lunedì 18 maggio 2015

Ultimi giorni in Vietnam

Di questi ultimi giorni in Vietnam, non c'è molto altro da raccontare.
Una volta lasciata Dalat, siamo giunti ad Ho Chi Minh City, la fu Saigon, come sempre senza un posto dove andare. Speravamo di essere lasciati davanti a qualche accomodation economico come già accaduto, ma stavolta no, così ci siamo messi a cercare un posto con il gran caldo della città.
I prezzi sembravano sempre oltre il nostro standard, così ci siamo fermati in un bar e scrutato le offerte internet, scoprendo che alcuni hotel hanno un prezzo minore su internet che nella realtà reale.
Così abbiamo prenotato un albergo per 11$/camera.
Il giorno seguente abbiamo provato a fare un giro turistico della città, che non offre assolutamente NIENTE sotto tutti i punti di vista. Abbiamo cercato riparte nella nostra guida, sperando che, seguendo l'itinerario  proposto, avremmo visto la parte bella della città.
Il percorso offriva viste di...hotel, viste di...statue, viste di....edifici che di notte si riempiono di gechi. Patetico e triste. A metà abbiamo rinunciato e dato per assodato che questo posto è una latrina.
Il traffico è ad un livello leggermente più isterico che non ad Hanoi e, forse, se proprio uno vuole trovarci un fascino, potrebbe essere di notte, con le luci, quando compaiono mercatini e bancarelle.


Come Bangkok, forse, se uno vive nella via dei backpakers, con tante lucine e distrazioni psichedeliche, magari vede la città con un altro sguardo.
 
 
 
È decisamente venuto il tempo di cambiare aria. Il Vietnam non ci ha entusiasmato, ma siamo contentissimi di averlo visitato!!
Praticamente dai tempi di Hoi An, per Matteo il soggiorno è stato uno spostarsi da una stanza di albergo ad un'altra, sempre vittima di attacchi di caghetta o indigestioni, fino al punto che, per la prima volta in vita sua, gli fa schifo tutto. Andare a mangiare con lui è peggio che con la principessa del Galles, questo non mi piace, quest'altro neanche, questo non mi va, non me la sento.
Un patimento.
Ma forse potete capire cosa vuol dire star a digiuno per problemi di stomaco, passar tutta la giornata in camera, uscire per cena e stare male di nuovo. Alla fine ti viene tipo una fobia e inizi ad odiare ogni odore, che già qui non è che siano così idilliaci.
Alla fine finisci a mangiare merendine e schifezze industriali che almeno non ti nauseano.
E inizi ad essere nervoso e a mal sopportare gli atteggiamenti che vedi ogni giorno, con la gente che scatarra, i bambini mandati a pisciare e fare la popò in mezzo alla strada dai genitori, le puzze, e i maledetti cartelli con la scritta thit cho, la dannata carne di cane.
Del Vietnam non abbiamo capito molto a dir la verità, e oggi, per non passare un'altra giornata in camera, ci siamo uniti ad un tour organizzato (perdonateci!!!) che ci ha portato a visitare un pochino il Delta del Mekong, questo nome che richiama avventure esotiche e che probabilmente ora è rinchiuso in pacchetti turistici che, presumibilmente, fra qualche anno incateneranno tutto il sud-est asiatico.
Ebbene, è stato uno dei posti forse più belli che abbiamo visto in questo Paese, e ci siamo chiesti se forse allora il Paese non sia da girare tutto così, in tour predigeriti.
Abbiamo incontrato una tedesca ed un portoghese, molto simpatico, alla sua prima esperienza in questa parte di mondo e quindi molto gasato (gli è piaciuta persino Saigon...), così la giornata è stata piacevole.
Domani ramblingzucchini cambia Paese, e come sempre, seguitici per sapere dove finiremo!
Ma assolutamente non prendete le nostre parole disincantate come oro colato, perché c'è una schiera di persone che si sono innamorate del Vietnam e addirittura la nostra guida riporta scritto che il cibo vietnamita è al primo posto in Asia, addirittura meglio di quello thailandese. 
A presto!!!

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