sabato 30 maggio 2020

Ramblingzucchini su Marte!


Rieccoci siori e siore!
Ad annoiarvi si lo sappiamo, ma volevamo condividere la nostra ultima fuga proprio prima dell'avvento delle piogge!
Questa volta ci siamo volentieri accodati ad una coppia di amici colombiano-marchigiani che prevedevano di andare a fare il famoso Tongariro Alpine Crossing. Il loro piano era di partire il sabato mattina alle 6:30 e spararsi 4 ore di macchina (eh si, se non lo avete ancora capito, in questa parte di mondo la gente le gite le fa su queste distanze) per iniziare a camminare verso il meriggio.
Silvia, col suo pedigree montano,  inizialmente inorridisce all'idea di approcciare un sentiero così tardi, ma poi Matteo le fa cambiare idea, ricordandole che qui ci sono i sentieri per cinesi ciccioni e quindi il pericolo è modesto.
 
 
Tra l'altro lungo il percorso scopriremo ci sono anche dei cartonati che ti intimano di fermarti e controllare prima te stesso e poi il meteo.
Ordunque, decidiamo di lasciare la nostra magione il venerdì pomeriggio e fermarci a dormire chissà dove a metà strada. Per non sbagliarci abbiamo con oni il nostro amato rotolo di materasso e Matteo parte per l'accecante trasferta. Iniziamo veramente a pensare che qui tengano i fari dell'auto più alti per ovviare alla mancanza di luci lungo la strada, ma la cosa è particolarmente fastidiosa.
Visto che la temperatura inizia a scendere, si decide per un pernotto più lussuoso della seppur lussuosa Scorpacciata. Il fiuto di Silvia scova la solita chicca (la pazienza di Matteo a riguardo è minuscola).
Arrivati al B&B scopriamo che ha anche la Jaccuzzi utilizzabile 24 ore su 24 e pure, che ci hanno fatto l'upgrade!
Prima di ripartire Silvia decide di testare l'idromassaggio, con la temperatura esterna parecchio friccica



Siccome nell'acqua calda si stava bbene, siamo partiti un po' in ritardo, inoltre i nostri amici erano in anticipo e così Matteo ha frustato un pochino Scorpa, per arrivare agli ultimi km fermato dalla polizia per eccesso di velocità.
Vabbè, aspettiamo che arrivi sta multa...
Per fortuna i nostri amici sono di stampo latino e quindi l'averci aspettato un po' non li ha innervositi.
Si parte per la traversata, che giro intorno al Mount Ngauruhoe, noto ai più per l'apparizione nel film del Signore degli Anelli sotto il nome di Monte Fato (come riferitoci da un nostro amico nerd).
A noi del film non ce ne importa una mazza e i due monti paiono pure diversi, quindi ci va bene il nome originale.
La vegetazione si dirada velocemente come pure il corso d'acqua dopo la solita estate arida neozelandese, così che il paesaggio assume connotazioni extraterrestri, marziane potremmo dire.




Queste due panoramiche sono proprio da pianeta rosso:



Arrivati al passaggio nel punto più alto, si scorge una terra color vinaccia veramente impressionante.
Matteo come sempre sembra un babbo
Appena svalicati, si poteva ammirare la parte restante del percorso, con diversi sbuffi di vapore all'aroma di zolfo, ma essendo già le 14 passate, abbiamo fatto un rapido spuntino e siamo tornati alla macchina.



Come detto recentemente, notate come l'occhio artistico di Silvia si stia sviluppando:

Quindi con l'ultima luce siamo giunti alla macchina.
Con nostra sorpresa, a quanto pare anche la seconda notte abbiamo avuto il regalo dell'upgrade, ma stavolta senza che ci venisse riferito, quindi non sappiamo se sia stato un errore oppure solo un po' di fortuna che ogni tanto non guasta. Invece che una camera doppia abbiamo ricevuto un appartamento con 6 posti letto!
Ci è venuto il dubbio che per incentivare il turismo locale (visto che quello interazionale è bloccato), sia girata una circolare che consigliava di fare felici i clienti...ma quando poi ci hanno raggiunto i nostri amici e ci hanno detto che da loro manco davano le coperte, abbiamo capito che non era così.
Il giorno dopo siamo andati a Taupo, di cui Matteo aveva fatto cenno quando si è trasferito da Christchurch in questo post
e da dove Silvia aveva di fatto iniziato la traversata del Paese in bici verso Christchurch.
Il motivo era la  parte preferita da quasi tutta la compagine: le terme!
Così per l'occasione Matteo si è prestato per la prima volta......
Comunque non poteva non notare l'ossimoro "social distancing" e "terme aperte".
Di questo non abbiamo foto, ma abbiamo comunque collezionato la solita figuraccia quando il nostro amico dice a Silvia "Ahò, l'arltra vorta ho scavalgato aaaa ringhiera e sò annato a vedè ggratis er vilaggetto maori che ce stà qui vigino".
Peccato che c'erano due kiwi che sapevano l'italiano e come sempre hanno dovuto fare i maestrini e redarguirci.
Mortacci loro...
Ciò nonostante il nostro giro a sbafo lo abbiamo fatto, di sicuro non valeva pagare nessuna somma per farlo, in compenso abbiamo avuto un piccolo Fantail che ci seguiva (oppure era il guardiano?) tra i getti di vapore e gli artefatti maori.
Era quindi ora di rincasare, e più ci avvicinavamo ad Auckland e più le nubi si infittivano, facendoci capire di aver fatto bene a sfruttare l'ultima possibilità di utilizzare il bel tempo.
Infatti per questo weekend non abbiamo nulla in programma, nonostante ci siano 3 giorni di festa per celebrare il compleanno di sua santità la regina d'Inghilterra, il lunedì.
Bene, speriamo di avervi intrattenuto un pochino.
Stateci bene e fatevi sentire!

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