sabato 30 aprile 2016

Diario di viaggio: Myanmar 2016 - Mawlamyine

Scappo dal buco di camera e da Kinpun stessa! Un consiglio che vi dò è quello di imparare a pronunciare bene i nomi delle vostre destinazioni.
Mi vesto adeguatamente cioè pantaloni lunghi e maglietta, vi lascio immaginare il caldo che avevo a 40gradi, ma d'altronde se voglio rispettare la loro cultura un po' di sofferenza ci vuole.
Prendo il pick-up (ormai mi sono affezionata) e arrivo fino a Kyaikto.. fin qui nessun problema, anzi pago 500 kyat invece di 1000 come ieri. Poi so di dover cambiare e scendo. Un tipo, da ora Stronzo, mi dice che sono 3000Kyat. Pensando di  fare il furbo chiama quello del bus che viene a prendermi, al che inizio  ad innervosirmi. Non voglio il bus. Lo mando via. Il pick-up ha il driver e un tizio che sta in piedi nel retro per dare indicazioni.  
 
 

Diario di viaggio: Myanmar 2016 - Verso Golden Rock

Povero Matteo! Ogni volta gli e ci succede sempre qualcosa e forse solo la coppia Fantozzi ci batte. Ma penso che, forse, mi sarei dovuta trattenere dal ridere perché la scena, di per sé, è un po' buffa.

I miei scritti non sono neanche paragonabili a quelli di Matteo ma d'altronde non so neanche parlare italiano, figuriamoci scriverlo. Avrò altri talenti, come spesso dice Matteo.
Comunque, ho aggiunto le foto al mio post precedente.

5* giorno - Ci sono vari modi per raggiungere Golden Rock: treno ci mette più di un giorno, il bus (il più comodo perchè si arriva verso le otto di mattina) e i vari "taxi".
Dopo aver passato la notte in bianco mi chiedevo come sarei riuscita a stare in piedi fino alle 19:00 orario in cui avrei preso il bus. La mia giornata, quindi , l'ho passata spostandomi dalla guesthouse, al bar e alla pagoda tentando di rimanere sveglia e appisolandomi sui vari tavoli. E' stata dura. 
 
 
 

venerdì 29 aprile 2016

Diario di viaggio: Myanmar 2016 - Pindaya

Pessime scelte

Vi starete chiedendo "Ma come, non é il posto dove doveva andare Silvia?"...esatto. Quando ci siamo salutati a Bagan non ci siamo detti dove volevamo andare, e abbiamo scoperto di esserci mancati per uno o due giorni...ma poco importa, lo scopo era ed è viaggiare in solitaria.

Bene, ero rimasto a Mrauk U. La mattina della partenza, un thailandese alla mia guesthouse mi conferma che qui è come la Thailandia di 30 anni fa...non sai se essere felice di esserci venuto ora o se rabbrividire all'idea di come questo posto cambierà. 
 
 

mercoledì 27 aprile 2016

Diario di viaggio: Myanmar 2016 - Kalaw

1* giorno -Dopo aver salutato Matteo, sulla sua limousine, mi sono recata in camera e ovviamente dovevo ancora finire di preparare la borsa e, come se non bastasse, il furgoncino era arrivato in anticipo a prendermi.

Il VIP se ne va in limousine

Mi sembrava un po’ di essere tornata in Vietnam con il furgoncino strausato e il tizio che non parlava assolutamente inglese. Con la calma, ho tentato di fargli vedere la mappa e spiegargli dove avrebbe dovuto lasciarmi, ma probabilmente aveva la luna storta o era parente di qualche australiano. Arrivata a Kalaw, mi sono arresa dopo aver tentato di tutto per arrivare dove volevo, cioè a Pindaya, in giornata. Ovviamente sborsando denaro, si può tutto. 
 
 

martedì 26 aprile 2016

Diario di viaggio: Myanmar 2016 - Mrauk U

Uno dei motivi per cui viaggio

Parto col dire che ho appena sentito Silvia e sta benissimo!

Al momento di scegliere la prima destinazione da solo, la scelta era abbastanza facile: un luogo che mi sarebbe probabilmente interessato e che Silvia avrebbe evitato a tutti i costi, specialmente dopo Bagan, ovvero Mrauk U (o Mrauk Oo, qui le traslitterazioni sono sempre soggettive), altro luogo impestato di templi, ma molto meno pubblicizzato.
Facendo due ricerche veloci (e con quell'internet, veloce è un modo di dire), capisco che è il caso di chiedere ad una agenzia. Il bus che mi poteva portare a circa metà strada era pieno per il giorno dopo, ancora strascichi del water festival...pensa che ti ripensa, la soluzione per non rimanere ancora un giorno in più a Bagan, è prendere l'aereo...tutt'altro che economico, ma forse la miglior scelta per rapporto denaro/tempo speso.
Così l'indomani il tizio mi passa a prendere in quella che deve essere la limousine di queste parti, ultimo saluto e cerco di pensare ad altro così inizio a fare domande a caso. 
 
 
 

mercoledì 20 aprile 2016

Diario di viaggio: Myanmar 2016 - Bagan

E alla fine la trama si fa intrigante

Data la lentezza di internet a Bagan, dobbiamo pubblicare il post senza foto. Prima o poi le metteremo.

Grazie all'albergo di Mandalay,abbiamo preso i biglietti del bus direzione Bagan, la piana stracolma di templi, attrazione primaria di questo paese. 
Il giorno in cui dovevamo partire, Mandalay aveva un volto totalmente differente: le attività erano aperte e ci era possibile vedere la vita quotidiana di queste parti.
Cambiati finalmente i soldi, abbiamo aspettato il bus con l'ennesimo super rapido pranzo indiano.
Il bus arriva, carica i nostri zaini in una stiva lercia e minuscola, e ci porta alla stazione dei bus. Matteo guarda fuori dalla finestra e dice a Silvia "Guarda, altri due westeners", Silvia gira la testa, si alza di scatto e corre fuori dal bus scalza e li va a salutare...indovinate un po'? La sua collega dell'ostello di Sydney che le aveva parlato per la prima volta di Raja Ampat, era lì con suo marito, pronti a salire sul nostro stesso bus! Quando si dice che il mondo è piccolo...
 
 

lunedì 18 aprile 2016

Diario di viaggio : Myanmar 2016 - Mandalay (parte 2)

Pace (quasi) fatta con Mandalay

La sera, una volta cessati musica e delirio (alle 19:30, cioè sempre più tardi), siamo andati in cerca di cibo come due topolini: guardinghi e con movimenti rapidi per paura di essere inondati.
Nel nostro girovagare siamo passati nuovamente davanti al trabiccolo che vende samosa, che alle spalle ha un tempio hindu...con sorpresa: aperto! Sia all'interno che all'esterno i colori e le forme antropomorfe la fanno da padrone. Ad accoglierci c'era una bella musichetta ed un buonissimo profusmo ed un preposto stava cambiando i fiori messi in offerta alle divinità. Siamo molto ignoranti a riguardo ma ci riproponiamo di studiare la materia.
Poco oltre, quello che doveva essere (dati i personaggi) una moschea o simili. Dovete sapere che il Myanmar è una terra dove popoli degli Stati confinanti si sono trasferiti portando la loro cultura (al contrario, ad esempio, dell'Australia, dove gli immigrati diventano automi e perdono ogni identità). Nel corso dei secoli, migrazioni spontanee e forzate (tipo i cinesi trasferiti in Tibet dal partito cinese, per capirci) hanno ridisegnato la fisionomia della popolazione. E cosi troviamo un posto dove mangiare street food indiano, uno di quei posti che solo l'occhio e la fantasia di Silvia ci fanno scoprire; Matteo dopo l'esperienza dell'anno scorso deve ancora imparare a trovare i posti "puliti" e fidarsi.
 
 
 

sabato 16 aprile 2016

Diario di viaggio: Myanmar 2016 - Mandalay

Prigionieri del Thingyan

Il taxi dall'ostello all'aeroporto lo abbiamo diviso con una coppia forse inglese, terrorizzati perché una mail annunciava loro l'anticipazione del volo di un'ora e quindi volevano essere lì tre ore in anticipo. Durante il viaggio ci hanno un po' raccontato il loro punto di vista sul paese. Si sono presi un anno per viaggiare e ora mancavano due mesi al rientro. Li abbiamo rassicurati.
Il nostro check-in è stato il più corto della storia, con la soprannominata KGB invece di Air KBZ,  è durato 37 secondi senza controllo passaporti. Ci hanno dato lo sticker che vedete qui sotto e il biglietto con gate a scelta (ahahah)
 
 

mercoledì 13 aprile 2016

Diario di viaggio : MYANMAR 2016

Yangon
Partiamo col dire che Matteo sta migliorando molto ed il problema all'orecchio è quasi risolto.
Una volta coperta la multitratta Sorong-Makassar-Bali-Kuala Lumpur, abbiamo dovuto fermarci per la notte.
A Bali ci siamo divertiti a vedere un australiano che aveva perso il passaporto ed era arrivato proprio mentre il suo volo stava decollando!
L'arrivo all'una di notte e la partenza alle 6:30, oltre al fatto che non ci sono hotel vicini, ci ha fatto optare giocoforza per dormire in aeroporto. Esegue Silvia:
 
 

lunedì 11 aprile 2016

Destinazione Myanmar

Ciao belli!
come avrete notato abbiamo caricato le foto di Raja Ampat!
Abbiamo fatto del nostro melgio perchè siamo di fretta e abbiamo rischiato di perdere il volo per questo...ahahah!
La maggior parte delle foto andrebbe migliorata come colori e luminosità per farvi capire i veri colori, ma il tempo e l'internet sono scarsi.
Oggi abbiamo visto l'aeroporto di Bali, che secondo Silvia è il più bello che abbia mai visto!
In effetti è molto curato, pulito e colorato...dopo qualche ora però è iniziata a venirci l'orticaria: è pieno di bianchi! E questo vuol dire pieno di australiani...
Sorong sarà anche un brutto posto (alcuni siti la chiamano So-wrong), ma almeno era reale, mentre qui, solo potendo fare due passi in aeroporto, ci è venuto il forte dubbio che qui sia tutta una giostra costruita per far felici i ricchi ciccioni australiani.
Speriamo vivamente di sbagliarci, e ci riserviamo in futuro di verificare in loco.

Come avete letto dal titolo, la nostra prossima meta sarà... Myanmar/Burma/Birmania.
Quale sia il vero nome è tema che riempie siti e blog...al momento sappiamo solo che ce ne hanno parlato benissimo e tutti ci han detto di andare il prima possibile perchè le cose stanno rapidamente cambiando (speriamo non sia troppo tardi) e c'è il forte rischio che diventi da "viaggio nel passato" a una Thailandia-2.

Alla prossima!


sabato 9 aprile 2016

DIARIO DI VIAGGIO : RAJA AMPAT (aggiornamento Aprile 2016)


Ecco gli aggiornamenti direttamente dalla nostra capanna di bambù a bordo spiaggia, che ovviamente posteremo appena tornati alla civiltà.
I voli sono stati come sempre piacevoli, siccome ad entrambi piace volare, ad eccezione del posti a sedere piccolissimi per Matteo, poverino. 
Primo volo da Melbourne a Kuala Lumpur abbiamo più o meno dormito con la nostra amata Airasia. Poi lo stopover a Kuala Lumpur di sole 6 ore che ci sono passate abbastanza velocemente. Questo aeroporto è un po’ asettico e senza troppa vita, però si può dormire per terra il che gli fa guadagnare tanti punti.