra meta, ad accoglierci c'era un koala che si è subito fatto sentire (il loro verso è simile a quello dei maiali).