mercoledì 13 settembre 2017

Orfanotrofio che vai orfanotrofio che trovi

La nostra nuvoletta di Fantozzi ci perseguita persino qui..impara a volare veloce!!
Se vi abbiamo raccontato della visita agli orfanotrofi...beh risubitevela🙊 Siamo andati a far visita ad altri due orfanotrofi scelti a caso su Google maps. All'inizio i tizi che ci hanno accolto erano un po titubanti perché ci hanno raccontato che i visitors di solito passano solo per far foto e poi usarle per i loro business oppure per dire "siamo stati in orfanotrofio e abbiamo lavorato lì". Noi di foto non ne abbiamo fatte non ci interessava ma ci siamo fatti raccontare la loro storia. Poi ci hanno mostrato le stanze ecc e come si organizzano durante la giornata ecc. Beh sembrava quasi un altro mondo. Sono sempre poveri ma con la loro dignità!Ed ora lo scoop. Alcuni giorni fa sono arrivati tre tizi e l'informatore segreto di Silvia (la cuoca) le ha raccontato che gli hanno dato l'ultimatum perché l'orfanatrofio è troppo sporco soprattutto la camera delle ragazze! Tutto questo per farvi capire in che razza di posto siamo arrivati..non sono assolutamente tutti così, anzi alcuni ci tengono proprio a tener pulito e a far vivere i bambini con un minimo di igiene.
 
 
 
Scordiamoci ovviamente la parola "pulito" del nostro vocabolario occidentale. Qui lo standard è molto basso rispetto al nostro, sopratutto perche spesso manca l'acqua e perché per loro non è importante. Quindi pulito intendiamo clear from shit and pee. 
Mama quindi sì è incazzata con chi non ne ha colpa e cioè con le aiutanti (anche se loro, da come raccontano) si sono stufate di pulire e mettere in ordine se poi nel weekend o le sere nessuno mantiene un minimo di ordine e non dà regole.
Non è che ci sia da preoccuparsi tanto la burocrazia sarà come in Italja se non peggio quindi gli avranno dato un termine entro il quale riparare. Poi 37 orfani non è che li puoi buttare di nuovo in mezzo alla strada...

Due giorni fa è arrivata una ragazza nuova e pensavamo fosse amica di qualcuno invece oggi la cuoca mi ha detto che è una nuova orfana. Come sempre ci tengono fuori e non ci informano di nulla...poi però l'altro giorno che siamo tornati dall'ospedale alle 10:30-11:00pm ci hanno fatto una scenata, non una ma svariate volte. Non avevamo il numero per avvisarli e non ci sembrava così tardi da sgridarci. Il succo è che loro si son sentiti offesi perché non li abbiamo tenuti in considerazione e non sapevano in QUALE ospedale fossimo. Ammirevole da una parte ma dall'altra potevano anche evitare la scenata  visto che la loro considerazione per molte altre cose è pari a zero. Esempi: ci continuano a chiamare mzungu nonostante l'aiuto che gli diamo (parliamo dei grandi non dei piccoli che ripetono solamente), ci prendono in giro perché sono più lenta di loro a tagliare il cavolo (con coltello che non ha mai visto l'affilatura e senza tagliere), continuano a parlare la loro lingua fregandosene del fatto che io non capisca un cazzo, poi ogni verso o cosa che diciamo secondo loro strana ridono o ripetono a pappagallo. Grazie e prego sono miraggi dell'oltretomba. Insomma non è che loro abbiamo modi per noi normali ma cerchiamo di capirli e in qualche modo accettarli. Noi siamo venuti qui, verissimo ma loro hanno chiesto aiuto. 
Usano le cose in modo davvero careless ..le opzioni possono essere due: la roba materiale non interessa loro oppure le hanno ricevute a gratis e non hanno idea del loro valore.
A volte è veramente difficile finire la giornata con il sorriso nonostante i bambini siano meravigliosi. Qui i bimbi non hanno bisogno di giocattoli per giocare o per vivere. Mangiano ogni giorno la stessa cosa e non si lamentano e anche se lo fanno c'è solo quello. 

Le nostre ore pomeridiane le passiamo all'aria aperta,...non fresca eh aperta🙈 tra i mercati vari e tra le (per noi) leccornie locali a 5-30 cent l'una. In realtà la parola varietà qui non esiste quindi si tratta di the, mandazi, chapati e samosa. La frutta invece non è come ci aspettavamo, in Asia aveva veramente un gusto migliore ma probabilmente alle piante daranno  da bere acqua sporca e inquinata, boh. L'unico frutto davvero spaziale è il passion fruit! 

Matteo come sempre si è ammalato e siamo andati in ospedale ma più per precauzione che per gravità. Si porta ancora la tosse a braccetto giorno e notte...
Altra cosa rilevante è stata la visita al mercato. Dicono sia il secondo più grande in Africa ma quello che ci dicono dentro l'orfanatrofio non sappiamo mai quanto realistico sia. Silvia era contenta e abbiamo pure trovato la guida locale (che poi poverino voleva dei soldi e chiaramente gli abbiamo lasciato qualcosa). Abbiamo acquistato 4 saponette locali visto l'uso spasmodico che ne fa Matteo. Silvia appena rientrata a casa era contentissima come se le avessero regalato una borsetta di Luis Vuitton. Ora vi mostriamo le foto:

Quelle prese al mercato di cui non abbiamo le foto erano al Liam o simile, l'altro al neem. Poi le due in un negozio arabo al profumo di sesamo nero e una alla cannella (ma a sentirle hanno tutto meno che questi ingredienti😂).


Abbiamo visto qualche spiaggia,  quella di Pirates beach e Shelly beach...nulla di che ma ormai come detto lo sappiamo siamo viziati. Apprezziamo ovviamente ma per descriverlo a voi che forse prima o poi deciderete di andare in vacanza in uno dei "nostri" Paesi, siamo tenuti a fare il paragone con posti migliori o peggiori.
Tornando da Likoni abbiamo visto due bellissime bambine che sembravano abbandonate in questo posto:


Altre persone si fermavano a capire se fossero sole o meno e non sapevamo cosa fare. Abbiamo chiesto ad un tizio che vendeva roba se fossero di qualcuno e ci ha risposto che erano di una tizia più sotto che stava vendendo roba. Abbiamo aspettato che la folla scemasse e rincuorati la mamma è andata da loro. Poveracce ci hanno fatto una pena incredibile. La madre pure perché questo posto è dove la gente imbarca e sbarca dal traghetto ogni 10min circa e c'è proprio una folla che di dilegua in pochi minuti. La madre poverina per vendere di più metterà le bambine da parte ma chiunque potrebbe rapirle. 
Infatti poi ci siamo fermati per la merenda a bere un the a bordo strada e il tizio quando gli abbiamo risposto che eravamo in orfanotrofio era molto contento, ci ha ringraziati. Qui il problema degli orfani è molto sentito. 

Oggi ha piovuto molto c'era pure l'allerta che chiaramente non ci è stata detta da loro...e pioverà per i prossimi tre giorni.


 I bimbi poverini devono stare nelle loro ""aule""

Cercando di stare stretti stretti perché la pioggia gli cola addosso. Quelli più piccoli fanno fatica a non scivolare nel fango e se lo fanno rimangono bagnati sudici tutto il giorno. Oggi una ragazzina aveva così freddo che batteva i denti e non abbiamo ben capito perché non voleva andare a prendersi la maglia. (Qui vestiti non ne mancano ovviamente tutti donati) Quando fa freddo, cioè sui 20-25 gradi li vestono con i pantaloni lunghi e la maglia...questa sarebbe la prassi, invece i bimbi dai 4 anni in su devono arrangiarsi a gestirsi il freddo.
Insomma Matteo non si dà pace per diciamo la loro irrazionalità e illogicità nel far le cose mentre Silvia, nonostante concordi con Matteo sui fatti ...prova molta più compassione per questi poveri bambini. 

Nonostante fossimo partiti un po delusi per le vicissitudini durante l'organizzazione..abbiamo portato tutti al mare! Erano davvero felici e solo due bimbi avevano paura dell'acqua. Si son divertiti molto. Che gioia veder i loro visi sorridenti! 


Due di loro ci hanno ringraziati con un disegno bellissimo. Anche se è stato l'unico ringraziamento ci ha fatto molto piacere. 

Il giorno dopo siamo capitati un po' per caso al Workshop dei disabili dove persone con inabilità diverse lavoriamo alla creazione di oggetti di gioielleria, falegnameria, souvenir, e tricicli a mano per chi non cammina. Tutto a prezzi per occidentali, venduto per la maggior parte su internet o tramite organizzazioni "fair trade" (tipo Altromercato, cosa che ha lasciato Silvia molto contenta per aver scoperto per caso da dove vengono alcuni oggetti del Mandacarù), mentre il resto se non riescono a venderselo i vari artigiani per conto loro, va nel gift shop.
Vedere quelle persone riuscire a fare quei lavori ci ha fatto quasi commuovere. Tutto ciò che avanza viene riciclato, dagli avanzi di tela agli scarti degli orecchini. Per la prima volta abbiamo sentito parlare di etica del rifiuto in Kenya e siamo rimasti davvero entusiasti! 
Pensate che da quanto bene funziona questo centro i disabili vivono lì con le loro famiglie.
Il tipo ci ha anche raccontato che piuttosto di far la carità hanno inventato delle carrozzine con annesso porta oggetti così possono andare a vendere per strada. 
Quando siamo entrati nel centro ci ha subito dato l'impressione di un posto pulito ma sopratutto dignitoso ed è quello che si è dimostrato. La dignità è propeio quella che manca in tanti posti ma questo ci ha veramente entusiasmati.

In ultimo, per un vecchio interrogativo del papà di Matteo, il kiswahili fa parte delle lingue che si leggono come si scrivono, insieme alle altre elencate nei post precedenti e che stiamo ancora scoprendo.




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