lunedì 3 novembre 2014

Intrecci

Scritto da Matteo

Ed eccomi qui, su un altro aereo. Destinazione Thailandia...
Vi avevamo detto che ci sarebbero stati colpi di scena, dopotutto.
La vita a Melbourne non è stata molto semplice, specie per Silvia. Io alla fine ho fatto il turista di nuovo, lei invece si è dovuta confrontare con la realtà della città, che, come nel resto del continente che abbiamo visto, ti accoglie a braccia aperte solo se eccelli in una mansione, quale che sia.
A dire il vero, sia la zia Giulietta che i figli Dario e Ida, ci hanno ripetuto che qui non conta quello che sai fare, ma chi conosci...e noi che speravamo di aver lasciato questi costumi in Italia...
 
 
 
Il lavoro c'è, non si può negare, ogni giorno annunci su annunci, ma è come se fosse dietro un vetro, non si riesce ad entrarci in contatto.
In Italia se vai in giro a cercare lavoro ti rispondono "spiacenti ma non ci serve nessuno". Qui invece ti dicono "ok fammi vedere cosa sai fare, fai una prova gratis di due ore, facciamo un colloquio e ti faremo sapere".
E così serve avere la famosa ESPERIENZA anche per fare pulizie, per fare la cameriera e le tante prove si traducono in ore spese a lavorare gratis, senza ottenere il posto.
Ovviamente quando una persona volenterosa ha bisogno, arrivano pure quelli che cercano di fregarla, è così alle difficoltà si aggiunge pure la necessità di stare attenti a non finire fregati o in brutti giri.
Ho cercato come potevo di aiutare Silvia, che sta ancora aspettando una risposta per questo ca***o di visto poverina, senza la quale (la risposta, positiva o negativa) non può uscire dal paese, pena il rifiuto del visto, per il quale abbiamo speso tanto energie fisiche e mentali, e poi magari manco useremo.
La mia Medicare, l'assicurazione medica convenzionata tra Italia e Australia, è scaduta da 2 settimane. Per rinnovarla c'è sto trucchetto di uscire dal paese e rientrare, sempre che non cambino anche questa regola non scritta. Quindi non potevo cercare lavoro perché poi me ne sarei dovuto andare dal paese e rientrare, contando anche che probabilmente andrò a fare di nuovo un lavoro di fatica, e rischiare di farsi male in un paese dove se non sei convenzionato, la sanità è privata,non sarebbe un grosso affare. Abbiamo aspettato sia ad Adelaide che a Melbourne ma come detto nessuna risposta per Silvia, e così visto che non succedeva niente, abbiamo deciso di dare gas e vedere che succede.
Ho preso sto volo e il viaggio che dovevamo fare assieme lo farò da solo. Non mi aspetto che capiate. In Italia non c'è mentalità da viaggio e da quando ho iniziato a viaggiare da solo sono sempre stato guardato con sospetto, perché le vacanze non si fanno da soli.
La terra di Marco Polo e Cristoforo Colombo ha dimenticato i suoi fasti e ora riuscire a parlare di viaggi con un italiano è tanto raro quanto di sconforto.
"Il viaggiatore viaggia solo, e non lo fa per tornare contento" recita una canzone che non ha vinto dischi di platino o scalato le classifiche.
Per me è una ritorno alle origini, quando partivo zaino in spalla in giro per le parti di Europa che non conoscevo. Spero di portare con me esperienze e cambiamenti di questi anni, anche se sono sempre il solito orso e con silvia sarebbe stato molto più divertente.
Viaggiare da solo, è, per certi versi, l'unico modo di viaggiare. Sei obbligato a socializzare, parlare con estranei e darti da fare. Di sicuro non è rilassante. Come ha detto una volta un mio ex compagno di squadra, celebrità del basket ligure, quando ancora dovevo trovare il coraggio di fare il mio primo viaggio da solo, viaggiare da solo è come vivere al l'ennesima potenza, sei come iper ricettivo e attento a tutto quello che ti succede attorno.
Essere in compagnia ti evita la solitudine, ma rimani sempre all'interno del tuo gruppetto, che sia di 2, 3, 5 o più persone. Quando bisogna chiedere una informazione tutti si vergognano e parte il siparietto del fallo tu perché l'altra volta l'ho fatto io.
Da solo sei in prima linea, ti esponi...è proprio un'altra cosa.
Con buona pace di amici e parenti che ti preferirebbero con altri dieci in hotel a Rimini per due settimane.
Ogni volta che vado da solo ho bisogno di una sorta di sfida, che spesso si sposa con il mio essere genovese tirchio.
"I soldi rendono prudenti" diceva più o meno un ragazzo le cui gesta sono diventate un famoso film.
E cosi la sfida questa volta è data dal viaggiare senza il bagaglio da stiva, con uno zaino di soli 7 kg, ovvero quelli concessi da air Asia per il bagaglio da cabina. E chissà che non impari che zaini di venti kg che mi portavo dietro alla fine non servivano davvero.
Sembra che qualcosa si sia iniziato a muovere per la piccola Silvietta, infatti ieri sera ha lavorato fino alle 4 del mattino in un bar, con io che la aspettavo di fuori nel van a dormire per non essere troppo stanco oggi, e poverina andando a letto alle 5 si è dovuta svegliare alle 7 per portarmi al'aeroporto.
Non so ogni quanto potrò aggiornare il blog, e non so se Silvia avrà tempo e voglia di farlo, scriverlo a 4 mani da due continenti diversi sarebbe interessante, ma ci sono altre priorità ora, soprattutto per lei che dovrà trovare un ostello e combinare chissà quanti lavori.
Al check in, dopo aver fatto la coda sbagliata di mezz'ora, mi sono accorto di avere la patta aperta, tanto per non farsi mancare qualche brutta figura, ma in aereo mi è andata bene, i posti vicino a me erano liberi.
È stato difficile, come sempre, salutarsi, ma i giorni in Italia ci hanno abituato anche a questo, salutarsi per poi ritrovarsi.
Facciamo di necessità virtù e guardiamo il bicchiere mezzo pieno.



Stay tuned
Matteo

1 commento:

  1. Un giorno anche su voi due faranno un fantastico film, il quale mi impegnerò a pubblicizzare anche presso le capre come me che guardano solo quelli finti .
    Un pensiero positivo per sto benedetto pass x Silvia e che arrivi e vi sblocchi assieme
    Fabius

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