il prologo di k

Prima dell'istante 0 che ha visto nascere il blog, ci sono stati altri avvenimenti che ci hanno portato dove siamo ora.
Di seguito sono riportate le 4 mail di aggiornamento che Matteo ha spedito, nel tempo, ai suoi cari per tenerli aggiornati sulle vicende fantozziane che gli sono capitate.
E' molta roba da leggere, siete avvertiti. se credete di avere abbastanza coraggio e tempo libero da dedicarvi, buon divertimento!

AGGIORNAMENTI- parte I
allora eccomi infine a darti aggiornamenti sui miei primi giorni quaggiu'.
mercoledi' partenza da milano, salutare la famiglia e' statocommovente e speravo fosse meno forte. i posti che avevo accuratamente scelto in aereo per essere davanti alle uscite di sicurezza, non lo erano per niente, ma per fortuna ci stavo preciso. scusate l'italiano ma i pc sono nella sala tv.
il viaggio in aereo con silvia e' stato divertente, abbiamo riso molto e c'era una cinese di mezza eta' che continuava a scatarrare come un vecchiaccio.
arrivati a doha c'era un gran caldo, cosa strana per me visto che era gia' buio. arrivare all'aereporto dall'aereo ha richiesto tipo 5 minuti di viaggio in bus.
siccome nessuno riusciva a darci delle tempistiche su quanto ci volesse ad arrivare a doha centro, non me la sono sentita di rischiare di perdere l'aereo, sebbene arrivati verso le 18:30, il check in fosse alla 1 di notte. e cosi'la povera silvia si e'sparata 12 ore di aereporto senza niente da fare, anche se data la sua stanchezza, forse e' stato meglio cosi'. certo che avrei voluto vederla la citta'.
in aereporto abbiamo vagato tra un negozio e una panchina a lasciar scorrere le ore.
il momento della mia seconda partenza e' stato di nuovo commovente, cosi' insomma, giornata un po' dura da quel punto di vista.
il secondo posto inaereo lo avevo scelto pure peggio, ma mi sono subito messo nel posto dietro per stare piu' largo...vicino all'unico vecchio con la tapparella aperta tutto i viaggio. ero comunque molto stanco e nemmeno un maledetto bebe' urlante e' riuscito a tenermi sveglio. dormicchiando un po' si e un po' no, il tempo e' passato e quando mancava circa un'ora e mezza all'arrivo mi sono ripassato le scene salienti del mondo segreto di walter mitti per crearmi un po' di pathos. con le cuffie rotte, naturalmente, e il vecchio che diceva queste sono mie, e non mi ha prestato le sue, ovviamente senza usarle mai.
sorpresa, ci hanno dato il foglio dell'immigrazione e per fortuna avevo un recapito da scriverci, anche se non l'hanno minimamente controllato.
quindi controllo documenti e tipo 40 minuti ad aspettare il mio zaino, immaginandosi gia' di dover gestire un bagaglio perso quando ti vedi passare davanti per 10 volte lo stesso zaino di qualcun'altro.
una volta uscito ho cercato di capire come arrivare a destinazione del ragazzo che mi avrebbe ospitato, ho preso un bus gratis per l'aeroporto "domestico" e quindi ho seguito le indicazioni che mi ero stampato, chiedendo qua e la' e grazie ad un autista del bus molto disponibile.
le mie indicazioni dvano la fermata da scndere dicendo che avrei dovuto camminare 480m...si ma verso dove? ho chiesto cosi' ad un giovine in carriera, che non conosceva la via abitando nella zona e cercandola sul suo touch mega tutto mi ha accompagnato per un po...nel posto sbagliato. cosi' facendo mente locale su cosa avevo visto sul suo schermi mi sono orientato e richiedendo ad un tizio, mi ha accompagnato in macchina per i restanti 100m.
eccomi quindi a casa di mike...un ingegnere insomma pensavo il solito impettito colla puzza ar naso e invece mi apre la porta il tipico surfista cazzaro australiano, mi doccio e prendo posto nella mia stanza-ripostiglio di birre fai da te, quindi me ne offre un po' e parliamo del piu' e del meno (principalmente di arrampicata visto che arrampica, ma purtroppo era infortunato e non siamo andati). dopo di che mi ha portato dalla sua ragazza e i suoi amici in casa del fratello di lei.
il giorno dopo mi sono svegliato alle 8 senza minimamente accorgermi del jet lag e siamo andati a surfare

...cioe' scherzo non ci ho manco provato. arrivati diceva che le onde erano basse ma onde di 2-3metri sono un po' difficili da avvicinare con sotto una mezza tavola che scappa in continuazione, e cercare di non affogare mi ha svuotato di energie. alla fine ha detto che erano un po' grosse come onde, non se se fosse vero o l'avesse detto per tirarmi su di morale.
quindi barbeque insieme ad altri amici in un posto molto bello con conseguente partita a carte con un gioco che si chiama "card against humanity" o qualcosa del genere, un gioco demenziale e giovine da ridere.
il sabato siamo andati a vedere fremantle e oltre che feste di pasqua c'era anche un festival di artisti di strada, quindi ovviamente mi sono invaghito della cittadina.

abbiamo fatto i turistelli e vedere l'oceano indiano dalla ruond house e' stato liberatorio. tra l'altro e' costruita sull'unica roccia in rilievo di una decina di metri qui intorno, e hanno pensato bene di farci un tunnel per trasportare le balene, si vede che girarci intorno era scomodo.
ho fatto il mio costoso numero australiano, che con 400mb di internet inclusi mi permette di ammirare le bellezze della tecnologia dal mio cell. riesco a leggere le mail ma se rispondo con piu' di poche righe va in errore. e vabbe'.
la citta' era piena di gente e gli artisti di strada ne facevano proprio un posto affascinante.


ho cercato di offrire il pranzo agli altri due ma non ci sono riuscito, al massimo sono riuscito ad offrire una birra. la sua ragazza non sembrava sopportarmi granche', mike invece era molto amichevole.
il fatto che venerdi' fosse festa non ha aiutato a iniziare tutte le pratiche burocratiche.
il pomeriggio siamo andati con i biglietti del padre e dello zio ad una partita di football australiano. il tifo e' molto anglosassone ma lo sport e' discretamente divertente. quando mi chedeva se fosse meglio o peggio del calcio gli ho detto che non c'e' paragone. le regole non sono immediate ma e' un gioco molto simile al basket perquanto riguarda le dinamiche. siccome la domenica avrei dovuto lasciare la casa come da accordi, avevo mandato un paio di richieste di couchsurfing in extremis prima di partire per lo stadio, cosi' allo stadio ho passato un po' di tempo a mettermi d'accordo con quella che mi ha risposto di si che sta a fremantle.
partita persa, ad ogni modo.
finita la partita mike mi ha portato a kings park, che di notte e' veramente veramente bello. si insomma un bel posto romantico dove si vede il mare e i grattacieli di perth. mi ha fatto vedere che c'e' un muro semicircolare dove se una da un estremo sussurra qualcosa, dall'altra parte si sente tutto. kings park deve essere molto grande ma di notte ovviamente non si pu' vedere tutto. mi ha detto che il 25 e' festa nazionale dell'esercito e ho cercato di capire se fosse una cosa che li riempisse di orgoglio il fatto di commemorare uomini morti nella prima o seconda guerra mondiale che sia, mandati a morire da gente che ne decide le sorti seduta in una stanza, il tutto ovviamente in modo molto pacato, e anche lui non mi e' parso accettare la cosa, sta difatto che ci saranno parate ecc, spero non in stile dittatoriale come in itaglia.
quindi gli ho chiesto delle stelle e mi ha fatto vedere la croce del sud. credevo non ci fossero stelle boreali qui e invece l'altra sera ho visto orione..mah, scusa l'ignoranza.
insomma una bella serata da gay, ma quando uno viaggia e' sempre a scuola e tutti i cliche' spariscono.



la domenica colazione con salsiccia di canguro e toast con la pancetta, insomma non poprio lo stile che prediligo ma che vuoi fare. siamo andati di nuovo a surfare e questa volta le onde erano piu' basse, anche se qualche bestione e' arrivato lo stesso.
arrivati a casa mike ha voluto farmi assaggiare la sua "bolognesa", e pensavo stesse facendo sugo per una settimana e siccome era a lavarsi quando c'era da scolare la pasta, ho condito io. ovviemante il sugo era per solo quella pasta li.
buono, comunque.
mentre la ragazza si faceva sempre piu' i fatti suoi mi ha detto che se volevo potevo stare di piu' ma non ho voluto esagerare. la sua ragazza mi ha salutato molto calorosamente, si vede che e' una di quelle che ha scelto di vestire il ruolo della mogliettina e quindi fa di tutto per non far fare brutta figura al ragazzo.
abbiamo cercato come arrivare in bus dalla ragazza che mi avrebbe ospitato ma alla fine ha insistito per accompagnarmi, e siccome dovevo prendere crema solare, dentifricio e adattatore tra presa italiana e australiana, mi ha portato pure a fare la spesa.
commovente. praticamente cercare l'adattatore ha richiesto girare tipo 4 o 5 negozi e lo abbiamo trovato solo perche' ha voluto insistere "perche' quel negozio non lo trovi da altre parti". alla fine credo di avergli fatto pure far tardi.
davanti casa di katie ci siamo salutati e sono andato in casa...una comune di hippie.
ho sempre voluto avere a che fare con questa gente, per rimanerne ora profondamente deluso. un disordine e una sporcizia fuori misura. e, insomma, non sono proprio uno che vive nell'angolo relax dell'ikea.
comunque all'inizio tutto molto pittoresco. ho cercato fare 2 parole ma alla domanda che fate di bello nelle vostra vita, sguardi di terrore e l'unica risposta e' stata "beh...al momento ci prepariamo per il rave del prossimo weekend".
katie che mi aveva scritto "sei piu' che benvenuto" mi ha accolto con molto distacco e ho proprio sprecato il coniglietto di cioccolato che mike e ragazza mi avevano regalato per pasqua. pensavo di usarlo per farmi ben volere nella nuova casa, e ovviemente era la cosa piu' fuoriluogo che potessi portare in un luogo del genere. avrei potuto mangiarlo io cacchio.
passare da uno che ti pulisce anche il sedere a una casa dove ognuno si fa i fatti propri e' un po' difficile, ma alla fine ho smesso di cerare di piacergli e mi sono fatto i fatti miei. quella sera c'era un casino di gente e mi hanno pure offerto una ciotola di riso speziato.
katie mi ha offerto di guardare un fim, e pensavo fosse una serata cinema, invece il film era sul pc di alev, la sua compagna di stanza e di avventure. quindi in 3 sul letto a guardare sto cesso di film di cui non conosco il titolo, con il cane che si rotolava a turno su ognuno di noi. ecco, il cane, hinto, era molto simpatico e avrei interagito di piu' se non avessi avuto la pseudo certezza che date le condizioni della casa, fosse pieno di parassiti.
il materasso buttato per terra in salotto, calpestato da tutti, cane compreso, e sporco come un pagliaio, era il mio letto. per fortuna mi hanno dato delle trapunte da buttarci sopra che erano vagamente meno sporche. cosi' ho usato il mo sacco a pelo per dormire.
c'era la possibilita' di andare ad un raduno di musica elettronica o insomma quella da rave di cui non ricordo il nome, ma dopo essere stato vagamente positivo al riguardo, per fotuna non mi e' stato piu' chiesto.
perche' un hippie non può essere pulito? perche' non puo' fare qualcosa che non sia bere o drogarsi? questi gli interrogativi che mi giravano per la testa. ad ogni modo alcol e droga non ne sono girati in casa, ma il loro futuro prossimo venturo ne sarebbe stato costellato. uno degli abitanti della casa vive perennemente in una tenda perche' in casa non c'e' spazio, fuori casa un palco per allenarsi in acrobazia da circo. insomma il tipo giardino dei pirati che un bmaibno vuole farsi dietro casa.
in cucina la situazione era...sorvoliamo.
per capirci, facevo 20 minuti a piedi la mattina solo per poter fare la cacca nei gabinetti pubblici. avevo schifo a toccare ovunque.ad ogni modo, lunedi' ho rubato un passaggio fino in citta' e ho girato tutto il giorno per ostelli (4) a chidere prezzi e vedere la condizione delle stanze. senza volere sono passato dal peggiore al migliore. o meglio, forse il secondo in classifica era meglio, ma questo ha vinto perche' ha internet gratis (prezzi internet, meglio che  all'internet cafe', 1 dollaro 10 minuti, 2 dollari 20, 3 dollari 60, ecc fino a 10 dollari 4 ore).
ho fatto un altro giro della citta' e mangiato un kebab, poi a merenda ho preso un mega cannolo vuoto all'interno e il tizio mi ha detto che vicino al parco c'e' il centro degli italiani. vedi te, ho pensato, compri un dolcetto ed esce una possibilita'. (nel momento in cui lo realizzi la possibilita' e' bruciata, ovviamente).
quindi son tornato a casa, qui verso le 18-18'15 il sole va giu' e si alza un'arietta freddina. mi avevano perlato di un sentiero lungo la spiaggia che in 40 minuti mi avrebbe portato a casa. sfortunatamente sono arrivato proprio al tramonto, in tempo di fare un paio di foto a quel bellissimo panorama.

lungo la strada ho visto dei cantieri edili, e magari andro' a sentire se per pure cosa hanno bisogno.
la sera a casa ho continuato a farmi i fatti miei appollaiato sul divano per evitare il piu'possibile di entrare in contatto col sistema-casa ed esserne infettato.
Alev, l'amica di katie, era sul mio materasso a ruttare, usare colluttorio e ideare una minigonna da sfoggiare al festival. hinto raggiunge il gruppetto e salterella sul materasso e ci si rotola spupazzato da katie, poi arriva il gigante barbuto che da piu' tempo sta in quella casa e cammina con le scarpe sul materasso.
alev mi offre da mangiare del cous cous e ad una certa ora si va a letto, io cerco di scrollare un po' il materasso e per poco non rovescio un bicchiere d'acqua abbandonato tra materasso e divano.
stamattina mi sveglio, ora sono le 23:15 e katie arriva dicendomi "se vuoi puoi stare qui mentre noi siamo via, non e' un problema" e aggiunge" e nel caso potresti stare dietro a hinto e portarlo in giro".
saro' cattivo, ma dopo 2 giorni di menefreghismo mi e' parso un po' opportunusta come frase.
certo, non pagare per dormire e' immensamente allettante, specie per un tirchio come me. mi sono preso il tempo di andare in citta' per pensarci. mentre camminavo pero' mi veniva il vomito al pensiero di usare la loro cucina e il loro cesso. avrei potuto dormire nei loro letti, sempre che facesse molta differenza. si insomma si relativizza tutto ma non me la son sentita.
dopo la cacca al gabinetto pubblico sono andato al centro degli italiani che mi ha malamente ridirezionato alla cigl, dove pero' piu' che qualche indicazione che sapevo gia' non mi hanno dato. speravo mi dicessero "dai pure il nostro indirizzo per i documenti" cosi' sarei staot libero di vagabondare, ma ovviamente e' gente che si e' fatta da sola e non fa l carita' a nessuno. almeno mi hanno indicato un posto dove cambiare soldi senza spese. all'aeroporto per 150 euro mi avevano dato 182 dollari tenendosi 12 dollari di commissione, qua con 150 euro l'indiano mi ha dato 220 dollari.
quindi sono venuto in ostello, dove con 178 dollari + 20 di cauzione stoviglie e lenzuoli, ho pagato la prima settimana.
quindi conto in banca, la ragazza era molto molto gentile e disponibile a dare informazioni, ben oltre i suoi doveri.
quindi al medicare a fare l'assicurazione sanitaria, doveil foglio della asl non e' servito ma portarlo e' stato meglio.
quindi a pranzo un paitto di riso e sono tornato con il blue cat (a fremantle ci sono 2 bus gratis, il blue e il red) mi sono avvicinato a casa e sono andato a prendere le mie cose, salutando solamente la ragazza che in pratica piu' e' stata gentile con me durante questi due giorni, interessandosi un minimo di me, perche' gli altri erano via. ho salutato anche l'uomo-barba, che tra l'altro mi ha detto di conoscere "bella ciao" ed era a conoscenza del moviemnto 5 stelle, che pero' lo insospettiva un po', diceva.
vabbe' di nuovo a piedi fino al blue cat per risparmiare i soldi del bus, sono tornato all'ostello, posato la roba, e ripartito per fare la spesa. da oggi a me ci bado io. ad essere piu' navigati avrei potuto continuare a saltare da un divano all'atro, ma almeno finche' non avro' tutte le carte preferisco cosi'.
a cena mi sono fatto un'insalata, vale a dire il primo contatto con delle verdure sin dai pasti dell'aereo. qua tutte le pippe sul cibo light non se le fanno, colazione inglese oppure pane burro e marmellata, carne a tutti i modi via, andare.
mangiando si e' avvicinato uno che avevo sentoto parlare italiano con acccento crucco, e lui a sua volta ha sentito me quando stavo prenotando la stanza stamattina.
tale elias, di bolzano, il tipo piu' scazzato del pianeta terra.
e' qui da 2 settimane e ha gia' lavorato come raccogli bicchieri in un bar, ma per un giorno a settimana non e' convinto.
a dire il vero non e' convinto di niente e risponde a qualsiasi domanda come se la ragazza piu' bella della scuola lo avesse pubblicamente umiliato mentre le regalava i dolcetti. una depressione totale.
infatti finita la cena me lo sono levato di mezzo e sono andato a vedere la citta' di notte, per vedere se e' movimentata anche sul tardi, invece no e' deserta, e tutto si svolge in locali deserti che sembrano essere in numero eccessivo in relazione agli avventori, ma e' anche martedi' notte.
nient'altro da aggiungere. spero di non essere stato molto noioso, ma ho cercato di riassumere un minimo.
ora sei aggiornato al decimo di secondo.
ah, qui internet e' gratis ma non ci sono le videocamere, quindi niente videochiamate via skype, visto i costi dell'internet cafe' e visto che in effetti ormai non abbiamo altro da dirci.
stammi benone e incrocia le dita per me!

AGGIORNAMENTI- parteII
eccomi di nuovo a scrire in un momento di nulla facenza, ovvero il primo, infatti non lo sto spendendo davanti alla tiivii come si puo' vedere.
allora ero arrivato alla prima notte in ostello.
bene, in questo periodo il rapporto col tempo e' un po' strano, nel senso che faccio cose diverse ogni minuto, ma avendo una base fissa mi sento come in una certa routine, in cui ci sono pochi aspetti che si ripetono ma nella mia mente sono la maggioranza.
il giorno dopo aver preso l'ostello sono andato a fare tutti i documenti necessari per iniziare la vita australiana, per i quali serve un indirizzo fisso. a posteriori avrei potuto continuare a surfare ma non mi andava manco di usare qualcuno come buca delle lettere, per quanto sia mike che katie mia avessero detto che avrei potuto.
quindi ho fatto il tfn, cioe' il codice fiscale su internet, sono andato in banca ad aprire il conto corrente, dove la ragazza addetta e' stata molto cordiale e mi ha dato anche qualche aiuto, non so quanto per disposizione d'animo e quanto per imposizione del datore di lavoro. hanno una cortesia asettica da far venire il diabete, ma ho notato solo la parte positiva della cosa.
quindi medicare, ovvero assicurazione medica, per la quale gli italiani hanno una convenzione che li copre per 6 mesi. l'addetta e' stata molto distaccata per tutta la procedura, per poi, a carte compilate, iniziare a farmi una serie di domande sull'italia ecc, molto interessata, le tipiche cose che quando sei il prossimo nella coda, ti fanno venire i tick nervosi.
in ostello l'ambiente e' un po' strano. io non sono il mago dell'aproccio e manco il mago del post-ghiaccio-rotto e manco il mago del...si insomma sono un orso, ma i primi giorni e' stato complicato scambiare 2 parole con gente che non fosse italiana. il solo sentire l'italico idioma crea qual minimo di cameratismo che fa scambiere le prime domande. per altri non e' cosi', come un tedesco che di fronte a questa mia osservazione ha oxfordianamente commentato " it's all the same shit, man". non ne dubito.
comunque sia il bolzanino si e' un po' sciolto col passare dei giorni, si vede che il fatto di non trovare lavoro lo rendeva cosi' depresso. ora non e' diventato sbirulino, ma almeno non sembra di parlare con un emo e addirittura fa qualche battuta (oltre a rubarmi ripetutamente i crackers) - cacchio e' ovviamente appena passato-.
un altro con cui scambio qualche battuta e' tal ezio, un veneto che fa gruppetto con un toscano e altri, insomma urlano sempre da bravi italiani. lui mi ha dato qualche dritta per capire come affrontare caratterialmente la differenza culturale.
il venerdi' invece ho fatto la white card. e' utile sapere che in australia per fare una qualsiasi attivita' lavorativa, si ha bisogno di un certificato. lavori nelle costruzioni? white card, nei bar a servire alcolici? rsa, ecc ecc. il che potrebbe avere valore se comportasse un'istruzione (anche se sarebbe una gran rottura). io ho scoperto della white card perche' cercando annunci lavorativi sul sito magno della realta locale, "gumtree", e' sempre richiesta sta carta.
su internet ne ho trovati di 2 prezzi, uno a 39 dollari, per il quale serviva una firma di un testimone che fossi proprio tu a fare il tes, o quella giratami da elias, che con 55 dollari non richiedeva niente. praticamente se la risposta era giusta andavi avanti, se era sbagliata tornavi indietro di una e potevi leggere il testo da cui era presa la domanda. io non ho letto praticamente manco una domanda delle forse 120 che c'erano. quando c'era mezza pagina di roba scritta con in fondo vero o falso dicevo "ma figurati se han scritto tutta sta roba per poi essere falsa". e infatti era sempre vera.
sittanto, alleggerito dei miei 55 dollari, ho ottenuto la white card, che ora attesta che si sono abile a fare un certo tipo di mansione!
le giornate qui a fremantle sono state caratterizzate da un punto comune. camminare. avro' fatto gia 100-150 km a piedi e non esagero. i primi giorni il mio tempo libero dalla burocrazia era dedicato alla scoperta della citta'. punti di vista.
c'e' gente che e' qui da 3 settimane e se gli parlo di south beach dice "eh?". elias ad esempio, il suo unico obiettivo e' trovare lavoro e fare soldi. lui star' qui 6 mesi ed e' arrivato con pochi soldi, vuole farne tanti prima di tornare a studiare all'universita'. nel frattempo e' passato a dire che stara' 3 mesi e altri 3 li passera nell'economia asia a spendere e spandere. chissa' che fra poco non si faccia contagiare dallo spirito locale e diventi un fricchettone pure lui. tra i vari giri sono voluto andare a vedere cosa fosse un op shop, quello vicino a casa di katie. praticamente ha qualcosa da buttare? lo porti li e loro lo rivendono. ci sono mobili vecchi, vestiti, addirittura un pacco di cd masterizzati e scritti a mano, oggetti vari. si paga tutto una miseria ed e' tutto devoluto in beneficienza. io cercavo qualche molletta per stendere, e invece ci ho trovato uno dei coinquilini di katie, quello che parla monotono con la voce bassa, che voleva sapere se avessi scelto o meno una banca etica come da lui consigliato. a dire il vero sarei il primo a cercare queste cose, ma diciamo che sono un po' iperstimolato al momento per capire quale e dove sia un banca etica. la capa del negozio mi ha assicurato che me ne avrebbe portate venti il pomeriggio dopo. "a domani"...non ci sono piu' andato.
sulla strada del ritorno quel giorno ho provato a tastare l'australia. vedo un cartello fuori un autonoleggio con scritto "cercasi lavamacchine". entro, chiedo notizie e mi dicono, gentilmente "niente backpackers, cerchiamo una persona del posto per un lavoro a tempo indeterminato". si, aspettalo un australiano che ti lava le macchine.
la scelta di muovermi a piedi ha doppio significato a parimerito: risparmiare soldi del bus e vedere i posti dove passo, per cogliere maggiori opportunita'. il pensiero del genovese tirchio lascia il tempo che trova visto che ad esempio oggi andata e ritorno da perth ho speso 8,4 dollari. se devo andare a perth non ho scelta, ma per i paraggi evito, anche perche...
...anche perche' il mio nuovo passatempo e' il water soloing
ovviamente io non sono in grado di fare cose del genere, ma solo perchè blackwall reach non ha questa conformazione...ho dovuto accontentarmi di roba più facile..
mike mi aveva parlato di un posto sulla strada tra south perth e fremantle dovesi poteva arrampicare sull'acqua. mi sono documentato e si trova a circa 5,5km da qui. non avendo portato scarpetta da arrampicata, il mio abbiglaimento tecnico consiste in un esclusivo costume dell'asics e basta. il posto e' a tratti paradisiaco e uno dei divertimenti giovanili e' lanciarsi nello swan riever da in cima alle rocce che ne compongono la riva in quel tratto.



saranno una decina di metri, io al momento non ho fiducia manco nel lanciarmi da metà cioe' una volta arrivato in cima alle vie di arrampicata che mano a mano disegno al momento. perche' la questione e' che ovviamente non ci sono sicurezze nel salire, e non sei neanche visivamente guidato da esse. pura improvvisazione. sono conscio che le difficolta' che affronto siano realtive, ma i piedi nudi e bagnati sono poco affidabili. ovviamente riporto escoriazioni ovunque e le piante dei miei piedi sembrano uno zerbino per consistenza, ridotti a brandelli dalla roccia e dalle cozze. in questo giorni i tagli mi rendono difficile la deambulazione la mattina apena alzato. ma e' troppo divertente per farmi fermare da qualche taglietto.
sono riuscito anche ad avere miglioramenti visibili in merito a difficolta' di vie superate.
devo dire che scappo in blackwall reach appena ho mezza giornata libera. e cioe' tra i 10 e 15 km a piedi ogni volta. le vie andrebbero affrontate in traverso, ma siccome non la reputo arrampicata, mi picchio per trovare un po' di verticalita', per quanto possibile. e quello che riesco a fare lo sento proprio conquistato, una gran soddisfazione.
fine del pippotto sull'arrampicata.
come dicevo, il doppio vantaggio dell'andare a piedi e' che a bicton, localita' dove risiede il mio luogo di fuga, e' un cantiere continuo, come tutta perth e dintorni del resto. ci sono un sacco di cantieri edili che costruiscono villette, il che si puo' rivelare un buon punto dove chiedere per un lavoro. al momento non l'ho ancora fatto.
ad ogni modo nell'attesa dei documenti ero vincolato all'ostello e volevo vedere cosa volesse dire trovare lavoro in australia. voglio dire, al momento non ne ho bisogno, ho speso una discreta cifra per il tempo che sono stato qui, ma niente di tragico. trovare lavoro mi servirebbe piu' che altro per dire "ok, e' vero, si puo' fare". sapere che se ci fosse necessita' potrei trovarlo. al momento nessun uomo sano di mente nella mia condizione andrebbe alla ricerca ossessiva di lavoro. in questi giorni ho capito cosa volesse dire vivere come dan osman, un personaggio che nell'ambiete dell'arrampiata nomino spesso e cerco di far conoscere a piu' gente possibile. di lui non mettero' link per non essere prolisso . devi comprare da mangiare? lavori un po'. per il resto arrampichi e ti fai i beati fatti tuoi. uno stile di vita inconcepibile in italia, ma non qui, come anche io ho avuto modo di notare. e ora spiego come.
la prima mattina in ostello, mentre stavo mangiando, i ragazzi alla reception al megafono dicono "ragazzi mi servono 2 ragazzi e 2 ragazze per un lavoro". io credevo fosse aiutare a pulire l'ostello, facendosi scalare la quota. invece no. o meglio, si puo' fare anche questo, e ci sono in molti qui che lo fanno.
a me e' successo che lunedi' dopo essere tornato da un 15 km o piu' di camminata dove sono andato a piedi nel posto piu' vicino che vende scarpe antinfortunistiche del mio numero per verificarne la disponibilita', arrivato alle 16 in ostello mi ritrovavo a fare la cosa per farmi il pranzo. osi' mi sono spostato in salone. entra salvo, uno dei ragazzi che gestisce l'ostello e mi dice "cerche lavoro vero? se corri e' appena entrata una che ne offere uno". faccio una corsa e ancora prima che il ragazzo faccia l'annuncio siamo gia' in 2 li, io e max. il lavoro offerto dalla signora e' finire il trasloco della sua famiglia, un lavoro di 2 ore 25 dollari l'ora, 50 dollari, il giorno dopo. alla grande.
il giorno dopo ci viene a prendere, ci porta a casa loro e carichiamo il furgone con divani e quant'altro. ci offrono una bevanda al bar e siccome il lavoro e' durato 3 ore e non due, ci riportano all'ostello con 80 dollari a capoccia.
fa passare la voglia di andare in giro a scoprire la citta' no? beh si, ma non a me comunque.
da quando sono qui ho sentito 3 o 4 annunci di lavori, 2 dei quali mentre stavo mangiando. e visto che in ostello non ci sono mai, chissa' quanto altri ce ne sono stati. ezio mi ha detto che una volta una nave in posto ha dato lavoro per 2 settimane a un tot di backpackers. elias ha rimediato un lavoro di 10 giorni a pulire barche per il quale prende 20 dollari l'ora, grazie a salvo che ha passato il suo nome alla ditta.
e' passata la prima settimana ed elias si e' gia' fatto qualcosa come 1200 dollari o poco meno. certo dollaro ed euro non sono la stessa cosa, ma per capirci..
altra cosa sul lavoro che ho capito finora, e; che se uno ha esperienza qui lavora per dispetto. inutile dire che baristi e cuochi sono richiesti praticamente ogni ora, a patto che abbiano esperienza. come mi ha confermato il marito della signora trasloco, e' piu' facile trovare lavoro per un cameriere o una parrucchiera che non per lui che dovrebbe andare di nuovo all'universita' per avere una conversione del suo titolo di studi. ovviamente gli elettricisti credo finora che siano gli unici ad avere bisogno di un titolo "a-grade" australiano, che richiede tipo 6 mesi di studio. loro 2 sono inglesi e lui ad un certo momento ha realizzato che invecchiare in un posto dove piove sempre e' grigio e fa freddo non sarebbe stato entusiasmante, e siccome lei fa l'infermiera, che e' una professione richiesta dallo stato australiano, sono emigrati con i figli qui.
altro aspetto un po' diverso sono le abitazioni. qui tutti vogliono la villetta con giardino, quindi la gente che da noi sta in un palazzo, qui sta in un isolato. tutto e' cosi maledettamente perfetto da mettere ansia. la villetta, il viale, il garage, il giardino. una specie di periferia da sogno americano, una roba chesso', da edward mani di forbice. oltre il giardino ci sono 3 metri di prato ritagliato seguiti dal marciapiede, stessa cosa dalla parte opposta. lo spazio qui si butta via. per quanto riguarda invece la fattura delle case, mi tasto per vedere se ci sono. qui l'elemento essenziale e' il mattone. quello che da noi si fa in cemento qui si fa in mattone. mattoni ovunque, raramente intonacati. cerchi lavoro come muratore escrivono che e' obbligatoria l'esperienza. ma esperienza de che? qui fanno i tetti in la-mi-e-ra. ma quando piove in casa come fanno a parlarsi? magari una casa anche bellina, con il tetto in ondulina zincata. fa accapponare la pelle. stanno costruendo una serie di villette "di lusso" sulla strada per blackwall reach, coi tetti di lamiera. vomitevole. le case col tetto di tegole ci sono eh, ma sono la minoranza assoluta.
diverse case inoltre sono addirittura a livello di baraccopoli, in legno, rialzate da terra, una roba oscena. cioe', voglio dire, le tipiche abitazioni che si vedono eni film americani. dignitose, ma con un livello architettonico da play mobil.
il terreno poi non e' di terra, ma di sabbia. non so manco come ci cresca l'erba a dire il vero.
la chevrolet qui non esiste. tutte le machine di quella marca riportano lo stemma della holden, credo che siano della stessa famiglia. la holden tra l'altro produce anche il locale concetto di ape. se anche tu sei curioso di sapere com'e' il gemello australiano dell'ape, eccolo!


che, nella versione chiusa, e' anche una delle auto piu' tamarrate che circolano.

comunque, il 25 aprile e' festa nazionale anche qui. l'australia deve aver fatto tipo una guerra mondiale e basta, e viene ricordato un sottomarino che e' andato nei dardanelli a fare non so bene cosa. speravo tanto che la retorica militare fosse rispariata in questa parte del mondo, invece no. sono andato all'anzac day con bryce (un altro che  mi avrebbe potuto ospitare, ma e' un po' fuori mano) e i suoi ospiti di couch surfing. sveglia alle 4, treno per essere a kings park all'alba. schiere di politici portano corone di fiori con qui viene lavata la comune coscienza verso dei ragazzi mandati a morire da gente che decide delle loro vite seduto dietro un bancone. vorrei che quelli che fanno le guerre fossero obbligati per legge ad avere i propri figli in prima linea. credo sarebbero tutti piu' tranquilli. e probabilmente i talebani conquisterebbero il mondo.
avevo il fastidio tipico che provo in queste situazioni, incorniciato dai militari che marciavano sul posto stile scimmietta caricata a molla, esempio ultimo dell'efficienza militare. per leggere poi frasi strazianti poetiche che parlavano ad esempio di come quei ragazzi non diventeranno mai vecchi. mi torna il nervoso a scriverne.
al momento giusto e' passato il super jet militare sopra le nostre teste, e poco dopo aerei della prima guerra mondiale, uno dei quali aveva un problema al motore e gia' lo vedevo precipitato sulla folla, ma poi si e' ripreso e non e' successo niente. finita le cerimonia  bryce e gli altri sono tornati a casa e io ho usato l'occasione per vedere finalmente perth. ovviamente non c'e' niente da vedere. come dice bryce, per stare al passo coi tempi hanno iniziato a costruire grattacieli su grattacieli, la cui utilita' sfugge a tutti, come se una citta' fosse civile in misura dei grattacieli che possiede


ho aprezzato il queens garden


che e' un angolo di paradiso non citato sulla mia guida, e kings park anche, dove si puo' vedere il famigerato bush, che altro non e' che la stessa boscaglia che si puo' vedere in sardegna o simili. tornando a kings park, verso il monumeto ai caduti, sono stato avvolto da una profonda tristezza, quasi commozione, a pensare effettivamente a quei ragazzi morti chissa' dove in una stupida guerra. la mia speranza e' che uno di quelli che risultava morto diperso in francia, in realta' avesse trovato il modo per mandare tutti in culo, e ora sia da qualche parte in un villaggio francese seduto su una sedia a dondolo a farsi i fatti suoi.
le vie della citta' erano chiuse per il passaggio delle forze armate, in mezzo a due ali di folla festante, proprio come nei film americani. bah.

il giro e' durato poco perche' ero stanco e il giorno dopo mi sono rivisto con gli altri sempre a perth perche' bryce ci voleva mostrare il teatro dove lavora. e' uno degli ultimi palazzi "storici" che finora resiste alle ruspe. ci ha portato dietro le quinte, sul tetto e in tutti le varie stanze. in quel teatro anche la signora in giallo e galndalf hanno recitato.
poi mi ha mostrato l'unica parte della citta' interessante, che mi ero perso: northbridge. praticamenteuna fremantle dove pero' pare che alla sera non ci sia tanto da rimanere tranquilli.
il lunedi' mi ero imposto di andare a cercare lavoro, ma poi sono andato come detto a cerare le scarpe antinfortunistiche in una diaspora sfociata poi nel mio primo lavoretto svolto il martedi'. ovviamente martedi' pomeriggio, per festeggiare, sono andato ad arrampicare!! il posto è veramente idilliaco




mercoledi' in giro per cantieri ho rimediato un contatto per un'agenzia e un quasi lavoro che poi non si e' concretizzato.
ieri sera, dopo l'arrampicata, su gumtree trovo un annuncio di gente che vuole togliere le erbacce dal giardino, lavoro per 4-6 ore, 100 dollari. provo a scrivere e mi rispondono. cerco di dirottare il lavoro per sabato perche' oggi alle 15 dovevo essere in agenzia a subiaco. non c'e' verso. non riesco a capire se sia un uomo o una donna, pertanto penso "o e' una donna o e' un gay".
ho come il presentimento di aver beccato l'ipotesi numero 2. fissiamo per le 7.30 del mattino, notte insonne al pensiero oddio e se facio tardi? perdo soldi e appuntamento.
arrivo li stamattina con viaggio gratis in bus perche' la autista non sapeva quanto farmi pagare (se 2,8 o 4,2 dollari), e aspetto l'ora concordata. alle 7.30 tira su le tende della camera sto qui nudo, ma per fortuna vedo solo il culo e mi giro subito. scende e mi mostra le aiuole, piene d'erba. e qui sarebbero 6 ore di lavoro? vabbe' mi metto sotto un po' spedito perche' non so quantificare i tempi, ed esce un altro uomo dalla casa. a pensar male ci si mette sempre poco.
chiedo qualche attrezzo e mi da un pala tenuta insieme con lo scotch. una scopa e me la da tenuta insieme con le fascette. pero' sara' piu' giovane di me e ha la villa  con il suv. per quelli cui puo' interessare, certo.
gli chiedo un altro bidone perche' ho riempito il primo e mi indica uno che quando lo apro tra un po' svengo, una puzza, ma una puzza...come mai? e che, non vuoi buttare la cacca dei tuoi alani nel bidone della spazzatura scusa?
vabbe'.
per farla breve dopo 3 ore ho finito, messo a posto e ripartito per l'ostello. e cosi' sta settimana lavorando 6 ore mi son pagato l'ostello, meglio di niente.
questo pomeriggio all'agenzia mi han fatto compilare mille moduli. mi lasciano solo in una stanza con un questionario e un video che gira. fermo il video perche' non riesco a concentrarmi e capire che c'e' scritto, salvo poi realizzare che il questionario era sul video.
alla fine di moduli e interviste fotocopia con ragazzi assolutamente obbligati ad essere entusiasti e pieni di energia, esco e mi pervade un senso di tristezza. non so manco perche'. sara' che stando li dentro mi sono sentito proprio con un vitello che va al macello, un pezzo una cosa. boh un sentimento indefinito.
ora devo vedere se voglio prendere ste scarpe antinfortunistiche e cercare di inserirmi nei vari lavori a orizzonte zero, o se mandare tutto a quel paese e andare a cercare la mia vera occasione la fuori da qualche parte, di quelle dove sbatti col naso, e non che trovi seduto dietro un pc. la prima opzione al momento sembra la piu' probabile ad ogni modo, per fare un po' di cassa da sperperare in giro per l'arido continente.
putroppo molti episodi non mi tornano immediatamente alla mente scrivendo cosi' saltuariamente, ma almeno in questo resoconto credo di aver scritto quello che ho capito finora in queste 2 settimane in australia. direi comunque che e' venuto fuori un discreto mattone no?
comunque mi sono preso il secondo "inglish very good" da un madrelingua da quando sono qui. mi fa piacere, le volte in cui non mi si incastra il cervello e di conseguenza anche la lingua nel parlare.
qui e' matteo, australia. passo la linea, a voi studio


AGGIORNAMENTI- parteIII, farai strada ragazzo
e si, strada ne ho fatta, da quando sono qui. mio nonno lo dice sempre, studia che farai strada. forse l'ho preso troppo alla lettera.
eccomi dopo tempo a scrivere nuovamente. l'idea potrebbe essere aprire un blog ma non ho avuto il tempo di documentarmi su come fare.
allora, ho controllato, ed ero rimasto al giorno in cui sono uscito dall'agenzia del lavoro in citta', con quella strana sensazione.
ebbene, succede che un paio di giorni dopo, il tizio che mi aveva dato da lavorare nel suo giardino, rimasto sorpreso della qualita' del lavoro fatto, mi ha offerto di lavorare nella suo autolavaggio perche', dice, crede abbia una buona etica del lavoro. paga non eccelsa ma voglio dire, meglio che niente!
dovevo iniziare il mercoledi', poi venerdi' sabato e domenica, ma dato il brutto tempo il mercoledi' e' saltato.
siccome ormai avevo percorso ogni millimetro ragionevolmente raggiungibile a piedi dal mio ostello (ragionevolmente=entro i 15 km andata e ritorno, ma a volte di piu') e dato che l'autunno incalza e piove sempre piu' spesso con conseguente impossibilita' di praticare l'adorata arrampicata, mi sono dato ad un nuovo, saltuario sport, la ricerca del lavoro.
sparito l'imbarazzo delle prime volte, chiedo lavoro con la facilita' con cui un eroinomane chiede 2 euro messi male per il bus. cosi', tanto per fare qualcosa. il problema e' che in italia ti dicono "non abbiamo bisogno grazie", qui ti dicono "si vieni siediti parliamo, scrivi, compila e ti richiamiamo". il famoso "le faremo sapere!".
avevo visto un magazzino di mobili nella strada verso south fremantle e ho chiesto, mi han detto si c'e' una posizione vacante, vieni compila, domande qui e la' e poi ti chiamiamo se serve una mano. voglio dire, senza offesa per nessuno, ma il magazziniere credo sia un lavoro gestibile, ma evientemente non facevo per loro visto che non li ho piu' sentiti, e io gia' che dicevo "come faro' ora a dire a quello dell'autolavaggio che non vado piu'" ecc, come sempre mille ansie per niente.
le giornate iniziavano e diventare veramente noiose. mercoled' arriva silvia, ma avendo trovato un couchsurfer che la va pure a prendere (si, non ti dico cosa e' un couchsurfer, vattelo a cercare), non la vedo. ovviamente sta dall'altra parte della citta'.
comuqnue c'e' una mezza burrasca che mi obbliga a stare in ostello e la cosa mi rende alquanto irrequieto. scopro tra l'altro che gente che pensavo avesse un lavoro o combinasse qualcosa durante il giorno, e' arrivata qui da chissa' dove nel mondo e passa le giornate in uno stato piu' o meno vigile a marcire in ostello. mah. guardo depliant per scoprire attrazioni naturalistiche da vedere.
giovedi' la storia si ripete ma preso da un impeto d'azione, anche se piove, prendo il treno e vado a perth, deciso a vedere i canguri. c'e' una isola in mezzo al fiume (heirisson island) dove c'e' una riserva di canguri. non uno zoo, ma una fetta di terra recintata dove entri da dei cancelli e te li vai a cercare.
mi faccio tutta perth a piedi ed entro nel recinto. l'atmosfera era da jurassik park, io che entro furtivo e guardingo alla ricerca delle fameliche bestie, mi guardo a destra e sinistra e da bravo predatore vado fuori dal sentiero per non fare rumore coi miei passi. canguri visti 0.
provo allora nell'altra meta' isola, ma inizia a piovere e mi fermo nel cesso pubblico ad aspettare che spiova, e cio' non accade. vado allora sotto il ponte e piove ancora piu' forte, e vedo che il swan river e' un ricettacolo di meduse, ma del tipo una ogni 10 cm, e non scherzo.

ad un certo punto adotto il metodo del minimo quantitativo di pioggia accettabile e siccome alla fine praticamente ho pagato 8,4 dollari di treno tra andata e ritorno, e' come se avessi pagato l'ingresso, pretendevo di vedere i canguri, ad ogni costo. riparti, gira e rigira ad un certo punto eccoli li, 4 cangurelli sotto la pioggia a farsi i fatti loro.
io che schifo i topi un po' di timore che mi facessero anguscia l'avevo, alla fine il canguro e' un grosso topo, ma invece non e' stato cosi'. si fanno avvicinare ma non ho provato a toccarli, le zampe posteriori hanno un'unghia molto grande e non vorrei mai ritrovarmela in gola. mi sono fatto diverse foto con loro ( non selfy, capito? selfy te li farai tu che van di moda).
praticamente per avanzare piano si appoggiano alle zampe davanti e sollevano entrambe le zampe posteriori, per andare piu' veloce saltellano e per stare in piedi hanno 2 zampe piu' la coda. sono simpatici ma dallo sguardo un po' assente alle volte, forse erano sotto la pioggia per farsi la doccia e si chiedevano perche' non mi levassi dai piedi. la pioggia ritorna forte e scappo via, e quando smette di nuovo (qui piove tipo 10 o 15 volte al giorno per 5 minuti) decido di andarli a vedere un'ultima volta, e poi me ne vo'.













potevo perdere una giornata o renderla memorabile, e' quello che mi prefiggo e l'ho fatto, ho visto per la prima volta i canguri.

il giorno dopo all'autolavaggio incontro Led, della repubblica ceca, un ragazzo col visto di studio che lavora qui da 6 mesi e il visto di studio non ha durata come il mio visto, ma devi andare a scuola e qui la scuola costa, certo che se uno che lavora all'autolavaggio si fa mille dollari la settimana, non e' troppo problematico forse pagare le tasse. e' un palestrato che studia inglese per passare un esame che gli consenta di fare il personal trainer.
il lavoro e' abbastanza elementare, ma ancora non so usare il pos per le carte di credito. in pratica faccio vita da commerciante o benzinaio, ammazzi il tempo aspettando il cliente . nel pomeriggio arriva Levi, che mi ha dato il lavoro (levi ovviamente qui si pronuncia Livai, e visto che led parla inglese per modo di dire, capire livai vuol dire usare molta immaginazione. tra l'atro essere quello che parla meglio inglese in una discussione mi mette sempre male perche' si presuppone che quello che dico io sia giusto...) e pensavo fosse uno che non si sporca le mani, invece conosce alla perfezione tutti i passaggi e il funzionamento dei macchinari, e ho scoperto che ci ha lavorato 10 anni essendo di un qualche parente, e ci ha oure dato una mano.
la sera in ostello arriva tale max, ragazo crucco che non im ha mai calcolato e mi dice "come e' andata oggi?" e gli dico dell'autolovaggio e lui mi dice che lavora per uno che fa qualcosa con l'asfalto, al che gli dico subito se gli serve un altro di fare il mio nome, lui chiama e posso iniziare lunedi'. probabilmente mi ha abbordato proprio per cercare qualcuno da portare al lavoro.
lavoro, insomma...e' una delle cose piu' faticose che abbia mai fatto. in sostanza rifanno i vialetti che dal garage di casa arriva in strada. il problema e' che questi idioti di irlandesi (in ostello un irlandese mi dice "mio padre mi ha detto di non lavorare mai per irlandesi") non lavorano, ti dicono cosa fare e ti guardano lavorare. quindi col piccone spacchi l'asfalto, con la mazza il cemento, con la pala raccogli tutto e lo impili in un angolo, pulisci dalle erbacce, uno di loro livella il terreno he tu hai smosso col piccone e si riparte per il prossimo lavoro. poi si torna dal primo, si scarica il catrame bollente in una carriola, loro ti dicono dove versarlo e lo stendono e lo compattano. quindi finito il camion di catrame si ritorna dal primo cantiere e si caricano i detriti pezzo per pezzo sul camion. niente pausa pranzo anche se ogni tanto ti fanno la grazia di portarti un pasto frugale. tutto il lavoro e' da fare piu' velocemente possibile "my friend". volevo dirgli "senti john, a dirla tutta non sei amico mio". il vecchio si chiama john, il giovane si chiama john, il vecchio ha la stampella, il giuovane l'asma e la trippa. mai visto gente lavorare peggio, nella mia piccola esperienza.
la prima meta' giornata del primo giorno ho capito perche' in tanti hanno abbandonato dopo solo 1 giorno, ma poi ho realizzato che la mia liberta' sta nel potermene andare quando voglio, stare li e' una scelta mia. come diciamo qui, lo fai solo per i soldi. il giorno dopo mi sono comprato un paio di  guanti e delle scarpe antinfortunistiche economiche perche' non volevo che una pietra mi distruggesse un piede per colpa di quei coglioni. cioe' spacca la lastra ci cemento con la mazza e poi caricale su un camion. mi da il cambio max e non ci riesce allora arriva john ne spacca 2 la terza non ce la fa e ci dice "beh tiratela su lo stesso".
entrambi i lavori sono in nero, teoricamente se mi beccano sono espulso dal paese.
il giorno dopo non gli servivo, e meno male. ero totalemnte demolito e ci ho messo un giorno a riprendermi.
silvia l'avevo vista di sfuggita sabato, quando ha avuto la brillante idea di farsi 16 km da casa del suo host fino da me, arrivando ovviamente in coindizioni rivedibili. ma almeno si e' fatta un'idea dei posti e delle distanze, dice lei.
il fatto di non lavorare ridimensionava le mie prospettive di guadagno, io che gia' pensavo come incastrare 2 lavori per lavorare 7 giorni su sette e gonfiarmi il portafoglio mentre silvia studiava.
infatti l'idea era quella che lei avrebbe dovuto implementare la sua tesi per un paio di mesi, e io avrei lavorato per financiarci la permanenza. con 2 lavori sottopagati da ultimo della scala intellettiva, con un paio di mesi li lavoro intensivo avrei potuto mettere su una deiscreta cifra.
nei giorni in cui non lavoro di incontriamo per trovare una stanza in affitto. qui le stanze si pagano a settimana, e i prezzi non sono esattamente popolari.
all'autolavaggio incontro filip, ragazzo scandinavo che lavora giusto uno o 2 giorni per pagarsi la stanza e per il resto chissenefrega, poi jared, fenomeno giovanile del football australiano con prospettive di essere scelto da qualche squadra professionistica. mi mostra le sue foto con le squadre delle selezioni e addirittura una figurina sua autografata in foto. non so manco che ci stia a fare nell'autolavaggio, ma magari e' la mentalita' giusta  che io non ho mai avuto, io che non sarei finito da nessuna parte mi allenavo, se avevo tempo libero.
venerdi' il lavoro con gli irlandesi finisce alle 18:30 con io e max che spaliamo terra in un camion al buio. un lavoro veramente distruttivo che ti svilisce proprio. il loro knowhow e' talmente rafifnato che il momento in cui lavorano e' una cosa che persino un bambino di 5 anni puo' fare. dico sul serio. un terzo personaggio che si presenta solo in fase di stesura del catrame, un giorno porta suo figlio (punto uno, come ha fatto quell'essere a riprodursi, punto 2 porti tuo figlio a respirare catrame?) e gli fa stendere il catrame. ovviamente pure il figlio si sente in dovere, emulando il padre, di dirmi dove versare le cariole di catrame. avrei voluto prenderlo e sotterrarlo dentro il camion, mio piccolo futuro essere insulso come sono i tuoi parenti. la parte restante del loro raffinato lavoro e' fare in 3 il lavoro di uno. ciccio john usa il rullo meccanico, stampella john con la manichetta versa acqua sul rullo e il terzo li guarda a sputa. a volte si da il cambio con stampella john.
venerdi' era l'ultimo giorno di max al lavoro perche' domenica sarebbe partito per l'asia, e non gliene fregava niente di avvisarli quiei bastardi.
sabato e domenica autolavaggio, un tizio paga 40 dollari per il servizio completo e poi, vedendoci lavorare bene, ci molla un cinquantone in 2, cosi' ha speso 90 dollari per lavare una macchina pulita (qui sono malati di mente per le automobili). trovo un libro nella sala d'attesa che di chiama road to nowhere (tra l'altro mentre lo leggevo han dato l'omonima canzone alla radio), la storia di un galeotto che ha passato meta' della sua vita nelle prigiorni australiane e racconta le sue vicessitudini, tipo aprire con un coltello l'ano di un galeotto culturista che aveva intimato al suo amico di prestargli il suo ano oppure sarebbe finito male. lettura raffinata.
ma come primo libro in inglese che abbia mai letto e' in una certa qual misura interessante. scopro che si riferisce alle persone in termini di piedi e pollici per l'altezza e...pietre per il peso.
sistema di misura un po' primitivo. i libro me lo porto a casa.
silvia trova su internet diverse camere che vado a vedere, ma tutte hanno qualcosa che non va, una sporca, una troppa gente una perfetta ma vuota e costosa.
a causa di qualche contrattempo e anche visto che volevamo cambiare aria, passiamo dal voler cercare una casa a voler andare altrove e iniziare a vedere il continente.
oggi abbiamo visto 4 o 5 van e quello che ci convinceva di piu' non ha passato la prova su strada causa marce che entravano a fatica grattando e vetro venato che data la tarda ora e il buio abbiamo notato solo per strada.
e' il primo giorno, pazienza, certo data la fretta sarebbe meglio trovare qualcosa. idealmente nei 2 mesi di studio lavoro avremmo dovuto trovarne uno vuoto a prezzo ridotto da allestire per i fatti nostri, ma i tempi sono diversi ora e ci serve qualcosa di precotto. certo, sapere qualcosa di motori potrebbe essere utile, ma sebbene abbia passato del tempo dietro la mia moto, le mie conoscenza di meccanica sono nulle.
nel frattempo ho cercato di dare il mio lavoro ad altri qui, perche non ho mai sopportato l'atmosfera che c'e' qui dove chi trova lavoro non dice mai dove e come lo ha trovato, tutti han paura di perdere il loro tesoro. ma quelli erano i tempi da far west, i primi giorni che ero qui, quando per una chiamata di lavoro dalla reception la gente si sgozzava per arrivare prima. ho offerto un lavoro al francese sotto di me, gliel'ho spiegato e ha detto "eh, si, non so", allora chiedo in reception di fare una chiamata, arriva camminado un francese, gli spiego il lavoro e mi dice no grazie. voglio dire, e' un lavoro da schiavo, ma la tua alternativa e' grattartelo in ostello sul divano. rifaccio la chiamta e arriva un crucco camminando.
i tempi delle corse son finiti, e' proprio bassa stagione. dice ok.
il giorno dopo al lavoro non e' troppo pesante, se non fosse che io lavoro e lui parla, cosi' mi distruggo di nuovo.
per questo non vogliono backpacker qui, perche' pensano siano tutti come sti qui.
a fine giornata dice che non puo' andare il giorno dopo perche' deve riportare la macchina noleggiata.
il giorno dopo quei figli di puttana mi guardano caricare un camion, intendo, un camion, da solo, con pietre, cemento sassi e terra. questo nel pomeriggio, la mattina invece non ho fatto nulla se non assistere alla loro idiozia. il giorno prima con un compressore ad acqua ero su un tetto a pulire tegole dal muschio, e nel pomeriggio visto che una grondaia non scaricava, mi han lasciato, da solo su una scala sotto la pioggia, a sradicarla. "ma scusa john non basta stappare lo scarico dalle foglie?"..."no no strappa via tutto".
ok..
il giorno dopo arrivano con una grondaia di una forma diversa, e la mette su john stampella con un tegolaio. come uniscono i 2 pezzi di grondaia? silicone!
mi chiedono di spalmare un prodotto antimuffa sulle togole ma rimangono bianche. cioe' sti qui si secondo me si improvvisano. alla fine han dovuto levare il prodotto. ciliegina sulla torta, un altro pezzo di grondaia e' arrugginito vicino al muro. dopo tentativi cosi' insulsi da non meritare menzione, la trovata geniale, prendere un pezzo di grondaia vecchia e sovrapporlo con del silicone. cerchi di fare un taglio fino alla piegatura no? che sia poco visibile, angolo a 45 gradi magari. macche', un taglio totalmente a caso che finisce a meta' ella grondaia sottostante e stampella che finito il lavoro dice "sono bravo eh!".
no john, sei un coglione. chiama la padrona di casa tutto soffisfatto e lei dice "si, si sei bravo, grazie ottimo lavoro!".
cioe' qui sono veramente gli utlimi. hanno case con giardino tenute insieme con lo sputo, con giardini abbandonati in cui cresce di tutto, per cui pagano gente per metterli a posto, e io devo leggere che per lavorare nelle costruzioni qui serve esperienza. il pomeriggio, come detto, un bel camion pieno oltre  l'orlo che pensi "ma perche' la gente che va in palestra a sollevare della ghisa non viene qui al posto mio a lanciare pietre che a malapena riesco a sollevare?".
cosi' ho detto che non sarei piu' andato a lavorare per via dei nuovi sviluppi, e ho avvisato anche l'autolavaggio che domenica sara' forse l'ultimo giorno. se non altro credo di poterli riprendere subito se avessi giorni vuoti durante la ricerca del van.
oggi il crucco era in ostello sul divano, non capisco sta gente..magari la cosa del lavoro l'ho presa troppo seriamente io?
nel frattempo il bolzanino e' partito verso nord per un lavoro in mezzo al nulla dove mettera' da parte soldi, mi hanno chiamato per un'intervista per un lavoro a sud a piantare alberi in cui saremmo stati tipo 15 su 200 o piu' candidati, alla quale non ho risposto perche' la prospettiva era cercare una stanza e rimanere qui 2 mesi e avrei dovuto mandare il foglio copilato ieri, ma ieri era appena uscita la storia del pazzo minacciatore.
nel senso, scrivo proprio in diretta nel mezzo degli eventi.
inoltre ho scoperto che 2 giorni fa dall'agenzia del lavoro mi han lasciato un messaggio in segreteria probabilmente per un lavoro. non ci do troppo peso perche' in genere fai lavori di pochi giorni o magari uno solo, e se vai bene aumenti la tua reputazione e ti tengono piu' in considerazione per i lavori seguenti. lavorare per conto dell'agenzia credo di aver capito volesse dire 25 dollari l'ora, in regola. insomma, da diventare ricchi.
ma la strada chiama!
peccato solo che silvia non abbia visto niente di qui, avevo trovato un bel posto e predisposto tutto per passare un periodo di ambientazione piacevole, ma putroppamente organizzare non e' una cosa che riesco a fare, e ogni volta che ci provo va sempre tutto, comunque, per aria. e' una cosa cui mi sono arreso e ho accettato anni fa, e non si vive troppo male quando ci si abitua. a dire il vero ora e' l'unico modo di vivere che conosco e riesco a portare avanti volente o nolente.

rimanete collegati, pace e amore fratelli





AGGIORNAMENTI- parte IV, la storia continua
Buongiorno a tutti e benvenuti ad una nuova puntata delle mirabolanti avventure del sottoscritto me medesimo.
Allora, vi avevo abbandonati durante la scelta del furgoncino.
Cavolo sembra una vita fa.
Allora, in pratica ho abbandonato il lavoro dagli irlandesi asfaltatori chiedendo a ciccio john se conosceva qualcuno che vendesse un van e poi con silvia il giorno seguente abbiamo iniziato a vederne alcuni. Siccome l’esilio che si era autoimposta con lo scopo di risparmiare sull’alloggio l’aveva un po’ tenuta lontana dalle dinamiche australiane, aveva una gran ansia di trovare sto van perché diceva che le migliori occasioni stavano sparendo. Inutile farle capire che ogni giorni ci sono nuove migliori occasioni a rimpiazzare quelle sparite il giorno prima.
Allora abbiamo visto un van di italiani che ora hanno lo sponsor per stare qui, un cesso che volevano propinarci a 3mila dollari con tipo 340mila km ma ci avevano detto che potevano darci un contatto per lavorare in una farm. A me sto van non piaceva per nulla. Quando ormai era buio ne vediamo uno per 4mila, un toyota, che da queste parti è sinonimo di estrema affidabilità, che puzzava di vomito non so come mai. Però il van era buono e del modello che da subito, guardando annunci su internet, mi ispirava di più. Gli chiediamo se ci porta dal nostro amico meccanico (il tizio che stava ospitando silvia, Paul), per sentire il suo parere. Meno male che sto qui ha sbagliato strada, perché appena partiti abbiamo notato che il parabrezza era venato e le marce non entravano bene, così fatto il giro del palazzo, tanti saluti e buonanotte.
Il giorno dopo vado al lavoro all’autolavaggio e la sera silvia mi spedisce un van a vedere, uno vecchio ma enorme con 180mila km dell’esercito, ovvero un mezzo mai usato e mantenuto regolarmente e perfettamente, un salotto vuoto all’interno, ma troppo vecchio e visto che sono sfigato con i motori ho preferito lasciar perdere, anche se il tizio era simpatico.
Sabato mattina mi vedo a nord di perth con silvia e paul e andiamo a vedere il primo van, un mazda del’89 a 240mila km pulito e molto ordinato, col paravacche, a 3mila. Silvia, maestra nel contrattare, arriva a 2500, andiamo a fare un giro con paul (lo facevo guidare perché sinceramente non mi sentivo di provare un van guidando a sinistra per la prima volta, se potevo evitare)e lui ha notato un problema alle marce e alla frizione, come al solito può essere una cosa da poco o un salasso. Comunque come macchina non era male.
Con una scusa chiamo paul da una parte e lasciamo silvia li in ostaggio (con il malloppo, a loro insaputa) e andiamo a vedere il secondo van della giornata, un mitsubishi del ’99 con quasi 170mila km, tenuto meno bene, qualche botta, da ripulire, ma di sicuro non mi facevo fuorviare da un po’ di stucco e pittura. Saliamo in macchina mentre piove e il proprietario guida, le marce sono automatiche e paul non è entusiasta della cosa, ma la macchina sembra buona a detta sua, e il motore tenuto meglio del primo visto in giornata, inoltre è disposto a scendere a 2500 dai 3mila di partenza, così, senza colpo ferire.
Come dice paul, se uno fosse stato molto meglio dell’altro sarebbe stato facile scegliere, invece c’erano pro e contro in entrambi allo stesso modo.
Torniamo da silvia e diciamo apertamente che la portiamo a vedere l’altro van (prassi inutile visto la sua cronica impossibilità nello scegliere). Paul continua a ripetere che non dobbiamo scegliere oggi, ma invece si visto che ora lo scopo è allontanarsi dalla città. Alla fine decido che se le marce automatiche le hanno inventate un motivo ci sarà, in più il secondo van ha 10 anni di meno e l’impianto gpl non funzionante ma in TEORIA aggiustabile con una piccola spesa.
È fatta, andiamo dentro e facciamo le carte e mi levo quel fastidioso ingombro causato da quei 2500 dollari nel portafaglio.
Andiamo a casa di paul e silvia dietro a guidare il van.
Il giorno dopo ultimo giorno di lavoro all’autolavaggio dove conosco un altro ragazzo che ci lavora. I giovani qui sono un po’ bruciati, tutto il giorno sul quello schifo di iphone e ogni volta che la radio passa le solite 3 canzoni cesse, le cantano a memoria.
Mi viene da chiedermi, ma la musica vomitevole che c’è alla radio in questo momento, arriva anche da voi? La risposta credo sia si, visto che il mondo è diventato piccolo. Il fatto di non sentire più quegli aborti di canzoni italiane che parlano solo d’amore da una parte mi rallegra, ad ogni modo.
Dopo il lavoro vado all’ostello a prendere la mia roba e me ne vado a casa di paul in treno. Il free bin della lavanderia dell’ostello, quasi per scherno, era pieno di ogni bendiddio, giacche, felpe, pantaloni, maglie…peccato che con 2 zaini e innumerevoli sacchetti, non avessi posti dove metterli.
Gli ultimi giorno all’ostello li ho passati a cercare, ironia della sorte, gente a cui cedere il mio lavoro nell’asfalto, a gente che non ne voleva sapere. Quando ero arrivato qui in australia, la gente si sgozzava per un lavoro, ora fanno tutti i sofisticati…bassa stagione, in tutti i sensi.
A casa di paul rimaniamo più di una settimana, è un meccanico di aerei ed elicotteri, e avere tutti i suoi attrezzi a disposizione per fare il fan è stata una fortuna.
È veramente un idolo, ci lascia le chiavi di casa e praticamente siamo suoi coinquilini per tutto il tempo necessario, senza che ci metta nessuna fretta, anzi ci dice di fare con calma, ma  silvia vuole andare via, sia per levare il disturbo che per iniziare finalmente a fare qualcosa in australia. Nei 20 giorni che è stata a perth, non ha manco visto la città.
Tutti i van che abbiamo visto avevano il letto fisso o pseudo mobile, e trovo la cosa estremamente scomoda. Ho deciso così di fare un letto che potesse piegarsi a metà per liberare spazio all’occorrenza ed essere più accessibile. Il castorama qui si chiama bunnings e la prima giornata, il lunedì, l’abbiamo spesa a prendere….il pavimento! No, aveamo preso anche altro, ma alla fine non eravamo convinti e quindi niente. Il pavimento ondulato di metallo non andava bene e abbiamo messo dei pannelli di plastica ricoprendoli poi di quella gomma con cui si rivestono i pavimenti.


La tizia che ce lo ha venduto aveva un rotolo da 4 metri per 1 e ce lo dava a 20 dollari, uno scarto diciamo. Tiro fuori il mio cinquantone e lei, non avendo il resto, ci fa un sorriso, ci augura buon viaggio e ce lo vende a 10.
Ottimo trucco da tenere a mente!
Da bunnings torniamo mille volte tanto che le commesse ci dicevano “a dopo” invece che arrivederci, e un giorno una coppia con un altro van da viaggio mi si affianca e mi dice “ottima idea costruirtelo qui, così i pezzi li puoi trovare subito!”. Ovviamente quel giorno un sol leone e nessuno ad aiutarmi mentre usando tutti gli arti e la testa cercavo di tenere allineati i pannelli mentre li foravo e incerneravo. Un gran bel mazzo.
Alla fine il lavoro è venuto passabile, se avessi avuto più tempo (mentale) avrei forse fatto di meglio, ma è quello che son riuscito a fare. È molto stressante andare in un castorama con misure prese più o meno e dover costruire qualcosa che va per definizione incastrato, ottimizzando i pezzi che loro vendono a misure prestabilite (tipo 1,8 metri o 2,4), ma alla fine lo scarto è stato minimo. Metà del letto tra l’altro, quella mobile, è formata da una tavola di truciolato comprato a 2 dollari, perché era dell’angolo degli scarti degli imballaggi.




Nel frattempo portiamo la macchina dal meccanico del gas, che mi spilla 135 dollari per sistemare l’impianto.
Evvai, minima spesa e ora abbiamo il gpl, con cui risparmieremo tanti soldini!!!!!
No.
Dal giorno dopo si manifestano sintomi che il precedente proprietario non aveva mai affrontato, non avendo mai usato l’impianto a gpl. Il motore fa fatica a partire e la batteria durante queste accensioni si scarica fino a morire. Una sera paul ci deve recuperare a victoria park perché la batteria è a terra.
Il lunedì con paul andiamo a vedere kings park visto che silva non l’aveva visto,

dopo che il sabato l’avevo portata a vedere i canguri.





Anche lui riscontrava qualche problema, così l’idea è di portare la macchina dal meccanico di nuovo il giorno dopo.
Dicevo della mia sfiga con i motori. Sfido qualcuno a fare di meglio.
Allora negli ultimi giorni di preparativi silvia trova su internet un annuncio per fare woofing a kojonup (guardate dov’è). Chiama e la tizia dice che le farà sapere. L’idea di iniziare qualcosa però la elettrizza allora richiama e riesce a prendere il posto. Però sarebbe dovuta partire il prima possibile e io, sistemata la macchina, l’avrei raggiunta.
Martedì mattina devo portarla in stazione per andare in questa farm. Il van non parte, batteria morta.
Lei allora ha l’idea di prendere la macchina di paul per andare in stazione, tutto ok, ciao ciao e torno a casa. Ora, o lasciavo la batteria a caricare con il caricabatterie di paul, oppure potevo fare un,altra cosa! Usare la sua macchina per avviare il mio van con i cavi! Anche perché volevo essere dal meccanico di prima mattina non avendo appuntamento. Spingo il van davanti alla macchina di paul, salgo in macchina, faccio per accendere e..batteria morta. Cioè l’avevo usata 2 minuti prima.
Allora, spingi il van in strada e liberare la strada per spingere la macchina di paul. La sua macchina ha le marce, quindi ho pensato che spingerla, saltare dentro e ingranare la seconda sarebbe stato una formalità.
No.
La macchina non parte a spinta ne in seconda ne in terza. Un vecchio che porta a spasso il cane ha pietà di me e con la sua macchina mi accende quella di paul, alchè torno a van per accendere il mio van con quella di paul. I miei cavi non vanno bene evidentemente e dopo copiose imprecazioni, lo stesso vecchio mi raggiunge e si fa portare i cavi dalla moglie, con cui avvio finalmente il mio van.
Parcheggio la macchina di paul e vado dal meccanico.
Naturalmente nessun problema, macchina che parte perfettamente sia a gas che a benzina. Gli dico allora se posso lasciarla li stanotte così magari la mattina dopo riscontrano i miei stessi problemi. Gliel’avrei riportata la sera, nel frattempo la uso per fare le ultime compere (piumone, pentole, bombola del gas per cucinare).
Ritorno dal bunnings e quando torno…ho lasciato le luci accese.
Cerco un cristo che abbia i cavi e mi aiuti ad avviare il van (3 volte in una mattina, ora chiamo il guinnes dei primati e chiedo quale record hanno). Lo trovo al terzo tentativo.
La sera dal meccanico e il giorno dopo aspetto la loro chiamata.
Allora si in pratica una srta di espansore del gas è rotto e non regola il flusso ingolfando il motore, per soli 650 dollari tutto compreso posso averne uno nuovo di pacca.
Che sconforto. Timidamente gli faccio notare che i 135 dollari precedenti non sono serviti a niente e cerco di capire se mettendo su benzina prima di spegnere il motlre posso genstire la cosa, ma non mi possono assicurare niente.
E così…niente facciamo sto lavoro e speriamo nel tempo di ripagarcelo andando a gpl.
Me ne torno a casa in bici molto demotivato, mente silvia mi descrive scenari apocalittici nella farm di sfruttamento e sporcizia.
La sera il van è pronto, pago, me ne vado a casa e il giorno dopo saluto paul e parto per il sud, andando a gas.
Qui un litro di gas sono 85-90 cent, la benzina 1,56 dollari. O meglio, a perth, perché qui a sud i prezzi sono pari o poco differenti, perciò il mio risparmio sarà diluito nel tempo, se ci sarà mai.
Arrivato dopo 3 orette in zona, vedo che la strada su cui svoltare è sterrata e lo sarebbe per una trentina di km, così proseguo per andare a prenderne una più corta poco dopo. E così eccomi in mezzo al nulla su uno sterrato australiano di terra rossa in cerca di questa farm non sapendo da che parte andare. 


Alla fine la trovo e silvia mi viene incontro con una giacca da contadina.
I padroni di casa sono una vecchietta molto gentile che parla molto lentamente per farsi capire e il marito, un fattore che mi racconta di gesta giovanili degne dei film del far west, quando cavalcava a lato dei tori per farli stancare per poi saltargli addosso afferrandoli per le corna, buttandoli per terra e legandogli le zampe al volo.
Sinceramente lo sfruttamento di cui mi parlava mi sfugge ma probabilmente la ragazza irlandese che vive li e non si trova molto bene, avevano un po’ distorto la visione della realtà li. O almeno, con me sono sempre stati estremamente gentili, con silvia non so. Si, vivevamo in una casa fredda e relativamente sporca, me eravamo pur sempre in mezzo al nulla per lavorare in cambio di vitto e alloggio, non eravamo al palace hotel.
I lavori da fare erano svariati tra cui dare da mangiare alle pecore, fare giardinaggio e risistemare un’altra casa-baracca come quella dove vivevamo noi.
Siccome tra gli ospiti c’era anche un ragazzo italiano che adorava mangiare pasta alla sera, mangiavamo pasta a pranzo e a cena, ma in compenso i dolcetti che preparava la vecchia erano tanto grassi quanto buoni.
Mi hanno raccontato che hanno costruito la loro casa dove prima c’era solo bush, anno per anno, e in 6 mesi raccolgono acqua piovana che gli basta per un anno.
Io capivo la loro storia e quindi la realtà presente, gli altri non troppo. La ragazza irlandese si lamentava della sporcizia della loro casetta e del freddo. Voglio dire, pagava 2 o 3cento dollari a settimana (una pazzia), quindi puoi richiedere un certo standard, ma dall’altra parte devi pensare ad un vecchio di 70 anni che si sveglia la mattina per andare nei campi e la sera deve pure pensare a te che hai l’acqua in casa o hai freddo. Si, lo deve fare perché paghi, ma magari ha anche altri pensieri. Poi sarà che io dormo anche sui sassi e certi problemi li sento meno, non so. Sabato e domenica erano liberi e così alla fine io li ho lavorato tipo 3 giorni.
L’idea era restare finchè non avremmo trovato lavoro da un’altra parte per azzerare le spese nel frattempo. Agli altri ragazzi i due vecchi avevano trovato lavoro, ma a noi no. Una sera abbiamo carivato un ragazzo ubriaco con l’auto in panne che per ringraziarci mi ha detto di presentarmi alla sua farm per chiedere di lavorare. Come sempre le opportunità arrivano, basta non avere ansia e aspettarle.
Lunedì andiamo ad albany come chiesto dai vecchi per andare al bunnings a prendere pezzi per la casa che stavamo ristrutturando.
La mattina il van non parte di nuovo e così riesco ad accenderlo con un booster, una batteria di emergenza che tutti si portano appresso da quelle parti, la attacchi alla batteria, accendi e lo levi.
Così ad albany decido anche di comprare una batteria nuova visto che quei 110 dollari mi pesavano proprio in tasca.
Torniamo alla farm la sera e il giorno dopo gli metto su il pianale della cucina come neanche la scavolini saprebbe fare.


Silvia nel frattempo trova un annuncio dove cercano un mozzo per una barca di pescatori. Chiama e chiede se hanno lavoro anche per lei e dicono di si, così in una giornata lo scenario cambia di nuovo.
Sentendomi un po’ in colpa per abbandonare la farm così dopo poco tempo decido almeno di lavorare fino alle 17 invece che la solita mezza giornata. 

Siccome non hanno un seghetto alternativo, per incastrare il lavandino di metallo nel pianale decido di usare il flessibile.
Una puzza di bruciato devastante ma almeno la mia coscienza ne è uscita più pulita. I miei polmoni meno.
La sera do l’annuncio della nostra partenza e la vecchina dice di essere molto contenta per noi. Dice che un lavoro ce lo avrebbe trovato, ma non ci aveva detto niente perché le serviva qualcuno per fare i lavori della casa.
Alla fine i patti erano quelli e trovare un lavoro sarebbe stato un regalo da parte loro, quindi va bene così.
Durante la nostra permanenza in farm il ragazzo irlandese ha distrutto la macchina così abbiamo portato al lavoro la ragazza un paio di volte. Io sullo sterrto più di 40-50 all’ora non mi sentivo di andare, ma gli altri parlavano di 120-160-180 all’ora…direi che se la cercano.
La farm era piena di pecore, galline, un emu, 2 cavalli, pappagalli, 2 cani. Insomma, sarebbe stata una bella esperienza secondo me, ma comunque sempre in perdita economicamente, anche se solo un minimo.
Il giorno dopo partiamo e andiamo ad albany ad incontrare peter. Lungo la strada chiediamo in qualche azienda vinicola se cercano per lavorare ma niente.  Andiamo anche nelle agenzie del lavoro a lasciare curriculum perché non si sa mai, meglio seminare un po’ per poi raccogliere un minimo. La sera dormiamo sulle alture. 


Albany ha le colline e è un po’ stile far west. Insomma non l’abbiamo vista ma ci pareva non male. Il giorno dopo con peter ci incontriamo davanti al negozio di roba da pesca per trovare un paio di stivali per me, e anche per silvia. Se io ho il problema di trovare scarpe grandi, lei ha quello di trovare scarpe piccole, e lui non aveva nessuno dei nostri numeri in azienda.
Sembra un tipo simpatico e mentre io cerco di capire che stivali prendere spiega a silvia la strada per bremer bay, nostra prossima tappa. Appuntamento alle 4 del pomeriggio per iniziare a lavorare.
L’annuncio diceva che bisognava accettare di vivere in un paese di 300 abitanti e di guardare prima di rispondere. Dalle foto su internet il posto sembrava paradisiaco, e lo è, ma non ci illudevamo di certo. Ci consiglia di fare la spesa per molti giorni perché li i prezzi sono alti, così dopo la spesa partiamo per questo nuovo capitolo.
Arriviamo e ci porta a vedere la barca e l’azienda, ci fa salire sul peschereccio e io mi sentivo come dentro un film, sorriso a 75 denti mentre pensavo a me stesso pescatore...
Cosa che non avevo capito è che alle 3 del mattino sarei dovuto di nuovo essere li per lavorare, ma ok, si fa.
A letto presto nel van e la mattina vengo svegliato da dei colpi sul van. La mia sveglia non è suonata e così in 3 minuti mi vesto e vado sul camion direzione spiaggia. In ritardo il primo giorno, evvai!
L’annuncio diceva anche che non si doveva soffrire di mal di mare.
Pronti via ho vomitato 4 o 5 volte.
Allora saliamo sulla barca, usciamo dalla baia e il mare è un po’ mosso, io mi siedo dentro e aspetto che si arrivi, tenedomi da qualche parte. L’odore li dentro non era dei migliori e sono attraversato da un sacco di sensazioni che non riesco a definire. La colazione non l’avevo fatto visto che mi ha buttato giù dal letto, dovevo fare la cacca e avevo caldo, oltre al fatto di aver dormito poco.
Dopo 20 minuti ho nausea e vado fuori. L’aria fresca mi ristabilisce e ritorno dentro.
Dopo un altro po’ di nuovo nausea, esco, sto leggermente meglio, arriva peter e mi dice “stia male?” e io “solo un pochino”, finisco di parlare a vomito fuori dalla barca.
Non so perché certa gente si diverta a vomitare ogni weekend dopo aver bevuto troppo, io quando vomito mi sento strizzato come uno straccio.
La barca attraversa la tempesta perfetta con il mare che negli oblò si inclina prima a 45 gradi da una parte e poi a 45 gradi dall’altra.
In qualche modo arriviamo al punto in cui pescare dopo che peter ha scrutato i vari radar.
Il suo aiutante, che solo dopo 5 giorni sono abbastanza sicuro si chiami fabian, ma forse è fabius o simili, salta sulla barchetta e io al segnale devo liberare la sua cima.
Ovviamente di quello che dice peter capisco un cavolo e a prescindere dal vostro livello di inglese, dovete pensare, in una situazione di estema fretta, di eseguire degli ordini urlati che suonano come latrati o gruniti conditi da gesti delle mani e imprecazioni, cercando sempre di intuire cosa vogliono dire.
Mi mette a raccogliere le corde nei barili e poi andiamo a tirare su la rete. Sinceramente di quella nottata non ho ricordi vividi che non fosse la sensazione di essere violentato da una mandria di bufali inferociti.
Peschiamo sardine. Mentre tiriamo su la rete penso che la pesca sia misera visti i pesci nella rete ma poi capisco che la stiamo solo tirando su per poi raccogliere i pesci che sono racchiusi in questo cilindro di rete che va giù nel mare. Di pesca non so niente.
I dolori della cacca diventano lancinati ma cerco di tenere duro. Mentre tiro su la rete vedodelle pinne vicino alla barca e penso magari sono squali, invece sono i delfini! Ma non riesco a godermi la cosa. Raccolta la maggior parte della rete apriamo i recipiendi, con un enorme retino da pesca attaccato ad una carrucola, peter raccoglie il pesce, io devo guidare il retino con la mano nel recipiente e poi metterci dentro una palata di ghiaccio. Così per 4 o 5 recipienti.
Durante queste operazioni tiro un’altra vomitata a fondo barca.
Mentre siamo li arrivano anche le balene. Loro smettono di lavorare e iniziano a fare foto e filmati e peter mi dice “dov’è la tua macchina fotografica?”…a casa, ovviamente. Sono così mal messo che riesco solo a percepire che non sto faticando invece che apprezzare le balene. In un attimo di immenso, laggiù all’orizzonte mi riconcilio con l’universo mentre una balena fa un guizzo fuori dall’acqua uscendo completamente, per poi inabissarsi di nuovo. Ripenserò spesso a quel momento.
Altre balene sono di fianco alla barca e passando sotto spuntano dall’altra parte. Ma come detto di tutto ciò realizzo poco, è come guardare un film mentre ti prendono a bastonate in faccia.
Finita la pesca, che era in una baia con mare calmo, si torna a casa e l’idea di affrontare di nuovo il mare mosso non mi entusiasma.
Resto fuori in piedi saldo per respirare aria fresca, ma non serve. Sono in una condizione tale che vomitarmi sulla mano è l’ultimo dei miei problemi.
Quando inizia a fare giorno i dolori da cacca sono tali per cui inizio a pensare di mettere il culo fuori dalla nave e liberarmi, ma sarei finito in mare sicuramente. Allora decido, ora gli cago nel secchio, tanto uno è di sopra e l’altro sotto coperta. Metto ghiaccio, mi slaccio i pantaloni ed ecco che arriva peter.
Alla fine desisto e arrivo fino alla spiaggia. Appena il mare si calma il mio malessere sparisce.
Scarichiamo il pesce sul camion e torniamo in stabilimento, dove silvia stava facendo scatoloni e iniziamo e mettere pesce nei vasconi di acqua salata a -20 gradi.
Finiamo verso mezzogiorno e alle 4  sarei dovuto essere di nuovo li per finire di scaricare pesce.
Mangio, dormo ed eccomi pronto. Un’oretta di lavoro e poi l’appuntamento è per le 3 del mattino di nuovo.
Una che lavora nello stabilimento mi dice che ha sentito che mettere cotone in un orecchio ristabilsce l’equilibrio e non fa vomitare.
Provo, inoltre mi siedo per terra come  suggerito da peter e durante il viaggio di spostamento cerco di compensare le onde spostando il tronco per tenere la testa all’incirca ferma. Funziona.
Il problema è che stavolta passo la corda della rete sotto la ringhiera come va fatto con l’ancora, invece che sopra, così si blocca e alla fine peter corre a sistemare la situazione ma troppo tardi, i pesci sono scappati.
Ottimo, secondo giorni, primo maxi casino combinato.
Sulla strada del ritorno mi dice che non è stata colpa mia, per tenermi su di morale credo.
Così il lavoro in stabilimento è relativo solo alla pesca del giorno prima. Ci sono varie cose da fare, tirare su il pesce nei vasconi con delle cassette, metterle su scaffali di ferro per andare in cella frigorifera, mettere altro pesce nelle vaschette per andare sempre in freezer,  tirare fuori il pesce congelato, staccarlo dalle vaschette e inscatolarlo e cose di questo genere.
Sembra una scena del film di forrest gump, eh?
Mi sta insegnando ad usare il transpallet e oggi ho guidato il muletto per la prima volta. A dire il vero lunedì, il terzo giorno, mi ha fatto pure guidare il peschereccio per qualche minuto.
Lunedì ero deciso a non ripetere lo stesso errore ed in effetti ce l’ho fatta, anche se ho avuto un attimo di terrore quando la fune si è incastrata di nuovo ma tant’è alla fine un po’ di pesce lo ha dovuto lasciare andare perché non avevamo più posto.
Non avete idea di quanti pesci muoiono per niente. Molti rimangono impigliati nella rete e muoiono soffocati o schiacciati, altri muoiono dentro la rete in mare per non so quale causa, altri finiscono sulla nave e parte di essi vengono spappolati dai nostri piedi, in stabilimento altri vengono scartati perché rimasti schiacciati, spezzati o che so io.
Insomma, una piccola percentuale rispetto al tutto ma tant’è…però la mia parte etica è un po’ sopita a riguardo, forse è anche giusto così, forse no, chi lo sa.
Ieri c’erano molti delfini, 15 0 20, anzi tursiopi, e sono riuscito e guardarli con un po’ più di calma senza il problema del vomito.
Siccome il maltempo concede 4 giorni circa a settimana per pescare, in quei 4 giorni sei sempre a disposizione, tipo stanotte mi sono svegliato alle 4 per niente visto che è troppo ventoso e alle 8  del mattino ero di nuovo in pedi per andare a recuperare il ghiaccio dalla barca.
Dice che i pesci si sono spostati nella baia vicina quindi non ci servirà fare sempre 1 ora e 20 per andare e altrettanto per tornare dal luogo di pesca, ma sta di fatto che ha fatto 2 uscite a vuoto perché i pesci sono troppo piccoli.
Ieri praticamente abbiamo fatto turismo, mi ha chiamato in cima alla barca a farmi vedere la visuale che non avevo ancora visto e mi ha raccontato la sua vita, neozelandese ha lasciato la patria perché il socio vendeva pesce sottobanco per pagarsi la droga, 3 figli da 3 donne diverse, arrivato ad albany ha incontrato la sua ultima moglie e dal 2000 si è trasferito qui, la sua passione è un particolare tipo di gare automobilistiche che si corrono in USA nuova zelanda e australia.
Che altro? Per ora viviamo nel van e ci laviamo nella doccia sudicia dello stabilimento e cuciniamo nella cucina lurida sempre li. 

Le puzze sono a scelta quella di pesce o quella di topo.
Il posto è un vero paradiso, ma totalmente deserto,


il paese non esiste, solo case sparse qui e la siccome qui vivono tutti con la macchina, non ci sono borghi come in europa. Ci sono 1 negozio e mezzo e il dottore c’è 2 volte a settimana. Le coste che vedo dalla barca sono rocciose e non piatte e sabbiose come a perth.
Insomma, giocando a basket sono stato in diverse località marittime deserte, frequentandole di inverno, ma questa è davvero una città fantasma. Addirittura ci sono strade e rotonde predisposte per un boom edilizio che non c’è mai stato e magari mai ci sarà, al posto dei palazzi solo bush o terra spianata.
Qui vicino ci sono però dei lama, magari me li faccio amici o se mi sputano gli sputerò pure io.

La via lattea qui si vede anche con la luna piena.
Per il momento ho scritto tutto credo, per il blog non so se lo farò visto che qui internet è prezioso per tutti e scrocco quello dello stabilimento, ma chissà, magari mi faccio amico qualcuno che ce l’ha.
Statemi bene e fatevi sentire e scusate se scrivo di rado ma è sempre difficile trovare tempo.
Ciao ciao


2 commenti:

  1. Con un po' di ritardo, ma neanche troppo, ho scoperto che non ti arrivano le mie mail...anyway BUON COMPLEANNO un po' in differita nano !!!!!!!!!!!!!!!!!!!! un bacione CJ !!!!!!!!

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    1. esatto, nessuna mail! avrò la casella di posta intelligente...
      grazie per gli auguri, dammi tue notizie!
      un abbraccio

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