martedì 6 dicembre 2016

Di tutto un po'

Ciao a tutti,
il blog inizia a fare le ragnatele. manca il tempo e la voglia e la spensieratezza per raccontare le cavolate che ci succedono.
Nel sommario di questo numero:
(parte musichetta accattivante)
1 - le gite dei fine settimana
2 - Silvia perde il lavoro e Matteo invece lo cambia
3 - una nuova bici ed un nuovo bolide
 
 
 

Il gruppo di gente attiva per i fine settimana assemblato da Silvia stenta a prendere il via ed al momento conta tanti iscritti ma zero partecipazione. Ciò nonostante insistiamo e così siamo andati ad Hanmer Springs, ad una novantina di km da Christchurch, famosa per le sue terme e per i sentieri.
Ovviamente non poteva non venire anche il nostro grandissimo amico, il maltempo
ma noi lo abbiamo preso a braccetto e abbiamo proseguito. Appena arrivati in paese abbiamo capito che tirava l'aria dello "spenna il turista" e così siamo andati a fare il nostro primo giretto a piedi nella natura, fino a raggiungere una bella cascatella
Meteo, orari e condizioni fisiche del 25% del gruppo non ci hanno consentito giri più sostanziosi ed interessanti, purtroppo.
La sera, per evitare di essere spennati, abbiamo preso delle pizze surgelate al supermercato, sulla cui qualità preferiamo soprassedere! Proviamo allora i passatempi disponibili nel campeggio, una scelta tra addirittura 4 puzzle diversi, ma....ops, qualche bontempone li ha mescolati tra loro...Vabbè la serata in qualche modo passa e la notte nessuno di noi russa, per fortuna, e riusciamo anche a riposare, mentre fuori dalla finestra il nostro amico maltempo bussa alla finestra.
L'indomani Silvia va a spassarsela alle terme con la polacca, la cinese va in biblioteca a studiare e Matteo, deluso dalla storiella della proprietaria del campeggio che gli racconta che le terme vere sono da qualche parte sui monti tenute nascoste per evitare che la gente ci vada gratis invece che pagare il biglietto per quelle in centro città, se ne va a farsi un giretto sotto la pioggia, un bel giro panoramico con vista nuvole...ma almeno sgambetta un po'.
A Silvia le terme sono piaciute assai, con il contrasto tra il freddo della pioggia (che cadeva proprio sulla sua testa e su quella di tutti gli altri bagnanti) ed il caldo dell'acqua. Dopo un salutare pranzo con fish'n'chips, per digerire altro giretto a piedi, con Matteo che ha fatto allungare il giro di un'ora perché secondo lui era una breve deviazione...d'altra parte, è il gruppo di amanti del trekking o no???
Sempre in materia di gite, qualche settimana dopo siamo andati al lago Tekapo per sfruttare le coincidenze: la macchina del francese sarebbe stata messa in vendita a breve e avevamo letto che tutto intorno al lago i fiori stavano sbocciando e la cosa sarebbe durata un paio di settimane. Senza discepoli al seguito, un venerdì pomeriggio siamo saltati in macchina e ci siamo diretti a sud.
Lo ribadiamo, Christchurch è un rimedio contro la stipsi, ma in compenso in 15 minuti di auto sei subito in mezzo al verde, alle colline ed alle pecore. Verso l'imbrunire la tensione si fa palpabile poichè Silvia rinuncia ad un'area attrezzata che ci si palesa davanti sulla strada principale, per svoltare in una stradina laterale, che non sembra portare a nulla di utile (qui il Paese è vuoto, ma se vi si buca una gomma sono tutti cavoli vostri perché non c'è manco una piazzola a bordo strada).
Ad ogni modo il suo fiuto ci porta dritti in un campeggio gratuito a bordo di un lago..
Ebbrava Silvia!
Camper stravagante al campeggio gratuito. Sullo sfondo, Maltempo
La mattina seguente il nostro amicone Maltempo ci da il buongiorno, ma poi deve aver avuto un impegno perché avvicinandoci al lago Tekapo si è defilato e la visuale si è finalmente aperta

Arrivati al paese, la tentazione di fermarci era grande, 


ma lo spirito degli esploratori ci ha fatto proseguire per vedere le potenzialità del luogo. Purtroppo senza un mezzo rialzato, la guida sullo sterrato risulta lenta e poco godibile, anche perchè di strada asfaltata c'è solo la principale, ma abbiamo comunque pranzato davanti ad uno splendido paesaggio. Ci arrendiamo alla strada sterrata e non proseguiamo oltre, ma giriamo a piedi i dintorni con il loro arcobaleno di colori
L'erba rossa dalle parti di Silvia di chiama "pancuc"



Ecco il pancuc (traduzione in italiano non trovata)



Una cosa veramente fastidiosa era il vento, che ci ha fatto capire come mai in un posto così bello ci siano così pochi residenti. Il paese è per lo più una meta turistica, con tanti cinesi e giapponesi che nei bagni hanno dovuto mettere i cartelli per far buttare la carta igienica nel gabinetto invece che nel cestino (di solito in Asia i cartelli invitano a fare il contrario, poichè il metodo per tergersi l'ano è differente).
La chiesetta del paese
Sulla collina che sovrasta il paesino ci sono dei telescopi, in quanto la zona si vanta di essere uno dei luoghi con il cielo notturno più visibili del mondo. Dobbiamo ammettere che di notte si vedevano talmente tante stelle che faticavamo a riconoscere anche le costellazioni più elementari...ma abbiamo visto la famosa Croce del Sud finalmente, che fa parte della bandiera australiana e neozelandese.
Al campeggio Matteo ha anche scambiato due battute con un giovane tedesco che da 5 anni gira il mondo in moto fermandosi a lavorare ogni tanto per tirare su due soldi.
Quindi a letto presto per svegliarsi ad ammirare l'alba.

dopodichè abbiamo fatto l'unica camminata degna di nota dei dintorni, sulla collina dei telescopi
e come diceva Forrest Gump, "...e non ho altro da aggiungere su questa faccenda".

Passando al discorso lavoro, per chi ancora non lo sapesse, Silvia ha perso il suo lavoro per la commissione del governo (terremoti), grazie all'inettitudine degli impiegati dell'ufficio immigrazione. E così, dalla prospettiva di lavorare ancora 1-2 mesi a perdere il lavoro in tre giorni (nonostante avesse già firmato il nuovo contratto).
Siccome sembra che non giri proprio, ha lavorato come lavapiatti e barista per un'agenzia ma son sempre lavori temporanei..che iniziano e finiscono quando vogliono ma soprattutto che danno due-tre ore di preavviso per essere sul posto di lavoro. Quindi Silvia ora gira con lo zaino sempre pronto per un'eventuale chiamata = scarpe e divisa da lavoro. Questa situazione non le piace, cioè diciamo che stare in casa proprio non fa per lei allora ha deciso di pagare un'agenzia perché le trovino una specie di lavoro non retribuito. Ma per ora preferiamo non dire nulla, perché appunto non è detto che glielo trovino.
Matteo invece ha continuato il solito lavoro. L'ambiente era buono ma sembrava proprio che dopo natale sarebbe rimasto a spasso, e così in un paio di giorni è stato contattato da un paio di persone ed ha quindi trovato un nuovo lavoro (tra l'altro vi consigliamo, se venite da queste parti, di mettere il vostro curriculum su
https://www.seek.co.nz/
http://nz.indeed.com/
perché non è la prima volta che Matteo viene cercato senza muovere un dito.
Comunque sia è capitato in una realtà assolutamente disorganizzata e grottesca, ma per una volta eviterà di scrivere pagine e pagine descrivendo come lavorano da queste parti. Per intanto almeno lui lavora, mettiamola così.

Infine, rullo di tamburi....
ecco il nuovo bolide!!!!
Figo eh? Non ha ancora un nome ma pian piano uscirà come sempre...E' l'ultimo arrivato dopo la bicicletta di Matteo, un cancello di seconda mano comprato da una coppia di vecchietti a cui abbiamo fatto visita 3 volte per la questione bici...cambiando lavoro non aveva più il passaggio e quindi, su insistenza di Silvia, ha fatto l'acquisto...il che gli risparmia minimo mezz'ora al giorno (almeno a detta di Silvia), per non parlare che l'ora che camminava da casa al lavoro e ritorno era con gli scarponi antifortunistici, il che gli risucchiava ogni energia a fine giornata.
La bici si chiama Furia perchè è tutta ripitturata di nero, è uno scassone malmesso ma che fa il suo lavoro.
La macchina invece non ha ancora subito alcuna modifica agli interni. Mentre in Australia il mercato dei van è molto grande, qui pare che le ditte di manovali ne abbiano fatto razzia per la ricostruzione della città, pertanto i prezzi sono spropositati, e comunque per quello che abbiamo visto, in Nuova Zelanda è più facile trovare viaggiatori che usano station wagon o monovolumi. E così ci adattiamo! Anche perchè nei nostri piani non rientra il dormire in macchina per periodi più lunghi di un weekend fuoriporta.
Alla prossima!!!
PS, se volete, sulla destra della pagina potete votare il nostro sondaggio...chi è il modello o la modella che preferite per pubblicizzare il nostro nuovo mezzo?
Votate!

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