sabato 8 agosto 2015

Ancora uno e poi basta


"Ancora uno e poi basta" è un post pretestuoso.
Vi si raccontano gli eventi di un qualsiasi giorno di vacanza, vissuto da una persona qualunque, che compie imprese non degne di nota, e che quindi potrebbero non essere narrate.
Ma il caso, gli eventi, hanno portato alla creazione di questo blog, che spesse volte ambirebbe ad essere portavoce di verità più grandi, smuovere animi e portare conoscenza, proposito che naufraga sulla mediocrità degli eventi qui raccontati, nonchè sulla scarsa padronanza linguistica dei suoi autori.
Ma la sensibilità d'animo, quella resta. Resta la curiosità, resta la ricerca.
E così, come una tela bianca, come un taccuino, come un brandello di carta, il nostro animo si presta agli avvenimenti, per essere da essi impressionato. Rimane una tela imbrattata, una serie di appunti che poi il tempo cerca di riordinare, per formare un dipinto, o un pensiero lineare.
Questo è successo anche nella gita di Matteo sulle Alpi Apuane, dove è tornato dopo anni di assenza, a ritrovare il suo amico Alessandro di La Spezia, che Matteo non smetterà mai di ringraziare per averlo avvicinato alla montagna e all'alpinismo.

 
 
E' stata davvero una splendida giornata, dove Matteo ha finalmente potuto arrampicare su per le montagne, sui monti che lo hanno visto fare i primi passi, seguendo la sua "guida alpina a gratis" Alessandro, ragazzo con una conoscenza di questo territorio smisurata, sia geologicamente che storicamente, una passione vera. Una passione che lo tiene legato qui, dove la cultura alpinistica e della montagna in generale sono assolutamente di nicchia, quando i suoi interessi potrebbero portarlo tranquillamente, per non dire logicamente, nelle regioni dove di montagna si vive, si parla.
Ma lui finora resiste, a questi posti si sente legato ed ha ancora il fuoco che lo porta a tentare vie ormai dimenticate, per il piacere della (ri)scoperta e dell'avventura.
La gita di mercoledì al Monte Corchia, in realtà di storico non aveva granchè, ma per Matteo è stata una gioia ugualmente (anzi, visto che storico in genere coincide con "assai precario e pericoloso", forse è stato pure meglio). Di seguito le immagini che raccontano la loro salita.
 Versante Ovest del Monte Corchia
La via
Alessandro in contemplazione
Eccoli partiti!
Deh, ti harba la mì abbronzathura?
Colleghi
   
 
Uno dei passaggi più delicati
 
 
 
L'altro passaggio delicato
 
 
Spazi ristretti...
Meritato riposo in vetta
Alpi Apuane, dove le montagne ed il mare si incontrano
Come intuibile dal pippotto iniziale, la gita è stata anche un pretesto per toccare con mano e vedere con i propri occhi uno dei temi controversi della zona: le cave di marmo, il famigerato "marmo di Carrara".
Questo post è breve, per concedervi il tempo di visionare questo documentario, che mostra la questione meglio di quanto queste parole non possano narrare (consiglio: cliccate in basso a destra per vederlo più grande su youtube).
Questi sono i luoghi dove Matteo ha iniziato il suo rapporto con la montagna, dove Alessandro è cresciuto e si è formato come alpinista, dove una gita in montagna deve sempre fare a pugni con il sottofondo sonoro di esplosioni e trivelle. Dove una volta esistevano i cavatori, la cui presenza aveva impatto minimo, e dove ora sono arrivati macchinari ed esplosivi.
Di seguito potete vedere un altro video, di stampo più poetico
Questi due documentari, insieme, hanno la durata di un telegiornale, con la differenza che vi informano.
Chiamatelo romanticismo, chiamatelo poco realismo, chiamatelo come vi pare, ma sta di fatto che Alessandro raccontava a Matteo che l'80% del marmo estratto non finisce sotto forma di statue o impiegato per l'edilizia, ma viene sbriciolato, ridotto in polvere finissima (il nome forse era carbonato di calcio, ma non vorremmo dire una boiata), ad uso chimico. Esempio? Per i dentifrici. Matteo ha visto camion che venivano riempiti con questa polvere bianca.
Le immagini che avete visto nei video, vi portano il dentifricio in casa. Credete ne valga la pena?
Il ragionamento tipico di chi nasce e cresce in Italia, è che tutto ciò che porta lavoro è sacrosanto ed intoccabile, pertanto vi invitiamo, ancora una volta, ad informarvi, a scoprire che, come al solito, nelle opere mastodontiche chi ci guadagna sono sempre poche grandi famiglie (4?) ed i politici che le agevolano e le lasciano fare.
Cercate, istruitevi, usate internet per quello che è stato ai suoi albori: una fonte per giungere alle notizie di cui nessuno parla, alle notizie vere, alle notizie scomode, con la possibilità di farsi un opinione non filtrata nè plasmata. Magari opposta a questo post, ma almeno figlia della ricerca.

rz

Nessun commento:

Posta un commento

inserisci il tuo commento, scegli il profilo (anonimo va benissimo) e pubblica il commento, quindi aspetta che noi lo si approvi!