venerdì 27 maggio 2016

Barefoot trekking nella giungla in Malesia

Carissimi!
Benvenuti! Siamo qui oggi a presentarvi un prodotto innovativo che cambierà la vostra vita!
La mia battaglia pluriennale contro abbigliamento e attrezzatura tecnica ha trovato la sua INVOLONTARIA apoteosi a Pulau Tioman.
Come vi avevo anticipato, mi prefiggevo di raggiungere le spiagge a nord per vedere la fauna sottomarina, ma stamattina quando mi sveglio il mare era mosso ed il cielo grigio. Una stima delle distanze parlava di 4-5 km da percorrere su quello che credevo fosse un marciapiede, stavolta Maps.me mi ha un po' tradito.
 
 
Siccome il piano era camminare e poi nuotare, decido di evitare di gestire scarpe o sandali e affrontare la camminata a piedi nudi. Alla fine ho fatto bene a non portarmi i sandali, ma le scarpe magari...
Vabbè, sta di fatto che arrivato in cima ad Air Batang parte un sentiero sterrato nella giungla...ma io non mi perdo d'animo e supero un gruppetto di locali un po' impediti.
Il mio armamentario è composto da un costume, una "utilissima" maschera da sub, una macchina fotografica ed un orologio. 
Il ragazzo italiano alle Cameron Highlands mi aveva parlato di diversi trekking, e fino a ieri non capivo visto che ne avevo trovato solo uno...ho scoperto sulla pelle dei miei piedi che si riferiva anche a questo qui!
La camminata devo dire che è godibile, il terreno è morbido e ricoperto di foglie. L'andazzo è lo stesso dell'altro trekking, ovvero seguire le linee della corrente elettrica. Incontro una squadra di manutenzione che mi chiede "Vai senza scarpe?" Ed io spiego che ho male interpretato la mappa ma che infondo potrebbe essere peggio.
Così mentre camminavo ho deciso di fondare il Barefoot Trekking! Quando in Italia con il mitico Max andavamo a camminare sui monti di notte e la gente ci dava dei pirla, avevamo capito che la strategia di marketing per riscattare un'attività da babbi consiste semplicemente nel dare ad essa un nome inglese. Così l'abbiamo rinominata Nightwalking, i nomi inglesi ringiovaniscono tutto e la gente li pronuncia senza manco sapere di cosa si tratta. Max è l'ideatore supremo ma io sono ambasciatore uorluaid della pratica. Tra qualche anno vedremo chi è che ride.
Così, con mente imprenditoriale che non ho, ho deciso di usare la stessa strategia. Il nome non è molto accattivante, lo so.
Purltroppo, nessuno inventa niente e la pratica esiste già 
Ma la mia branca si pratica nella giungla selvaggia, con animali minacciosi!
A dire il vero di minaccioso non c'è niente e la mia camminata è stata sicuramente più comoda di quella che avete visto nell'altro sito, come detto con un tappeto morbido di foglie sotto di me. Di sicuro il grip dei piedi è assai maggiore di tante scarpe! In compenso ero grondante di sudore data l'umidità dell'ambiente.
Giunto in una spiaggia deserta dopo un'oretta, mi getto in mare per lavarmi e scorgo una sagoma in fondo alla spiaggia, così mi avvicino per chiedere come continuare in direzione di Salang. Sono una coppia dall'aspetto nord europeo che stanno campeggiando da soli sulla spiaggia e mi chiedono "Ma sei senza scarpe?"...mi dicono che sono a Monkey Beach e in un quarto d'ora posso arrivare a Monkey Bay, ma per Salang sembra ci vogliano effettivamente due ore.
Capanna incredibilmente soldisissima!
In lontananza Renggis Island
Sono convinto nel tentare l'impresa, vale la pena saltare pranzo per riuscirci, raggiungo Monkey Bay ma anche lì il mare è troppo mosso, così vado dritto e c'è addirittura un ponte in cemento armato per fare attraversare un torrentello che si potrebbe aggirare dalla spiaggia, ma poi il ponte ti porta davanti ad un masso che è più facile scalare e poi calarsi aggrappati alle radici, che aggirare...quindi qual'è l'utilità del ponte?
Continuo la mia avanzata finché ad un certo punto sento una strana sensazione e scopro che un serpente gigante mi sta strisciando sul braccio....scherzo!
No la sensazione era forse il buonsenso che cercava di entrarmi in testa e mi ha fatto fare due calcoli e capire che se ero lì alle 13:30, sarei forse arrivato per le 16 e poi avevo ancora 3 ore di cammino indietro fino alla mia casetta di legno, il che voleva dire essere veloci e fortunati per non essere ancora nella foresta a sole già tramontato.
A malincuore quindi faccio dietrofront e maledico il ristorante che apre alle 9 del mattino e quindi non ho potuto fare colazione prima ed avere più tempo per la mia esplorazione.
Torno a Monkey Bay e mi immergo in mare senza però riuscire a vedere niente, fondo sabbioso e mare mosso. E così me ne torno indietro, camminando più lentamente ma arrivando prima 😳.
Lungo il tragitto incrocio un branco di scimmie sui tralicci, sono davvero tante e un po' di timore ce l'ho, così come se stessimo camminando sullo stesso sentiero, mi faccio da parte e le lascio sfilare. Alcune mi guardano, altre sono mamme con i piccoli aggrappati alla pancia, altri sono giovani che si azzuffano, altri si lanciano sugli alberi di fronte, le guardo e mi guardano e quando sono passate oltre, riparto. È stato un bel momento in cui mi sono sentito parte del regno animale. Alla fine l'unica scimmia che mi ha soffiato finora è stato ieri quando insistevo per fare una foto ad una scimmia sull'albero che mi avrà detto "E vattene un po'!".
Poi verso la fine incontro un trio di ragazzi che mi chiede indicazioni, loro le scarpe ce le hanno ahahahah!
Alla fine devo dirlo, questo Paese è insipido, ma dal punto di vista della natura è veramente bello, e mi sono appassionato ai trekking nella foresta. Voglio dire, alla maggior parte della gente probabilmente non frega un fico secco di fare trekking nella giungla, specie come li faccio io, ma mi piace essere immerso in questo ambiente, c'è pieno di animali e il verde è così potente! Non è come camminare in montagna, che è bellissimo ma anche severo nei paesaggi, qui sembra di camminare nell'insalata! I suoni sono potenti e...reali. Avessi potuto mi sarei registrato un po' di suoni della giungla per ascoltarmeli ogni tanto, c'è così tanta vita lì dentro!
E poi gli alberi, ce ne sono anche di immensi! E anche i miei preferiti, come ad Angkor Wat, formano delle reti di rami e radici fusi tra loro e a volte intrappolano se stessi, o altri alberi, o massi giganteschi.
L'avventura di questo tipo qui si può fare, ed in modo anche abbastanza facile, nel senso che alla fine si torna sempre ad un letto comodo ed una bella doccia, non si è nel terzo mondo dentro delle capanne di bambù lontani dalla civiltà.
Comunque, se per caso capitate a Pulau Tioman e volete camminare fino a Salang, non fate come me: portatevi almeno due bottiglie d'acqua a testa, anti zanzare, soldi e...scarpe!
Ahahahah!
Ecco un video riassuntivo dei alcuni animali che ho visto in Malesia
 Lunga vita al Barefoot Trekking!

2 commenti:

  1. Mitico!! Grazie per la citazione sul nightwalking che continuo a praticare ora in solitudine visto che il compare ora cammina a piedi nudi nelle foreste malesi... Ora però ho aggiunto un divertimento in più. Vado anche a cercare, sempre di notte ovviamente, sentieri che non conosco e a volte mi perdo. Per poi ritrovarmi nella boscaglia a imprecare. Ma finora sono sempre tornato a casa... Questa nuova attività l'ho chiamata: nightpathfinding... :-)

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    1. Ahahah grande max! Sei un pioniere incompreso! Un abbraccio

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